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Le lamentele dei grandi

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  • #1748298
    tecnico73
    Partecipante

    Ultimamente, o meglio, negli ultimi anni, leggo, sento, percepisco, le lamentele dei grandi fotografi, cineoperatori, dei semplici operatori della fotografia, quale sono queste lamentele?? Semplice nel giro di 10 al massimo 20 anni non vi sarà più traccia o resteranno solo scorci della fotografia che rappresentata la quotidianità di tutti i giorni, la gente che passeggia, il mercato, la l’espressione di un volto, quello che oggi si chiama street photography [IMG]public/imgsforum/2013/1/IMG_0122.JPG[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2013/1/IMG_0125.JPG[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2013/1/IMG_0128.JPG[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2013/1/IMG_0149.JPG[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2013/1/IMG_0163.JPG[/IMG] questa serie di scatti non hanno nessuna pretese fotografica, non ha importanza esposizione, inquadratura, ecc…., nessuna pretesa tecnica, solo mostrare un lunedì lungo la strada principale della mia città. Desidererei che non commentasse le fotografia, ma esprimeste idee in merito pareri sull’argomento, postando scatti della quotidianità che vi circonda. [gra] [gra] [gra] [gra] [gra]

    #1748304
    Massimo
    Partecipante

    Parlare di un arco temporale di 10-20 anni al giorno d’oggi, visto come si evolvono rapidamente le cose, è come parlare di ciò che è successo dagli Egizi ad oggi…… 😉 Onestamente penso che la Street difficilmente potrà scomparire, il “problema” è che oggi il mercato è stra-saturo e, nella maggior parte dei casi, con un decadimento qualitativo allucinante…… vuoi per colpa dei vari FB, Twitter e altri social…… vuoi per colpa dei vari cellulari con le loro malefiche fotocamere…… vuoi per Istagram…… o vuoi, più semplicemente, per il fatto che oggi vanno di moda le reflex e in troppi si credono fotografi con la F………. fino a qualche anno fa tantissimi avevano delle compatte e solo i veri appassionati, tralasciando il discorso pro, si compravano una reflex per avere quel quid in più……. oggi, invece, e girando per Bologna me ne rendo sempre più conto, ovunque mi giri vedo reflex e reflex spesso, però, con obiettivi “ridicoli”………. Nel giro di pochi anni, e qui sono pronto a scommetterci, in tantissimi abbandoneranno le reflex e torneranno alle più comodo compatte 😉

    #1748305
    reynolds
    Partecipante

    Perchè Andrea? Non riesco a come mai tra qualche decennio nessuno scatterebbe più foto di street. Le scattavano più di un secolo fa, e gli appassionati le scattano tuttora. Pregevole comunque il tuo invito, la street, per chi la sa fare, è molto bella ed appagante.

    #1748306
    Massimo
    Partecipante

    Reynolds ha perfettamente ragione (o) La street penso che sia il genere più difficile, e al tempo stesso vario e appagante, che possa esistere…….. Fotografare una modella in studio, una avvolta comprese le luci, non è difficilissimo…… idem per la fotografia naturalistica…… la street, invece, richiede un colpo d’occhio fuori dal comune, il saper “rubare” con discrezione scatti a persone che non conosci…… saper gestire luci e ombre spesso allucinanti……. quindi W LA STREET!!!

    #1748307
    rossomoto
    Partecipante

    Concordo con maxcasa72 quando parla di sovraesposizione: oggigiorno è fisicamente molto difficile trovare buone foto nell’oceano di scatti che vengono fatti e postati in internet. Però forse c’è anche un altro problema e cioè la mancanza percezione della grandeur della vita, della meraviglia e dell’eccezionalità del quotidiano. Ormai la definizione di “speciale” e di “valevole” venduto dalla pubblicità è così onnipresente che difficilente si vede la meraviglia e l’eccezionalità di una situazione quotidiana. Ho comprato recentissimamente un libro su Robert Doisneau ed è incredibile quanta bellezza riuscisse a vedere in cose semplici come le sedie delle Teuleries o nell’espressione di un fisarmonicista o di un pittore straccivendolo. Ma forse anche la percezione di questo problema nasce dalla sovraesposizione: forse fra i milioni di scatti ci sono già gli eredi di Bresson, solo che sono soffocati dalla mediocrità di cui sono circondati.

