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  • #1782744
    gianandreaL
    Partecipante

    :)più che critiche leggo spunti per riflettere 🙂

    #1782746
    albo49
    Partecipante

    Spero tanto che tra i lettori prevalgano i neofiti che, dubbiosi, si trovassero a sollevare per un attimo il dito dal pulsante di scatto per frugare tra gli anarchici pensieri e le certezze fotografiche, fino a trovare un punto di interesse con l’apparente ovvietà di quanto scritto in questo post. Complicato ? No. Cosa c’è di più semplice e banale, tutti siamo convinti di aver fatto noi la foto. Sarà vero ?

    #1782747
    Luca
    Partecipante

    Originariamente inviato da gianandreaL: :)più che critiche leggo spunti per riflettere 🙂

    concordo. indipendentemente dal livello di preparazione non si può certo dire che un qualche spunto di riflessione non si possa trovare

    #1782753
    Mullahomark86
    Partecipante

    Rilancio la questione ribaltando il punto di vista e facendo mio il pensiero di Ferdinando Scianna e cioè che le foto non sono immagini “fatte, create”, ma immagini “ricevute”. Se si accetta questo presupposto allora la domanda “chi fa la foto?” perde di significato. Si potrebbe sempre rispondere, come mi pare GM sia incline a fare, che sia la macchina a farle, ma su questo rimango profondamente scettico. La macchina, proprio come noi, si limita a ricevere un’immagine sotto forma di luce.

    #1782754
    corsa46
    Partecipante

    Un giorno un tizio mi disse… guarda che non sei tu che guidi la moto ma è la moto che guida te! Bene… gli ho dato la mia moto e io mi sono preso la sua… le cose non sono cambiate… sono rimasto sempre davanti io! 🙂 Le foto le faccio IO! Se do la mia macchina ad un altro le foto verranno diverse. La macchina fotografica fa quello che dico io… anche se la impostassi in automatico con l’autoscatto… lei scatta secondo il mio pensiero perché so che è impostata in automatico con l’autoscatto ne sono consapevole ! Non mi pare tanto difficile come concetto… 😀

    #1782761
    Franco
    Partecipante

    Come Marco, mi scuso anch’io con GianMauro per il protrarsi della discussione, sò che l’argomento è di suo interesse, ma le foto sono l’oggetto del topic. Conosco la tua buona preparazione sulla materia, GianMauro, e avevo immaginato una tua svista leggendo l’intervento di Alvaro, sull’argomento piuttosto intricato, è molto facile ….. Mi avevi parlato del libro di Ando Gilardi, presumo che dirà le stesse cose scritte da Benjamin, è poi successivamente da Barthes e Vaccari, vedrò di procurarmelo, e magari anche leggerlo, se trovo il tempo.

    Originariamente inviato da rossomoto: Non sono d’accordo: il fatto che noi “non vediamo” (o meglio, non è evidente) l’influenza del fotografo all’interno della foto mica significa che questa non ci sia, anzi.

    Esatto, l’intervento del fotografo c’è, ma non si vede.

    Originariamente inviato da rossomoto: Quindi non concordo quando scrivi “che l’immagine in sè non possiede altro che il contenuto dell’immagine di per se”. Potrei essere d’accordo che il contenuto dell’immagine di per se sia il “minimo comune denominatore” a tutto gli osservatori. Ma io sospetto fortemente che chi conoscesse personalmente l’autore vedrebbe (più o meno) facilmente molto di più.

