- Questo topic ha 48 risposte, 14 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 9 anni, 7 mesi fa da anna.
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Marzo 21, 2015 alle 11:41 pm #1828643marco66Partecipante
In attesa che accada qualcosa raddrizzo anche l’altra 🙂
Sara’ che ci trovo solo io qualcosa in questi 2 scatti [pen] [lo]
Marzo 21, 2015 alle 11:53 pm #1828651LuppoloPartecipanteNo no, non sei solo tu…
Questa piace anche a me, ma non la raddrizzereiMarzo 21, 2015 alle 11:53 pm #1828652LucaPartecipante[quote=”marco66″ post=653638]
Sara’ che ci trovo solo io qualcosa in questi 2 scatti [pen] [lo][/quote]
anche Io ci trovo, e anche molto!
alle volte però non riesco a mettere per iscritto le mie impressioni….Marzo 22, 2015 alle 12:10 am #1828655Mullahomark86Partecipante[quote=”anbe40″ post=653635]dopo questo commento faccio richiesta ufficiale, a chi lo può fare di chiudere, questo topic prima che ne derivi la solita inutile discussione.[/quote]
No no, lasciamolo vivere questo topic, perchè è interessante sotto molti punti di vista. E poi voglio dire qualcosa sulle foto, a voce non ricordo di averlo fatto 🙂
Prima di ciò però vorrei solo sottolineare l’ironia contenuta nella scelta di Anna di censurare il nome di Sandro, ma vabbè, evidentemente non sempre la parola scritta è alleata dell’ironia ed è facile interpretare diversamente (a volte, un po’ troppo facile).
Seconda cosa, trovo un po’ sterile farsi dissuadere dal commentare delle foto, perchè di quello stiamo parlando, solo perchè nel preambolo Anna ha nominato la blasonata Hasselblad per manifestare contentezza e meraviglia nell’approdare ad una diversa percezione fotografica. Alvaro, le foto puoi commentarle lo stesso, proprio perchè vai oltre i nomi e le marche.
Anna, la prima foto mi piace molto, per tutti i motivi che sono stati elencati. La foto della statua però trovo che ti somigli molto di più e in un qualche modo mi intriga.
Sei nuovamente all’inizio di un percorso fotografico, e voglio cercare di darti un consiglio: impara ad amare lo strumento che deciderai di usare per fare le tue fotografie. Ora ne possiedi uno di indubbia qualità, amalo, e ne trarrai grandi benefici. Checcè se ne dica, lo strumento è fondamentale per offire la propria visione delle cose.
La tecnica, per me, risiede in questo: conoscere la percezione delle cose che un certo strumento comporta, e cercare di fonderla con la propria. Ora và col tuo cubo svedese (quando ancora la Svezia produceva cubi di tutt’altro spessore rispetto a quelli che ci propina ora) e divertiti 🙂Marzo 22, 2015 alle 12:56 pm #1828684Lorenzo CanonianiAmministratore del forum[quote=”anbe40″ post=653635]dopo questo commento faccio richiesta ufficiale, a chi lo può fare di chiudere, questo topic prima che ne derivi la solita inutile discussione.[/quote]
Concordo invitando a soffermarsi solo sui contenuti fotografici, tutto il resto e’ OT
Non ho ancora chiuso il topic perche’ offre diversi spunti interessanti che sono stati gia’ in parte colti quindi la mia speranza e’ che si prosegua con questo filone
GrazieMarzo 22, 2015 alle 2:11 pm #1828695lovis1PartecipanteIl bello della fotografia è anche la varietà tecnica con cui ognuno decide di approcciarsi allo scatto. Apprezzo il primo scatto degli sposi, molto spontaneo….mi piace l’aver decentrato per contestualizzare i soggetti nel luogo (un anno ci ho vissuto anche io [amo] )….naturalmente tale lavoro si completa sotto l’ingranditore, inevitabilmente. Sui particolari delle statue vedo dei tagli su dei particolari che nel complesso non mi attirano molto, naturalmente è sempre una questione soggettiva. Le sto vedendo da un monitor precario, ma lo sviluppo mi pare buono. Non ho più tempo per scatti analogici, ma tale attività trovo sia particolarmente bella….esagerando forse ma la assimilo allo Yoga per certi aspetti.
