[quote=”valeriobry” post=649050]Personalmente, ritengo errata la convinzione che da un “Maestro” ci si debba aspettare sempre capolavori, ritenendo uno scatto errato se non raggiunge la notorietà di quello pubblicato ed ammirato. Un maestro, che è anche un professionista, a differenza della quasi totalità dei dilettanti o amatori, non esce di casa a caccia dello scatto “buono”. Lavora per lo più su progetti, che sviluppa nel tempo, sull’arco di mesi o anche anni. I quasi 30.000 scatti di Franck contenuti nei famosi 800 rullini non sono il risultato di scatti a casaccio, nei quali pescare quelli buoni da fare confluire nell’opera finale. Sono lo sviluppo coerente (e magari, a volte, anche no) di un lavoro in parte programmato, in parte evolutosi nel tempo. Alla fine dei due anni, sicuramente la visione di Frank si è evoluta rispetto ai momenti iniziali. Ogni scatto, ogni rullino, rappresenta una tappa di tale evoluzione. Il professionista, come l’ingegnere, l’architetto, procede seguendo un progetto iniziale, messo alla prova da prototipi, tentativi, miglioramenti di particolari. Allo stesso modo, il fotografo procede tentando nuove vie, nuove angolazioni, ricerca di linguaggi nuovi. Tutto questo produce i famosi 800 rullini, dai quali inizia poi l’altrettanto impegnativo lavoro di elaborazione, scelta, esclusione, prove di stampa, ricerca di un racconto coerente che sviluppi il tema immaginato. Questo, secondo me, è lavoro tenace e coerente, illuminato, ovviamente, dalla grazia dell’arte, senza la quale non staremmo a parlare di capolavori o anche solo di segni di un contesto sociale posizionato nel tempo. [lo][/quote]
Da quello che scrivi si capisce che hai una passione per questo fotografo; hai voglia di raccontarci qualcosa di Robert Frank?
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