    Forse sbaglio ma ho il timore che si faccia confusione su due aspetti differenti: 1) l’inconscio tecnologico e l’intervento del fotografo che hanno contribuito nello sviluppo della foto, che c’è, ma non è contenuto nell’immagine. 2) la presenza nella foto di segni utili per l’interpretazione e la lettura dell’immagine. Siccome sembri mettere in dubbio il primo punto, prova ad immaginare una fotografia fatta da te che ti identifica nel migliore dei modi, a questo punto dimmi cosa c’è di tuo in questa foto? La firma non è valida, perchè non fà parte della foto, e neppure il titolo, solo l’immagine…. In questa foto non troverai nulla di tuo! Anche se personalizziamo una foto a tal punto da renderla facilmente riconoscibile ad una comunità, non dobbiamo dimenticare che i codici sono emulabili, e in ogni caso non possono trovare riscontro al di fuori della comunità, il significante è riconoscibile all’interno di un linguaggio chiuso. Ti faccio un’esempio molto colorito: Un canoniano XXXX pubblica molte foto con un forte intervento in PP, i paesaggi hanno il cielo viola, gli alberi sono fucsia e l’erba blu, utilizza uno stranissimo fisheye montato su di un banco ottico, utilizzato a tutt’apertura con i primi piani molto ravvicinati, insomma le sue foto sono dei panorami alla teletubbies in versione impressionista. Ma l’intervento non è solo sul piano tecnico/estetico, il canoniano XXXX và oltre dando un significato a questi colori (significante) determinando quello che in semiotica viene chiamato “segno”. Dopo un pò di tempo tutti riconosceranno i suoi paesaggi e i colori irreali verranno interpretati e accettati, perché contenenti un segno che gli appartiene, ma fino a quando? fino quando qualcuno avrà la sua stessa idea oppure lo copierà, oppure ancora, fino a quando rimarrà chiuso all’interno della comunità che accetta il suo linguaggio….. Il mio sospetto, comunque, e che in realtà il tuo interesse fosse rivolto al secondo punto, ma siccome nella foto dello scolapiatti, il soggetto e l’autore sono in stretta relazione, da qui è nato l’equivoco. Se così è, condivido il tuo pensiero, nella stretta misura in cui la foto pubblicata da Marco, può essere commentata per quello che è (uno scolapiatti) ma anche per quello che trasmette: sensazioni e pensieri nella forma preferita dal commentatore: psicologica, tecnica, emotiva o quant’altro. Comunque, è bene ricordare che alcuni argomenti sono di natura teorica, e quindi possono non trovare applicazione nel reale, in ogni caso sono utili, per non dire fondamentali per comprendere alcuni meccanismi ed evitare percorsi sbagliati, oppure semplicemente, per una crescita personale. Ogni confronto è utile, solo se possibile, facciamolo in un’apposito post, non fosse altro per non disperdere le informazioni. 😉

    #1782762
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da corsa46: Un giorno un tizio mi disse… guarda che non sei tu che guidi la moto ma è la moto che guida te! Bene… gli ho dato la mia moto e io mi sono preso la sua… le cose non sono cambiate… sono rimasto sempre davanti io! 🙂 Le foto le faccio IO! Se do la mia macchina ad un altro le foto verranno diverse. La macchina fotografica fa quello che dico io… anche se la impostassi in automatico con l’autoscatto… lei scatta secondo il mio pensiero perché so che è impostata in automatico con l’autoscatto ne sono consapevole ! Non mi pare tanto difficile come concetto… 😀

    Anche mio figlio ogni tanto prova ad andare in moto senza moto, simula il rumore della moto e gira intorno al tavolo. Probabilmente un giorno si renderà conto che per andare in moto ci vuole una moto, tu la guidi dove vuoi, ma lei ti porta e se ci pensi bene ti detta tutte le condizioni….. Luca, penso che buona parte dei fotoamatori la pensa come te, ma sbaglia! Non parliamo di risultati e di variabili nel risultato, ma di consapevolezza del contributo apportato dal mezzo (IT) nel produrre l’immagine. Se pensi di essere tu a fare foto, allora prova a fare una foto senza utilizzare una fotocamera, prova a farla solo con le mani, se ci riesci vuol dire che hai ragione. 🙂

    #1782763
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da Mullahomark86: Rilancio la questione ribaltando il punto di vista e facendo mio il pensiero di Ferdinando Scianna e cioè che le foto non sono immagini “fatte, create”, ma immagini “ricevute”. Se si accetta questo presupposto allora la domanda “chi fa la foto?” perde di significato. Si potrebbe sempre rispondere, come mi pare GM sia incline a fare, che sia la macchina a farle, ma su questo rimango profondamente scettico. La macchina, proprio come noi, si limita a ricevere un’immagine sotto forma di luce.

