- Questo topic ha 18 risposte, 7 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 8 anni, 6 mesi fa da Angor.
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Maggio 7, 2016 alle 3:41 pm #1849498bartoPartecipante
Ciao ragazzi…ecco una foto fatta con la mia prima reflex…
Complimenti a voi per tutte le belle foto che avete fatto…davvero bravi…spero un giorno di imparare anche io a padroneggiare bene queste reflex…[IMG]http://i64.tinypic.com/hwdcsl.jpg[/IMG]
Una domanda da nabbo…da RAW a JPEG cambia di molto la qualità dell’immagine???
Maggio 7, 2016 alle 11:03 pm #1849504valeriobryPartecipanteIn condizioni ottimali, non moltissimo. In condizioni critiche, permette di recuperare più facilmente uno scatto, ma bisogna fare un po’ di pratica.
Maggio 8, 2016 alle 6:52 pm #1849517AngorPartecipantecambia la quantità di sfumature in cui è divisa la gamma acquisita dal sensore: in jpg (8bit) sono 256 livelli, in RAW 16380.
Considerando che un monitor mi sembra di ricordare riesca a creare qualcosa come 6 bit, mentre una stampa poco più, in sostanza che tu parta dal RAW o dal JPG se visualizzi a monitor o in stampa vedrai sostanzialmente la stessa cosa.
Cambia, invece come già detto, la possibilità di recupero.
Ad esempio, mettiamo una zona chiara….in JPG posso avere 2, 3 livelli, ad esempio 255, 254, 253…..in RAW nello lo stesso range di “luce” ho 192 livelli. Significa che se voglio scurire o ampliare l’istogramma di questa zona dal bianco a nero, in JPG avrò una sfumatura fatta a bande di 3 colori (bianco, nero e grigio), mentre in RAW ben 192 sfumature di grigio.
Se non sei un professionista che deve scattare e mandare centinaia di foto in poco tempo, io ti consiglio di scattare in RAW, eventualmente RAW + JPG: usi normalmente i JPG per tutte le tue attività, però hai a disposizione i RAW nel caso tu debba voler recuperare uno scatto particolarmente importante.
Con il RAW recuperi anche 4-5 stop….con il JPG fai fatica ad arrivare a 1.Maggio 9, 2016 alle 5:06 pm #1849547bartoPartecipanteAzz…grazie mille per la spiegazione Angor…mi servirà moltissimo…
Ps. Che software consigli per il post?
Maggio 9, 2016 alle 6:20 pm #1849549AngorPartecipanteho sempre utilizzato il software di Canon, Digital Photo Professional o detto anche DPP, per la sua semplicità, velocità ed immediatezza di uso….e anche perchè tutto sommato lavora bene.
Da un paio di anni uso lightroom che, al prezzo di un certo appesantimento del procedimento (DPP lavora direttamente sulla directory, salva le modifiche direttamente nel RAW ed è enormemente più veloce ad aprire i RAW), permette però un maggiore recupero (fino a +-5 stop) e può lavorare selettivamente (es. pennelli, aree ecc).
Se hai poca esperienza, ti consiglio vivamente di usare DPP….è gratuito, funziona alla grande, è facilissimo da imparare ad usare, è veloce, produce degli ottimi jpg anche solo salvando in default perchè legge e riproduce le impostazioni della macchina.
Ad esempio, anche che tu voglia già i jpg, senza dover sviluppare uno ad uno i RAW, con DPP puoi tranquillamente scattare in solo RAW…poi su PC converti con DPP in batch tutte le foto e in pochi minuti in automatico ti trovi esattamente gli stessi JPG che avresti ottenuto in macchina…col vantaggio però di avere i RAW disponibili se servissero.Quando e se sentirai la necessità di operare più pesantemente sugli scatti, allora magari potrai valutare altri software infinitamente più completi di DPP, ma anche infinitamente più macchinosi da usare.
PS: impara a distinguere tra POST PRODUZIONE e SVILUPPO…è importante, perchè la post produzione (PP) puoi evitarla se non vuoi modificare lo scatto effettuato, ma devi considerare che lo SVILUPPO c’è SEMPRE…puoi solo decidere se farlo fare alla macchina, perdendo il “negativo” digitale, o farlo tu sul pc, anche in automatico volendo.
La soglia tra sviluppo e PP è molto, MOLTO soggettiva….ma io credo che la conversione RAW-JPG debba essere considerata sviluppo.
