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Maggio 28, 2010 alle 7:57 am #1576615anto83Partecipante
Se dico che VIP82 ha ragione, non è perché mi andava di battere alcune parole sulla tastiera dal pc. Penso che Internet è meravigliosamente grandioso, stupendo e utile solo se lindividuo che lo usa possiede una importantissima capacità: saper filtrare le informazioni, saper fiutare le fesserie, chiudere una pagina web dopo aver letto il primo soggetto il primo predicato e il primo complemento….. In caso contrario è come studiare su un libro pieno di fesserie con risultati che lascio immaginare. Il tizio del link sa solo fare ottime fotografie.
Maggio 28, 2010 alle 11:09 am #1576619migliorabilePartecipanteOriginariamente inviato da emmeti71: Mentre nella pellicola possiamo semplificare dicendo che l’emulsione reagisce alla luce in maniera lineare, questo non avviene con il sensore digitale.
Spero sia solo uno svarione, perche’ sui libri che letto fino addesso c’e’ scritto giusto il contrario: – il sensore ha un comportamento lineare, e agli estremi (nero/bianco) semplicemente “taglia” – mentre la pellicola, non avendo un comportamento lineare ma “assintotico” (la curva e’ una specie di S”), che ti permette di ricuperare dettagli anche agli estremi, giocando sui tempi di sviluppo
Maggio 28, 2010 alle 11:43 am #1576620firebladePartecipanteOriginariamente inviato da migliorabile: Spero sia solo uno svarione, perche’ sui libri che letto fino addesso c’e’ scritto giusto il contrario: – il sensore ha un comportamento lineare, e agli estremi (nero/bianco) semplicemente “taglia” – mentre la pellicola, non avendo un comportamento lineare ma “assintotico” (la curva e’ una specie di S”), che ti permette di ricuperare dettagli anche agli estremi, giocando sui tempi di sviluppo
E’ vero, ma il piede e la testa della curva sono moderatamente non lineari (a seconda del tipo di emulsione), mentre la maggior parte dell’andamento lo è. Appena ho tempo inserisco i diagrammi tipici che dimostrano questa affermazione.
Maggio 28, 2010 alle 1:06 pm #1576622bepocPartecipanteE` una vecchia discussione che ogni tanto si riacende. E, purtroppo, si riaccende con il medesimo difetto di base. I termini della questione non sono definiti con sufficiente chiarezza. In pratica trovo che ognuno attribuisce ai termini un suo personale significato. Mi sono fatto questa convinzione perche` se la discussione fosse stata puramente tecnica si sarebbe risolta in due righe. Procede, invece, a spron battuto perche` ognuno attribuisce significati diversi al medesimo termine. Questa molteplicita` d’opinioni pero` puo` ingenerare forti fraintendimenti nei membri del Forun non abbastanza esperti e, secondo me, sarebbe neglio evitarla. Passo ad elencare i termini che trovo non definiti con sufficiente chiarezza. Sufficiente, naturalmente, lo intendo per un neofita come me. 1) Negativo. Dall’andamento della discussione trovo che il termine “negativo” sia inteso come “pellicola“. Ora le pellicole sono, o meglio erano, un universo estremamente variegato. Si andava da quelle fotomeccaniche, con gamma dinamica praticamente zero, ad alcune con una capacita` di registrazione pari, o superiore, a 12/13 stop. Naturalmente, tutte dovevano essere opportunamente sviluppate. rumblebeat aveva nominato la FP4, ma poi esaurito parla delle DIA Velvia che hanno caratteristiche molto diverse. Mi sembra chiaro che il confronto non puo` che fornire risultati diversi nei due casi. 2) Sensori. La variabilita` e` inferiore, ma esiste anche qui. Anche escludendo quelli scientifici e limitandosi a quelli montanti sulle fotocamere esite una, non trascurabile, variabilita`. 3) Come si misura la gamma dinamica. Su questo punto mi sembra che ognuno vada per la sua strada ignorando tutti gli altri. Esamino le varie interpretazioni: emmeti71 Afferma Pellicola lineare sensore No E` il contrario. Il link che cerchi penso sia questo: forum_forum.asp?forum=6§ion=9&post=210158&page=last#286433 a questo punto va da 0.0625 a 255.9375 e non vale piu` 255, ma bensi` 65635.
