- Questo topic ha 24 risposte, 15 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 14 anni, 3 mesi fa da Franco.
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Ottobre 15, 2010 alle 3:06 pm #1606615Luca LupiPartecipante
Giustissimo 😉 E ho capito cosa non era chiaro del mio post, credo che sia stata fraintesa la mia espressione la via 😀 Era un’iperbole 😉 [lo]
Ottobre 15, 2010 alle 3:20 pm #1606619Lotus111Partecipante…E poi ci sono quelli che si buttano (o ri-buttano) sull’analogico perchè non riescono a sopportare l’idea di aver speso decine di migliaia di euro in apparecchiature digitali per poi accorgersi, semplicemente, di NON ESSERE BRAVI. E così mettono insieme un bel corredo analogico, spendono comunque una fortuna e CONTINUANO a non essere bravi. Però possono vantarsi di praticare un’arte “pura”, senza presunte “contaminazioni” informatiche. E, soprattutto, non devono più sopportare il peso del CONFRONTO con quei ragazzini che, armati di una fotocamera digitale e di un PC, sfornano piccoli pezzi di autentica bravura. So che le mie affermazioni possono risultare antipatiche, ma sono dettate dal semplice fatto che conosco più di un individuo come quello che ho descritto 🙂 [lo] [lo]
Ottobre 15, 2010 alle 3:38 pm #1606620hendrickPartecipanteA mio parere, dal punto di vista del prodotto, una grande foto è una grande foto. Che sia fatta in analogico o in digitale, che sia mossa, sottoesposta o sovraesposta. Quando entriamo nel campo dell’arte, certe regole valgono relativamente. Rispetto al processo ciascuno ha le proprie affinità. C’è chi preferisce inserire una memory card, scattare e avere subito il risultato, mentre c’è chi adora inserire la pellicola, ricaricare dopo ogni scatto, entrare in camera oscura. Cambiano gli odori, l’attesa, la concentrazione. Non significa che chi scatta in digitale non sia concentrato ma, data la facilità con cui puoi scattare un numero enorme di immagini, spesso ti trovi a scattare a raffica senza pensarci troppo. Ho avuto la fortuna di lavorare per tre giorni con Elliott Erwitt recentemente ed è stato splendido vederlo al lavoro. Abbiamo parlato un pò: lui ad esempio non considera minimamente il digitale. Scatta solo in pellicola b/n, sviluppa e stampa da sè (ps: usava una Canon). Ci metteva circa 30 minuti per preparare una foto. Questo per lui significa essere un fotografo. Steve McCurry invece ha abbracciato il digitale, ma si porta sempre dietro la sua macchina analogica. Punti di vista. Sicuramente è un’ottima notizia il ritorno della pellicola: darà del filo da torcere al digitale, ed è giusto così.
Ottobre 15, 2010 alle 5:53 pm #1606637mabriolaPartecipanteOriginariamente inviato da fireblade: Per tornare in argomento: il digitale è comodo, pratico ed immediato. Sarebbe stupido negarlo. Ma l’analogico ha ben altre doti, che per un non professionista possono essere di gran lunga superiori ai vantaggi.
