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Settembre 23, 2010 alle 6:06 pm #1601393firebladePartecipanteSettembre 23, 2010 alle 6:15 pm #1601397acrobatPartecipante
..stupendo intervento Sandro! quelle pose sincere scavate dal tempo congelato, si sarebbe perso tutto!.. ma noi che le osserviamo ora le faciamo rivivere? e perchè… :O
Settembre 23, 2010 alle 6:54 pm #1601404flx2000PartecipanteBeh, io direi di sì. La tecnologia attuale – finché le condizioni di conservazione non si fanno estreme – è in grado di conservare le informazioni per molti anni. Così come un rullino fotografico, un DVD che non viene rotto o esposto ad agenti atmosferici fuori norma può conservare i suoi dati per oltre cent’anni. Certamente ci vorranno gli strumenti di pari epoca per visualizzarne il contenuto, ma considerando il periodo storico in cui è nata l’informatica mi sembra piuttosto semplice che ci sarà qualcuno che avrà conservato quel pezzetto di storia adatto ad analizzare “quell’antico DVD”. Dopotutto, tu stesso hai avuto a disposizione il giusto metodo per estrarre le foto da quel “reperto”, nonostante negli anni la tecnologia sia comunque andata avanti.
Settembre 23, 2010 alle 6:58 pm #1601405FrancoPartecipanteil rullo è capitato nelle mani giuste….. magari qualche canoniano potrà aiutarti nella ricerca chissà come si comportano le pellicole come fp4, hp5, agfaortho, panf ecc…. scadute da circa 20 anni, di cui 4-5 in frigo? se non sono state cestinate, in campagna dovrei avere ancora 40-50 rulli da 220.
Settembre 23, 2010 alle 7:15 pm #1601409migliorabilePartecipanteCirtuiti integrati miniaturizzati che durano 100 anni? Domini magnetici (i bit degli HD) che non si spostano? In 100 anni? Oltre al fatto che cambieranno gli standard di rappresentazione delle informazioni. Secondo me non c’e’ speranza. Ho una HP41CV, acquistata nel 1980 o 81. Circuiteria in oro, non in rame (lo so perche’ piu’ di una volta l’ho smontata per manutenzione). Made in USA, non in China! E si vede nella cura su tutte le componenti del prodotto. Le batterie ricaricabili sono andate, ma neanche alimentandola con il suo alimentatore non funziona piu’. E sono passato SOLO 30 anni. Quello della durata delle informazioni digitali e’ un problema sentito ma forse ancora non ben compreso. Banalmente, sono rari quelli che sono ancora in grado di leggere in floppy da 8 pollici, per non parlare dei floppy da 5 1/4 e 3 1/2. Alla fin fine, la cara vecchia carta e’ ancora il supporto con la maggior durata, se conservato opportunamente. La pietra dura anche di piu’ ma un DVD da 2TB in granito lo vedo scomodo da maneggiare 🙂 .
Settembre 23, 2010 alle 7:26 pm #1601410firebladePartecipanteOriginariamente inviato da fra65: se non sono state cestinate, in campagna dovrei avere ancora 40-50 rulli da 220.
Falle sopravvivere, mandale a me, specie le agfaortho 😉
Settembre 23, 2010 alle 7:38 pm #1601416flx2000PartecipanteOriginariamente inviato da migliorabile: Cirtuiti integrati miniaturizzati che durano 100 anni? Domini magnetici (i bit degli HD) che non si spostano? In 100 anni? Oltre al fatto che cambieranno gli standard di rappresentazione delle informazioni. […] Alla fin fine, la cara vecchia carta e’ ancora il supporto con la maggior durata, se conservato opportunamente. La pietra dura anche di piu’ ma un DVD da 2TB in granito lo vedo scomodo da maneggiare 🙂 .
