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Impostare DPP per stampare in laboratori digitali via web

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  • #1493103
    slave1
    Partecipante

    Leggendo quanto scritto mi è venuto un dubbio, che senso ha farsi dare il profilo della stampante dello stampatore se poi comunque a monitor non si riesce a rappresentare lo spazio colore della stampante ? Comunque i colori che io vedrò e regolerò a video risulteranno poi differenti in stampa.

    #1493111
    ilpetauro
    Partecipante

    Ragionevole dubbio, Lo fai perche programmi come photoshop regoleranno lo spazio colre dell’imagine secondo quel profilo facendo combaciare ad esso anche i colori dissimili. Tormando all’esempio di prima, se la stampante non riuscisse a darmi il colore bouganville, applicando il profilo della stampante farò regolare l’immagine a photoshop in modo che il colre più vicino ad esso nel gamut della stampante lo sostituisca, e sarà probbabilmente comunque un colore che il mio monitor non riuscirà a restituirmi. Per tale motivo farò un check dell’immagine che mi dirà se i colori corrispondono e possono essere stampati con una macchina che copre quel gamut. In pratica se vuoi stampare bene il monitor ti serve a poco, per tale motivo per ottenere una stampa perfetta si fanno varie prove. Il mezzo virtuale comunque aiuta come già detto con i vari check sui colori e i gamut a seconda dei profili icc impostati. [lo]

    #1493118
    fireblade
    Partecipante

    Originariamente inviato da ilpetauro: Attenzione agli errori, voglio solo fare notare alcune cose: La copertura del gamut, i colori insomma che una stampante moderna può raggiungere, sono MOLTO maggiori di quelle di un qual si voglia monitor professionale. Se do i profili colore del mio monitor allo stampatore, è come se mi sparassi da solo nelle gambe. Ragioniamo, lo stampatore ha una macchina che può raggiungere per assurdo il viola prugna, ora visto che a monitor non lo visualizzo, allora, gli dico “no, stmpamelo viola smorto” perchè io il viola smorto sullo schermo lo vedo! Vi sembra razionale?!?

    Verissimo. Ma proprio perché il gamut delle stampanti professionali è più ampio, ritengo ragionevole lavorare sui colori del monitor. Sarà poi l’intento di stampa (percettivo/colorimetrico o colorimetrico assoluto) a decidere cosa fare dei colori fuori gamut. Ripeto, riporto quanto dettomi dallo stampatore, confortato dai risultati pratici: prima di imporre l’uso del profilo monitor ottenevo stampe sbagliate. Se poi lo stampatore ignora il mio profilo ed opera altri tipi di aggiustamento senza dirmelo, questo non mi è dato saperlo. [scu]

    #1493120
    slave1
    Partecipante

    Ho un’altra domanda….., se io ho un monitor correttamente calibrato e che riesce a rappresentare al 100% i colori dello spazio AdobeRGB , se io effettuo delle regolazioni e poi do la foto ad un’altro che ha anche lui un monitor correttamente calibrato e che può rappresentare correttamente lo spazio AdobeRGB vedremmo entrambi gli stessi colori, ora se do la mia foto ad uno stampatore che ha la stampante correttamente profilata per rappresentare lo spazio colore AdobeRGB immagino che i colori della stampa siano il + aderenti possibili allo spazio colore e quindi a ciò che vedo a video. Se cosi fosse non sarebbe necessario dare nessun profilo a nessuno perchè tutti i dispositivi sono tarati per rappresentare il + fedelmente possibile uno standard che è lo spazio colore AdobeRGB…, o sbaglio ?

    #1493129
    ilpetauro
    Partecipante

    Hai ragione e torto allo stesso tempo, poiche l’adobeRGB è un profilo! Certo, se la stampante sa restituirmi quel profilo, e lo schermo lo visualizza correttamente, allora sì sarà tutto ok, ma semplicemente perchè in realtà usate tutti lo stesso profilo. Il mio stampatore ad esempio vuolo le foto in adobeRGB, che è un profilo generalmente accettato da stampanti e monitor. Diverso è quando invece si lavora coi plotter o con le carte speciali. [lo]

