- Questo topic ha 24 risposte, 15 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni, 3 mesi fa da Franco.
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Ottobre 14, 2010 alle 11:40 pm #1606488reynoldsPartecipante
Questa sera, ho parlato al telefono con un negozio specializzato in fotografia analogica, che vende ad ottimi prezzi. Ebbene, cercavo qualche rullino della famosa Fuji Velvia, nella classica versione da 50 ISO, e mi ha riferito che il suo fornitore non riesce a consegnarle prima di Dicembre 2010. Questo perchè, nella estate appena trascorsa, le vendite di questa pellicola hanno avuto una clamorosa impennata, per cui il produttore dovrà rivedere al più presto i suoi piani di produzione, aumentandoli considerevolmente. Idem dicasi per Kodak, che, continuerà a produrre (magnifica notizia!!), la fantastica Kodak 100 VS da 100 ISO, pellicola dai colori incredibilmente belli, che ho provato un mese fa. Mi ha inoltre informato che le vendite del BN (rullini, carte da stampa, liquidi di sviluppo, etc.) sono aumentate nell’ultimo anno addirittura del 300 % (trecento per cento!!!). Morale: il ritorno alla pellicola è una realtà. Personalmente, da un pò di tempo scatto solo in analogico, con la sola eccezione della caccia fotografica, per cui uso ancora la mia EOS 1 D Mk 3. Ribadisco ancora una volta che nessuno vuole convincere a passare all’analogico, ma è giustissimo a mio parere riferire le cose come realmente sono, e non per sentito dire. Infine, una piccola parte del merito è forse anche di Canoniani.it…..
Ottobre 15, 2010 alle 12:06 am #1606492gloster1974PartecipanteQuesta e’ una bella notizia e sicuramente il dato e’ destinato a salire. Tutto cio’ parte dall’accrescere delle necessita’ del fotografo digitale che ad un certo punto si rende conto che e’ limitato da questa tecnologia che si basa solamente su numeri e solo scattando in analogico , ragionando in analogico e stampando le foto dall’analogico ci si rende conto che e’ un vecchio mondo senza confini e ben collaudato , insomma la gente si sta svegliando e trova nella fotografia analogica la possibilita’ di esprimersi senza limiti dati da una tecnologia destinata ad invecchiare troppo in fretta.
Ottobre 15, 2010 alle 12:46 am #1606500mabriolaPartecipanteio invece sono personalmente convinto, ma potrei sbagliare, che l’interesse nei confronti dello scatto e post produzione analogica sia molto di più basato sull’interesse dell’amatore e non del professionista ed in tal senso vedo un ritorno all’analogico. Chi si affaccia oggi alla fotografia iniziando dal digitale, scopre lentamente e con piacere la fotografia con film, soprattutto se parliamo di BN e soprattutto dopo aver frequentato corsi di fotografia. Nel mondo professionale la pellicola ha quasi interesse zero oggi, almeno per le persone che io conosco, nessuno più utilizza la pellicola ma per ovvie ragioni e non tornerebbe indietro.
Ottobre 15, 2010 alle 12:57 am #1606503criscanonPartecipanteAnche il mio negoziante di fiducia del meratese mi ha detto la stessa cosa riportata da Reynold , mi ha suggerito le Fuji Provia 100 F e son rimasto contento , anche se per me le Velvia 50 ISO sono migliori. Ora mi manca solo di trovare un buon laboratorio x le pellicole BN (in genere uso Kodak BW400CN) spesso con risultati al di sotto delle aspettative per via di laboratori frettolosi in fase di sviluppo/stampa. Ovviamente tutto questo discorso vale solo per i fotoamatori , non credo che ci sia piu’ alcun professionista che usi rullini e amenita’ varie 🙂
Ottobre 15, 2010 alle 11:21 am #1606588gloster1974PartecipanteOriginariamente inviato da ilcalmo: Mi sembra esagerata questa affermazione, sembra che si dia troppa importanza al mezzo (digitale o analogico) e poco al fotografo. Sono due mondi differenti ma non credo che uno ponga limiti e l’altro no. Conosco persone che son passate dall’analogico al digitale, ma non sono state per niente limitate, hanno imparato a conoscere il mezzo e ne sfruttano al massimo le potenzialità. Sbaglierò, ma questa voglia di ritorno all’analogico che gira da un pò (vedi affermazione tipo “la vera fotografia è solo analogica”) ha molto il sapore del marketing, fatte le dovute eccezioni naturalmente.
