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IPERFOCALE

Stai visualizzando 15 post - dal 1 a 15 (di 22 totali)
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  • #1700672
    lowprofile
    Partecipante

    salve a tutti, dopo la presentazione fatta ieri passo alla prima domanda:l’iperfocale è davvero una tecnica preventiva che fa risparmiare tempo? e in che modo se devo comunque mettere a fuoco alla distanza iperfocale e magari corregere la composizione ? [hel]

    #1700675
    Luca Lupi
    Partecipante

    Ti indirizzo a questa discussione, ove l’argomento è già stato trattato: forum_forum.asp?forum=3&section=3&post=168529

    #1700681
    lidiapoe
    Partecipante

    Salve lowprofile Gli obiettivi sono dotati di diverse aperture di diaframma. Questo fa sì che una determinata scena, data una determinata lunghezza focale e un determinato diaframma, sia nitida per un certo spazio anteriormente e posteriormente al soggetto inquadrato. Questo spazio si chiama profondità di campo. Più un diaframma si chiude, maggiore sarà la profondità di campo, viceversa più si apre e maggiore sarà il circolo di confusione. Il circolo di confusione è quella parte dell’immagine che non risulta nitida e che non è sempre un elemento fotograficamente deprecabile, giacchè nel caso di un ritratto un buon booken è cosa molto piacevole: isola il soggetto e ammorbidisce i contorni. Nel caso nostro però interessa che il circolo di confusione sia meno presente possibile e questo ad esempio è il caso di un bel panorama da immortalare. La distanza iperfocale si ottiene mediante un calcolo che coinvolge la lunghezza dell’obbiettivo secondo il principio – dell’inverso della lunghezza focale: cioè se si ha un cinquantino l’iperfocale sarà maggiore rispetto a un 200 mm a parità di diaframmi. – della distanza di messa a fuoco: cioè se metti a fuoco un soggetto ad una distanza ipotetica di 10 metri aumenti la profondità di campo della scena. – l’apertura o chiusura di diaframma: vale a dire più chiudi il diaframma e minore è la porzione investita dal circolo di confusione. La combinazione dei tre elementi farà sì che tu ottenga un’immagine con una iperfocale da un dato punto all’infinito. Poi esistono delle tabelle che ti diranno con approssimata precisione quanti metri puoi gestire in relazione alla lunghezza usata e al diaframma in uso, ma in generale è più utile sperimentare da lente a lente quali sono le combinazioni che si ritengono più gradevoli e eventualmente appuntarsele. Spero di non averti creato io un ber circolo di confusione e di essermi spiegata anche se sinteticamente in modo corretto. [scu]

    #1700682
    scaramik
    Partecipante

    ciao lowprofile, innanzitutto benvenuto.

    Originariamente inviato da lowprofile: l’iperfocale è davvero una tecnica preventiva che fa risparmiare tempo?

    sì, regolando l’obiettivo sull’iperfocale sai qual’è la profondita’ di campo che si estende da una distanza minima ad infinito.

    e in che modo se devo comunque mettere a fuoco alla distanza iperfocale e magari corregere la composizione ?

    purtroppo gli attuali obiettivi sono privi di scala per il calcolo dell’iperfocale, esistono al riguardo programmini e tabelle, tra le quali questa : – http://www.lmphotography.it/tutorial/iperfocale/iperaps.pdf. considera che la profondita’ di campo (quindi cio’ che avrai a fuoco) andra’ da meta’ della distanza iperfocale ad infinito.

    #1700693
    lowprofile
    Partecipante

    grazie ragazzi. se capisco bene comunque ho bisogno di fare calcoletti e magari vedere ad occhio se la distanza iperfocale cè quella giusta, ma intanto in una esterna ho perso il momento decisivo e quindi non basta secondo voi mettere a fuoco sul soggetto e chiudere il diaframma? o mi perdo dettagli? scusate se insisto, ma posso imparare solo da voi e con tanta pratica :nw

    #1700697
    scaramik
    Partecipante

    Originariamente inviato da lowprofile: …se capisco bene comunque ho bisogno di fare calcoletti…..