Maggio 28, 2010 alle 1:08 pm #1576623black74PartecipantePer ritornare all’articolo… mi dici cosa c’è di sbagliato in queste affermazioni? “Ecco che allora entriamo nel concetto di Latitudine di posa: essa è la la capacità di cogliere, da parte di un negativo fotografico, un sensore digitale, o qualsivoglia altra fonte di cattura, una gamma dinamica più o meno estesa. in altre parole, la capacità di raccogliere dettagli contenuti nelle porzioni più luminose o più scure, contemporaneamente contenuti in una scena” In poche parole nell’articolo si dice quello che dice VIP82. Il Dynamic Range è il contrasto o meglio il rapporto tra valore più alto e quello più basso. Ad un certo punto l’autore parla di gamma che dipendono dal numero di bit del sensore e forse non è il termine esatto, in ogni caso lo trovo un articolo interessante. .black74 [modifica] Scusa bepoc… stavo scrivendo e non avevo letto… condivido quello che dici
Maggio 28, 2010 alle 1:21 pm #1576627emmeti71Partecipanteè vero.. ho confuso lineare e non lineare Chiedo venia, [bir] [bir]
Maggio 28, 2010 alle 2:33 pm #1576647mabriolaPartecipanteBepo una nota a quanto hai scritto a completamento. Per quanto riguarda i monitor, siano essi in grado o no di visualizzare tutti gli stop, essi sono indipendentemente misurabili dal semplice fatto che il file è campionabile in ogni punto esatto e quindi “by numbers” è possibile, anche non percependo visivamente in modo appropriato o corretto, misurare campionando la presenza o meno di informazioni, la misura è quindi indipendente dalla visualizzazione, questo discorso è esattamente lo stesso per la correzione del colore che è possibile fare anche in situazioni paradossalmente di monitor terribilmente scalibrati ed ottenere una immagine perfetta.
Maggio 28, 2010 alle 4:15 pm #1576666anto83PartecipanteCiao bepoc, sei un utente che stimo molto su questo forum. Mi sento in dovere di ribadire un paio di cose. Hai ragione quando dici che una risposta tecnicamente dettagliata avrebbe semplificato le cose ma purtroppo in tanti non si fidano delle risposte rigorosamente scientifiche.
Originariamente inviato da bepoc: La massima gamma dinamica rappresentabile e`: 2^(n-1) dove n e` il numero di bit. Esaminiamo un convertitore ad 1 bit. Puo essere solo 0 o 1. Bianco o Nero (peggio delle pellicole fotomeccaniche).
La risoluzione del convertitore Q è la più piccola variazione nella tensione di ingresso che può causare una variazione nel codice numerico in uscita: Esempio a 3 bit deltaV= Q= Vx(max)/(2^n)=10/8= 1,25 V Il dynamic range (DR) rappresenta il rapporto, espresso in dB, tra la tensione massima e la più piccola variazione nella tensione di ingresso che può causare una variazione nel codice numerico di uscita, Q: DR= 20*LOG (Vx/Q)= 20*LOG(2^n)= 6,02*n n è il num di bit, Vx è la massima tensione in ingresso al convertitore ADC. Ricordo che spesso gli inglesi e gli americani fanno molta confusione con i termini che utilizzano. In definitiva: i bit migliorano la risoluzione del convertitore quindi la quantizzazione ed in definitiva dal nero al bianco avrò più intervalli ..sarò più preciso se aumento i bit ma a discapito della velocità e viceversa il DR è un parametro figlio della risoluzione ma se proprio vogliamo chiamarlo dinamica perché ci siamo fissati, ricordiamo che ci riferiamo al convertitore ADC. Labitudine di gonfiare le specifiche tecniche da parte dei costruttori comporta confusione e serve per occultare i veri parametri interessanti. Ma il nero e il bianco sono tali per definizione? Corrispondono agli estremi del segnale sul convertitore? I costruttori fanno dimenticare agli utenti che prima del convertitore ADC ci sta un bel sensore, una resistenza di shunt, un bel filtro anti-aliasing, un bel circuito di condizionamento, un circuito di sample and hold S/H Se il sensore manda allelettronica a valle un segnale tra un grigio ed un nero sbiadito, possiamo pure convertirlo a 24 bit ma la dinamica in termini di luce captata dal sensore fa solo piangere perché il valore di picco-picco del segnale captato non rappresenta il bianco puro ed il nero più profondo.
Maggio 28, 2010 alle 10:13 pm #1576740rumblebeatPartecipanteOriginariamente inviato da anto83: La risoluzione del convertitore Q è la più piccola variazione nella tensione di ingresso che può causare una variazione nel codice numerico in uscita: Esempio a 3 bit deltaV= Q= Vx(max)/(2^n)=10/8= 1,25 V Il dynamic range (DR) rappresenta il rapporto, espresso in dB, tra la tensione massima e la più piccola variazione nella tensione di ingresso che può causare una variazione nel codice numerico di uscita, Q: DR= 20*LOG (Vx/Q)= 20*LOG(2^n)= 6,02*n n è il num di bit, Vx è la massima tensione in ingresso al convertitore ADC. Ricordo che spesso gli inglesi e gli americani fanno molta confusione con i termini che utilizzano. In definitiva: i bit migliorano la risoluzione del convertitore quindi la quantizzazione ed in definitiva dal nero al bianco avrò più intervalli ..sarò più preciso se aumento i bit ma a discapito della velocità e viceversa il DR è un parametro figlio della risoluzione ma se proprio vogliamo chiamarlo dinamica perché ci siamo fissati, ricordiamo che ci riferiamo al convertitore ADC. Labitudine di gonfiare le specifiche tecniche da parte dei costruttori comporta confusione e serve per occultare i veri parametri interessanti. Ma il nero e il bianco sono tali per definizione? Corrispondono agli estremi del segnale sul convertitore? I costruttori fanno dimenticare agli utenti che prima del convertitore ADC ci sta un bel sensore, una resistenza di shunt, un bel filtro anti-aliasing, un bel circuito di condizionamento, un circuito di sample and hold S/H Se il sensore manda allelettronica a valle un segnale tra un grigio ed un nero sbiadito, possiamo pure convertirlo a 24 bit ma la dinamica in termini di luce captata dal sensore fa solo piangere perché il valore di picco-picco del segnale captato non rappresenta il bianco puro ed il nero più profondo.
