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…ma chi elabora le foto in digitale…è un VERO FOTOGRAFO ???

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  • #1245568
    jack64bit
    Partecipante

    Ciao a tutti. Ho letto con piacere i post finali di un messaggio su PictureOfTheMonth in cui, in pratica, si discuteva sul fatto che uno che elabora “troppo” (modificato da me stesso in quanto senza il “troppo” la frase assumeva un’altro significato) una foto in digitale non possa essere considerato un “vero” fotografo. Visto che l’argomento è di sicuro interesse, ho aperto questo messaggio. Avanti con le vostre considerazioni… La mia è la seguente. ———————– Secondo me non bisogna confondere l'”estro artistico” con lo strumento utilizzato per raggiungere lo scopo e cioè la produzione di una foto. Il primo, cioè “l’estro artistico” non è cambiato con l’avvento del digitale. Se uno ha occhio clinico, continua ad averlo anche se invece della pellicola ha un sensore dentro la fotocamera. Per me questo è quello che conta di più perchè se una foto è brutta…se non dà emozioni…non c’è post-produzione, come si chiama ora, che tenga. Per quanto l’elaborazione al computer, la mia idea è questa: fermo restando che personalmente, sia per motivi di tempo che per “principio”, non opero molto al PC se non per quei quattro aggiustamenti classici (saturazione, esposizione, ecc.) non me la sento di condannare a priori quelli che la usano massicciamente. In fondo, se per stampare una foto da pellicola ci fossero “più strumenti” che permetterebbero di fare cose in più delle attuali, sono sicuro che verrebbero utilizzate. Ecco, io vedo la post-produzione computerizzata come una evoluzione della post-produzione analogica fatta di tipi di pellicola diversi, di tempi di sviluppo diversi, di acidi diversi ecc. A voi proseguire il dibattito. Dite, secondo voi, quale è la linea di demarcazione oltre il quale, la post-produzione diventa un “lavoro di grafica” e non più fotografia pura… Ciao Jack [lo]

    #1245573
    dwaim
    Partecipante

    per curiosità… se vedi la post-produzione come hai descritto… poi come fai a differenziarla dal lavoro grafico?

    #1245575
    jack64bit
    Partecipante

    Come si dice… la ringrazio per la domanda… 🙂 Secondo me, il lavoro grafico è diverso dalla post-produzione che intendo io e probabilmente non sono riuscito a spiegare bene il mio pensiero. In uno studio grafico tu puoi produrre immagini (chiamiamole così per non confonderle con le foto) che possono essere un mix di foto o parti di esse, di testo, ecc. La post-produzione che io “tollero” perchè, ripeto, io ne faccio un uso bassissimo e quindi tendo più al “purismo” che al tecnicismo, è quella che si “limita” a cambiare i colori, per esempio, a variare delle luci, senza però stravolgere la foto originale. Per stravolgere intendo dire che se uno ha fotografato una persona, ed alla fine col computer produce una foto in cui viene fuori un tavolo con le gambe della persona stessa, quella è lavoro di grafica puro. Faccio un’altro esempio: con l’analogico, se vuoi fare una foto in bianco e nero, devi andare a comprare la pellicola adatta. Col digitale puoi farlo in post-produzione. Magari è un esempio troppo semplice ma penso che fotografi bene il mio pensiero. Voi che ne dite ? Ciao Jack [lo]

    #1245576
    dwaim
    Partecipante

    se il tuo concetto di post-produzione è poter cambiare i livelli, il contrasto, il bilanciamento del bianco perchè per distrazione può capitare di sbagliare il settaggio… ancora, intervenire sulla saturazione o su ombre/luci, cambiare la luminosità ed altre piccolezze del genere (compreso ovviamente il tagliare le foto in maniera diversa da come sono nate)… beh… allora sono d’accordo con te! Questo livello di post-produzione è (per me, ovviamente) un livello accettabile e non lo considero un intervento di grafica…

