Ho veduto al cinema, tempo addietro un film abbastanza conosciuto, e molti di quelli che mi stanno leggendo lo avranno visto di sicuro, si intitola “Il quarto tipo”. Il film è incentrato sul tema degli exstraterresti, e su dei presunti rapimenti accaduti in una cittadina dell’Alasca. E su quì nulla di eccepibile, ognuno decide con i suoi soldi che genere di film produrre. La particolarità, la eccezionalità, era di narrare in due maniere parallele lo stesso avvenimento, intersecando le azioni in un susseguirsi cadenzato di riprese reali con i reali personaggi della storia, e poi le stesse, interpretate da attori. Quindi, possiamo dire che era un 50 percento ducumento e la restante recitazione, ma essendo la recitazione una rappresentazione di eventi reali, alla fine tutto il film ha goduto della patina di documento reale sul quale riflettere. E che le scene proposte come reali, lo erano davvero, era la premessa dichiarata del film, ed in definitiva la sua unica forza evocativa. Ebbene, qualche settimana fa, in televisione, in un documentario sul paranormale, forse la trasmissione Misteri, o qualcosa di simile, è stato posto ad esame il Film, e si è dichiarato che in verità, entrambe le scene, sia quelle recitate, che quelle stesse presentate come originali di documentario, fossero recitate. Questa è stata per me una sorpresa e non so che pensare, non credo che si possa fare un film dicendo di mettere spezzoni di filmati autentici, ed invece costruirli; nemmeno è possibile che una trasmissione televisava oggi dichiari che in verità era tutta una montatura e che sia i filmati autentici che quelli recitati, siano tutti nati da attori. In qualunque modo la vogliamo mettere, i mezzi di comunicazione ne escono sconfitti, ma più di altri ne usciamo sconfitti noi, e per salvarci non ci resta davvero che metterci un volume di V. Hugo sugli occhi e pesanti grammature di cotone nelle orecchie, che tutti i messaggi che ci arrivono oggi sono …….
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