Per quel che riguarda il tuo discorso “sull’ambiente professionale” ti assicuro che il fotoanatore “evoluto” è tecnicamente sempre più aggiornato, nel suo caso gli ammortamenti non esistono…potrei dirti che gli “investimenti” sono più volti alla ricerca, su tecniche di illuminazione e successivamente di post produzione, in quanto questo settore per forza di cose è totalmente rivolto al digitale…dove le “novità” dell’immagine sono molto, molto veloci, un saluto.Marzo 25, 2015 alle 8:57 pm #1829111annaPartecipante[quote=”Lippolo” post=653587]Secondo me il Sonnar può fare di meglio come sfocato, ma un 400 Asa in pieno sole ti ha costretto a chiudere il diaframma.
È impressionante la delicatezza del bianco e nero e la resa sui bianchi. Quattro scatti degni di nota, con una leggera mia preferenza alla seconda.
Secondo me hai scelto bene la lente per il cubo, il Sonnar è uno schema eccezionale (lo amo particolarmente) e ti regalerà grandi soddisfazioni.
Sono curioso di vedere cosa combina se usato a grandi aperture…
Nella prima foto è impressionante vedere la profondità delle ombre del portico sullo sfondo, nonostante la perfetta esposizione del vestito bianco della sposa. Complimenti Anna, brava davvero![/quote]E’ arrivato il sonnar 150 Filippo! [fis]
Eccolo attaccato alla HasselbladOra potrò provarlo, meteo permettendo, alla sua massima apertura (f/4), sono curiosa pure io!
Se ti va di spiegare le caratteristiche di questo obiettivo, sei liberissimo di farlo in questo topic.
Potrei provarci io ma come ben sai non ne sono in grado. 8)
Sono contenta che questi primi risultati ti siano piaciuti.
Grazie.Marzo 25, 2015 alle 9:14 pm #1829114annaPartecipante[quote=”marco66″ post=653592]Molto bella la prima ,forse un po troppo di lato gli sposi [pen]
Anche le ultime 2 mi aggradano ma…. sono un po’ storte
capisco che poi in stampa sicuramente non le farai cosi, e mi sono permesso di raddrizzarne una per far vedere la miglior resa
(almeno per me)
[lo][/quote]
[quote=”marco66″ post=653638]In attesa che accada qualcosa raddrizzo anche l’altra 🙂
Sara’ che ci trovo solo io qualcosa in questi 2 scatti [pen] [lo][/quote]Marco, grazie per aver dato alle fotografie un taglio diverso addrizzandole. In realtà le ho fatte storte per scelta, comincerei seriamente a preoccuparmi se non riuscissi a notare lo “storto” 😀 .
Mi fa piacere che tu ti sia sentito libero di “aggiustarle”.
Riesci a spiegarmi, se ne hai voglia, che cos’è quel qualcosa che vedi in queste fotografie? Sono molto curiosa.
:imMarzo 25, 2015 alle 10:02 pm #1829119marco66PartecipanteNella prima mi intriga perche si vede in primo piano la parte inferiore della statua e sullo sfondo sfocata la parte superiore di un’altra che emerge dietro la siepe
Nella seconda invece mi porta a immaginare come vorrei che fosse la parte non visibile , tipo quando si vede una donna di spalle e si cerca di fantasticare 🙂 [lo]Certamente non ho mai pensato che non sai fare le foto dritte ma non riuscivo a capire neanche perche erano storte [pen]
Bello il Cubo [sbv] [lo]
Marzo 25, 2015 alle 10:31 pm #1829122annaPartecipante[quote=”ilbaro” post=653637]ciao Anna,
ho guardato a lungo i tuoi scatti e, se mi posso permettere, volevo lasciare le mie impressioni.
Nella prima mi colpisce ( come sempre del resto) la grandissima gamma tonale che la pellicola è in grado di coprire.
il vestito della sposa in piena luce mantiene tutti i dettagli e lo stesso vale per le zone in ombra sotto i portici.