    puoi sempre stamparti la tabella in pdf che ho indicato nel mio post; vedo che hai la 5d II pertanto prendi in considerazione la parte relativa alle fotocamere con sensore full frame, imposta sul Tuo obiettivo l’apertura del diaframma e la lunghezza focale che vuoi, vai a leggere sulla tabella il valore relativo che trovi incrociando i due parametri; ti faccio un esempio : regolando l’obiettivo con un’apertura del diaframma pari ad f/8 e con una lunghezza focale pari a 50 mm, la relativa distanza iperfocale sara’ di 12,02 ml (metri lineari), in pratica avrai a fuoco tutto cio’ che è compreso tra 6,01 ml ed infinito. dando uno sguardo alla tabella, Ti renderai conto che l’iperfocale diminuisce chiudendo il diaframma e la focale, infatti tutto cio’ ha senso su obiettivi grandangolari e normali anziche’ sui tele.

    #1700715
    emmeti71
    Partecipante

    Originariamente inviato da scaramik: puoi sempre stamparti la tabella in pdf che ho indicato nel mio post; vedo che hai la 5d II pertanto prendi in considerazione la parte relativa alle fotocamere con sensore full frame, imposta sul Tuo obiettivo l’apertura del diaframma e la lunghezza focale che vuoi, vai a leggere sulla tabella il valore relativo che trovi incrociando i due parametri; ti faccio un esempio : regolando l’obiettivo con un’apertura del diaframma pari ad f/8 e con una lunghezza focale pari a 50 mm, la relativa distanza iperfocale sara’ di 12,02 ml (metri lineari), in pratica avrai a fuoco tutto cio’ che è compreso tra 6,01 ml ed infinito.

    dimentichi qualcosa….. [fis] [fis] [fis] e senza scala delle distanze sull’obiettivo non puoi sapere A PRESCINDERE quando il fuoco è a 12 mt… purtroppo con gran parte degli obiettivi attuali, l’uso dell’iperfocale, oltre alla tua tabella, necessita di palina e bindella

    #1700740
    scaramik
    Partecipante

    ma certo Marco lo so, ho preso come esempio 50 mm ed f/8, ma posso assicurarti che io con l’accoppiata 24 mm ed f/11 (iperfocale ad 1,70 ml circa), girando la fotocamera verso terra, mettendo a fuoco bloccandolo e riportandola in posizione parallela al terreno ho scattato con il risultato di avere a fuoco l’erba che si trovava davanti a circa un metro e tutto cio’ che era oltre; ovviamente non dico di prendere come “oro colato” quella tabella ne’ tantomeno la mia procedura, volevo solo far comprendere a Lowprofile l’iperfocale, se non ci sono riuscito chiedo scusa a tutti.

    #1700843
    lowprofile
    Partecipante

    buongiorno ragazzi, le vostre delucidazioni sono state utilissime e comprendo che il concetto di iperfocale ha senso solo per grandangolari e normali, ma immaginate me appunto basso profilo che tiro fuori la tabellina metto a fuoco a terra e poi dico alla modella o chi per esso di aspettare in posa? per questo chiedevo se bastava chiudere un pò il diaframma e mettere a fuoco direttamente sul soggetto. ma mi avete fatto capire che è tutt’altra cosa con l’iperfocale, per maggiore info sto facendo un pò di pratica con il 24-105 l f/4 come posso esercitarmi con l’iperfocale utilizzando questo obiettivo, scusate se la domanda è banale. 🙂

    #1700849
    emmeti71
    Partecipante

    il 24-105 HA la scala delle distanze.. non ha le tacche dell’iperfocale… ma hai la scala sul barilotto. Quindi prendi la tabellina di scaramik e focheggi a mano guardando non il mirino ma la scala delle distanze.

    #1700878
    lowprofile
    Partecipante

    ok emmeti71 lo farò, ma approfittando della vostra competenza, non devo guardare anche i numeri nella finestrella [scr] o mi restituirà i valori di conseguenza?

    #1700888
    emmeti71
    Partecipante

    per lavorare in iperfocale o lavori in manuale o a priorità di tempi, visto che è fondamentale scegliere il diaframma. Scegli il diaframma, verifichi sulla tabellina il valore di iperfocale relatico alla coppia lunghezza focale/diaframma e regoli la messa a fuoco di conseguenza guardando si i numeri sulla finestrella dell’obiettivo? quelli in bianco grandi è la distanza in Metri, quelli piccoli in cm. la L distesa significa infinito. o parli di altri numeri ??