Questa è una affermazione totalmente condivisibile, il perchè è chiaro credo a tutti e qui a mio avviso si condensa bene il succo di tutto il discorso: scattare in analogico permette un sentimento totalmente differente rispetto allo scatto digitale, il semplice fatto di attendere il risultato apre la mente ad immaginare infiniti risultati e spesso tutti diversi dal finale, almeno è quanto spessissimo accadeva nella mia testolina. Questo immediatamente si collega a variabili che nel sempre più vorticoso mondo del profitto, laddove anche e soprattutto la variabile tempo si sposa alla perfezione col denaro, l’avvento del digitale ha ammazzato il concetto stesso di scatto in film pertanto il professionista che massimizza le risorse per il profitto finale sarebbe un folle a non abbracciare totalmente una tecnologia come il digitale. Non parlo assolutamente di pro e contro ma solo di sostanza vs il profitto. Discorso assolutamente differente ovviamente accade per un amatore laddove spessissimo invece il concetto di profitto (da applicare non solamente ai soldi) viene completamente sorpassato, non a caso spesso si va alla ricerca della pellicola più particolare, magari quasi introvabile (come ho fatto io per la mia polaroid Sonar, 8 pose 30 euro…per una pellicola artistic di un certo tipo) e quindi il detto del mio paese, ma esportabile ovunque, dove c’è gusto non c’è perdenza calza alla perfezione. Quello per cui a mio avviso non bisogna dibattere frettolosamente e magari essendo anche n po di parte è il falso concetto che il fotografo digitale non è un vero fotografo oppure non è in grado semmai quanto un fotografo “analogico”. Per me se un fotografo è tale lo è e basta e raggiunge il medesimo risultato, per vie differenti, con approcci differenti, ma il medesimo risultato. E’ perfettamente normale, che le due strade siano diverse e possano offrire non solo tempi differenti ma anche metodi differenti per il raggiungimento del risultato. Chi scattava in analogico sa perfettamente che magari seppur buone od ottime che siano le proprie fotografie, tutto dipendeva dalla mano esperta artigiana dello stampatore (che spesso faceva solo questo) che letteralmente dava o toglieva animo ad una fotografia. Questo invece nel digitale, come workflow, è demandato al fotografo che, a mio avviso, adesso ha la possibilità di completare in modo autonomo, rapido, e soprattutto personale il proprio lavoro. La fotografia, per me, è fotografia, non è ne di serie A ne di serie B, ognuno è libero di stabilire se l’analogico od il digitale appartengano alle due serie…
Ottobre 15, 2010 alle 7:23 pm #1606648acrobatPartecipanteOriginariamente inviato da reynolds: Mah ragazzi, il marketing e la soddisfazione personale spesso non vanno d’accordo. Chiaramente, al giorno d’oggi, le grandi case costruttrici puntano tutto sul digitale, su questo siamo d’accordo. Il digitale, è legato all’informatica, e questo è innegabile, l’analogico no. Un buon fotografo non deve necessariamente essere anche un buon informatico, e quest’ultimo può diventare un buon fotografo grazie alle sue conoscenze. E’ chiaro che chi conosce bene l’informatica, chi sa usare Photoshop (personalmente credo di usarlo fino al 30 % delle sue possibilità), ottiene risultati fantastici, e qui il merito del risultato è più dell’informatica che del fotografo. Nell’analogico, invece, quando una foto è bella, il merito è al 100 % tutto del fotografo, quindi con immensa soddisfazione del fotografo che non deve ringraziare nessuno, sono le sue capacità che contano.
..esemplare!
Ottobre 15, 2010 alle 9:16 pm #1606692FrancoPartecipanteIl ritorno……….. scritto in questo modo sembra una pellicola del terrore, della saga “il ritorno” 2,3,4….. e infatti alcune avvisaglie ci sono, discussioni sulla supposta superiorità di analogico/digitale o addirittura sull’incongruità di chiamare “fotografia” l’immagine digitale sono piuttosto datate. Personalmente l’idea di rispolverare la CO mi spaventa più’ di un film horror, e non ho difficoltà ad affermare che con l’attrezzatura digitale ho ripreso ad apprezzare la fotografia, non quella dove si misura la qualità di una foto nella capacità di restituire i toni di grigio, o di risolvere nel migliore dei modi, ma quella dove l’aspetto creativo predomina sugli aspetti meramente tecnici (che a lungo andare stancano l’utilizzatore). forse l’uso della frase -fotografia analogica- è impropria, e visto il contenuto del post, presumo che la frase fosse riferita alla tecnologia, non alla fotografia intesa nel modo piu’ ampio. “Tecnologia analogica, il ritorno” suona decisamente meglio.
Originariamente inviato da reynolds: Mah ragazzi, il marketing e la soddisfazione personale spesso non vanno d’accordo. Chiaramente, al giorno d’oggi, le grandi case costruttrici puntano tutto sul digitale, su questo siamo d’accordo. Il digitale, è legato all’informatica, e questo è innegabile, l’analogico no. Un buon fotografo non deve necessariamente essere anche un buon informatico, e quest’ultimo può diventare un buon fotografo grazie alle sue conoscenze. E’ chiaro che chi conosce bene l’informatica, chi sa usare Photoshop (personalmente credo di usarlo fino al 30 % delle sue possibilità), ottiene risultati fantastici, e qui il merito del risultato è più dell’informatica che del fotografo. Nell’analogico, invece, quando una foto è bella, il merito è al 100 % tutto del fotografo, quindi con immensa soddisfazione del fotografo che non deve ringraziare nessuno, sono le sue capacità che contano.