Scusa ilcalmo ma non capisco come si puo’ reputare esagerata una sensazione personale dasata su propria esperienza :s Io che abbraccio tutti e due i mondi ti posso garantire che il digitale limita le capacita’ di un novizio e rende monotono il lavoro di un professionista che si affida piu’ al computer che alle proprie abilita’ , “tanto con la PP sistemo tutto” , questo e’ il pensiero del fotografo che oggi con il digitale domina.
Ottobre 15, 2010 alle 11:52 am #1606589firebladePartecipantePaolo, facciamo così: al prossimo nostro incontro ti porto una stampa in bianco e nero fatta da me. E te la regalo. Quando troverai il modo di farla identica in digitale mi chiamerai e ne riparleremo davanti ad un bicchiere di rhum. Tieni presente però che più di 40 anni non credo di poter campare. 🙂 Per tornare in argomento: il digitale è comodo, pratico ed immediato. Sarebbe stupido negarlo. Ma l’analogico ha ben altre doti, che per un non professionista possono essere di gran lunga superiori ai vantaggi.
Ottobre 15, 2010 alle 11:52 am #1606590latinorosarioPartecipanteScusate dico anch’io la mia. L’analogico sta tornando in modo soft ma continuo nell’interesse dei fotoamatori, infatti la richiesta di materiale fotosensibile e attrezzature varie è in crescendo ovunque. Il problema sta nel fatto che, con il digitale, ci siamo abituati a controllare i risultati immediatamente mentre con il rullino dobbiamo aspettare il responso del laboratorio. I fotoamatori nati con il digitale sentono il bisogno di cimentarsi, forti di quello che sono riusciti ad apprendee velocemente, con le pellicole e questo è un ottimo segno, ma questa ripresa se non sarà seguita da un ritorno in campo dei laboratori si limiterà soltanto ad uno limitato gruppo che si attrezzerà con il fai date e rischia in un paio di anni il declino definitivo per motivi strettamente commerciali. Saluti. [lo]
Ottobre 15, 2010 alle 11:55 am #1606591firebladePartecipanteOriginariamente inviato da latinorosario: rischia in un paio di anni il declino definitivo per motivi strettamente commerciali. Saluti. [lo]
Può essere. Ma può anche essere che a seguito di un’aumentata domanda del mercato le case fiutato l’affare non smettano la produzione. E ne è spia la produzione di nuove pellicole. Se il mercato fosse morto o morituro, come molti sostengono, nessuna casa sarebbe così folle da cimentarsi nello sviluppo di nuovi prodotti.
Ottobre 15, 2010 alle 12:07 pm #1606593reynoldsPartecipanteMah ragazzi, il marketing e la soddisfazione personale spesso non vanno d’accordo. Chiaramente, al giorno d’oggi, le grandi case costruttrici puntano tutto sul digitale, su questo siamo d’accordo. Il digitale, è legato all’informatica, e questo è innegabile, l’analogico no. Un buon fotografo non deve necessariamente essere anche un buon informatico, e quest’ultimo può diventare un buon fotografo grazie alle sue conoscenze. E’ chiaro che chi conosce bene l’informatica, chi sa usare Photoshop (personalmente credo di usarlo fino al 30 % delle sue possibilità), ottiene risultati fantastici, e qui il merito del risultato è più dell’informatica che del fotografo. Nell’analogico, invece, quando una foto è bella, il merito è al 100 % tutto del fotografo, quindi con immensa soddisfazione del fotografo che non deve ringraziare nessuno, sono le sue capacità che contano.