    #1493137
    slave1
    Partecipante

    AdobeRGB è uno spazio colore , il profilo AdobeRGB è semplicemente un profilo generico per la rappresentazione di tale spazio colore ma essendo generico non è assolutamente preciso , io per avere rappresentati correttamente i colori della foto nello spazio colore AdobeRGB devo inserire nel mio programma di fotoritocco il profilo del mio monitor generato con uno spettrometro, allo stesso modo la stampante avrà un profilo generato con lo spettrometro che le permette di rappresentare correttamente un dato colore all’interno dello spazio AdobeRGB, per cui lo spazio di lavoro è comune (AdobeRGB) mentre i profili sono specifici al dispositivo. Parlando con uno stampatore mi ha detto che lo spazio colore di una stampante non coincide con lo spazio colore AdobeRGB , in alcune componenti è molto + esteso (blu e verdi) ed in altre è leggermente ridotto (rossi) però la calibrazione con lo spettrometro permette una rappresentazione abbastanza fedele di tale spazio colore tale comunque da rendere le differenze difficilmente percepibili ad occhio, e devo dire che i risultati confortano questa tesi. In sostanza il suo pensiero è; “Ognuno si preoccupi nel suo ambito di utilizzare i mezzi appropriati e di calibrarli correttamente ed i risultati saranno ottimi”.

    #1493351
    damarzeg
    Partecipante

    Originariamente inviato da ilpetauro: Attenzione agli errori, voglio solo fare notare alcune cose: La copertura del gamut, i colori insomma che una stampante moderna può raggiungere, sono MOLTO maggiori di quelle di un qual si voglia monitor professionale. Se do i profili colore del mio monitor allo stampatore, è come se mi sparassi da solo nelle gambe. Ragioniamo, lo stampatore ha una macchina che può raggiungere per assurdo il viola prugna, ora visto che a monitor non lo visualizzo, allora, gli dico “no, stmpamelo viola smorto” perchè io il viola smorto sullo schermo lo vedo! Vi sembra razionale?!? Esempio il pratico, il colore delle bouganville. Le fotografo, torno a casa e il monitor non mi visualizza un rosso-violaceo, ma un rosa coniglietto gay! Ora, invece di impazzire a corregere il rosa coniglietto con il colore bouganville a monitor, e dato che le foto le devo fare stampare, monto il profilo della macchina dello stampatore, faccio un check e mi dice che i colori sono ok. Ma come continuo a visualizzare il color coniglietto gay?!? Ma è ovvio, evidentemente il mio monitor il colore bouganville, colpito da quella luce particolare e in quelle tonalità non riesce a restituirmelo! Le porto a stampare così, applicandogli il profilo della macchina dello stampatore e merviglia, esce fuori proprio ilcolore bouganville, anche se io a monitor continuerò a visualizzare il rosa coniglietto! Se avessi seguito il vostro raggionamento avrei dovuto cambiare artificiosamente il colore bouganville al monitor, per avvicinarmi al gamut del monitor che è NECESSARIAMENTE più ristretto di quello della macchina del mio stampatore, per ottenere un risultato che non mi avrebbe soddisfatto! E peraltro i plotter stampano quasi tutti in CMYK e non in RGB e in quel caso come faccio, dato che nessun monitor sa restituire informazioni veritiere in CMYK?!? Ed è ovvio, non c’è neanche bisogno di dire, che se do a un plotter il profilo colore del mio monitor in RGB o mi trovo difronte ad un RIP molto buono, o lo stampatore si ritroverà a fare ventimila prove per cercare di adattare il profilo del plotter, che non ha quel profilo a cacchio, ma perchè quelli sono i suoi inchiostri, al mio ridotto profilo del monitor. Ovviamente se non vuole fallire mi addebbiterà il tutto e una stampa di qualche metro mi costerà un occhio! Ragionate, ogni monitor è diverso, ogni monitor copre un gamut anche minimamente differente, ma comunque differente nel suo profilo ICC. L’unicità sta nella macchina da stampa, perche è limitata dagli inchiostri che possiede, e miscelandoli potrà ottenere un determinato numero di colori, generalmente superiori a quelli dei monitor. Vi sembra più logico che lo stampatore calibri ogni volta la stampante secondo i centinaia di profili che con questo raggionamento scorretto gli arriveranno, o è più logico che io mi adatti ai colori reali (dati dagli inchiostri) che la macchina può restituirmi? @ damarzeg L’unica stampa su carta fotochimica che conosco è la cianografia. Ma supponendo che tu abbia stampato foto, e che non le stai guardando su carta dal tipico colore “blu prussia” mi potresti essere più specifico. Perche per stampa laser si intende generalmente una stampa in cui il colore è rilasciaro dal rullo di toner nei punti ricaldati precedentemente (sul toner stesso) dal laser. Per qualsiasi altro chiarimento sono qui. [lo]

