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Gennaio 21, 2014 alle 1:19 am #1791880gabriele77Partecipante
(ritratto di) [IMG]public/imgsforum/2014/1/IMG_8331ar.jpg[/IMG]
Gennaio 21, 2014 alle 1:34 am #1791882ItzerPartecipanteFrancamente non saprei cosa dire, ma almeno é una foto che se non é la prima di giornata poco ci manca. Ed allora… benvenuta Fukaeri
Gennaio 21, 2014 alle 2:15 pm #1791905ClaudioPartecipantePiů o meno oggettivamente 1) Per capirci qualcosa ho avuto bisogno di Wikipedia. Ho appreso che Fukaeri é uno pseudonimo (pseudonimo di un personaggio del romanzo dello scrittore giapponese Murakami Haruki intitolato “1Q84”) con cui si firma un’aspirante scrittrice (Fukada Eriko) diciassettenne; Tengo é il nome di un altro personaggio dello stesso romanzo chiamato a giudicare il manoscritto. 2) A questo punto é a tutti gli effetti un ritratto di un ritratto (cambia solo il medium fotografato), cosě come lo fu il discusso “Marla Singer” di qualche tempo fa. 3) L’immagine é con una certa evidenza ripresa dalla pagina stampata. Pare una conversione in bianco e nero. Pur completamente a fuoco ha mantenuto la curvatura della pagina. Non c’é un punto di interesse particolare: se non si conoscesse la lingua italiana sarebbe un testo indecifrabile (cosa che non accade generalmente con le immagini, accessibili non solo a chi condivida la stessa lingua) quasi una texture. In una posizione (quella finale) che é significativa in un testo scritto, ma che lo é molto meno rispetto agli spazi di un fotogramma (l’estremità in basso) troviamo parole che forse sono piů significative di altre. “Non era certo il tipo di bella ragazza che diventa una modella o una cantante pop. In compenso, però, c’era in lei qualcosa che provocava e affascinava”. Basterebbe sostituire a “ragazza” la parola “fotografia” o “immagine” e si potrebbe certamente allargare con piů facilità il discorso in termini concettuali. Piů o meno soggettivamente 1) Un autore che non debba essere di necessità commerciale, di solito si immagina un pubblico che sia piů colto di lui (non é il mio caso: di letteratura giapponese conosco appena – e senza gradire – Banana Yoshimoto!), in grado insomma di cogliere tutti i riferimenti disseminati nell’opera. E magari anche di trovarci qualcosa in piů… Ora mi chiedo e chiedo all’autore e a chi volesse intervenire nella discussione: ma quando si propone qualcosa di concettuale o provocatorio cosa é importante? Che l’osservatore capisca il giochino (o l’allusione o la citazione) dietro cui si cela il concetto (o la provocazione)? Oppure quel che conta é la provocazione in sé e il come é stata realizzata? E non ci dovrebbe essere una proficua compenetrazione tra il come dell’immagine e il concetto che ci sta dietro? 2) Questa immagine mi piace… un po’. Mi piace nei termini in cui dà seguito con uno scarto concettuale alla provocazione di “Marla Singer”. Mi sarebbe piaciuto di piů se questi (e magari altri) ritratti fossero stati presentati organicamente, in una serie. Spesso si hanno delle idee piů o meno nuove/brillanti, ma il difficile é dare a queste idee una struttura, il far diventare uno spunto un’opera compiuta, un’immagine che si regge da sola e, se si tratta di concetti, dopo la provocazione (che non é necessaria ma spesso serve a richiamare l’attenzione) credo che dovrebbe rimanere anche il retrogusto d’un concetto, d’una posizione forte, o quantomeno intelligibile. Sennò l’arte concettuale sarebbe un rebus da Settimana Enigmistica o un concorso a quiz. Qui Gabriele trovo che tu ci sia in parte riuscito, nel senso che non ti sei limitato a proporre nuovamente un fotogramma-ritratto, chessò, di un George Kaplan tra i tanti (in quel caso replicando quindi solamente l’idea di “Marla Singer”), ma hai aggiunto un surplus concettuale, ecc. 3) Poi c’é quel che mi piace un po’ meno. E, naturalmente, qui sono ancora di piů impressioni soggettive. E questo riguarda l’immagine in sé. Non condivido la scelta dell’alto contrasto e del “tutto a fuoco”: avrei sfruttato di piů la profondità di campo, ad esempio dando piů risalto all’ultima frase. Poi ancora (e qui sono criticamente imbarazzato) non mi piace lo stile “da traduzione” del paragrafo fotografato: ma qui (questo é l’imbarazzo) sto commentando l’immagine o il paragrafo del romanzo? Questo dubbio in realtà lo vedo però come un qualcosa di positivo (ma, mi chiedo, é un qualcosa che ci vedo solo io? O é un qualcosa che ci potrebbero teoricamente vedere tutti gli osservatori? Cioé é una cosa che penso io ma che tuttavia é “nell’immagine” o l’immagine é semplicemente un “aggancio” un “prestesto” cui io mi appiglio per dire ciò che penso?). In ogni caso ciò che (intra)vedo di positivo (non solo in questa immagine, ma nella mini-serie “Marla Singer” + “Fukaeri”) é il mettere in luce la parzialità di qualsiasi medium che é in grado di raccogliere solo una parte della realtà: faziosamente e parzialmente ciascun medium ci mostra in modo diverso la realtà, una realtà che nemmeno una macchina fotografica può restituirci oggettiva e totalmente “non mediata”, una realtà di cui la pagina scritta e l’immagine ci possono offrire aspetti diversi, nella migliore delle ipotesi complementari. Ciao!