    #1748310
    Massimo
    Partecipante

    un altro grosso problema è la mancanza atavica di auto-criticità….. io ho amici, anche bravi, che postano in continuazione foto su foto…… ogni tanto qualcuna valida c’è ma questa viene, inevitabilmente, persa nella mediocrità generale……. se tutti fossimo più critici probabilmente il livello medio si alzerebbe notevolmente :s

    #1748311
    rossomoto
    Partecipante

    Anche questo è vero. Purtroppo oggi scattare non costa niente (o così sembra, visto poi il tempo che ci si perde a gestire gli scatti…).

    #1748314
    reynolds
    Partecipante

    Vorrei aggiungere a mio parere una cosa importantissima. Per fare la street, occorrono due doti di natura: la faccia tosta ed il coraggio di puntare l’obiettivo verso persone sconosciute. Sembra una cavolata ma è così. Personalmente non lo farei mai, qualche volta in passato l’avevo fatto, ma ero stato ripreso dalle stesse persone fotografate, per cui avevo dovuto recedere per evitare inutili discussioni. Ricordo che negli anni 70 avevo amici che facevano la street, però con un marchingegno montato davanti all’ottica, che riprendeva a 90°, quindi senza pericoli di discussioni. Al giorno d’oggi c’è da tenere presente anche la privacy, che una volta non c’era. Per fare street è indispensabile inserire negli scatti una o più figure umane, altrimenti non è street.

    #1748325
    Claudio
    Partecipante

    Originariamente inviato da reynolds: Al giorno d’oggi c’è da tenere presente anche la privacy, che una volta non c’era.

    Ho appena finito di leggere i vostri interventi e per me il problema principale, oggi, di questo genere fotografico è proprio la privacy. Paradossalmente (ma non troppo) Google Map è il più grande repertorio mondiale di foto street! E, inevitabilmente, è zeppo di targhe e volti coperti! Una miriade di foto street tutte senza eccezione sottoposte a censura sistematica. Sono convinto anch’io che, come sempre nei generi di tutte le arti (e dell’Arte stessa visto che c’è stato chi ne ha dichiarato la morte alcuni decenni fa), una forma artistica non muore ma si rinnova, e così si rinnoverà anche il genere street, ma certamente è vero che oggi la “faccia tosta” che, da sola, bastava prima, ecco oggi non basta più, ma va accompagnata anche da un sacco di attenzioni ulteriori (a chi fotografo, a quante persone inquadro, all’identità delle persone, alle leggi sulla privacy di quel paese, ecc.) che pure non sempre sono sufficienti a permettere di pubblicare lo scatto. Non è un caso, secondo me, che sempre più spesso ci siano fotografi “occidentali” che scattano foto urbane in paesi del Terzo Mondo: certo ci sono scene esotiche e colori e situazioni che in Europa non si troverebbero, tuttavia un motivo non trascurabile è che nessuno dei soggetti fotografati andrà mai a preoccuparsi di rivendicare la propria privacy (sia perché magari non sa di avere un diritto del genere o perché davvero non ce l’ha in quel paese o ancora perché avrà probabilmente qualcosa di più necessario di cui occuparsi).

    #1748331
    Massimo
    Partecipante

    Basta che nello scatto ci siano 2-3 soggetti distinti, meglio se non minorenni, e il problema della privacy non si pone più

    #1748410
    Franco
    Partecipante

    il genere street non scomparirà mai, anzi, è uno dei generi più’ praticati, è di conseguenza, inflazionati. Inflazione che a volte viene associata ad una perdita di valore del genere, ad un’impoverimento della qualità, in realtà mi sembra di vedere un grandissimo numero di ottime foto, milioni di foto, un mare di foto che testimonia la nostra epoca e continuerà a testimoniarla….. non dobbiamo lasciarci ingannare dal grandissimo numero di foto mediocri o scadenti, sono sempre esistite, sono la conseguenza dell’enorme diffusione della fotografia, in altre parole della “volgarizzazione del mezzo”. Un’ottima foto capita ogni 100, un fotografo, ogni 1000. Bisogna considerare che la tecnologia è stata di grande aiuto per produrre apparecchi in grado di lavorare in ambienti ostici come la street, il reportage, macchine compatte, silenziose, veloci ed efficienti…… Il genere street non si misura con la sua epoca, si confronta con il tempo, e il suo valore, come avviene con tutte le cose buone, aumenta in rapporto con la qualità e la capacità di resistere e migliorare col passare del tempo. Tempo che ridimensiona anche il “rischio” di lamentele per invasione della privacy, anche se teoricamente si può fotografare in luoghi pubblici a patto che la foto non sia un ritratto, dov’è palese la volontà di riprendere la persona, non il contesto. [lo]

