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Agosto 27, 2010 alle 11:45 am #1595167burbero74Partecipante
Eccolooooooooooooooo :al :al :al :al :al :al :al :al :al :al :al :al :al :al [IMG]public/imgsforum/2010/8/_MG_0030.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2010/8/_MG_0037.jpg[/IMG]
Agosto 27, 2010 alle 11:59 am #1595170burbero74Partecipante😉
Agosto 28, 2010 alle 9:27 pm #1595506firebladePartecipanteOriginariamente inviato da skylight: Vabbè io ci provo…trascuro i complimenti su ciò che mi piace che è tanto..però: -Le foto 4-5-6 sono troppe allo stesso soggetto, vabbè volevi raccontare una storia, ma tra la 4 e la 5 una è di troppo… Come dici??…bannato…
Su quella mini-serie voglio fare un approfondimento. Quel ragazzo non era del tutto normale. O perlomeno, l’aspetto esteriore lo era, ma il comportamento no. Faceva strane smorfie continuamente, non so perché, non sono uno psicologo. Mi ha fatto tanta tenerezza fin dal primo istante, quando mi ha sorriso in quel modo. Ma altrettanto rapidamente ha cambiato umore, continuando con le sue smorfie, sino a quando non ha tirato fuori il giornaletto. Mentre lo leggeva si percepiva il fatto che stesse entrando in un’altra dimensione di maggior serenità, mentre il mondo circostante, menefreghista, continua ad andare avanti. La scelta di inquadrare la bottiglia d’olio del cartellone pubblicitario nell’ultimo scatto serve a contestualizzare la tristezza in cui vivono tutte le persone “anormali” completamente ignorate da un mondo che va avanti inesorabilmente secondo schemi crudeli e inarrestabili. Ecco perché gli ho dedicato qualche scatto in più, con affetto, ed anche un po’ di vergogna, per aver violentato la sua personalità.
Agosto 29, 2010 alle 2:57 am #1595577burbero74Partecipanteboia sandro quante cose hai visto in 5min! mi sà che hai davvero dello psicologo 😉
Agosto 29, 2010 alle 5:38 am #1595611Pipis1979PartecipanteCiao! Da niubbo che sono… quindi dico la mia da niubbo. La seconda serie mi piace molto di più… la “8. Ognuno per sé e Dio per tutti, o meglio, solitudini assortite” è quella che preferisco. Mi ha fatto piacere vedere qualche tuo scatto… molto bravo. I miei complimenti… P.s. Ti hanno denunciato i soggetti della prima edizione??? :pr
Agosto 30, 2010 alle 12:20 am #1595760MaurizioPartecipanteOriginariamente inviato da fireblade: Su quella mini-serie voglio fare un approfondimento. Quel ragazzo non era del tutto normale. O perlomeno, l’aspetto esteriore lo era, ma il comportamento no. Faceva strane smorfie continuamente, non so perché, non sono uno psicologo. Mi ha fatto tanta tenerezza fin dal primo istante, quando mi ha sorriso in quel modo. Ma altrettanto rapidamente ha cambiato umore, continuando con le sue smorfie, sino a quando non ha tirato fuori il giornaletto. Mentre lo leggeva si percepiva il fatto che stesse entrando in un’altra dimensione di maggior serenità, mentre il mondo circostante, menefreghista, continua ad andare avanti. La scelta di inquadrare la bottiglia d’olio del cartellone pubblicitario nell’ultimo scatto serve a contestualizzare la tristezza in cui vivono tutte le persone “anormali” completamente ignorate da un mondo che va avanti inesorabilmente secondo schemi crudeli e inarrestabili. Ecco perché gli ho dedicato qualche scatto in più, con affetto, ed anche un po’ di vergogna, per aver violentato la sua personalità.
E’ molto interessante osservare questi scatti, per alcuni si ha come la sensazione della “violazione della privacy” anche solo guardandoli figuriamoci scattarli! Ovvio bisogna avere pelo sullo stomaco a volte e il mirino aiuta visti i posti: io mi devo riprendere ancora dell’ultima volta mi sentivo troppo imbarazzato e ancor più invadente! Rifletto sul rapporto di come la fotografia ritragga l’anima delle persone e la intrecci con chi fa la foto: una vera e propria arma per un racconto profondo e toccante.
Agosto 30, 2010 alle 1:25 pm #1595834firebladePartecipanteOriginariamente inviato da MR79bis: Poi, domanda, ma la digitale non la usi più?
No.
Nella foto 15, quei 2 ti volevano fare la pelle? 😀
No, non si sono accorti che li stavo fotografando, avevano ancora sulle labbra la soddisfazione per la battuta sulle banane, mentre sul volto traspariva la soddisfazione per l’imminente serata tribale. 🙂
Agosto 30, 2010 alle 2:15 pm #1595841firebladePartecipanteOriginariamente inviato da esaurito: io il mirino a pozzetto non ce l’ho, quindi posso sbagliarmi, ma penso sia più complicato e lento mettere a fuoco e dare una composizione piacevole utilizzando il pozzetto, rispetto al mirino classico.
