[Claudio]

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5.

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9.

[albo49]

Mamma mia che belle e stimolanti strutture da riprendere. Le foto mi piacciono tutte, non ho preferenze. La serie è ordinata e molto uniforme nel formato e nella scelta della tonalità ben supportata da un’ottima conversione.
Non nascondo che preferirei un pizzico di contrasto in più, ma è solo una mia mania.

[Anonimo]

Piacciono anche a me, in particolare a livello di inquadratura, alcune molto originali e efficaci.
la Fiera nuova da questo punto di vista(fotografico) è estremamente interessante.
per tutto il resto c’è mastercard 😀 [lo]

[Luppolo]

Anche per me un bianco e nero più deciso avrebbe giovato.
Molto bella la 6, anche se avrei schiarito un filo le ombre e aumentato il contrasto. Dal punto di vista compositivo avrei evitato di tagliare i dadi…
A seguire la 5

mi piacerebbe molto fare un salto lì a fare qualche scatto… è un posto interessante…

[Claudio]

Grazie a tutti e tre dei commenti. Rispondo alle vostre considerazioni in un unico post. Il progetto di Fuksas è indubbiamente interessante. Le fotografie a colori purtroppo, più ancora del bianco e nero, mettono in risalto la scarsa pulizia della struttura in vetro e ferro (la parte in primo piano della 5 lo mostra in maniera piuttosto evidente). Chissà che non la ripuliscano in vista di EXPO 2015, ma ne dubito. Bisognava forse affrettarsi a fotografarla appena costruita. Quando ho scattato queste foto doveva essere solo una specie di primo approccio. L’intenzione era di tornarci il fine settimana successivo col cavalletto. Non è stato possibile ma… la fiera non scappa. Non ho la fortuna di possedere un bel decentrabile e ho scattato col Samyang 14 su aps-c quindi in tutti i casi sono state corrette o limitate le distorsioni (il taglio dei dadi nella 6 o la mano che spunta nell’angolo in basso a sinistra nella 5 ecc. sono dovuti a questo). La composizione l’ho curata in macchina, mentre sul pc l’attenzione, una volta corrette le distorsioni, è andata tutta alla conversione. In relatà il contrasto l’ho già aumentato abbastanza, quello che mancherebbe per raggiungere il livello che mi avete suggerito (e che in generale piace anche a me), è dovuto alla scelta di non rendere in bianco la superficie del vetro (in modo che fosse distinguibile dal bianco del cielo). Se fate caso nella struttura in ferro i neri sono già molto evidenti. Scurire i mezzitoni avrebbe portato a far diventare grigia la struttura che è bianca (bianco sporco per l’esattezza!). L’apertura delle ombre – non voglio cercar scuse ma uso una 50D cui avevo di necessità aumentato gli ISO dato che stava piovendo e c’era poca luce – l’ho provata ma mi restituiva un grado di rumore che ho reputato eccessivo. Questa conversione insomma non la considero nemmeno io la migliore possibile in termini di resa della scena, ma un buon compromesso considerato quello che avevo in mano. Grazie ancora a tutti del passaggio, ciao!

[latinorosario]

Io dico soltanto che mi piacciono, per le critiche tutto è stato detto da chi è molto più esperto di me nel B/N. Complimenti.
Auguri, Rosario [lo]

[Claudio]

Ciao Rosario, grazie anche a te di esserti soffermato sulle foto.

[anna]

[quote=”Lippolo” post=646722]….mi piacerebbe molto fare un salto lì a fare qualche scatto… è un posto interessante…[/quote]
Anche a me piacerebbe… organizziamo?

Clanon, queste immagini raccontano bene un luogo a me del tutto sconosciuto e hai, in un certo senso, stuzzicato la mia curiosità fotografica.
8)

[Claudio]

Grazie anche a te anbe40 d’esserti soffermata sulle foto, ciao!

[valeriobry]

[quote=”anbe40″ post=646806][quote=”Lippolo” post=646722]….mi piacerebbe molto fare un salto lì a fare qualche scatto… è un posto interessante…[/quote]
Anche a me piacerebbe… organizziamo?