    Il laser viene utilizzato per esporre carta fotografica e non per fondere il toner. Ti allego link di alcuni prodotti che utilizzano questa tecnologia: http://www.fujifilm.com/products/photofinishing/products/digital_minilabs/lp7500/specifications/ durst.it/en/durst-phototechnik-ag/home/products-photo/lambda-hs.html

    #1493376
    ilpetauro
    Partecipante

    Il profilo adobeRGB, tanto quanto il profilo sRGB o “pippoRGB” risiede in un file icc e si può anche non averlo, buttarlo o ignorarlo, esattamente come i profili calibrati sul gamut di una macchina da stampa. Quello che è inmpreciso è la calibrazione del monitor, che non sempre rispetterà e riuscirà a coprire tale spazio colore. peraltro anche se le coordinate in ambiente LAB coincidessero in maniera precisa, magari lo schermo è settato con una luminosità troppo alta o con troppo contrasto. Uno spettrofotometro risolve tutti questi problemi, indubbiamente.

    Parlando con uno stampatore mi ha detto che lo spazio colore di una stampante non coincide con lo spazio colore AdobeRGB , in alcune componenti è molto + esteso (blu e verdi) ed in altre è leggermente ridotto (rossi) però la calibrazione con lo spettrometro permette una rappresentazione abbastanza fedele di tale spazio colore tale comunque da rendere le differenze difficilmente percepibili ad occhio, e devo dire che i risultati confortano questa tesi.

    Ergo il RIP del tuo stampatore fa piccoli aggiusti tali da sostituire il colore più vicino a quello che la stampante non riesce a riprodurre. Augurati quindi che il RIP non sbagli mai (ed è capitato, ohi se è capitato!) visto che le sostituzioni le fa lui. Inoltre non sfruttare le potenzialità di un gamut esteso più di quello del tuo monitor, lì dove presente, ma limitalo a ciò che vedi sullo schermo. Questo è un metodo molto empirico è come voler creare siti con programmi WYSIWYG come dreamweaver. Ciòche non vedo non esiste! Ma se ci basiamo sui dati, e non sui monitor, scopriremo che magari tante correzioni alle nostre foto non solo non vanno fate, ma sono madornali errori. Correggiamo un colore, che magari era presente nel gamut della stampante, solo per vederlo correttamente a monitor, e magari dopo la correzione per la stampante è fuori gamut, e allora deve intervenire una seconda volta il RIP per correggere “a modo suo” il nostro errore, è a quel punto che i risultati possono essere catastrofici! Personalmente adotto questi 3 passaggi, sulle foto che ho scelto di mantenere: – Correggo le foto da far vedere ad amici e parenti (quando ne hanno voglia, e se ne avranno voglia 🙂 ) secondo il profilo sRGB, in modo da renderle comparibili con i monitor delle persone a cui le girerò. – correzione per il web per le foto da mettere sulla mia galleria. – correzione secondo i dettami dello stampatore e delle sue macchine per le foto che andranno stampate. Risultato: non mi sono mai trovato a dover aprire un topic chiedendo come mai i colori a video non corrispondevano con quelli delle mie stampe o con quelli delle foto che postavo. [lo]

    #1493381
    slave1
    Partecipante

    Grazie per le risposte , un’ultima domanda , se uso lo spazio di lavoro AdobeRGB tutti i colori presenti nella foto ,oltre questo spazio di colore, verranno riportati all’interno del medesimo al momento della conversione del RAW, per cui la stampante pur avendo un gamut + elevato non rappresenterà comunque nessun colore al di fuori di questo spazio , ergo quindi che non potrà stampare nessun colore che il mio monitor non abbia potuto rappresentare in precedenza. Per quanto riguarda lo stampatore di cui mi servo diciamo che aprendo una foto sul suo PC e vedendola sul suo monitor Widegamut riesce poi a riprodurla su qualsiasi tipo di carta fotografica con una fedeltà di colori impressionante, da quando ho anche io il monitor widegamut ,costantemente calibrato, quando apre le mie foto sul suo PC queste risultano esattamente come quando le vedo sul mio di monitor ed ecco che il gioco è fatto le stampe corrispondono all’immagine che io vedo sul mio monitor.

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