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Liberatoria per la Privacy. Istruzioni spicciole per l’uso.

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  • #1402477
    ekefe
    Partecipante

    Mi sono posto il problema partecipando ad un concorso fotografico di foto di viaggio ed iscrivendomi a siti come Fotolia od iStockPhoto. La normativa parla chiaro ed è applicata: le foto di persone riconoscibili, siano essi singoli od in mezzo ad una folla devono essere accompagante da un’opportuna liberatoria firmata dai soggetti, per essere pubblicate. Il problema mi si è ancor più evidenziato quando mi sono accorto che, nel concorso, molte delle foto premiate nella categoria People erano chiaramente fuori portata delle mie limitate capacità di fotografo. Ma qualche immagine, segnalatasi, poteva essere ben comparata alle mie migliori immagini, ahimè, però inutilizzabili. Chiaramente nel caso dei ritratti da studio con modello/modella il problema non sussiste, la firma della liberatoria è una proforma. Così come l’utilizzo di persone conosciute o di famiglia. Nel caso, ed è il mio, dei ritratti rubati o delle foto di viaggio mi chiedo come i grandi fotografi, chi lo fa di lavoro o semplicemente i partecipanti ai concorsi nella categoria People (in cui è richiesta tale liberatoria) risolvano la questione. Tanto per capirsi suppongo che il grande fotografo che ha scattato la famosa foto del National Geographic della Bimba Pakistana dagli occhi verdissimi e dallo sguardo intenso, le abbia fatto firmare la famosa liberatoria (o meglio l’abbia fatta firmare ai suoi). Ok, lui era il grande fotografo ed era del NatGeo, ma non mi so immaginare se e come abbia proceduto. Quindi: 1) Per prima cosa mi chiedo dove si possa trovare una liberatoria valida per tutti (vedo che ciascun ente proporrebbe la sua, ma non posso stamparmi 1 liberatoria per Fotolia, 1 per IStockfoto ed una per chi sa quale concorso a cui forse parteciperò; nè tantomeno posso far firmare 25 liberatorie diverse). 2) Per seconda cosa mi chiedo come sia il procedimento corretto per fare questo. Intendo: Situazione 1: bimbo nero con capretta, nella Savana del Kenya. Bellissimo. Lui è disponibile a farsi fotografare in cambio di una piccola mancia. La normativa prevede il far firmare uno dei genitori del minore. Dove sono? Come fare? E se non sanno scrivere? E come rintracciare un testimone della firma che alcuni form richiedono? E’uno “scatto perso” allora? Situazione 2: Vecchia venditrice di artigianato in un mercatino Peruviano…..troppo tipica! L’ideale sarebbe una “scatto rubato”. Infatti come chiedo il permesso (sarebbe educazione) e lei mi autorizza, si mette automaticamente in posa; si perde così la freschezza e l’autenticità della sua espressione naturale. Inoltre in certi posti rischi di essere infamato come vedono l’apparire di una macchina fotografica…. E poi? tiro fuori i moduli e Le richiedo dati anagrafici e firma, informandola al tempo stesso in Aymara (unico dialetto che magari intende….) quali sono i suoi diritti? Situazione 3: fotografo una corsa in bicicletta con il corridore in primo piano e tutta una serie di persone, anche ben riconoscibili sullo sfondo. Già posso capire richiedere le firma all’atleta, promettendogli l’invio di una foto omaggio ingrandita per ringraziarlo…ma tutti gli altri? Vanno rincorsi uno per uno facendo firmare tutti, con il rischio che scappi comunque qualcuno e la foto rimanga inutilizzabile? La normativa pretenderebbe questo….. Eppure, evidentemente, ci sono tanti fotografi che fanno foto splendide di etnie e volti e folle lontane; che le pubblicano regolarmente o partecipano a mostre e concorsi che richiedono tale liberatoria….. Grazie a tutti per le risposte.

    #1402573
    effeix
    Partecipante

    beh,hai posto un bel problema,anche nelle foto dei miei viaggi ci sono foto di personaggi “tipici” dei luoghi “rubate”,mai mi sono posto il problema della liberatoria in caso di pubblicazione online. Riguardo alle foto di famosi fotografi non so come procedano,addiriturmi spingo a pensare che per alcuni soggetti soprattutto in zone depresse del mondo non abbiano nessuna liberatoria per l’uso delle foto,anche perche’ come dici tu,in molte situazioni la vedo molto dura farsela rilasciare ,per vari motivi sia culturali che sociali. Vediamo s equalcuno che ne sa’ piu’ di noi ci da’ una spiegazione esauriente.

    #1402584
    effeix
    Partecipante

    Volevo aggiungere ,che,qnch equi ,nei fotoalbum ci sono decine di foto che incorporano persone ,bimbi ecc. tutti gli autori hanno la liberatoria per ogni foto..? mmh…non credo..

    #1402649
    ekefe
    Partecipante

    Ciao effeix…Grazie per il supporto. :s Chiarà è la tua battuta. Qui sicuramente la liberatoria non è richiesta, infatti (ed è giusto così) possono postare foto tutti, dal babbo che fa la foto al compleanno del bambino al superprofessionista che fa foto alla sfilata di New yoork. Il problema si pone in tutte quelle situazioni a cavallo tra il professionale e l’amatoriale spinto: dove cioè o scorrono i soldi, dove si ha larghissima diffusione o comunque si ha la pretesa di un livello fotografico minimo abbastanza alto. Basterebbe capire come si muove la maggioranza dei fotografi da chi è al dentro della faccenda: -)se la liberatoria e la firma viene fatta in genere dal fotografo stesso “alla zitta ed a suo rischio e pericolo” (ma senza grossi patemi, essendo un pro-forma liberatorio necessario alla casa editrice…) cosa che semplificherebbe notevolmente la cosa. -) Oppure se, essendo un atto formale importante soggetto ad effettivi controlli ed a rischio denunce, è assolutamente necessario muoversi secondo le normative. Quindi, trovare assolutamente il modo di far firmare l’ “indigeno” di turno…..

    #1403552
    effeix
    Partecipante

    Ciao,riguardo alla liberatoria ed alle foto di viaggi con soggetti “umani” su Photografare di Ottobre c’e’ un interssante speciale propio sulle foto di viaggi in cui parlano famosi fotografi,in particolare David Taylor DICE QUESTA FRASE: “NON E’ CORRETTO SCATTARE DI NASCOSTO CERCO SEMPRE DI AVERE L’AUTORIZZAZIONE DEL SOGGETTO ,AUTORIZZAZIONE CHE PUO’ CONSISTERE ANCHE IN SEMPLICE SORRISO…” Questa frase secondo me implica il fatto che di “liberatorie” scritte propio non se ne fa’ fare,in generale mai se ne parla nell’articolo;o e’ una cosa talemnte scontata e solo noi due “caschiamo dal pero” oppure il problema in questi casi non si pone .. ciao

    #1403575
    ekefe
    Partecipante

    Si alla fine penso anch’io che la cosa stia così (per tutte i motivi pratici che ci siamo già detti) e che di tutti gli “Ahmed Mustafà residente al Cairo” o degli “Ezequiel Palomo residente a Cuzco” segnalati sulle liberatorie che vengono presentate, in realtà pochi siano quelli esistenti. La liberatoria evidentemente è un mezzo per scaricare sul fotografo, da parte delle Società Editrici, (evidentemente) improbabilissimi reclami che in linea teorica ci potrebbero anche essere. Mi piaceva pensare che la regoletta de “fatta la legge trovato l’inganno” esistesse solo in Italia ed invece…. (?) …Vabbè Capito! [fis]

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