la tecnologia analogica non è legata all’informatica, ma è legata alla chimica. se ci pensi è la stessa cosa…….. dire che (rispetto l’analogico) il merito di una bella fotografia digitale è da attribuire piu’ all’informatica che al fotografo, non ha senso. Nella fotografia digitale l’informatica è importante quanto la chimica nella tecnologia analogica. il discorso è ampio, ma ti faccio alcune domande, un pò a caso……….. le carte e i prodotti chimici per sviluppo e stampa li prepari da solo partendo dai composti base, anidri, puri? o ti affidi ai composti e alle carte già confezionate? Nel digitale, prepari da solo i software di elaborazione (crei dei programmi, plugin ad hoc) ed effettui l’elaborazione in modo manuale, oppure ti affidi a mezzi completamente automatici? Se un giorno dovessero inventare (ma chi lo comprerebbe??) una testa per ingranditore che consente di stampare (in chimico) a livello casalingo partendo da file digitale, secondo te la tecnologia digitale sarebbe rivalutata? a mio parere si, come ricorda Sandro, il digitale non ti consente di avere la percezione fisica di aver fatto qualcosa con le tue mani……. il processo è vincolato da mezzi elettronici che producono il file, lo elaborano, lo stampano…….. si è perso il piacere di vedere l’immagine apparire dal rivelatore, di toccarla sapendo che si tratta di una copia unica. Ma questo è un discorso che esula dalla diatriba digitale/analogico perchè non riguarda la fonte di archiviazione dell’immagine (pellicola, file) ma la stampa, che è un altro discorso, visto che si può stampare con una stampante digitale un negativo scannerizzato, come si può stampare in chimico un file digitale…. ciao [lo]
Ottobre 15, 2010 alle 9:49 pm #1606709sachaPartecipanteinviato da fra65 :”Se un giorno dovessero inventare (ma chi lo comprerebbe??) una testa per ingranditore che consente di stampare (in chimico) a livello casalingo partendo da file digitale, secondo te la tecnologia digitale sarebbe rivalutata?” Ehm…l’ hanno già inventata, due-tre anni fa, se non vado errato, ma dire che costava un pacco è ancora usare un eufemismo…A quanto ne so, nemmeno i grandi laboratori l’ hanno mai adottata.Non so sinceramente se sia ancora in commercio o già estinta.
Ottobre 15, 2010 alle 10:00 pm #1606713Lorenzo CanonianiAmministratore del forumChi si iscrive in un forum di fotografia? Le tipologie di persone possono essere veramente molteplici. C’e’ chi vuole scaricare un manuale, chi vuole inserire una sua foto, chi desidera porre una domanda. Canoniani.it nella sua poliedricita’ registra un grande stolo di appassionati pronti a confrontarsi per migliorare le proprie conoscenze fotografiche. Proprio per questo motivo la fotografia analogica con tutte le sue difficolta’ nonche’ potenzialita’ si e’ imposta prepotentemente complementando (in alcuni casi sostituendo) la fotografia digitale. Negli ultimi anni si e’ registrato un impressionante aumento di vendita di apparecchi Reflex in quanto la digitalizzazione ha portato un’interesse sempre piu’ crescente verso i principianti. Il mondo analogico sembrava ormai alla fine ed invece si e’ registrato un aumento notevole d’interesse. La spiegazione credo sia semplice. La pellicola e’ indubbio ha piu’ fascino, il fatto stesso di non poter vedere le fotografie prima di averle sviluppate crea quell’alone di attesa e mistero che il digitale non puo’ dare. Per apprezzare queste cose pero’ bisogna essere “anziani” d’esperienza e ricordare gli anni passati oppure essere spinti da letture particolarmente affascinanti inserite anche in questo forum. Per non parlare poi dei risultati finali che richiedono vera passione ed esperienza, la stessa passione che rende superabili tutte le scomodita’ intrinseche. In definitiva sono scelte A mio avviso l’apos viene raggiunto utilizzando entrambi i sistemi ma c’e’ chi benissimo puo convivere con soddisfazione utilizzando una tecnologia sola.
