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fotografare giustifica il mezzo

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  • #1495934
    zetahawk
    Partecipante

    http://www.jumper.it/SundayJumper/?p=60 Meditate gente, meditate e cerchiamo di mettere da parte i troppi tecnicismi e le troppe manie e gli stupidi paraocchi. Questo articolo ci deve far riflettere su cosa significhi “l’essere fotografi”.

    #1495941
    robyc69
    Partecipante

    Originariamente inviato da zetahawk: http://www.jumper.it/SundayJumper/?p=60 Meditate gente, meditate e cerchiamo di mettere da parte i troppi tecnicismi e le troppe manie e gli stupidi paraocchi. Questo articolo ci deve far riflettere su cosa significhi “l’essere fotografi”.

    sul fatto che ormai i discorsi fotografico-tecnologici siano abbastanza stucchevoli concordo. ma per quanto riguarda lo scattare con la G9… mah,resto perplesso. certo Ferri puo’ ormai scattare con quello che vuole. ma penso ad un comune mortale che si presenta con la compatta ad uno shooting, o ad un matrimonio…. mi immagino modella e sposi 🙂

    #1495947
    zetahawk
    Partecipante

    L’articolo offre molti spunti, sicuramente ciò che viene a galla è proprio il rischio che i troppi tecnicismi possano soffocare il concetto stesso di fotografia. Anche per me è impensabile presentarsi ad un’impegno professionale tipo un matrimonio con una compatta, sarebbe poco rispettoso verso i clienti e certamente non darei un certo senso di sicurezza di un prodotto finito all’altezza delle aspettative. Credo che ci sia anche una sottile provocazione verso chi si ritiene fotografo ma è soltanto un tecnofilo.

    #1495950
    fireblade
    Partecipante

    Sicuramente conta molto il nome che c’è dietro quella G9; lo avesse fatto qualsiasi altro comune mortale gli esiti sarebbero stati ben diversi. Sul fatto poi che i fotoamatori adorino fare il bagno nei tecnicismi (a volte affogandocisi dentro), beh, lo sostengo da un pezzo, ma quando lo dico c’è sempre chi puntualizza che parlare di tecnicismi è bello, ancorché assolutamente legittimo. In calabria si dice “dove c’è gusto non c’è perdenza”, ma la bella fotografia nasce da un atteggiamento mentale, una predisposizione che matura in una visione. Se la visione però si limita a contare i pelucchi nel mirino, oppure le coppie/mm di risolvenza di un dato obiettivo, rimane una visione decisamente miope, cioè offuscata; lo sguardo rapito dal piccolo non potrà mai elevarsi per riuscire a contemplare il grande, occorre un grande sforzo di autodeterminazione per superare questa limitazione. [lo]

    #1495951
    robyc69
    Partecipante

    Originariamente inviato da fireblade: Se la visione però si limita a contare i pelucchi nel mirino, oppure le coppie/mm di risolvenza di un dato obiettivo, rimane una visione decisamente miope, cioè offuscata; lo sguardo rapito dal piccolo non potrà mai elevarsi per riuscire a contemplare il grande, occorre un grande sforzo di autodeterminazione per superare questa limitazione. [lo]

    il problema secondo me e’ quando questa mania per i tecnicismi porta alla sensazione di non possedere mai abbastanza per fare buone foto, e magari a cambiare corpo o ottica dopo un mese di possesso… al di la’ di questo, aggiungo che il discorso su Ferri lo considero anche un’ottima operazione di marketing :s

    #1495963
    zetahawk
    Partecipante

    Ecco perchè ho intitolato il post “fotografare giustifica il mezzo” anche se avrei voluto scrivere “La Fotografia giustifica il mezzo”. Avete centrato il significato dell’articolo, a parte la sospetta opera di marketing che secondo me non ha senso di esistere perchè l’articolo almeno nel mio caso mi porta a riflettere su altri aspetti. Insomma oggi certamente non corro a comprarmi la G10…. anche se in quel momento stavo navigando su internet per leggere informazioni su questa fotocamera…ora che ci ripenso :s