Gennaio 21, 2014 alle 2:41 pm #1791909ViridisDracoPartecipantese la domanda “la foto di un’opera d’arte é a sua volta un’opera d’arteo una riproduzione?” era valida per marla singer, la ripropongo in altra veste: “la foto di un libro é un’opera d’arte o una fotocopia (letterale)?”
Gennaio 21, 2014 alle 3:00 pm #1791913rossomotoPartecipanteOriginariamente inviato da ViridisDraco: se la domanda “la foto di un’opera d’arte é a sua volta un’opera d’arteo una riproduzione?” era valida per marla singer, la ripropongo in altra veste: “la foto di un libro é un’opera d’arte o una fotocopia (letterale)?”
La risposta é la stessa di “la foto di una scultura può essere un’opera d’arte?”. Io direi proprio di sě, a meno di non voler considerare “fotocopie” tutte le fotografie di monumenti funerari (tanto per fare un esempio).
Gennaio 21, 2014 alle 3:38 pm #1791921ViridisDracoPartecipanteOriginariamente inviato da rossomoto: La risposta é la stessa di “la foto di una scultura può essere un’opera d’arte?”. Io direi proprio di sě, a meno di non voler considerare “fotocopie” tutte le fotografie di monumenti funerari (tanto per fare un esempio).
eh no la fotocopia é solo per le foto di testi scritti 😛 comunque la mia é una provocazione in chiaro 🙂
Gennaio 21, 2014 alle 4:16 pm #1791928rossomotoPartecipanteOriginariamente inviato da ViridisDraco: eh no la fotocopia é solo per le foto di testi scritti 😛
Eee seeee, perché nessuno s’é mai fotocopiato le chiappe 😀 😀 😀 😀
Gennaio 21, 2014 alle 4:35 pm #1791932ClaudioPartecipanteOriginariamente inviato da ViridisDraco: se la domanda “la foto di un’opera d’arte é a sua volta un’opera d’arteo una riproduzione?” era valida per marla singer, la ripropongo in altra veste: “la foto di un libro é un’opera d’arte o una fotocopia (letterale)?”
Visto che le domande tirano piů di un… Il sonetto “In morte del fratello Giovanni” di Ugo Foscolo é arte? E il mio sonetto “In morte del pulcino Pio” é arte? Un sonetto é arte perché é un sonetto? “Guernica” di Piacasso é arte? Gli scarabocchi fatti con colori ad olio da un bambino di due anni sono arte? Pennelate di colori ad olio su tela generano necessariamente un’opera d’arte? “Madre migrante” di Dorothea Lange é arte? Una fotografia di una madre migrante é arte? Una fotografia é arte perché é una fotografia? “Fahrenheit 9/11” di Michael Moore é arte? Un documentario su un breve momento della storia americana é arte? Un determinato soggetto o genere cinematografico (o qualsiasi altro) determina in quanto tale l’artisticità dell’opera?
Originariamente inviato da rossomoto: Eee seeee, perché nessuno s’é mai fotocopiato le chiappe 😀 😀 😀 😀
Avrei dei testimoni del contrario, ma non vorrei diffamare la scuola superiore in questione… ma per stoppare il provocatorio celiare del drago é sufficiente cercare con Google: chiappe sorridenti appariranno tra i primi risultati della ricerca!
Gennaio 21, 2014 alle 4:44 pm #1791934Mullahomark86PartecipanteQuesta foto potrebbe stare bene e diventare funzionale all’interno di un progetto, presa singolarmente ha, secondo me, poco senso. Rimane la foto di un libro che, ovviamente, non é il libro. Cosě come, per me, la foto di un quadro non é il quadro e la foto di una scultura non é la scultura. [lo]
Gennaio 21, 2014 alle 5:36 pm #1791942ItzerPartecipanteOriginariamente inviato da ViridisDraco: “la foto di un libro é un’opera d’arte o una fotocopia (letterale)?”