Ottobre 15, 2010 alle 10:21 pm #1606717firebladePartecipanteOriginariamente inviato da sacha: Ehm…l’ hanno già inventata, due-tre anni fa, se non vado errato, ma dire che costava un pacco è ancora usare un eufemismo…A quanto ne so, nemmeno i grandi laboratori l’ hanno mai adottata.Non so sinceramente se sia ancora in commercio o già estinta.
Infatti: http://www.odyssey-sales.com/products/browse.asp?range=71 Non c’è il prezzo però. Chissà perché.
Ottobre 16, 2010 alle 5:43 am #1606826FrancoPartecipanteOriginariamente inviato da esaurito: il bello della fotografia è che ci sono migliaia e migliaia di soggetti disponibili, per cui è possibile usare miagliaia di inquadrature e composizioni, stravolgendone completamente il significato, utilizzando migliaia di “attrezzi” l’importante, a mio avviso, è non rimanere imbrigliati in preconcetti, per cui esistono solo alcuni tipi di soggetti, per cui si devono usare solo determiate composizioni, e per cui è possibile ottenere risultati soddisfacenti usando esclusivamente un’attrezzatura. Questa non è fotografia, questo è puro esercizio, la fotografia è altro qualsiasi cosa aggiunga possibilità creative ad un fotografo, per me, è sempre da vedere come un bene, sia che questa provenga dal passato che dal futuro
quello che scrivi è giustissimo, la molteplicità e la varietà sono un’arricchimento. Le tecnologie e le conoscenze della fotografia analogica non devono andare perse, vanno preservate e incentivate, ben vengano gli approfondimenti (anche se non sono di mio interesse) ma è altrettanto necessario comprendere e far comprendere che si tratta di metodologie di lavoro che possono dare grandi soddisfazioni, ma presentano molteplici problemi, non sono alla portata di tutti e soprattutto non rendono il fotografo migliore, benchè se ne dica, ciò che rende il fotografo migliore è l’approfondimento (culturale e artistico) all’immagine, la conoscenza nell’uso delle tecnologie ma al tempo stesso l’approcio distaccato nei confronti dell’attrezzatura, è necessario vedere solo il soggetto, nei tempi e modi appropriati, e questo è possibile con molte tecnologie, siano esse analogiche o digitali, un telefonino oppure una vecchia fotocamera a rullino……. ………………. a proposito di pregiudizi, ricordo quando comprai la mia prima reflex, all’epoca (1976) chi utilizzava una reflex era visto come un dilettante, allora ero piccolino, ricordo che i grandi mi dicevano: con una biottica puoi ottenere dei risultati professionali, le biottiche offrono al fotografo un diverso approcio verso il soggetto, la visione a pozzetto non è paragonabile alla visione di un piccolo mirino, con una biottica puoi ottenere risultati impensabili se confrontati a quelli di una (moderna) reflex……. all’epoca chi faceva matrimoni, se non poteva permettersi un sistema SLR come l’hasselblad quasi sempre aveva una rolleiflex oppure una piu’ recente mamiya 220 guardando questi fotografi sapevo che il giorno in cui avrei potuto comporre il soggetto dentro quell’infinito pozzetto dove l’immagine si materializza capovolta ed eri costretto a meditare sull’inquadratura, anch’io finalmente avrei fatto le foto a cui aspiravo. venne quel giorno, tante volte, scoprii pian piano che si può fotografare anche senza biottica, che il medio e grande formato non potevano darmi potenzialità che non erano già in me, che il limite ero io non la fotocamera, che il discorso relativo alla qualità intrinseca di ogni tecnologia è molto influenzata dalla maturità che un sistema assume nel tempo (le pellicole 135, almeno dagli anni 80 in poi hanno acquisito potenzialità dell’emulsione e finezza della grana che ha consentito loro di pareggiare quasi il conto con le pellicole a rullo) e che nessun fotografo poteva dirmi quale l’attrezzatura può rendermi migliore. @ Sacha & Sandro: interessante il link, Stampo (a malincuore) in un minilab e non ho mai utilizzato stampanti a getto d’inchiostro (non mi piace il risultato) anche se ho apprezzato le ottime foto BN ottenute ad esempio da Roby con stampante canon 9500 II. il digitale offre molte opportunità di migliorare la foto in postproduzione, e poche possibilità in stampa, ma forse questo è un mio limite, dovrei approfondire meglio l’argomento fine art . [lo]
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