    Scianna non sbaglia, una foto si riceve, osservandola, comprendendo i suoi contenuti, “accolti” dalla nostra sensibile predisposizione all’osservazione. E qui ritorniamo all’affermazione di GianAndrea, una foto nasce nel momento in cui viene osservata e compresa, insomma, utilizzando l’eufemismo di Scianna, quando si riceve….. Riguardo la macchina, essa non si limita a registrare, ma fà di piu’, grazie al nostro aiuto e all’intervento di moltissime persone che hanno contribuito allo sviluppo della macchina, genera una fotografia, quindi alla domanda “chi fà la foto?” la risposta è sempre la stessa: la macchina e il fotografo, entrambi in misura variabile, ovviamente, ma con una preponderanza nei confronti del mezzo, molto piu’ di quanto si possa pensare. Solo a titolo d’esempio, esiste un metodo per ridurre al massimo il contributo dell’IT? quello di utilizzare metodi primitivi, mi viene in mente il dagherrotipo.

    #1782769
    Massimo
    Partecipante

    Riguardo alla moto il discorso è semplicissimo…… è lei a guidare il pilota solo quando quello che guida è poco capace…… nella fotografia è la stessa cosa 😉

    #1782773
    GianMauro
    Partecipante

    Franco, il dagherotipo inteso come prototipo, come figlio di una necessità, un’idea non compromessa dai condizionamenti sociali. Interessante questa tua intuizione

    #1782774
    GianMauro
    Partecipante

    Max, quali sono i parametri che ti permettono di stabilire chi guida chi?

    #1782775
    Massimo
    Partecipante

    Semplicemente dai risultati. Se mi dai una M1 in mano basta guardarmi per capire chi comanda……. la moto farà sempre quello che vuole e mi butterà a terra in un attimo…… ma se la dai a uno che ci sa andare, da cavallo indomabile si trasformerà in un docile agnellino…….

    #1782781
    marco66
    Partecipante

    Secondo me come dicono alcuni la moto la devi saper guidare ma e’ vero che come guidarla lo hanno gia’ deciso altri per il solo fatto di averla costruita in un certo modo Non ci si puo’ esimere dall’usare i freni per fermarsi, accelerare per partire ,girare il manubrio o piegarsi per girare ecc. [lo]

    #1782785
    corsa46
    Partecipante

    eh no, non sono daccordo…. come per la moto ci sono milioni di setup per personalizzarla al PROPRIO stile così con le macchine fotografiche ci sono combinazioni/ opzioni per personalizzarla al proprio IO! Poi certo che è la macchina fotografica intesa come “materia” a catturare la foto… daltronde io non andrei mai a farmi due pieghe a cavallo di una macchina fotografica… così come mai farò una foto con una moto… ecco magari a cavallo di una moto è la polizia stradale a fare una foto a me 🙂

    #1782787
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da corsa46: eh no, non sono daccordo…. come per la moto ci sono milioni di setup per personalizzarla al PROPRIO stile così con le macchine fotografiche ci sono combinazioni/ opzioni per personalizzarla al proprio IO! Poi certo che è la macchina fotografica intesa come “materia” a catturare la foto… daltronde io non andrei mai a farmi due pieghe a cavallo di una macchina fotografica… così come mai farò una foto con una moto… ecco magari a cavallo di una moto è la stradale a fare una foto a me 🙂

    i setup chi li ha previsti? i setup sono “Inconscio tecnologico”. ripropongo la domanda 🙂 riesci a fare una foto con le tue mani, e basta? solo così potrai dire di averla fatta tu…. qual’è il reale intervento dell’uomo oppure della macchina? solo comprendendo quest’aspetto potremo dare la giusta importanza alle cose, diversamente sarà sempre il nostro ego a farla da padrone, in un piccolo castello di sabbia….. 😉 😉

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