Da li in poi, dipende….per qualcuno già un semplice ritaglio è PP…per altri non è PP fintanto che non alteri la realtà ripresa (ad esempio inserendo o cancellando elementi).Maggio 9, 2016 alle 7:49 pm #1849553LuppoloPartecipanteIn digitale, fare distinzione tra sviluppo e post-produzione, mi pare un tantino fuori luogo…
Il RAW è un file grezzo, che necessita sempre di un minimo di lavoro per ottenere ciò che ci interessa; questo lavoro viene normalmente definito post-produzione e può consistere in semplici aggiustamenti relativi a contrasto, esposizione, bilanciamento del bianco e così via.
Altre volte il flusso di lavoro in post-produzione può essere molto più lungo, complicato ed impattante sull’immagine, ma sempre di PP si tratta.Maggio 10, 2016 alle 1:41 am #1849556AngorPartecipantechiedo perdono, ho fatto confusione tra post produzione (indubbiamente come dici, ossia che è indispensabile ed è necessariamente POST rispetto allo scatto ) e foto ritocco.
Anche secondo me la post produzione è inevitabile, mentre alcuni lo continuano a ritenere foto ritocco.Maggio 10, 2016 alle 6:31 pm #1849585bartoPartecipanteQuindi raga, sempre da ignorante eh, voi dite che il post è indispensabile??? Ma non è piu bello vedere proprio la foto originale come esce dalla camera…perché poi modificando la foto può uscire bene da qualsiasi camera…o sto dicendo na cavolata super?
Abbiate pietà….:(
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Maggio 10, 2016 alle 7:04 pm #1849586AngorPartecipanteti accorgerai che, purtroppo, la post produzione non fa quei miracoli che spesso si pensa…se la foto è fatta male, una brutta foto rimane….dico putroppo perchè, statisticamente, le foto peggio “regolate” sono proprio quelle che si vorrebbe fossereo uscite al meglio.
Considera poi che, a differenza di quello che accade con la pellicola, con il digitale tu non vedi mai veramente la foto acquisita, ma una sua elaborazione. Puoi solo decidere se vuoi intervenire su un passaggio, su due, o su nessuno.
Il primo è da matrice RGB -> RAW, il secondo RAW-> JPG
Diciamo pure che il primo ben pochi lo considerano, dipende dal software usato per decodificare i raw. Secondo me, parere personale, intervenire già su questo è un po da fanatici.
Per il resto, per me calza perfettamente il paragone RAW=negativo e JPG=stampa. Usare i RAW è un po come estrarre il negativo e svilupparselo…usarei i jpg è come usare la polaroid.C’è chi preferisce la soddisfazione di fissare tutti i parametri di scatto PRIMA dello scatto e godersi il risultato che ne esce, se bello, o usare l’errore per migliorare la conoscenza della macchina.
Io, personalmente, non ritengo sensato privarmi dei vantaggi di una tecnologia che mi permette di scattare preoccupandomi solo di luce e inquadratura, con la possibilità SE VOGLIO di aggiustare gli altri parametri successivamente allo scatto e anche di avere una maggiore possibilità di regolare eventuali errori di esposizione.
Per cui, IMHO, o scatti in JPG sapendo che, qualunque risultato tu ottenga non farai NESSUNA regolazione post, oppure tanto vale che scatti in RAW.Sempre che non ci sia un motivo per scattare in JPG…ad esempio, un fotografo che segue sempre i nostri eventi sportivi scatta in JPG, primo perchè così tra una manche e l’altra fa scorrere le foto su un portatile, per farle comprare, e poi perchè comunque non fa alcuna regolazione. Scatta magari 3000 foto in un giorno…come escono escono.
Ma per me che scatto magari 20-40 foto…beh, se ce ne sono 2 o 3 che mi piacciono voglio tirarci fuori il massimo.Maggio 11, 2016 alle 11:59 am #1849604LuppoloPartecipanteContinuo a trovare questo parallelismo digitale/pellicola abbastanza fuori luogo, soprattutto non vedo la necessità di spingersi ad usare lo stesso linguaggio quando è oltremodo evidente che sviluppo della pellicola e post-produzione del file RAW (o jpeg, perché si elaborano anche i jpeg, ovviamente) siano due processi completamente diversi.
Il disguido, se così vogliamo chiamarlo, potrebbe nascere da una delle definizioni di post-produzione che è stata data e che viene spesso usata, ovvero “sviluppo in camera chiara”.
Di certo concordo con te sul fatto che l’elaborazione molto difficilmente può rimediare ad errori grossolani commessi in fase di scatto, pur partendo da un file RAW (ad esempio, nulla si può fare su messa a fuoco e profondità di campo).
Mi permetto di sottolineare che considerare il possibile intervento del fotoamatore al livello di formazione del RAW mi pare eccessivo.