Si, perché la visione ha i lati destra-sinistra invertiti. Quindi devi spostarti al contrario. Per non parlare dell’uso in verticale a 90°. Un vero casino 🙂 Grazie per il passaggio 🙂
Agosto 30, 2010 alle 2:42 pm #1595847marco66Partecipantele mie preferite sono la 1a (notevole l’effetto della luce) la 7-8-11-18-23-24 (trasmettono molto il loro contenuto, alcune per me in maniera diversa dalla didascalia dell’autore). [lo] [app]
Agosto 30, 2010 alle 3:58 pm #1595865porcospino99PartecipanteTanto per cominiciare queste foto confermano la “potenza” comunicativa del bianco/nero spesso sottovalutata (ma a volte abbusata). Confermano anche la mia predilezione ed una evidente differenza del BN analogico rispetto al digitale (ma questa è un’altra storia) Per le foto le mie preferite sono la 2, 3,8 e 12. Poi mi piace nel complesso la “storia” raccontata del giretto nei vicoli. Ovviamente alcune sono “banali” passami il termine nel senso che danno forza al complesso ma prese singolarmente hanno meno “valore”. Non faccio commenti tecnici in quanto inutili… anche perchè la F1 con un 1600 montato sopra è troppo facile da usare 🙂 🙂 Ho però una domanda: quante foto hai scartato, nel senso dando per scontato che uscendo ti immaginassi il “montaggio” del reportage in fase di costruzione per postarno quante ne hai scartate? La cosa mi interessa perchè a volte faccio fatica a quantificare in fase di costruzione di un reportage quante foto devo fare per esser sicuro di confezionare un buon lavoro finito. Non mi voglio piegare alla logica del: “scatta più che puoi” che non condivido. Ciao Nicola
Agosto 30, 2010 alle 5:11 pm #1595893firebladePartecipanteOriginariamente inviato da porcospino99: Ho però una domanda: quante foto hai scartato, nel senso dando per scontato che uscendo ti immaginassi il “montaggio” del reportage in fase di costruzione per postarno quante ne hai scartate? La cosa mi interessa perchè a volte faccio fatica a quantificare in fase di costruzione di un reportage quante foto devo fare per esser sicuro di confezionare un buon lavoro finito. Non mi voglio piegare alla logica del: “scatta più che puoi” che non condivido. Ciao Nicola
Avevo un rullo da 36 foto (bobinato in casa). Tolte le prime 3, scattate a vuoto, e le ultime due che non scatto mai (per non avere fotogrammi sulla coda, cosa rischiosa per chi sviluppa in casa, perché si rischia di appendere la pellicola troppo vicino all’ultimo fotogramma) ne avevo a disposizione 31. Al ragazzo sulla panchina ne ho fatte 4, ma una l’ho scartata perché non aveva l’espressione che invece ha nelle successive. Le restanti 2 foto documentano un’altra situazione che, sia perché debole, sia per non appesantire l’esposizione ho evitato di inserire, 25 foto sono già tante. Non ho scattato a caso, non lo faccio mai, o meglio, non lo faccio più, se la foto non c’è evito di sprecare il fotogramma. Stavo seduto in mezzo alla gente ad aspettare un momento o una situazione particolare, anche per acclimatarmi in mezzo ai miei soggetti e risultare meno invadente. In fin dei conti loro vedevano un ometto col capo chino sulla fotocamera e difficilmente hanno capito che li stavo riprendendo, altrimenti avrebbero perso la spontaneità che invece andavo cercando, per esempio i ragazzi delle banane Quindi è passato tutto il pomeriggio in questo modo, ma è una cosa bella: entrare in sintonia con le emozioni altrui, capire la situazione e cercare di anticipare il momento interessante. Molto divertente, molto affascinante.
Agosto 30, 2010 alle 5:18 pm #1595894porcospino99PartecipanteOriginariamente inviato da fireblade: Quindi è passato tutto il pomeriggio in questo modo, ma è una cosa bella: entrare in sintonia con le emozioni altrui, capire la situazione e cercare di anticipare il momento interessante. Molto divertente, molto affascinante.
Sono d’accordo con te sulla bellezza del “fondersi” con l’ambiente circostante, caratteristica importante per questo genere di foto. Così come mi piace (le poche volte che posso) girare senza meta per la città, si notano spesso le cose più interessanti.
Agosto 31, 2010 alle 12:49 pm #1596037Peter72PartecipanteMolto belle, nella 1° serie si respirava una tua timidezza ad entrare in sintonia con le persone, ma già dalla seconda, hai colto delle espressioni veramente interessanti e coinvolgenti, su tutte la bambina tra i pupazzi e le anziane sulla panchina. Molto bella anche quest’ultima serie, IMHO tranne quelle due con la macchina e la moto, se non ci fosse stata la tua didascalia, la scena non era così esplicita. Bellissima quella del cane, padrone e ragazzo con piercing, 3 espressioni: tale cane tale padrone…mi piacciono molto anche quelle dei Carrugi, rese ancora più affascinanti dalla pellicola. Per il ragazzo sulla panchina, preferisco l’ultima e, anche senza leggere la tua spiegazione, mi era arrivato, il suo modo di estraniarsi dal mondo e da tutti quei messaggi che ci circondano in una città, poi quello se non sbaglio è un’olio e la sua espressione è proprio da purga, che avalora il suo malessere. Ciao e complimenti ancora!! [lo] Pietro
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