    #1700898
    lowprofile
    Partecipante

    parlo dei numeri nella finestra e che tu mi hai chiarito.riepilogo, se ho capito bene, il dafarsi scelgo coppia D/T poi sbircio sulla carta delle tabelline individuo la distanza iperfocale, che mi è indicata dalla coppia scale delle distanze e numeri nella finestrella metto a fuoco ricompongo e scatto…..cosa se la modella è andata via haha, cmq è giusto o non ho capito ? vi prego di delucidarmi in merito. :~( grazie 1000

    #1700934
    treemme
    Partecipante

    guarda che il diaframma va scelto in funzione delle distanza in cui la modella verosimilmente dovrebbe ricadere e in base a quanto fuoco ti vorresti garantire davanti e dietro stai lavorando con un sistema macchina + lente che fa di tutto per impedirti di usare un principio cosi’ comodo perdi un ora, due, un giorno, ed impara a padroneggiare e regolare il sistema af della 5D e vedrai che le modelle non scapperanno 😉

    #1700954
    lidiapoe
    Partecipante

    Se posso permettermi di darti un consiglio low, mi sà che ti stai complicando un pò la vita così. Prova a fare questo ragionamento: Immaginati una scena, ad esempio un bambino sull’altalena. Quello che ti restituirà l’immaginazione in immediato sarà il bambino che dondola allegro.. o almeno lo spero 🙂 magari in un contesto di un bel giardino. L’elemento predominante della scena sarà proprio questo, tutto il resto diventa secondario rispetto all’ambientazione in cui è collocato. Immagina invece adesso un bel giardino dove si trova un bambino che dondola sull’altalena. Inquesto caso l’elemento che deve predominare è il giardino, il bambino invece rappresenta un arricchimento della scena ma non è l’elemento più importante, perchè a te interessa immortalare soprattutto il giardino. Poi c’è un altro fattore, quello emotivo che ci fa pensare che quella scena sia così importante che vorremmo immortalarla tutta nella sua totalità, in ogni sua parte fino all’infinito, ma in realtà questo indebolisce il bel bambino e il giardino perchè i due elementi distraggono vicendevolmente, ottenendo l’effetto contrario a quello tanto desiderato di avere una foto eccezionale che tagli un pezzo di tempo-spazio e lo fissi sulla pellicola. in sostanza la nostra immaginazione visiva tende ad ingannarci. A questo punto ecco il perchè dell’esistenza dei diaframmi che ci consentono di scegliere quale deve essere la porzione di fotogramma che riteniamo importante, in modo da farla risaltare in un contesto più o meno nitido. E cioè di gestire il circolo di confusione. Un errore dei neofiti abbastanza frequente è quello ad esempio che si verifica nell’immortalare un panorama, è quello di puntare la messa a fuoco nel punto più lontano della scena, pensando così che se la messa a fuoco avviene alla massima distanza possibile. possa riproporsi la stessa emozione vissuta dal fotografo al momento dello scatto. Ma non è così: Il circolo di confusione generato dalla erronea distanza di puntamento del fuoco, restituirà un’immagine deludente, tanto più l’obiettivo sarà un tele e maggiore l’apertura diaframmatica usata, rendendo nitidi soltanto degli elementi che oltretutto sono troppo piccoli per poter risultare interessanti. Al contrario, un bel panorama scattato anche con un tele, usando un diaframma sufficientemente chiuso, in genere non inferiore a f 8, che appoggia il fuoco in un punto mediano, anche senza necessariamente utilizzare la tabella metrica che capisco possa essere noioso stare sempre a consultare, dà vita e impatto a una scena che si prolunga piacevolmente sino all’infinito. Più la lente è grandangolare e più puoi avvicinare il punto di interesse della scena, viceversa per un tele, senza eccedere però nel cercare un’eccessiva profondità percè come ti dicevo rischi di mettere in risalto cose piccole e quindi non interessanti. Questa non vuole essere una regola ma un consiglio di esperienza personale, perchè poi in fotografia molto conta anche il gusto di ciascuno di noi nel ritenere che uno scatto ci soddisfi o meno, al di là della perfezione tecnica, che comunque è sempre bene conoscere. 😉

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