Ottobre 15, 2010 alle 12:36 pm #1606595LorisPartecipantesiccome questo argomento mi interessa voglio dire la mia: io sono partito dal’analogico che però a causa mia, non ho studiato abbastanza all’epoca, scattavo con i proprammi predefiniti della mia prima reflex (EOS1000F), certo che i risultati erano e sono molto meglio di qualsiasi compatta, ma faceva tutto la macchina, io inquadravo e scattavo. ora nell’epoca del digitale con la mia prima compatta digitale ho riscoperto l’amore per la fotografia, ma con un pensiero sempre alla foto stampata e non su un freddo monitor……Adesso ai giorni nostri e da circa 20 mesi sono felice possessore di una reflex digitale e una assiduo frequentatore di Canoniani.it, la curiosità la voglia di sperimentare nuove esperienze ma che vengono da lontano, e così mi venuta la voglia di riprendere la mia vecchia analogica e scattare e provare……. Per questi motivi io non vedo un ritorno, ma una consapevolezza dei limiti del digitale e una presa di coscienza della bellezza della pellicola e queste due tecniche possono benissimo correre paralelle, alla base di tutto ci deve essere la passione e la voglia. Chiudo, la fotografia mi ha insegnato una cosa fondametale: non puoi bruciare le tappe per prendere strade nuove DEVI conoscere il passato e capire il perchè di tutte le tecniche sia meccaniche che pratiche……per guardare avanti. colgo con soddisfazione il fatto che anche le case produttrici si stanno dando da fare [dan] [dan] così siamo liberi di poter scegliere come esprimere la prorpria creatività
Ottobre 15, 2010 alle 1:00 pm #1606598CarloPartecipanteDirò anche io la mia opinione, nonostante non abbia molta esperienza. Innanzitutto posso dire di essere uno dei tantissimi protagonisti di questo fenomeno, dal momento che, a giorni, dovrei iniziare a costruire la mia camera oscura personale. Se dovessi dire che cosa mi ha spinto a “passare” all’analogico, direi che è un mondo che mi affascina, specialmente perchè permettere di vivere davvero le proprie fotografie: vederle nascere, come prendersene cura o come rispettarle sono alcuni dei tanti aspetti che mi hanno spinto ad andare oltre alla semplice curiosità. Senza dubbio si tratta di una cosa positiva, ma, secondo il mio parere, non del tutto: questo semplicemente perché non vorrei che il fascino della “vecchia” tecnica, il suo valore e le sensazioni che si provano durante le ore passate insieme a negativi e chimici, fossero rimpiazzati da nuove smanie evolutive. Ad esempio, che io sappia, una delle prime reflex digitali, la EOS 1D, aveva un sensore da 4 megapixel, una sensibilità iso massima ormai obsoleta in confronto alle reflex di oggi, etc.: oltre alle naturali evoluzioni, anche le smanie di molti fotografi hanno contribuito ad un’evoluzione del mondo digitale, che ha introdotto si molte migliorie utili e straordinarie, ma che ha anche inculcato nella mente dei fotoamatori una mentalità sbagliata, mirata ad avere tutto e subito. Ad esempio, live view, modalità automatiche etc, tutte trovate che allontanano sempre di più il fotoamatore da quello che davvero conta. Detto ciò, ovviamente la fotografia analogica ha una storia molto più lunga e affermata rispetto al digitale, ma non vorrei che prima o poi le smanie moderne rovinino e “commercializzino” un’arte che si è affermata in centinaia di anni, fino a pochi decenni fa riservata a pochi fortunati, che, insomma, non merita assolutamente questo trattamento. Se così non dovesse succedere, sarei ben contento se molti fotoamatori (e fotografi fino ad oggi digitali) scoprissero il fascino della pellicola, portando rispetto, lasciando da parte l’egoismo. Personalmente intendo continuare lungo la strada dell’analogico, anche se non nascondo che riservo un certo fascino per le tecnologie moderne, che se sfruttate al meglio, senza eccessi, possono dare grandissime soddisfazioni e non solo in ambito fotografico. …diciamo che non tradirò mai n’è il digitale, n’è l’analogico, semplicemente perchè, nel modo in cui mi piace operare, non mi hanno ancora fatto sentire l’esigenza di un drastico abbandono: mi capita spesso di stare ore al circolo fotografico a stampare in camera oscura e tornare a casa con la voglia di fare qualche scatto in digitale (qualche macro :)), ma…non mi frustate [ver] [fru] Spero di non avere scritto troppe boiate :), buona giornata a tutti !
Ottobre 15, 2010 alle 1:14 pm #1606600Luca LupiPartecipanteBeh se l’analogico e il digitale fossero destinate a convivere credo che se ne possa solo essere contenti. Si tratta di una possibilità preziosissima dal punto di vista culturale. Temo però che la realtà rimanga decisamente ostile nei confronti del concetto analogico rispetto al digitale. L’analogico richiede vera passione, impegno e dedizione. Il digitale fa di questi concetti una semplice facciata, ma alla fin dei conti l’80% degli utenti digitali ne ignora totalmente il significato. Ma di più. – Per apprezzare l’analogico bisogna essere dotati di pazienza e di una mentalità predisposta: Non si può visualizzare subito lo scatto. Non si possono vedere le foto appena tornati a casa. Non si possono usare