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I bimbi sperduti.. nel carnevale

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  • #1696846
    Itzer
    Partecipante

    E’ vero che i bambini, a volte, devono sopportare i… capricci degli adulti, ma qui mi pare si stia un po’ esagerando nel cercare a tutti i costi in una foto significati che a me sembrano più arrovellamenti o contorsionismi mentali. Chissà quanto quei bambini avranno corso, riso e saltato prima e dopo quelle foto. Lo spero! Diversamente, se davvero erano a disagio e trasmettevano solitudine ed emarginazione, allora si vien da chiedersi se un genitore non avrebbe fatto bene a prenderli e portarli a casa domandando loro scusa per i loro… capricci da adulti, appunto. Scusa Gian Mauro, non mi riferisco direttamente a te, ovviamente, ed ho talmente poche certezze che dar lezioni o sputar sentenze è cosa fuori dalle mie capacità; le mie sono semplici considerazioni che faccio su un argomento (i bambini) che mi sta molto a cuore, come voi le fate su queste foto. Un saluto.

    #1696847
    Anonimo
    Ospite

    Me l’ero perso questo 3d… buona la prima, il problema dei piedi tagliati è un non problema, nella street passa in secondo piano, non è un ritratto. Il senso c’è e si coglie, la tua interpretazione(che non necessariamente dev’essere reale, ribadisco, la fotografia non è rappresentazione dela realtà, ma è interpretazione attraverso i nostri occhi, è astrazione,è concetto, idea) conferisce enfasi al significato. La seconda non la gradisco per via dei colori esageratamente saturi, mi disturba gli occhi tutto quel fosforescente 🙂 parere personale.

    #1696853
    GianMauro
    Partecipante

    No itzer, ti sbagli. Non sono i bambini ad essere in disagio ma io. Sono io che ho provato quelle sensazioni.  Ho scritto: “…quando ho visto queste due foto ho provato una senzazione di strana solitudine quasi un’emarginazione. Sperduti tra la folla e la calca dell’ultima domenica di carnevale.” C’è una bella differenza. Tutto è riconducibile ad una mia interpretazione Ciao

    #1696854
    GianMauro
    Partecipante

    Grazie Gibo,  Mi fa molto piacere che concordi sul fatto che la fotografia sia interpretazione e non solo un semplice specchio della realtà.  Grazie del commento e dell’apprezzamento Ciao

    #1696855
    Anonimo
    Ospite

    Originariamente inviato da GianMauro: Grazie Gibo,  Mi fa molto piacere che concordi sul fatto che la fotografia sia interpretazione e non solo un semplice specchio della realtà.  Grazie del commento e dell’apprezzamento Ciao

    Cito testualmente, da ” il negativo” di A.A. “E’ importante rendersi conto che tanto la fotografia espressiva(detta anche creativa) quanto quella di documentazione non sono in rapporto diretto con quello che noi chiamiamo realtà. Noi, senza percepire determinati valori del soggetto cerchiamo di duplicarlo nella stampa. Se lo desideriamo, possimao simularne l’apparenza in termini di valore di densità riflessa, oppure possiamo restituirlo ricorrendo ad altri valori, basati sull’impatto emotivo. Molti ritengono che le mie immagini rientrino nella categoria “foto realistiche”, mentre di fatto quanto offrono di reale risiede solo nella precisione dell’immagine ottica; i loro “valori” sono invece decisamente distaccati dalla realtà. L’osservatore può accettarli come realistici in quanto l’effetto visivo può essere plausibile, ma se fosse possibile metterli in confronto diretto con i soggetti reali le differenze risulterebbero sorprendenti”. e ancora “Un brano musicale così come la stampa di un negativo, può essere eseguito in mille modi, e nonostante ciò rifarsi ai medesimi elementi base”

    #1696857
    wintermute
    Partecipante

    Originariamente inviato da 78gibo: Cito testualmente, da ” il negativo” di A.A. …

    Wow, sicuramente un bellissimo pensiero. Penso che chiunque si sia reso conto, almeno una volta, che una proprio foto conteneva e esprimeva una parte di sé, non può che condividerlo.

    #1696861
    pippobassi
    Partecipante

    Ciao GianMauro! Anche per me la prima foto è riuscitissima ed i colori così saturi rimandano ad un mondo da fiaba e mi piacciono. Trovo molto interessante lo spunto di gibo che citando A.A. parla dell’esecuzione di una foto come quella di un brano musicale. Se ci pensiamo bene la realtà stessa, essendo sempre e comunque guardata dai nostri occhi , varia da persona a persona.

    #1696881
    GianMauro
    Partecipante

    Sorprendente, non conoscevo questo pensiero di Adams. Ho sempre considerato Adams un “cartolinaro” un’eccellenza nel suo genere sicuramente intendiamoci, ma non mi sarei mai aspettato proprio da lui un pensiero così.  Grazie Gibo

    #1696886
    GianMauro
    Partecipante

    Grazie Pippo, non si può notare che le idee convergono. Mi fa molto piacere Ciao

    #1696923
    Itzer
    Partecipante

    Originariamente inviato da wintermute: … la bambina con il capo chino, sembra triste e sconsolata sotto quella pioggia di coriandoli

    Originariamente inviato da GianMauro: … La seconda è vero comunica meno il senso di emarginazione, ma l’indipendenza con cui il bimbo si muove è, secondo me, un altro segno di solitudine…

    Mah… Non è per insistere, però… “la bambina con il capo chino sembra triste e sconsolata…” Ed ancora: “l’indipendenza con cui il bimbo si muove è, secondo me, un altro segno di solitudine…” sono parole vostre e parlano di quello che i bambini trasmettono, non di quel che il fotografo interpreta. Che poi la fotografia sia anche soggettiva interpretazione e che un brano musicale lo si possa eseguire in mille modi diversi pur essendo sempre sette le note musicali, non mi sembra un pensiero poi così rivoluzionario e comunque lo sapevamo anche senza scomodare A.A.

    #1696928
    GianMauro
    Partecipante

    Paolo che dire… prendo atto del tuo punto di vista e ti assicuro anche che sarà sicuramente motivo di autocritica ciao

    #1696933
    Itzer
    Partecipante

    Ma no, non mi devi nessuna autocritica, ci mancherebbe! E poi di che??? Forse io mi accaloro troppo quando si tratta di bambini e questo mezzo, per tanti versi straordinario, è così limitato da impedire quella serenità nel dialogare che invece è naturale trovandosi a quattr’occhi.

    #1697192
    wintermute
    Partecipante

    Originariamente inviato da Itzer: Mah… Non è per insistere, però… “la bambina con il capo chino sembra triste e sconsolata…” Ed ancora: “l’indipendenza con cui il bimbo si muove è, secondo me, un altro segno di solitudine…” sono parole vostre e parlano di quello che i bambini trasmettono, non di quel che il fotografo interpreta.

    Beh, dato il titolo delle foto e la descrizione che le precedeva io ho cercato di osservare le foto da “quell’angolazione”, ricercando in esse quello che l’autore voleva trasmettere. Ho cercato di interpretare le foto cercando di capire se i soggetti ritratti potevano trasmettermi le sensazioni descritte dal titolo e dalla breve descrizione dell’autore: la prima foto, per quanto mi riguarda, è riuscita nell’intento, la seconda no. Poi è chiaro e auspicabile che i bambini, al carnevale, si divertissero e fossero felici 🙂

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