    #1245579
    rpolonio
    Partecipante

    Originariamente inviato da jack64bit: Ciao a tutti. Ho letto con piacere i post finali di un messaggio su PictureOfTheMonth in cui, in pratica, si discuteva sul fatto che uno che elabora una foto in digitale non possa essere considerato un “vero” fotografo. Visto che l’argomento è di sicuro interesse, ho aperto questo messaggio. Avanti con le vostre considerazioni… La mia è la seguente. ———————– Secondo me non bisogna confondere l'”estro artistico” con lo strumento utilizzato per raggiungere lo scopo e cioè la produzione di una foto. Il primo, cioè “l’estro artistico” non è cambiato con l’avvento del digitale. Se uno ha occhio clinico, continua ad averlo anche se invece della pellicola ha un sensore dentro la fotocamera. Per me questo è quello che conta di più perchè se una foto è brutta…se non dà emozioni…non c’è post-produzione, come si chiama ora, che tenga. Per quanto l’elaborazione al computer, la mia idea è questa: fermo restando che personalmente, sia per motivi di tempo che per “principio”, non opero molto al PC se non per quei quattro aggiustamenti classici (saturazione, esposizione, ecc.) non me la sento di condannare a priori quelli che la usano massicciamente. In fondo, se per stampare una foto da pellicola ci fossero “più strumenti” che permetterebbero di fare cose in più delle attuali, sono sicuro che verrebbero utilizzate. Ecco, io vedo la post-produzione computerizzata come una evoluzione della post-produzione analogica fatta di tipi di pellicola diversi, di tempi di sviluppo diversi, di acidi diversi ecc. A voi proseguire il dibattito. Ciao Jack [lo]

    Vedi jack64bit, su quel posto io ho descritto i miei punti di vista e i miei gusti. Io rispetto le idee degli altri, non ho mai detto che le mie idee sono quelle giuste, ho solo detto che non sono d’accordo con una certa ESAGERAZIONE nell’uso di programmi di grafica, potevo usare il tuo stesso aggettivo “tollero” è la stessa cosa. Non ho mai detto che chi usa i programmi di grafica non è un “vero” fotografo. Una volta usavano metodi per correggere che oggi a sentirli farebbero ridere difronte a un piccolo programma di grafica. Se fossimo dei veri professionisti non credo che ora saremo quì a scrivere, io quì vedo dei buoni amatori della fotografia, la loro semplicità, la loro voglia di migliorarsi, il loro estro, anch’io sono uno di questi. Avremo modo di chiarire magari più avanti. Ciao

    #1245580
    jack64bit
    Partecipante

    Ciao dwaim, ti confermo, in termini generali, che quello che intendevo è proprio questo. Ora non ho ovviamente ben chiaro nella mia testa quale è l’effettiva linea di demarcazione oltre il quale un intervento al computer diventa “grafica” invece che “semplice” post-produzione in quanto, come ti dicevo, non conosco bene gli strumenti che anche io uso, come Photoshop per esempio, e le loro potenzialità. Lo spunto per questo messaggio mi è venuto quando ho visto un post di rpolonio in cui di parlava di foto in B/N e colori contemporaneamente ed ho pensato di approfondire questo concetto. Ciao Jack [lo]

    #1245581
    jack64bit
    Partecipante

    Originariamente inviato da rpolonio: Vedi jack64bit, su quel posto io ho descritto i miei punti di vista e i miei gusti. Io rispetto le idee degli altri….

    Ciao rpolonio. Sono contento che anche tu abbia partecipato a questa discussione. Ovviamente, il titolo di questo messaggio è stato da me volutamente “appesantito” con la dicitura “VERO FOTOGRAFO” per attirare un po’ di pubblico. Conosco bene la tua “correttezza” e cortesia anche se non abbiamo mai scambiato post direttamente. Ho anche notato che ho detto una cosa imprecisa nel messaggio iniziale. Da quello che vedo purtroppo, è che siamo sempre i soliti “noti” a dire le nostre idee. Mi piacerebbe che anche altri dicessero la loro…. A tal scopo, ho anche modificato il post di entrata con uno stimolo in più per sentire opinioni diverse e per modificare l’imprecisione. Grazie e nuovo e ciao…!! [lo] Jack