Mi piace moltissimo ammirare delle buone stampe e mi soffermo spesso a guardare questi particolari ( anche se sullo schermo di un portatile capisco bene che molto si perda)
Su una cosa devo dire che ci assomigliamo molto… anche io non riesco a fare una foto dritta 🙂
Mi fermo qua; il resto della discussione non fa parte del mio dna[/quote]Grazie Luca, la scansione in parte annulla le proprietà della pellicola, purtroppo è un dato di fatto che si arriva ad accettarlo con tutti i dovuti compromessi. Nelle prossime settimane cercherò di stampare queste quattro fotografie (e altre) per portarle al raduno di Varese.
Come faceva notare anche Filippo, nella fotografia degli sposi, l’esposizione corretta ha fatto si che sulla pellicola venissero impressionate luci e ombre; anche io sono rimasta colpita positivamente.
Confesso che ho ancora dei problemucci sul discorso esposizione e che questo risultato non è per niente farina del mio sacco. 🙂
Avendo un paio di macchine fotografiche che necessitano dell’utilizzo dell’esposimetro esterno è arrivato il momento di cominciare a fare le cose in modo più serio. [leg]
Luca le foto storte sono davvero un problema… vabbè dai non si può volere tutto.[quote=”ilbaro” post=653646][quote=”marco66″ post=653638]
Sara’ che ci trovo solo io qualcosa in questi 2 scatti [pen] [lo][/quote]
anche Io ci trovo, e anche molto!
alle volte però non riesco a mettere per iscritto le mie impressioni….[/quote]
A volte tante parole non servono….Marzo 25, 2015 alle 11:54 pm #1829130LuppoloPartecipanteCubo + Sonnar
Che meraviglia, Anna, un pezzo di storia della fotografia sul tavolo!
È un Sonnar C, vero?Marzo 26, 2015 alle 12:03 am #1829134annaPartecipante[quote=”Lippolo” post=654047]Cubo + Sonnar
Che meraviglia, Anna, un pezzo di storia della fotografia sul tavolo!
È un Sonnar C, vero?[/quote]
Si, è un sonnar C. (o)Marzo 26, 2015 alle 1:11 pm #1829150annaPartecipante[quote=”Mullahomark86″ post=653649]
………….
Anna, la prima foto mi piace molto, per tutti i motivi che sono stati elencati. La foto della statua però trovo che ti somigli molto di più e in un qualche modo mi intriga.
Sei nuovamente all’inizio di un percorso fotografico, e voglio cercare di darti un consiglio: impara ad amare lo strumento che deciderai di usare per fare le tue fotografie. Ora ne possiedi uno di indubbia qualità, amalo, e ne trarrai grandi benefici. Checcè se ne dica, lo strumento è fondamentale per offire la propria visione delle cose.
La tecnica, per me, risiede in questo: conoscere la percezione delle cose che un certo strumento comporta, e cercare di fonderla con la propria. Ora và col tuo cubo svedese (quando ancora la Svezia produceva cubi di tutt’altro spessore rispetto a quelli che ci propina ora) e divertiti :)[/quote]Marco grazie per questo tuo incoraggiante intervento.
Il sistema Hasselblad, fino a pochi mesi fa non l’avevo mai preso in considerazione e la scelta dell’obiettivo con il quale partire è frutto di una serie di valutazioni anche di tipo economico.
Inizialmente avevo optato per il planar 80 – approssimativamente simile alla focale alla quale sono più abituata sul piccolo formato – ma troppo costoso per me, sicuramente più accessibile di un canon 50mm f/1.2 [scu] , quindi non impossibile in un futuro prossimo.
Ho deciso per il sonnar 150 per cominciare questo nuovo percorso fotografico ripartendo da zero anche come “visualizzazione” e, le due fotografie delle statue, mi hanno tolto ogni dubbio se penso anche alla Certosa di Bologna.
Dopo aver fatto questa prima fotografia…..ho realizzato che dovevo osare un po’ di più e ho trovato in quelle gambe l’ispirazione, quella che fino a ora mi è sempre mancata anche con le statue certosine.
