[Riccardo]

[Anonimo]

Non mi convince moltissimo il titolo: più che fuga mi ricorda la desolazione e/o l’abbondono, ma è un parere soggettivo e quindi discutibile. [scu]
Al di là di questo, la trovo una bella foto. Mi piace sia come composizione sia come scelta del BN. (o)

[Claudio]

La considerazione di McBrandon non è solo soggettiva. Dalla lettura più ingenua ed elementare a quella più profonda e sofisticata, tutte le letture di una foto non posso non partire da (e ritornare a) ciò che è raffigurato nell’immagine. La fuga, come tema dello scatto, ha bisogno di un riferimento oggettivo all’atto del fuggire (es. anche solo un’ombra di un bimbo che s’allontana dalla bici) oppure ha bisogno di un qualche elemento riconducibile ad uno dei significati di fuga (es. una serie prospettica di elementi o ambienti architettonici). Qui tutto ciò manca e il titolo non è un valore aggiunto per la foto, ma una sorta di stampella. Quanto ho appena detto non è un giudizio sulla foto, ma sull’accoppiamento di questo titolo con questa immagine. Ciao!

[Riccardo]

Ciao, grazie del passaggio ad entrambi.
Sinceramente, a me ha dato proprio l’impressione di un forzato e frettoloso abbandono del veicolo per dover scappare via, Clanon, io l’ombra del bambino la vedo (o meglio immagino la scena) per questo mi è venuto di chiamarla così. [scr]
[lo]

[Claudio]

Ribadito che non sto mettendo in discussione la legittimità del tuo titolo, mi sono semplicemente soffermato sulla sua efficacia. La fotografia è un linguaggio e segue, come ogni linguaggio, delle regole di comunicazione. Quanto più ad esse ci si attiene tanto più il messaggio viene recepito dall’osservatore in maniera oggettiva. Semplicemente ho sostenuto che la tua immagine ha bisogno del tuo titolo per far capire a tutti con chiarezza quella impressione che per te è invece evidente anche così (senza ulteriori elementi che sottolineino il tema della fuga). Quanto ho appena detto presuppone che tu voglia comunicare qualcosa (es. la fuga) in maniera intelliggibile a qualsiasi osservatore. Altrimenti le sensazioni di un autore possono trovare riscontro nell’osservatore; ma solo se l’osservatore guarda l’immagine con le stesse premesse culturali, intellettuali e di vissuto dell’autore. Ciao!

[Riccardo]

Non sempre, ma, a volte, mi piace stimolare l’osservatore ad andare oltre, a guardare e riguardare un’immagine per estrapolarne significati che, magari, a prima vista, esulano dal contesto dell’immagine stessa. Ciò non significa che tutti debbano condividere la mia visione, la mia è, come hai, giustamente, fatto notare, una personale interpretazione, dettata, forse, da un particolare stato d’animo in quel momento, ma che potrebbe essere condivisa.
Trovo più interessante discutere di questo piuttosto che di un: “bicicletta abbandonata nel parco”.
E, comunque, ben venga, sempre, il confronto, di questo ne sono assolutamente convinto e felice.
[lo]

[Claudio]

Ma certo, il confronto è sempre utile ad aumentare la nostra consapevolezza.

Se hai voglia di leggere, in questa discussione si parla di una mia foto criticata proprio perché il messaggio dell’autore viene comunicato dall’immagine in maniera poco efficace.

[Riccardo]

[quote=”clanon” post=630694]Ma certo, il confronto è sempre utile ad aumentare la nostra consapevolezza.

Se hai voglia di leggere, in questa discussione si parla di una mia foto criticata proprio perché il messaggio dell’autore viene comunicato dall’immagine in maniera poco efficace.[/quote]

Molto volentieri. Ti risponderò nel tuo post.
[leg] [lo]

[Autore]

Post