    #1245605
    GArts
    Partecipante

    Beh, con questa rompo la cerchia dei soliti “noti” (credo 😉 ) Come già scritto in un altro post, ci sono mostri sacri della fotografia che hanno fatto ricorso alla “postproduzione analogica” in modo massiccio, basta pensare a quante foto vengono “tirate” in fase di stampa e a quanti hanno dato colore al bianco e nero con i pennelli (veri, non informatici)… Detto questo credo che una foto debba essere VEROSIMILE per considerarsi tale al di là di qualsiasi intervento pre/post produzione (infondo anche allestire una scena in studio è “falsare” la percezione del concreto). Un lavoro di grafica, invece, è un assemblaggio di FANTASIA non reale. Ho lavorato un po’ nel campo della grafica e ho tratto queste conclusioni… Avanti il prossimo! 😉

    #1245609
    Franco
    Partecipante

    Queste sono alcune idee buttate sul momento e magari domani rileggendole cambio idea….. Devo fare una premessa, arrivo dalla pellicola e dal maniacale mondo del medio formato, dov’è ricorrente la cura del singolo scatto e del soggetto soprattutto prima dello scatto (non solo per scelta ma anche perchè le macchine sono manuali,pesanti,lente e le pellicole costose, ecc) quindi di riflesso il mio modo di fare fotografia parte dalla composizione e dallo studio della foto prima ancora di scattarla. Però non disdegno affatto la tecnologia e neppure l’arte intesa come modo d’espressione e comunicazione. Insomma questo miscuglio di idee mi portano a pensare che la domanda: “è un vero fotografo colui che elabora una foto dopo averla scattata, magari anche pesantemente?” non deve porsi senza aver stabilito prima chi è un fotografo…… Vado a spanne quindi correggetemi se le idee sono sbagliate…… lasciando stare l’aspetto relativista del significato del termine, altrimenti per me la domanda non andrebbe neppure posta, e guardando solo l’aspetto oggettivo e lessicale, posso immaginare che un fotografo è colui che riprende e fissa, ferma la realtà con un mezzo tecnologico com’è appunto la macchina fotografica. Quindi per me, LE ELABORAZIONI FOTOGRAFICHE CHE MIRANO A CAMBIARE LA REALTA’ OGGETTIVA DELLE COSE, SONO ARTE MA NON FOTOGRAFIA. volendo andare ancora piu’ a fondo: Definirei “fotografia artistica” tutte le espressioni che mirano ad uscire fuori dalla semplice rappresentazione fotografica della realtà delle cose, dandone un’impronta e un significato piu’ alto. Definirei “arte fotografica” tutte le creazioni espressive che vengono create sulla base di una o piu’ fotografie tradizionali dando luogo ad un oggetto artistico che viene costruito, assemblato e variato sulle basi originali della foto. Per fare un esempio…… Una foto di un paesaggio tipo cartolina, anche se preciso e corretto tecnicamente è solo una foto. Una foto di un paesaggio in grado di comunicare in chi la vede, sensazioni, emozioni, ricordi e pensieri fuori dal contesto oggettivo del paesaggio ripreso, è una foto che comunica l’ispirazione artistica di chi l’ha scattata, e quindi è una foto che esprime l’arte di chi l’ha creata (apposta non ho usato il termine “scattata”). Trovo lecito gli interventi su tonalità, contrasto, ecc e anche la modifica o la cancellazione di parte del soggetto inquadrato con programmi tipo PS a patto che questi non influiscano sulla natura oggettiva del soggetto, ma che fungano solo da veicolo per comunicare nel modo migliore il significato artistico della foto. Una foto con un paesaggio dove al posto delle nuvole ci sono delle mucche rosa che volano, e i fiori hanno la forma di prosciutti e mortadelle, non può essere definita una foto ma piuttosto una creazione grafica creata da un grafico o per scopi commerciali, oppure per scopi artistici. Dopo tutto ragazzi, all’inizio del secolo passato si posero la stessa domanda quando le sperimentazioni soprattutto nate attorno alle Bahaus davano i primi esempi di collage fotografico, dove l’arte e la semplice fotografia didascalica si fondeva in esempi piuttosto bizzarri e moderni, per l’epoca. Oggi a quasi un secolo ci chiediamo la stessa cosa…… qual’è il confine tra foto e arte fotografica? se ancora oggi ne parliamo, forse non esiste? o forse è nella soggettività di ognuno di noi che dev’essere ricercato? Certo che se guardo un paesaggio di Ansel Adams, oppure una di reportage di Henri Cartier Bresson, mi rendo conto che l’arte e la fotografia, qui è di casa…. e mi sparisce ogni dubbio intellettuale al riguardo. 😉