Clanon, queste immagini raccontano bene un luogo a me del tutto sconosciuto e hai, in un certo senso, stuzzicato la mia curiosità fotografica.
8)[/quote]

Potrei essere della partita: pur essendo molto vicino, non ho mai visto la nuova Fiera…

[Alessandro Ingoglia]

La serie mi sembra poco collegata tra una foto e l’altra, tuttavia risultano più omogenee la 2,4,5,7,8; le altre a mio avviso non aggiungono valore alla serie anzi depistano l’osservatore visto anche il titolo. Più belle sarebbero state senza la presenza dell’uomo, tuttavia nelle foto da me indicate non risultano invadenti come nella 1 (anche nella 5 sono ben presenti, ma non disturbano più di tanto).
Mi piace anche la 6, ma non la trovo ben inserita per diversi motivi, primo fra tutti è l’unica foto dove mostri un particolare (i bulloni in primo piano) che giustamente risalti con una ridotta profondità di campo, assolutamente in contrasto con la linearità e precisione esecutiva delle altre.
La 4 è sicuramente quella che preferisco tra tutte, perché è ben composta, ma è anche priva di presenza umana e restituisce secondo me più delle altre le tue intenzioni.
Sulla conversione concordo con quanto detto. Aspetto di vedere quelle realizzate con il cavalletto, magari in questo modo il fiume di gente può trasformarsi in una opportunità.

[Claudio]

[quote=”Find my self” post=646948]La serie […][/quote]

Ciao e grazie per esserti soffermato sulle foto e per averle commentate distesamente. Ti dico subito che la serie è una serie semplicemente perché di quei 20 o 30 scatti realizzati quel giorno, e ai quali ho poi applicato una medesima conversione, ne ho scelti alcuni sui quali, per più di un motivo, mi sarebbe piaciuto ricevere dei commenti. Tutto qua! Ho fotografato sempre la stessa struttura senza intenti documentaristici né tantomeno da reportage: questo non è un “progetto” a meno di parlare di “progetto” tutte le volte che andiamo in un posto per fotografare qualcosa. E’ una serie perché gli scatti sono in serie… cronologica, nell’ordine in cui li ho raccolti. Volendo proprio semplificare ho proposto delle composizioni di un soggetto (il complesso fieristico di Fuksas). Ci sono legami interni (formali e non) tra gli scatti, certamente, e d’altra parte di legami interni ne potremmo sempre trovare se anche presentassimo in serie foto di autori diversi e di soggetti diversi. La scelta di proporre solo scatti di formato orizzontale non è casuale ma nemmeno c’è chissà quale fine dietro: avevo selezionato questi scatti che vedi più uno verticale, e proprio perché quell’uno era solo uno, non volendone fare un’evidente eccezione (per evitare che si notasse e parlasse magari di quello per via del formato e non di altro) ho scelto di non pubblicarlo.

Tornando alle tue osservazioni, provo a risponderti assumendo il tuo punto di vista sulla serie, quindi di un tutto unico. La numero 6 è certamente differente dalle altre per via della profondità di campo ridotta (richiama un tipo di fotografia che forse, quantitativamente, trova più consensi tra il largo pubblico), ma sono convinto che potrebbe benissimo insierirsi in una serie se usata per mettere in luce un elemento significativo (es. i bulloni); con lievi differenze, poi, la prospettiva è centrale come nella 2 e nella 4 e nella 9. Nella numero 1, a differenza delle altre immagini, è meno evidente (per così dire implicita) la presenza dei due livelli della struttura che quasi tutti gli altri scatti esterni mostrano: solo in questo (e per una predominanza dei toni chiari) mi pare che la si possa trovare fuori dal coro stilistico delle altre. La numero 9, invece, è ovviamente l’unica foto d’interno di uno dei padiglioni, e per questa ragione innanzitutto si distingue. Mi fermo qui, ma potremmo ad esempio considerare dove e come vanno a finire le linee di fuga delle prospettive (faceva Basilico qualcosa del genere) e ritagliare nuovi gruppi di costanti e varianti. Personalmente sono convinto che la cifra stilistica di un lavoro organico (ribadisco che questo non lo è né nei propositi né nei fatti) non debba per forza rintracciarsi in qualcosa di molto evidente (che non di rado sfocia nel pacchiano) o troppo rigoroso: questi estremi alle volte possono finire per castrare le possibilità espressive in nome dello stile. La riconoscibilità è importante, ma più importante è la comunicazione.

[Autore]

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