Distinto avrei detto esser solo una “fotocopia”, però poi, a ben pensarci, non ne sono tanto sicuro. Certamente non é unopera darte, é solo la foto della pagina di un libro, ma mi piace vederla oltre, e considerarla un “ritratto fotografico” a tutti gli effetti, fatto di parole piuttosto che un’immagine e questa, almeno per me, costituisce novità ed unidea che, in tutta onestà, mai avrei saputo partorire. Certo, se anziché riprendere la pagina di un libro, il “ritratto” fosse tutta opera del fotografo, con parole proprie e magari scritte di proprio pugno, il tutto acquisterebbe maggior e ben altro significato, ma é anche vero che in, in tal modo, entrerebbero in gioco aspetti letterari estranei ad un contesto prettamente fotografico. Complimenti, dunque, a Gabriele cui però a questo punto devo un’osservazione: perché non metterla in sezione Ritratti?
Gennaio 25, 2014 alle 4:16 am #1792212gabriele77PartecipanteBuonasera a tutti, mi scuso, innanzitutto per il ritardo. @ Clanon: ti ringrazio del commento, sempre attenti e ben articolati. Riferendomi al punto uno del ‘piů o meno soggettivamente’, personalmente mi piacerebbe, che lo spettatore capisca il giochino ( l’allusione, la citazione) o ancor piů che lo interpreti, magari, a suo uso e consumo. A me, ad esempio, già basta se qualcuno (te) sia andato a cercare chi é Fukaeri. Come anche ti dissi che la tua ‘ la stacchiamo questa spina?’ mi rese entusiasta, proprio xché quell’idea era scaturita da ‘Marla Singer’ e tutta la discussione che ne scaturě, insieme ovviamente al post ?nemmeno dentro al cesso..ecc ecc. Per il resto, l’idea si sta sviluppando man mano, come per esempio, grazie anche ai vostri commenti, in questi giorni mi é venuto in mente la terza (ed ultima) immagine della serie. Sinceramente, credo di nn aver capito ”lo stile “da traduzione” del paragrafo fotografato”, x mio limite nn saprei dunque cosa dire [scu], quindi attendo. Grazie ancora @ Itzer: grazie, riguardo al ‘tutta opera del fotografo’, ci stavo già pensando, e qualche idea c’era già, ma é luuunngooo il lavoro da fare, tanto. In sezione ritratti? Sinceramente ci avevo pensato, poi sennò va a finire che mi prendono sul serio e s’arrabbiano :). X il resto, xché mettere sempre l’arte di mezzo? In ogni caso, penso che la fotografia o immagine di un oggetto qualsiasi, ovviamente nn é piů l’oggetto, ma altro. Allo stesso modo il pastrocchio di un bambino, incorniciato tra quattro assi ed appeso al muro, verrebbe sempre a chiamarsi quadro, tanto quanto le opere di valore inestimabile all’interno degli Uffizi di Firenze. @ Mullahomark: come già affermai, una fotografia deve essere in grado di raccontare e quindi deve avere i requisiti per essere letta…bé, in questo caso nn puoi contraddirmi :).
Gennaio 25, 2014 alle 4:34 am #1792213ClaudioPartecipanteOps, mi é scappato un post. Adesso mi tocca rispondere senza aspettare domani.
Gennaio 25, 2014 alle 5:11 am #1792214ClaudioPartecipanteOriginariamente inviato da gabriele77: Sinceramente, credo di nn aver capito ”lo stile “da traduzione” del paragrafo fotografato”, x mio limite nn saprei dunque cosa dire [scu], quindi attendo. Grazie ancora
Ciao Gabriele, grazie a te per aver alimentato la discussione. Divido la risposta in due. Da un lato, e innanzitutto, rispetto al discorso che ho fatto sulla tua immagine ecc. l’aver parlato di “stile ‘da traduzione’ ” aveva semplicemente il senso di circoscrivere un determinato stile (e non importa quale stile sia, ma importa) che, in quanto peculiare, si distingue da altri stili con caratteristiche differenti. E a questo proposito mi son chiesto se abbia senso esprimere un giudizio sullo stile (un po’ come se guardando la foto di un tempio antico, ci si chiedesse se ha senso esprimere un giudizio di gusto su un capitello dorico, dato che magari si preferisce quello corinzio…). Dall’altro lato – e qui non c’entra piů nulla col discorso relativo alla foto – per “stile ‘da traduzione’ ” intendevo quella patina poco personale che, inevitabilmente, moltissime traduzioni hanno. Non a caso, quando le traduzioni sono fatte in una maniera piů personale, si parla di “traduzioni d’autore”. Ma sinceramente é stata la prima impressione che mi é venuta in mente: mi interessava solo, come ho detto, esprimere un giudizio che fosse visibilmente soggettivo. Proprio per questo direi che mi fermo qui senza andare oltre nell’argomentarlo! Allora aspetto la tua terza proposta della serie. Un saluto, Claudio
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