subito le foto come sfondo del desktop o inserirle nel profilo di fessbuk. Sviluppare i negativi comporta un costo evidente, contrapposto all’apparente risparmio pubblicizzato dal digitale. – Per apprezzare l’analogico bisogna che tutto ciò che viene impiegato sia di qualità. Non tutti sono in grado o hanno la possibilità di stampare da sé. Pochi laboratori, più unici che rari ormai, garantiscono un buon livello di qualità. L’attrezzatura migliore per l’analogico, come setto giustamente sopra da Andrea, è quella che era stata pensata per l’analogico. Tutto questo contrasta fortemente con la ovvia, e necessaria, tendenza delle case a produrre ciò che richiede la maggioranza. Quindi credo che sì, la produzione di pellicola crescerà, perché la domanda è aumentata, ma non so se sia destinata a ritornare ai fasti di un tempo, per i motivi di cui sopra. Infine, credo di condividere in parte il concetto espresso da Paolo quando parlava di ‘Marketing’. E’ innegabile da parte nostra, che nutriamo vera passione per la fotografia, e che quindi cerchiamo di coglierne le sfumature passionali, che i risultati prodotti dall’analogico siano molto più ‘forti’ come impatto emotivo. Sono evocativi. Ma siamo sicuri che tutti coloro che stanno tornando verso l’analogico siano in grado di dare la priorità a questo aspetto emozionale rispetto all’elenco di circostanze che ho fatto poco sopra? In parole povere, quanti di questi che oggi stanno facendo incrementare le vendite di pellicola, scoraggiati dalla cultura ormai imperante del tutto e subito finiranno per abbandonare nuovamente la via? [lo]
Ottobre 15, 2010 alle 2:41 pm #1606612firebladePartecipanteOriginariamente inviato da Lookaloopy: Ma siamo sicuri che tutti coloro che stanno tornando verso l’analogico siano in grado di dare la priorità a questo aspetto emozionale rispetto all’elenco di circostanze che ho fatto poco sopra? In parole povere, quanti di questi che oggi stanno facendo incrementare le vendite di pellicola, scoraggiati dalla cultura ormai imperante del tutto e subito finiranno per abbandonare nuovamente la via?
Come sei apocalittico! La scelta di scattare in analogico è una scelta. E nella vita spesso si cambiano gusti, preferenze, amicizie. Ciò che ti piace oggi forse domani ti avrà già seccato. Lasciamo ad ognuno la libertà di seguire le sue passioni senza indicargli pindariche “vie maestre” Personalmente trovo nell’analogico una migliore espressione della mia personalità: aborro le cose troppo facili, non mi piace perdere del tempo per avere risultati che non mi entusiasmano, detesto la massificazione del gusto. Adoro invece l’artigianato. Ed una stampa in camera oscura è una squisita espressione di opera artigianale. Può piacere, può non piacere. Ma non ghettizziamo tutto il resto, almeno qui dentro conserviamo la libertà di espressione. 🙂
Ottobre 15, 2010 alle 2:50 pm #1606613Luca LupiPartecipanteMa non ghettizziamo tutto il resto, almeno qui dentro conserviamo la libertà di espressione
Certo, è proprio per questo che ho scritto quanto sopra. La libertà di espressione è a doppio senso 😉 E non l’ho scritto perché sono apocalittico, ma perché ad esempio, io stesso sarei uno di quelli che sia pur tentato dal ‘tastare il terreno analogico’ credo mi scoraggerei ben presto. Non per tutti i motivi che ho elencato, ma per alcuni di questi si, come la disponibilità di tempo, di laboratori efficienti, di attrzzature adeguate… Non intendevo ghettizzare proprio nulla né scoraggiare alcunché, è solo una mia constatazione, pensavo che fosse piuttosto evidente a una lettura attenta di quanto ho scritto. Trovo piuttosto che sia più apocalittico di quanto ho scritto io affermare che la vera fotografia è solo analogica, non credi? Ma non mi sogno di contestarlo, ognuno è libero di crederlo, a seconda di ciò che sente dentro sé. [lo]
Ottobre 15, 2010 alle 3:02 pm #1606614firebladePartecipanteCerto, per carità. Ciò che mi preme sottolineare è che ognuno è libero di scegliere, come hai scritto tu, “la via” che desidera, senza che nessuno debba dirgli se è migliore una oppure l’altra. L’analogico è difficile, molto difficile, proprio perché non puoi vedere subito i risultati; questo comporta molta preparazione a monte, per poter arrivare a previsualizzare i risultati. Arrivati a questo punto il resto diventa superfluo. E poi bisogna avere anche fortuna. Laboratori validi ormai ce ne sono pochi, e i costi non sono irrisori. Ma se si trova soddisfazione in questo, il resto sparisce. E poi diciamolo: esistono almeno due ambiti amatoriali dove fotografare a pellicola è una scelta sbagliata: la fotografia naturalistica e la macrofotografia. Ostinarsi a farlo a pellicola è veramente insensato. Quello che possiamo fare, entro i limiti imposti dalla nostra struttura è semplicemente mostrare che esiste un’alternativa, e che questa alternativa può essere interessante da scoprire. Poi ognuno in base alla sua sensibilità, e sopratutto le sue inclinazioni, sceglierà ciò che più gli aggrada. Non esiste una sola via, ne esistono tante, e tutte quante hanno pari dignità.
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