    #1245621
    picar68
    Partecipante

    Salve a tutti… nel merito della questione vorrei distinguere nettamente il ritocco “ordinario” dall’elaborazione dell’immagine e , quest’ultimo, dal lavoro di grafica vera e propria. sono tre cose ben diverse anche se le prime due sono, indubbiamente, strettamente correlate. Pur amando la fotografia “pura” non disdegno anzi, mi piace proprio, riuscire a elaborare una foto in modo da valorizzarne quello che io stesso ho individuato come “particolare rilevante” della scena che già in pricipio ha attratto la mia attenzione e, cosi, riuscire anche ad esaltarlo e a metterlo inequivocabilmente in relazione, p. es., con il titolo e rendere così la foto “parlante”, sinceramente, mi riempie di orgoglio. Ho gia detto ieri che considero la fotografia come la pittura. Entrambe, ritengo, si traducono, semplicisticamente, nella capacità di trasmettere emozioni (le proprie) agli altri con una immagine. Chiaramente, il gusto personale non si discute… per questo ieri avevo citato protagora di abdera. E’ l’uomo, in pratica, che decide se, e cosa, gli piace o non gli piace. Infine, dal mio punto di vista, per fare una buona elaborazione devi aver fatto prima una buona foto. Se raccogli pezzi di più foto o se sei costretto a snaturare lo scatto originale allora ti trasformi da fotografo in grafico…

    #1245633
    paizzo
    Partecipante

    Salve a tutti. Credo che la “soluzione” si sia più o meno trovata. Cioè che la fotografia propriamente detta deve differenziarsi dalle eleborazioni grafiche. La postproduzione intesa come viraggi, sovra-sottoesposizione, “spuntinatura” esiste da sempre e del resto non altera ciò che l’immagine descrive. E’ solo un risistemare e perfezionare l’immagine secondo il nostro gusto. Il modificare radicalmente l’immagine, di contro, va oltre, trascendendo, a mio avviso, la fotografia. E’ un’altra cosa. Bella, ma è pur sempre un’altra cosa. Forse non è da considerarsi abilità fotografica, bensì grafica. Penso, e mi ripeto, che siano due campi diversi, cui nessuno vieta di trovarsi insieme in un unica persona, che sarà sia fotografo che grafico! Ultimamente -e scusate la divagazione!- sto facendo delle prove col banco ottico ed i polaroid 20×25, proprio per avere degli strani effetti e per dimostrare -anche a me stesso- che questi effetti sono ottenuti “fotograficamente” e non con l’illustrissimo Photoshop, cioè con le luci, i fondi, il basculaggio, ecc. Questo il mio modesto parere!!! 8)