    #1495968
    Antony999
    Partecipante

    Se si pensa che si fanno anche concorsi fotografici di immagini scattate coi telefonini… Grandi maestri della fotografia, come Luigi Ghirri, usavano la polaroid o apparecchi molto semplici, con ottiche normali. La pubblicità delle marche ci fa credere che per fotografare occorra un corredo stratosferico. Nulla di più falso. Nel campo dei fotoamatori contano i significati della foto. Moltissime immagini, in cui si contano i peluzzi, sono solo documentazione. Ogni tanto, tra una discussione e l’altra in merito alla risoluzione di due obiettivi, sarebbe il caso di andare e visitare una mostra di fotografia. In genere, in esse, la risoluzione conta molto poco. Spesso viene addirittura sacrificata con mossi ed ombre accentuate, per dare un’atmosfera al soggetto. Nel forum ci sono i link dei grandi maestri della fotografia. Provate e cercare la risoluzione in un Bob Capa, o in altri. Il problema sta nel fatto che è più facile “acquistare” un obiettivo (pensando che questo ci renda grandi) che acquisire un proprio gusto estetico e di contenuti. Le case di apparecchi fotografici, con le loro riviste, ci spingono all’acquisto, non al ragionamento. Poi restiamo meravigliati quando un ragazzino, con pochi mezzi ma con grande capacità artistica ed estetica, ci umilia con tutto il nostro corredo sofisticato. Luigi Ghirri, con le sue immagini semplici, quotidiane, è stato il maestro di generazioni di giovani fotografi. le sue immagini spingono all’osservazione di quanto abbiamo intorno a noi e non osserviamo, Noi ripetiamo le stesse immagini, le stesse tecniche su soggetti privi di significato. Immagini che si spostano (nell’idea) da una rivista all’altra, da un forum all’altro, sempre uguali, sempre monotone e prive di contenuti. Ma sempre più perversamente nitide, man mano che la tecnica ci offre maggiore risoluzione. Rendiamo sempre più nitido quello che ormai conosciamo nel dettaglio; che non ci parla, non comunica, non ha nulla da dirci più della realtà comune che abbiamo ripreso; che è migliore della nostra foto, perché è anche tridimensionale. Ma l’arte fotografica, la sensibilità è altra cosa.

    #1495976
    fireblade
    Partecipante

    Originariamente inviato da Antony999: Il problema sta nel fatto che è più facile “acquistare” un obiettivo (pensando che questo ci renda grandi) che acquisire un proprio gusto estetico e di contenuti. … Immagini che si spostano (nell’idea) da una rivista all’altra, da un forum all’altro, sempre uguali, sempre monotone e prive di contenuti. Ma sempre più perversamente nitide, man mano che la tecnica ci offre maggiore risoluzione.

    Queste parole sarebbero da mettere in home page, a caratteri CUBITALI 😉

    #1495985
    porcospino99
    Partecipante

    Originariamente inviato da fireblade: Queste parole sarebbero da mettere in home page, a caratteri CUBITALI 😉

    una cosa così: CANONIANI.IT il sito dedicato al mondo fotografico Canon dove non si insegue la nididezza ma l’arte nella foto! 🙂 🙂 puoi sempre fare un bliz estivo e fare l’opportuna modifica ciao