    #1748412
    toniomarino
    Partecipante

    Faccia tosta , velocità di esecuzione , e colpo d’occhio sono le prerogative di questo meraviglio genere a mio avviso intramontabile…. 😉

    #1748414
    germano67
    Partecipante

    Bellissima e interessante discussione… Nella mia notevole “sete” ho comprato in edicola il volume “alla scoperta della street photography” della serie “la biblioteca del fotografo – editrice reflex” che tratta ampiamente l’argomento, anche sotto l’aspetto legale. Lo stile street mi incuriosisce e, da quando ho scoperto l’uso delle ottiche fisse 28 e 50 mm (Zeiss – contax),- merito di lippolo – ho come percepito il fascino dello “streepher”. Intendiamoci: solo una lontana percezione. Però un qualcosina dentro me l’ha smosso… La cosa che mi trattiene è fondamentalmente quello che Ennio e Tonio hanno espresso precedentemente e che richiamo, e cioè che occorre “Faccia tosta, velocità di esecuzione e colpo d’occhio”.. prerogative che, in tutta onestà mi mancano. Magari le ultime potrei anche “studiarle e allenarle” ma la prima (laddove per faccia tosta s’intenda anche la capacità d’interagire con sconosciuti o di piacere con un sorriso o di creare quell’empatia) proprio non è nelle mie peculiarità.. Ecco perchè fondamentalmente non mi sento in grado di fare “street”, per quanto mi affascini molto…

    #1748437
    tecnico73
    Partecipante

    vedo con piacere che, i miei cari amici e partecipanti al forum hanno colto in pieno la provocazione da me lanciata, da dove nasce questa mia idea, dall’incontro con un affermato cineoperatore (un professionista), presso il club fotortona, dove si è analizzata la fotografia di oggi, in sintesi, se fate un giro nei siti fotografici (flickr, ecc….) troverete una montagna di cartoline, immagini di monumenti, animali, insetti, uccelli, panorami, ecc…., la percentuale di scatti riguardanti la vita di tutti i giorni è bassissima rispetto alle fotografie sopra citate, cosa sosteneva questo professionista, raccontare una storia con delle riprese è semplice, ci sono + fotogrammi che raccontano, ma raccontare una storia con una sola fotografia è difficilissimo, spesso non viene raccolta la storia che questo scatto ci vuole raccontare, un esempio classico qui sul forum fu lo scatto di tonino ed il post intitolato “L’ attesa di un nuovo…maiale ” http://canoniani.it/forum_forum.asp?forum=14&section=123&post=572201&page=1 se vi ricordate quello che fu detto in quella discussione, solo in pochi colsero la storia dietro alle immagini e la protesta sociale lanciata da tonino, questo fa pensare, fa pensare molto, io lo vedo come una perdita della cultura fotografica amatoriale, semplice fotografare un fiore, un fotoamatore deve lavorare di istinto senza vincoli, senza schemi, cosa che un professionista non può fare.

    #1748552
    Franco
    Partecipante

    risulta aurduo prendere flickr come punto di riferimento delle attuali realtà del complesso mondo della fotografia, questi “contenitori” sono una vetrina personale dove vengono esposte immagini di autori con una cultura fotografica solitamente bassa o al massimo medio-bassa, risulta quindi difficile trovare immagini in grado di esprimere qualcosa che và oltre il piacere estetico che l’immagine è in grado di esercitare sull’osservatore. I generi preferiti sono quelli più’ immediati e al tempo stesso meno comuni, spettacolari, è quindi naturale trovare poche foto di genere street e più’ foto di fiori, paesaggi, macro, ma questo non vuol dire che il genere street sia poco comune, anzi tutt’altro, proprio perché troppo comune, risulta meno appetibile dai “palati” dai gusti semplici, stufi del solito banale scatto fatto tra la folla e meno portati a catturare la vera essenza del genere street . Concentrare un racconto in una sola immagine, come avviene nei tableau vivant richiede una programmazione e una progettualità non comune, una cultura e una sensibilità superiori, per questo motivo è difficile trovare scatti di questo tipo in contenitori come flickr, così com’è poco facile trovare dei reportage che raccontano una storia, anche con poche immagini (3,5) ma in modo esauriente ed efficace, strutturale, con un’estetica piacevole e al tempo stesso ricca di significati in grado di esprimere le sensazioni del vissuto quotidiano, tipiche del genere street. [lo]

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