Non a caso ho parlato di DVD e non di HDD. Nei DVD i bit sono fissati fisicamente e non magneticamente; questo li rende più duraturi e immuni alle fonti elettromagnetiche e umide, se conservati a temperature idonee. Per quanto riguarda gli standard di memorizzazione, ad oggi non se ne è perso nessuno, nemmeno quelli più antichi e inutilizzati. Non credo che questo trend cambierà col tempo, anzi prevedo che si rafforzerà sempre più.
Settembre 23, 2010 alle 7:40 pm #1601418FrancoPartecipantecontrollo in questo/prossimo fine settimana….. 😉
Settembre 23, 2010 alle 7:42 pm #1601420firebladePartecipanteOriginariamente inviato da flx2000: Non a caso ho parlato di DVD e non di HDD.
Ma sono io ad aver parlato di hard disk, per una affinità con la vicenda della fotocamera, il cui proprietario è probabilmente deceduto prima di far sviluppare il rullo. E chi ne è venuto in possesso non si è curato di aprirla, sino a quando è giunta a me. Quindi se io dovessi crepare ora, ed il mio materiale rimanesse abbandonato tanti anni, che ne sarebbe una volta rinvenuto fra mezzo secolo? Non spostiamo la discussione sui metodi di backup, altrimenti non ne usciamo più. 🙂 EDIT: il formato dei file forse sopravviverà, ma pensate ai connettori degli hard disk: oggi un hard disk ESDI utilizzato su macchine PS/2 IBM non è più avviabile, già oggi l’interfaccia IDE/EIDE è sempre meno diffusa. Anche supponendo che le informazioni restino integre dentro il supporto magnetico, chi riuscirà ad avviarlo fra 50 anni? Pensate davvero che continueranno ad usare connettori molex ed interfaccie SATA?
Settembre 23, 2010 alle 7:49 pm #1601428migliorabilePartecipanteNeanche i DVD vanno bene, le plastiche si deformano. Servono condizioni controllate che generalmente uno non ha in casa. E la situazione peggiora con i BluRay/ DVD-HD, in cui la densita’ di memorizzazione aumenta. Anche le tecniche di correzione d’errore hanno dei limiti. Attualmente ho diversi DVD masterizzati anni fa che non sono piu’ utilizzabili. Sicuramente i DVD stampati sono piu’ resistenti, ma hanno ancora problemi di degrado delle plastiche (ho parecchi DVD di Star Trek scheggiati). In ogni caso e’ necessario rigenerare i supporti ogni TOT anni. Dove TOT dipendera’ dalla qualita’ del supporto, e modalita’ di conservazione. ma sicuramente e’ abbondantemente al di sotto dei 1000 (mille) anni. Ovviamente mi sto riferendo dei DVD delle foto personali, non certamente di prodotti realizzati e conservati in strutture specializzate (musei, biblioteche, banche, …).
Settembre 23, 2010 alle 8:03 pm #1601432flx2000PartecipanteOriginariamente inviato da fireblade: Ma sono io ad aver parlato di hard disk, per una affinità con la vicenda della fotocamera, il cui proprietario è probabilmente deceduto prima di far sviluppare il rullo. E chi ne è venuto in possesso non si è curato di aprirla, sino a quando è giunta a me. Quindi se io dovessi crepare ora, ed il mio materiale rimanesse abbandonato tanti anni, che ne sarebbe una volta rinvenuto fra mezzo secolo? Non spostiamo la discussione sui metodi di backup, altrimenti non ne usciamo più. 🙂 EDIT: il formato dei file forse sopravviverà, ma pensate ai connettori degli hard disk: oggi un hard disk ESDI utilizzato su macchine PS/2 IBM non è più avviabile, già oggi l’interfaccia IDE/EIDE è sempre meno diffusa. Anche supponendo che le informazioni restino integre dentro il supporto magnetico, chi riuscirà ad avviarlo fra 50 anni? Pensate davvero che continueranno ad usare connettori molex ed interfaccie SATA?