    #1495987
    Fabio
    Partecipante

    Permettetemi di dire una cosa: parlare di argomenti tecnici (e non tecnicismi), secondo me è corretto. Io sin da piccino sono stato affascinato da “come è fatto questo” o “che caratteristiche ha quell’altro”. E’ bello sapere come funziona il processo produttivo di una serie L, oppure come si arriva a creare un Glass Master per poi produrre cd o dvd in maniera industriale. O ancora, mi piace sapere tutte le funzioni di un determinato apparecchio per sfruttarlo al meglio. E tu, Sandro, permettimi di dirlo, sei molto probabilmente peggio di me. Qualsiasi cosa ti venga chiesta sugli elementi tecnici di mamma Canon e anche di altre marche, la sai. Perlomeno fin’ora hai dimostrato di non avere falle 😀 Ma questo non è sbagliato secondo me, anzi, è cultura, è passione, anche sapere cosa si ha in mano, come viene fatto e cosa può fare! La cosa profondamente sbagliata, è il modo con il quale la gente si pone di fronte agli argomenti di natura tecnica. Troppe volte mi incontro con fotografi anche professionisti (o presunti tali) nel mio lavoro. E si finisce sempre con i discorsi del tipo “Meglio Nikon” o “Meglio Canon” o ancora “Guarda mi piace troppo il nuovo obiettivo tal dei tali”. Poi ti metti a parlare di Jerry Uelsmann e loro ti chiedono “CHIIIIIIIIIIIII???” E’ bello parlare di tecnica, ma non bisogna affogarci dentro. Io ho un 75-300 superschifo deluxe, ma mi basta quello per adesso per scattare, come mi basta la 40D. Quando potrò permettermi di acquistare una bella full frame e qualche ottica fissa, sarò stracontentissimo, e chi più si muoverà da lì? Voglio dire… Io vedo gente che gira con roba che mai nemmeno ha utilizzato, come il wireless transmitter che manca poco non sa nemmeno a cosa serve… O ancor più bello è quando sento discorsi del tipo “voglio passare alla 50D perché ha più megapixel” e alla domanda “Ma quanto stampi?” ti rispondono “le tengo tutte sul pc”… Vabbé scusate, sono logorroico, ma spero che possiate cogliere qualcosa da questo pasticcio di lettere 😀

    #1496461
    Antony999
    Partecipante

    Originariamente inviato da dave_c: Ferri ha potuto fare “belle” foto perché: 1) la luce c’era e buona… e avrà aspettato per averla 2) le modelle, a meno che non siano pazze scatenate ribelli, fanno quello che gli dice il fotografo 3) la modella in questione, nuda poi, fa passare errorini o difettucci in secondo piano 4) mettiamo in conto una buona PP. Non credo che in chiesa un Ferri dietro a una G9 avrebbe fatto sfracelli. Poi magari mi sbaglio, ma non credo che i professionisti sfoggino fullframe e ottiche luminose solo per tranquillizzare il cliente.

    Ma se si fosse trovato in condizioni diverse, con la G9, ecc., sicuramente avrebbe utilizzato una tecnica diversa, avrebbe lavorato in B/N, giocato sulle ombre, usato l’effetto grana per nascondere difetti, ecc. Il fotografo poco bravo brancola nel buio della tecnica. Riprende quello che trova, come lo trova, coi mezzi che si ritrova, illudendosi di forzare in post quello che “non c’era all’atto della ripresa”. Invece il fotografo esperto da ogni scena sa ottenere il meglio che gli è consentito, già all’atto della ripresa. Questa è la differenza. Egli sa che un soggetto non è fotografabile in un certo modo. Ma conosce altri modi di valorizzarlo. Se osservate le foto di macro sul forum, noterete come in tanti, copiando i bravi, si ostinano a fotografare gli stessi uccelli, ma con mezzi inferiori, con minore tecnica, cercando una risoluzione che i loro mezzi non gli consentono. Si ostinano a confrontarsi su un campo da cui potranno ottenere solo delusioni. Invece coi loro mezzi dovrebbero dedicarsi ai significati, che non richiedono risoluzione, ma “idee”, spirito di iniziativa, capacità di osservazione, ironia, ecc.. La differenza sta in questo. Tra qualche giorno inaugurerò la mia seconda mostra personale. All’ingresso della sala metterò un cartello con la scritta: “Se cercate la risoluzione ed il bilanciamento del bianco nelle mie foto, potete fare a meno di visitare la mia mostra; perdereste solo tempo”. Così nessuno mi verrà a parlare di linee storte o dominanti di colore.

