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Luglio 6, 2014 alle 1:38 pm #1807747lovis1Partecipante
Per un attimo ci si “vede”…ecco è quello il “momento”. Se in un ritratto del genere manca la reciproca curiosità manca il senso dell’incontro.
Luglio 7, 2014 alle 1:23 pm #1807789ClaudioPartecipanteNon riesco a non pensare che quell’incontro di un “attimo” si risolve in maniera spesso assai diversa per noi (noi fotografi; non sto parlando di te in particolare Giulio) da un lato dell’obiettivo (quel lato dove sta chi cerca, indaga, sceglie, cattura) e per il soggetto fotografato (inerme, passivo, spesso non completamente conscio di cosa significhi esser fotografato) che sta dall’altro lato. Spesso è e resterà solo un “attimo” per chi viene fotografato. Non così per il fotografo, né per l’immagine di quell’ “attimo”. Proprio per questo il fotografo deve (bè “dovrebbe”; quantomeno “sarebbe bello che ritenesse necessario”) esser sempre consapevole delle conseguenze che uno scatto comporta.
La foto mi piace: mi piace in particolare il grigio-argento, decorato e freddo, di sfondo e cornice. Mi piace per la consonanza con l’eleganza dell’abito del bimbo, e in particolare lo sguardo: irrisolto tra una tristezza non ostentata e una semplice curiosità provata con distacco.
Luglio 7, 2014 alle 1:49 pm #1807792lovis1Partecipante[quote=”clanon” post=635862]…..esser sempre consapevole delle conseguenze che uno scatto comporta.
[/quote]
Non ti saprei rispondere Claudio……la tua è una bella considerazione, un saluto.
Luglio 26, 2014 alle 7:05 pm #1809309acrobatPartecipante“sarebbe bello che ritenesse necessario – esser sempre consapevole” …
Impossibile se pur auspicabile (ora più che mai), in quanto, la foto, ogni fotografia assume valori e responsabilità a seconda del contesto in cui essa è, di volta in volta oggetto di osservazione, condizione variabile che prescinde dal significato del momento in cui è stata presa – “attimo” – senza voler citare casi di professionisti, basti pensare alla congerie quotidiana di stravolgimenti di forma e significato che il web mette in mostra, dal contesto ludico-familiare ai sedicenti fotografi, che altro non sono che un targhet di mercato, e con orgoglio…
byeLuglio 26, 2014 alle 10:07 pm #1809318bexioPartecipante[quote=”lovis1″ post=635838]Per un attimo ci si “vede”…ecco è quello il “momento”. Se in un ritratto del genere manca la reciproca curiosità manca il senso dell’incontro.
____________________________________________________________________________________________________il sogno di tutti è usufruire di quella frazione di secondo per creare un’immagine altamente comunicativa. Mi domando se hai mai fatto sì che quell’attimo si potesse prolungare per qualche altro istante con uno scambio di saluti, sorrisi, un ringraziamento per aver colto un’espressione altrui….
Luglio 27, 2014 alle 1:15 pm #1809342lovis1Partecipante[quote=”bexio” post=637149]
____________________________________________________________________________________________________il sogno di tutti è usufruire di quella frazione di secondo per creare un’immagine altamente comunicativa. Mi domando se hai mai fatto sì che quell’attimo si potesse prolungare per qualche altro istante con uno scambio di saluti, sorrisi, un ringraziamento per aver colto un’espressione altrui….[/quote]
In molte situazioni naturalmente la barriera linguistica è insormontabile….ma il sorriso e la “comunicazione visiva” non mancano mai, ciao e grazie.
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