I dati analogici di luminosità vengono convertiti in segnali digitali dai fotorecettori presenti nel sensore (ovviamente tramite una matrice RGB) e poi interpolati per dare l’immagine grezza (ovvero il RAW), non vedo proprio perché non dovremmo considerarlo la fotografia scattata (di elaborazione ce n’è ben poca).Maggio 11, 2016 alle 12:40 pm #1849605AngorPartecipanteConcordo sull’inutilità di intervenire a livello di formazione del RAW, ma considera che il RAW contiene solo la matrice RGB. La formazione dei pixel colorati è fatta in fase di apertura del RAW da parte del software che lo legge.
E non tutti lo fanno allo stesso modo.Tuttavia, consideriamo il RAW nella sua veste usuale, ossia pixel colorati.
Secondo me, il paragone col negativo calza alla perfezione: ad oggi, infatti, non c’è modo di vedere DIRETTAMENTE un RAW. Anche quando lo apri con DPP, lo vedi “sviluppato” usando determinati settaggi per temperatura di colore, nitidezza ecc.
Io intendo come “sviluppo” proprio quella INDISPENSABILE riduzione da 14 a 8 bit e l’applicazione del bilanciamento del bianco, per permetterne la visualizzazione.
Lo distinguo tra sviluppo e PP proprio perchè il primo è indispensabile, mentre la PP è solo per migliorare o ottimizzare la “stampa” finale in JPG. Infatti, secondo me la stampa del digitale è il JPG….la stampa cartacea la vedo come niente altro che un sistema diverso di visione alternativo al monitor.
Io credo che definire esattamente i confini tra questi passaggi, sviluppo e PP, sia indispensabile per gestire coscientemente il livello a cui si vuole intervenire su uno scatto.Maggio 11, 2016 alle 1:16 pm #1849606fotoitPartecipanteDa quando sono nati i file raw si è sempre parlato di sviluppo del raw, la post produzione si fa su tif, psd ecc… e non con programmi di sviluppo raw.
Maggio 11, 2016 alle 1:22 pm #1849607AngorPartecipanteIMHO non è il formato su cui operi che definisce se trattasi di sviluppo o PP….oggi esistono programmi che operano direttamente sui RAW e permettono lavorazioni che è difficile considerare “sviluppo” (es. posterizzazione, vignettature, rimozione/clonazione di elementi della foto ecc).
Ma anche solo con il “semplice” DPP IMHO si può andare oltre lo sviluppo: ritaglio, rotazione, regolazione istogramma, rimozione occhi rossi….per me questa è già PP.Maggio 11, 2016 alle 2:30 pm #1849610annaPartecipanteSto leggendo con interesse questa discussione, perché vedo tutta una serie di questioni che in parte sono (secondo me) interessanti per quel che riguarda la tecnologia ma inutili a fini fotografici.
Il mio sapere si ferma al fatto che un file RAW si può elaborare con un programma dedicato e non mi sono mai posta il problema di cosa c’é oltre o, quale mistero si nasconda, dietro o dentro un RAW, cosa che con la pellicola, inveve, é necessaria.Parlare di “sviluppo” con il digitale penso non sia del tutto corretto, quella é una fase che normalmente considero e definisco elaborazione o Post Produzione a partire dal RAW stesso.
Forse la PP é l’unica cosa che accomuna i due sistemi ma tutto il resto é praticamente e concettualmente diverso.Poi ognuno é liberissimo di usare un linguaggio analogico per definire certi passaggi in digitale ma non mi trova d’accordo.
Maggio 11, 2016 alle 2:44 pm #1849611AngorPartecipanteci sono alcune considerazioni che rendono una parte di quello che SI DEVE fare sul RAW simile allo sviluppo del negativo (a pellicola):
1) il RAW, al pari del negativo non sviluppato, non è utilizzabile. E’ una matrice di punti colorati ma che nessun dispositivo è in grado di visualizzare. Al pari dello sviluppo del negativo, dove i tempi di permanenza e altre cose influiscono sul risultato e DEVONO essere scelti, anche per il RAW è necessario definire alcuni parametri indispensabili. L’unica differenza, imho, è solo nel fatto che col digitale questo passaggio è reversibile.2) per visualizzare la foto, bisogna stamparla, partendo dal negativo sviluppato. Nel caso della pellicola, questo significa la stampa vera e propria o la proiezione con le diapositive. Per il RAW identifico questo passaggio nella creazione del JPG (o comunque nella immagine a 8bit per poter essere correttamente visualizzata sui supporti disponibili, carta o schermo).
E’ in questa fase che, sia nella pellicola o nel digitale, secondo me si opera tutta la PP possibile (limitata nella pellicola, enormemente più ampia nel digitale).Comunque, indubbiamente esistono una serie di “regolazioni” obbligatorie nella riduzione a 8 bit di un RAW…queste regolazioni sono quelle che, per me, costituiscono lo “sviluppo”.
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