    #1496475
    robyc69
    Partecipante

    Originariamente inviato da Antony999: Così nessuno mi verrà a parlare di linee storte o dominanti di colore.

    non si puo’ pero’ nemmeno generalizzare all’opposto. questi, in molti casi, sono errori.

    #1496561
    Antony999
    Partecipante

    Originariamente inviato da robyc69: non si puo’ pero’ nemmeno generalizzare all’opposto. questi, in molti casi, sono errori.

    In fotografia ogni mezzo, ogni tecnica è usabile per dare significato e pregio all’immagine. Il viraggio è un errore, come lo è l’effetto pellicola kodak scaduta, l’effetto Lomo, l’effetto grana, l’effetto hight key, lo speudorilievo, la fine art, e centinaia e forse migliaia di altri effetti. La “normalità” in fotografia non esiste. Quello che conta sono solo le idee cher stanno dietro ad ogni foto, ad ogni inquadratura. Ripetere le stesse foto significa copiare. Se osservi le foto dei maestri, noterai che nessuno segue le “regole”. Le regole valgono per chi deve imparare. Ma dopo, ogni tecnica, ogni possibile errore vengono sfruttati a fini creativi; cioè per dare particolarità al soggetto. Ti faccio un esempio. Tanto tempo fa, un fotografo notò che usando un tempo lungo l’acqua di un ruscello veniva “filata come il cotone”. Volendo realizzare un paesaggio idilliaco (quasi un fumetto) pensò di sfruttare quell’effetto di ruscello “cotonato”. In quel caso l’effetto filato aveva un senso, uno scopo, un’idealità. Invece non lo ha per tutti coloro che hanno copiato e continuano a copiare l’acqua “cotonata” in ogni foto che non ha le stesse esigenze dell’inventore di quell’effetto. Facci caso, non si fotografa l’acqua se non con tempi lunghi, per ottenere quell’effetto. Molto spesso coloro che usano “sempre” quest’effetto, sono gli stessi che poi affermano che la fotografia deve riprendere la realtà, non deve travisarla, soprattutto col PC. In questo modo sembrano dimenticare che nella realtà l’acqua non è “filata” come il cotone. Vedi come un difetto, un errore, un effetto particolare vengono addomesticati alla propria creatività, per esprimere un’atmosfera, un ambiente particolare.

    #1496570
    robyc69
    Partecipante

    tu scrivi sempre di arte, e il tuo discorso non fa una piega (poi bisogna vedere chi intendi per i maestri, per capire quanto seguano o meno le regole). ma non si può essere tutti artisti, non si può essere tutti originali. copiare non è di per se un delitto, se serve ad impadronirsi di un qualcosa che poi magari evolverà. quello che intendevo dire è che ci sono diversi tipi di fotografia, e non sempre la tecnica è secondaria. pensa alla fotografia d’architettura, richiede rigore compositivo, e di sicuro non linee cadenti, altrimenti perchè vendere ottiche TS carissime? poi certo, uno può fotografare edifici con linee cadenti da paura, ma facendolo con consapevolezza, non perchè “se sollevo la reflex mi vengono così”. perchè altrimenti è un errore. ciao. Roberto PS. Tutte le foto di cascate che ho hanno l’acqua congelata 🙂

    #1496606
    Antony999
    Partecipante

    Originariamente inviato da robyc69: tu scrivi sempre di arte, e il tuo discorso non fa una piega (poi bisogna vedere chi intendi per i maestri, per capire quanto seguano o meno le regole).

    Un maestro a caso… il primo che mi viene in mente: Oliviero Toscani. http://www.gentedifotografia.it/ Io invece sto pensando di adeguarmi, per non dover giustificarmi, ogni volta, al: “perchè hai usato un tempo breve! L’acqua deve venire cotonata… Ogni volta devi raccontare la solita storia del fotografo che una volta… Invece gliela fai cotonata …e passiamo a parlare d’altro. 😀 😀 😀

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