Al di là del salto qualitativo, ho trovato nella Hasselblad una sintonia incredibile proprio per la sua facilità d’uso.
E’ pesante da portarsi in giro ma tanto è il piacere di premere il pulsante di scatto che anche questo aspetto passa in secondo piano.
Sono cosciente che non ci sia nulla di eccezionale ma, queste prime fotografie con relative impressioni iniziali, mi stanno dando quella giusta carica e motivazione per continuare a fotografare con serenità e gioia.
[amo]Nel 1973, anno del sonnar, Don Lurio e Lola Falena ci allietavano le serate con questo stupendo balletto [mat]
Testa SpallaMarzo 26, 2015 alle 1:24 pm #1829153valeriobryPartecipanteAnch’io, in passato, cambiando corpo macchina o montando un diverso obiettivo, ho provato sensazioni simili. Un nuovo corredo non fa foto migliori, ma può stimolarti a tentare di fare foto migliori, o almeno diverse.
Marzo 26, 2015 alle 2:47 pm #1829157annaPartecipante[quote=”lovis1″ post=653684]Il bello della fotografia è anche la varietà tecnica con cui ognuno decide di approcciarsi allo scatto. Apprezzo il primo scatto degli sposi, molto spontaneo….mi piace l’aver decentrato per contestualizzare i soggetti nel luogo (un anno ci ho vissuto anche io [amo] )….naturalmente tale lavoro si completa sotto l’ingranditore, inevitabilmente. Sui particolari delle statue vedo dei tagli su dei particolari che nel complesso non mi attirano molto, naturalmente è sempre una questione soggettiva. Le sto vedendo da un monitor precario, ma lo sviluppo mi pare buono. Non ho più tempo per scatti analogici, ma tale attività trovo sia particolarmente bella….esagerando forse ma la assimilo allo Yoga per certi aspetti.
Per quel che riguarda il tuo discorso “sull’ambiente professionale” ti assicuro che il fotoanatore “evoluto” è tecnicamente sempre più aggiornato, nel suo caso gli ammortamenti non esistono…potrei dirti che gli “investimenti” sono più volti alla ricerca, su tecniche di illuminazione e successivamente di post produzione, in quanto questo settore per forza di cose è totalmente rivolto al digitale…dove le “novità” dell’immagine sono molto, molto veloci, un saluto.[/quote]La fotografia agli sposi è stato un episodio strano, la prima del rullo.
Per i primi dieci minuti gli correvo dietro poi mi sono stancata e ho chiesto loro, invadendo il campo ai due fotografi ufficiali, di rimanere fermi un minuto (la lentezza è la mia peculiarità); ho voluto dare molto spazio al portico anche per contestualizzare il luogo e sono contenta che ti sia piaciuta la mia scelta.
Dopo Pasqua dedicherò del tempo alla stampa dei negativi 6×6, speriamo bene.Credo che l’evoluzione della fotografia, in questo preciso momento storico, dia a tutti la possibilità di poter scegliere il sistema con il quale approcciarsi (siamo arrivati al punto che su un corpo macchina digitale si possono adattare, con tutti i “limiti” del caso, obiettivi di vecchia fattura – lo trovo straordinario) e di trovare anche quello stimolo in più per cercare di migliorarsi e vivere con serenità il tutto, in una convivenza fatta di esperienze diverse, interessante e per certi aspetti educativa per tutti.
Non sempre è possibilie ma in alcune occasioni la fotografia diventa una forma di meditazione: in luoghi silenziosi, in una camera oscura o davanti a un computer (sono solo alcuni esempi).
Che ora tutte le ricerche siano indirizzate al digitale lo trovo del tutto naturale e comprensibile, non penso sia positivo il rimanere fermi al palo. La sola cosa che mi spaventa è la velocità dell’avanzamento tecnologico al quale, personalmente, faccio davvero fatica a stare dietro.
Gli investimenti sulla fotografia – come per una qualsiasi passione – sono il primo passo per cercare una propria strada e una propria identità.
Grazie Lovis. -
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