mi sento un po’ come l’apprendista stregone. ho espresso un’impressione sulla base della mia esperienza di fotografo dilettante che scatta da quando era ragazzino, pasticcia in camera oscura, da qualche anno ha scoperto il digitale e la scorsa estate s’è comprato una bella reflex. un banale interrogativo, e s’è scatenato un dibattito che non accenna ad arrestarsi e cresce sempre di più come una sfida a suon di formule e diagrammi! ho provato a seguire con diligenza leggendo tutto ma capendo sempre meno. infine il tuo post, ANTO83, mi ha proprio steso come un uppercut. sarò ignorante io, ma per me è arabo. tanto di cappello, io però la fotografia la vivo un po’ diversamente. mi sembra di rivivere certi dibattiti tra appassionati di alta fedeltà, che discutono della qualità dei cavi di collegamento tra ampli e casse perché a loro dire il suono cambia. salvo poi che a 40 anni già abbiamo perso la capacità di recepire molte frequenze. un amico mi diceva: ma tu ce l’hai i dischi? sì, certo. ah, meno male, allora sei uno che ascolta la musica, perché c’è chi invece ascolta lo stereo… comunque grazie a tutti. vado stampare la mia Fp4. farò qualche provino, poi conterò i secondi come al solito: milleuno, millledue, milletre…
Maggio 28, 2010 alle 11:02 pm #1576749firebladePartecipanteOriginariamente inviato da rumblebeat: poi conterò i secondi come al solito: milleuno, millledue, milletre…
Sei un troglodita, io uso un orologio meccanico a corda, altro che contare 😉
Maggio 28, 2010 alle 11:26 pm #1576755CarlinoGPartecipanteOriginariamente inviato da bepoc: I termini della questione non sono definiti con sufficiente chiarezza.
Era quello che volevo dire io salvo poi rendermi conto di far parte della schiera dei confusi ):(
Maggio 28, 2010 alle 11:56 pm #1576763rumblebeatPartecipanteOriginariamente inviato da fireblade: Sei un troglodita, io uso un orologio meccanico a corda, altro che contare 😉
orologio meccanico? sì, Fire, ne ho sentito parlare, ma mi fido più della mia meridiana. solo che in camera oscura è un po’ complicata da usare… in realtà mio suocero mi ha regalato un suo vecchio timer che aveva comprato in scatola di montaggio. è grosso come un notebook, con due belle manopolone che ronzano e scattano. non vedo l’ora di sperimentare questo salto tecnologico. mi mette un po’ d’ansia, ma capisco che opporsi al progresso sarebbe… “oscurantista” 🙂
Maggio 29, 2010 alle 12:29 am #1576772CarlinoGPartecipanteOriginariamente inviato da rumblebeat: orologio meccanico? sì, Fire, ne ho sentito parlare, ma mi fido più della mia meridiana. solo che in camera oscura è un po’ complicata da usare… in realtà mio suocero mi ha regalato un suo vecchio timer che aveva comprato in scatola di montaggio. è grosso come un notebook, con due belle manopolone che ronzano e scattano. non vedo l’ora di sperimentare questo salto tecnologico. mi mette un po’ d’ansia, ma capisco che opporsi al progresso sarebbe… “oscurantista” 🙂
ci sarebbe anche la clessidra…
Maggio 29, 2010 alle 12:54 am #1576780firebladePartecipanteMa poi avresti il problema di valutare “mezze clessidre”… 😉
Maggio 29, 2010 alle 1:26 am #1576792bepocPartecipanteBeh!! Se la mettete cosi` 40 annni fa ero avanzatissimo. Mi ero infatti costruito questo coso che mi accendeva l’ingranditore da 2 secondi a 32 secondi. E, ad ogni tacca aumentava il tempo di 1/6 di Stop (allora si diceva di EV). Quindi non dovevo fare calcoli. L’incremento era logaritmico, come l’annerimento della carta, indipendentemente dal punto di partenza. [IMG]public/imgsforum/2010/5/timer.jpg[/IMG]
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