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Novembre 4, 2007 alle 8:55 pm #1303029NAJO78Partecipante
Ciao ragazzi qualcuno ha esperienza con la taratura del monitor? Ho intenzione di acquistare uno Spyder2 ma ho visto nei vari TOPIC che per calibrare il monitor il software richiede di portare il contrasto al massimo. Il mio monitor, un EIZO Flexscan S1701, non ha questa possibilità; o meglio… quando entro nel settaggio contrasto mi trovo anzichè la classica scala da 0 a 100, 3 diversi valori: ROSSO 100%, VERDE 97% e BLU 98%. Qualcuno mi sa spiegare come devo procedere per regolare il contrasto? P.S.: per la luminisità ho invece la scala da 0 a 100.
Novembre 4, 2007 alle 10:15 pm #1303035CanonforeverPartecipanteL’immagine sul monitor è completamente differente da quella stampata. Cercare di rendere ciò che vediamo al video tradotto in stampa è una perdita di tempo che distrae . Il monitor viene prodotto per pixel illuminati, partendo dai colori base RGB ( ROSSO VERDE BLU), mentre la stampa è luce riflessa attraverso coloranti su carta bianca. La stampa ha dei colori base diversi CMYK o cayan-magenta-giallo e nero. Una buona stampa deve essere quindi BELLA da vedere e non cercare di assomigliare al monitor. Comunque è assai importante avere un monitor che mostri le immagini in maniera precisa e costante e rifletta le modifiche in maniera accurata sulla stampa. Questo è il punto di partenza per la gestione del colore e per aumentare la percentuale di buone stampe vi sono delle azioni da mettere in atto: La calibratura va fatta regolarmente, Adobe Photoshops dispone già di strumenti di calibratura. Per avere un quid in piu’ si possono utilizzare dei sensori con software dedicato, che ora costano attorno ai 100 euro. Altra cosa importante è migliorare l’ambiente di PP, circondandosi di colori neutri e tenui in quanto il nostro occhio tende a compensare l’ambiente circostante. Se per esempio abbiamo un poster colorato di rosso e che osserviamo spesso, ci sono buone probabilità che l’immagine sullo schermo venga colorata di rosso. Tale fenomeno è dovuto alla compensazione degli occhi per il rosso. Quando si decide di stampare è meglio farlo in condizioni di luce giornaliera e diffusa, stampare di sera con luce artificiale porta a dei risultati decisamente non soddisfacenti: ricordiamo che l’occhio compensa sempre. Un buon test e nolto efficace è quello di posizionare 4 fotogrammi tratti dalla stessa foto sulla stessa pagina di stampa. 1) normale 2) aumentiamo luce e contrasto 3)aumentiamo la tinta 4) diminuiamo la tinta Tale prova si può ripetere piu’ volte, con parametri diversi ma sempre “ragionevolmente impostati”, finchè non si troverà il parametro piu’ soddisfacente da adottare in seguito come una specie di standard. Un programma chiamato vivid details test strip (www.vividetails.com) corregge i colori ed effettua test di stmapa automatici tipo provino a contatto. ———————————————————– Calibrare la stampante: La risoluzione d’immagine: Un tempo “giusto” ormai considerato uno standard è 300 dpi. La risoluzione della stampante: E’ un parametro differente dalla risoluzione d’immagine; Su questo parametro è bene sapere alcune cose. Quando scegliamo la qualità di stampa molto alta le stampanti lavora a 2400 dpi o piu’. Ricerche nel campo medico indicano che l’occhio umano è incapace di distinguere risoluzioni superiori a 1500 dpi. Quindi 2400 significa solo un maggiore ed inutile consumo di cartucce senza che la foto migliori. Quindi si potrà sempre optare per un’alta qualità ma con una risoluzione minore. ———————————————————– Tratto da “la fotografia digitale” edito da NATIONAL GEOGRAPHIC. Ho cercato di trattare l’argomento in maniera piu’ ampia e descrittiva della semplice calibrazione del monitor che è solo un aspetto della complessità legata alla buona stampa. L’esperienza mia e di altri definiti ” i gurù del digitale” recita che bisogna provare, provare e provare. Se ciò non ti soddisfasse nel web vi sono molti link che trattano di calibrazione del monitor.