    #1245638
    longdream
    Partecipante

    Caspita ragazzi, che bella discussione su questo topic; me la sono proprio letta tutta con vero apprezzamento: sono queste le condizioni che alzano il livello qualitativo di questo forum … molto bene. Non aggiungo nulla di personale perchè molto è già stato detto e sopratutto molto eloquentemente. Quello che vorrei proporre è di estendere la bella chiacchierata approfittando di questo “salotto” per un argomento forse un poco off topic ma che ho visto suscitare gli stessi interessi e gli stessi “accesi” confronti in altre sezioni; il sassolino che vorrei gettare nello stagno è il “modo di vedere la foto”. Ci sono state diverse discussioni da chi osserva la foto dal puro punto di vista tecnico e chi invece va oltre cercando quel messaggio, quell’emozione che l’immagine riesce a trasmettere. Io sono un sostenitore che una fotografia è una buona fotografia sotto entrambe gli aspetti, tecnico e artistico/emotivo e mi dispiace vedere meri tecnicismi esposti senza considerare il valore comunicativo della foto stessa. Insomma secondo voi una foto è una buona foto solo se è a fuoco e ben esposta o ci sono effettivamente altri valori ed altri parametri per apprezzarla ? Grazie, e come ho già detto sono felice di essere qui con persone come voi. [lo]

    #1245641
    dwaim
    Partecipante

    Originariamente inviato da longdream: Insomma secondo voi una foto è una buona foto solo se è a fuoco e ben esposta o ci sono effettivamente altri valori ed altri parametri per apprezzarla ?

    io in genere ritengo unabuona foto quella che tecnicamente è soddisfacente (non perfetta, nè impeccabile) e che emotivamente mi dice qualcosa… se uno mi presenta una foto che tecnicamente è ineccepibile ma che emotivamente mi trasmette le stesse emozioni di un sasso che non mi accorgo nemmeno di aver calpestato… beh, è una foto che non mi piace… mentre se una foto non è perfetta (magari leggermente fuori fuoco…o quant’altro), ma che quando la guardi ti senti che qualcosa trasmette… beh, la preferisco!

    #1245643
    tapiro
    Partecipante

    A mio avviso qualunque forma di “integralismo” è da evitare e da censurare. 30 anni fa ho iniziato a fare fotografie e, per poter avere un maggiore controllo sul risultato finale, ho successivamente iniziato a sviluppare e stampare in casa. Per “maggiore controllo” intendo determinare la temperatura e i tempi di sviluppo della pellicola, l’esposizione di stampa, il tipo di carta (più o meno dura), le eventuali mascherature, ecc, ecc. Ora, anche questo non era “elaborare”? Non c’era il digitale e non c’era il computer, ma comunque si interveniva con la propria mano per ottenere un risultato finale… ovvero si elaborava. Il fatto che oggi si disponga di strumenti diversi non cambia la sostanza, l’elaborazione è sempre esistita in barba ai “puristi-integralisti”.

    #1245650
    jack64bit
    Partecipante

    Originariamente inviato da longdream: Caspita ragazzi, che bella discussione su questo topic; me la sono proprio letta tutta con vero apprezzamento: sono queste le condizioni che alzano il livello qualitativo di questo forum … molto bene. …… ……

    Carissimo longdream ti ringrazio per il giudizio su questo topic. Quando l’ho aperto era proprio questo l’intento. Non che i contenuti qualitativi di questo sito siano poveri, anzi, ma spesso si gira sempre sugli stessi argomenti. Secondo me questo tipo di discussione ti fa riflettere e crescere. Anche il tuo “off topic” è di interesse molto alto. Io direi questo: se voi signori moderatori siete d’accordo, modificando un po’ il titolo, si potrebbe inglobare anche questo discorso che, in fondo, va un po’ a braccetto con quanto era mia intenzione discutere. Io intanto provo a dire la mia: a meno che la foto non sia tecnicamente “schifosa”, io guardo molto di più all’aspetto emotivo che a quello tecnico puro. La foto ti deve colpire il cuore e la mente o, come diceva un nostro “collega” che ha commentato una mia foto, si deve poter guardare a lungo… (è il più bel commento che ho ricevuto… mi è venuta la pelle d’oca leggendolo). La foto è la trasposizione fisica di un emozione, di un racconto interiore e poco importa se, per fermare quell’attimo, ti è venuta un po’ mossa o fuori fuoco. Io sono ammaliato dalle foto di Bresson al quale faccio riferimento quando esco per scattare. Banalmente, le sue più belle immagini sono anche quelle più “scadenti” dal punto di vista tecnico. Ciao Jack [lo]

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