Chiaramente se parli di HDD, ovvero il sistema attuale di memorizzazione temporanea (che corrisponde al rullino non sviluppato) le probabilità di mantenere in vita i dati dopo 40 anni sono scarsissimi, sia perché il drive non sarà supportato dalle interfacce future, e soprattutto perché il suo processo costruttivo non è di base finalizzato alla memorizzazione a lungo termine. In questi termini, il rischio di perdere tutto è ben maggiore, ma il discorso comunque non regge. Infatti il rullino era sia lo strumento a breve termine (foto appena scattate) che il supporto di memorizzazione (foto da stampare più in là). Oggi abbiamo supporti diversi per scopi diversi, quindi bisogna considerare che se volessi mantenere nel tempo una foto non la metteresti nello strumento a breve termine (HDD) ma su uno a lungo termine (DVD, Backup, ecc.)
Settembre 23, 2010 alle 8:09 pm #1601434firebladePartecipanteOriginariamente inviato da flx2000: si, quindi bisogna considerare che se volessi mantenere nel tempo una foto non la metteresti nello strumento a breve termine (HDD) ma su uno a lungo termine (DVD, Backup, ecc.)
Tu forse, che sei del mestiere. Ma gli utenti normali non sono affatto edotti in materia, quindi si può prevedere un buco nella memoria collettiva di molte persone, di tutti quelli cioè che prima o poi subiranno inconsapevolmente un crash. Ah, giusto per disquisire. La foto nell’hard disk a mio avviso non è paragonabile col rullino impressionato e non sviluppato. Tant’è vero che la apri e la vedi. Quindi è una foto finita a tutti gli effetti. Ma è stata scritta sulla sabbia, e la prima onda lunga può portarsela via. Vaglielo a dire a chi compra un fantasmagorico notebook apple che il suo hard disk è “temporaneo”….
Settembre 23, 2010 alle 8:15 pm #1601437gloster1974PartecipanteOriginariamente inviato da fra65: il rullo è capitato nelle mani giuste….. magari qualche canoniano potrà aiutarti nella ricerca chissà come si comportano le pellicole come fp4, hp5, agfaortho, panf ecc…. scadute da circa 20 anni, di cui 4-5 in frigo? se non sono state cestinate, in campagna dovrei avere ancora 40-50 rulli da 220.
la stessa domanda Caro franco me la sono posta pure io e siccome sono in possesso di pellicole 120 fuji del 1965…………..ancora sigillate la prova sara’ fatta di sicuro e le speranze dopo questa prova di Sandro ci sono.
Settembre 23, 2010 alle 8:28 pm #1601439migliorabilePartecipanteLa domanda sorge spontanea: quindi, che fare? Torniamo alla pellicola? Backup/conversione ogni 5 anni? Stampa? Di sicuro con il digitale il problema di ricuperare un vecchio rullino (HD, DVD, …) sara’ difficilmente sollevato 🙂 . Potrei fare una riflessione sull’inutilita’ della societa’ di oggi, sull’assoluta mancanza di valori stabili: tutto e mutevole e sostituibile/rimpiazzabile. Per cui, il fatto di non lasciare un segno forse e’ un bene. Ma mi demoralizza parecchio!
Settembre 23, 2010 alle 8:47 pm #1601443EnricoXPartecipanteOriginariamente inviato da fireblade:Quindi è una foto finita a tutti gli effetti. Ma è stata scritta sulla sabbia, e la prima onda lunga può portarsela via.
Bellissima frase Sandro. La cosa che fa riflettere, nell’esperienza che ci hai proposto, è come al mutare dei “supporti” ove vengono registrate le informazioni, i pensieri, muti anche la società. Esistono rotoli di pergamena vecchi di millenni… Tra mille anni quanti HD potranno essere letti? Forse davvero il nostro è un tempo “unicamente presente”, dove passato e futuro non vengono mai tenuti in considerazione. [lo]
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