Novembre 5, 2007 alle 1:02 am #1303068afornitoPartecipanteMi astengo dal commentare la risposta, specialmente la perla “Una buona stampa deve essere quindi BELLA da vedere e non cercare di assomigliare al monitor.” … Io inizierei il discorso senza addentrarmi inizialmente nel campo della stampa visto che la reflex da già le sue belle problematiche per arrivare ad avere una immagine RAW decente e quella la puoi scattare solo tu. Una volta che l’immagine l’hai fatta puoi decidere se fare post produzione o lasciarla come tale e far decidere ad altri il discorso stampa (come si faceva nell’analogica escludendo chi sviluppava in propio, non un secolo fa …). Ammesso che la voglia fare tu la post produzione il minimo è che i colori che vedi a video ci azzecchino con quelli della reflex … se vuoi fare le cose seriamente allora (come in quasi ogni altro campo della vita) metti mano al portafoglio e alla tua buona volontà e riserva di tempo e pazienza e ti attrezzi con un pc/mac/quelchevuoi che abbia una scheda grafica degna che sia calibrabile ed un monitor decente (CRT, LCD con pannello a 8bit, retroilluminazione a LED, magari con la palpebra …) con una buona risoluzione e dimensione (meglio da 20″ in su) guarda caso tipo EIZO, alcuni SAMSUNG, insomma i monitor specifici per questo utilizzo. Una volta arrivato a questo punto potrai modificare la foto con una imprecisione molto minore sui colori (calibrando sul tuo esemplare specifico di monitor e creando il suo specifico profilo colore). Arrivare a questo punto è già notevole e credo che solo una piccola(issima) percentuale di fotografi lo ottenga nonostante magari ci sia chi compra attrezzature da 10.000 e poi guardi il crop 1:1 su di un monitor comprato al mercatone con la luce al neon accesa di fianco 🙁 Da qua passare alla stampa è un altro bel passo perchè le macchine che si usano per la stampa hanno un gamut molto diverso da quello della macchina e del monitor e quindi bisogna conoscere la macchina che si usa per la stampa e correggere eventuali colori che non sono stampabili, in questo certo viene d’aiuto la profilazione del monitor e della stampante (del singolo esemplare, non del modello) che già fanno in modo che i colori possano venire il più simile possibile (il discorso sarebbe ben più lungo e complesso). In pratica ci sono diverse figure “professionali” richieste: – il FOTOGRAFO – l’esperto di post produzione – l’esperto di prestampa secondo me è già difficile cercare di fare il primo e il secondo compito poi vedi te che budget di tempo e denaro e pazienza hai ma non sottovalutare e minimizzare questi aspetti che sono molto importanti e spesso trascurati. P.S. Un oggetto che calibra il monitor e costa 100 ahem … ;hm Saluti
Novembre 5, 2007 alle 1:01 pm #1303161NAJO78PartecipanteCiao il vostro dicorso non fà una piega ma vi avevo chiesto semplicemente come posso tarare il contrasto del monitor… E’ l’unica cosa che non mi avete spiegato. Questa volta vi perdono… CIAO
Novembre 5, 2007 alle 1:18 pm #1303165LucaFusaroPartecipanteUn primo passo lo puoi fare osservando bene questo: forum_forum.asp?forum=4§ion=57&post=87978 La riga in basso è formata da grigi, dal (quasi) bianco al (quasi) nero, la seconda dai colori “base”. L’ideale sarebbe disporre dell’originale per confrontare il risultato tenendolo accanto al monitor, ma già così puoi farti un’idea Luca
Novembre 5, 2007 alle 1:26 pm #1303167andriaPartecipanteGuarda anche la mia firma, La striscia è divisa in quadratini dal bianco al nero, con al centro un numeretto (dal 255 bianco al 0 nero) se riesci a distinguere tutti i quadratini vuol dire che sei messo benino e ti puoi dedicare a tarare il colore. Se no devi regolare luce e contrasto sino a quando non avrai tutti i quadratini ben distinti. [lo]
Novembre 5, 2007 alle 5:21 pm #1303229NAJO78PartecipanteCiao i quadretti li vedo perfettamente tutti distinti… Mi conviene quindi comprare il colorimetro Spyder2 per procedere con la taratura dei colori?
Novembre 5, 2007 alle 9:46 pm #1303329CanonforeverPartecipanteOriginariamente inviato da afornito: Mi astengo dal commentare la risposta, specialmente la perla “Una buona stampa deve essere quindi BELLA da vedere e non cercare di assomigliare al monitor.” …
Sicuramente National Geographic e le sue pubblicazioni è fatto da grandi incompetenti che di fotografia non sanno un tubo.
Novembre 7, 2007 alle 12:49 pm #1303830andriaPartecipanteOriginariamente inviato da NAJO78: Ciao i quadretti li vedo perfettamente tutti distinti… Mi conviene quindi comprare il colorimetro Spyder2 per procedere con la taratura dei colori?
Per me si, ti conviene. Rileggi bene il post di canonforever, che spiega non bene, ma benissimo la faccenda. Soprattutto per quanto riguarda la luce ambientale e la frequenza di calibrazione. Ricordati una cosa, per quanto costoso il monitor, per quanto sia costosa la stampa e il loro sistema di calibrazione e profilazione, mai una fotografia potrà avere i colori uguali a quelli reali (almeno ai nostri giorni), è una questione di leggi fisiche. Sicuramente i sistemi più costosi si avvicineranno. [lo]
Novembre 7, 2007 alle 3:31 pm #1303882CanonforeverPartecipanteSe può interessare racconto questo fatto: Un conoscente, dirigente Mondadori, ha fatto un bellissimo libro fotografico in B/N in 100 copie numerate e firmate regalate agli amici, me compreso. Nonostante ci fosse la Mondadori alle spalle, che di stampa ne macina a tonnellate, e con macchinari da centinaia di migliaia di euro, tecnici, esperti di inchiostri ecc., “IL LIBRO DEGLI AMICI” così si intitola, prima della stampa definitiva è andato in prova almeno 20 volte e discusso con l’autore. Sottolineo che l’autore, persona serissima e corretta, non ha aprofittato della sua posizione “dirigenziale”, ma ha pagato di tasca sua il tutto. Ciò, mi ha spiegato, avviene per la stampa di un qualsiasi libro fotografico b/n o colore. Se l’autore è sponsorizzato economicamente si può arrivare anche a 40-50 prove prima della stampa definitiva. Quindi anche se a livello domestico possedessimo un P.C. con il miglior video in assoluto, la migliore scheda grafica in assoluto con 4 Processori Intel Core 2 Duo “dedicati” ed una stampante da 1000 euro non avremmo mai la stampa come da video, ma sempre una buona approssimazione, strumenti come il calibratore di luce, il colorimetro, ed un software che ci permetta un confronto immediato dello stesso fotogramma su stampa con parametri diversi diventano quindi un must per la migliore stampa domestica.
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