- Questo topic ha 6 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 10 anni, 4 mesi fa da marco66.
-
AutorePost
-
Luglio 16, 2014 alle 12:35 am #1808421MLDesignPartecipante
Allego delle scansioni di alcune stampe da pellicola. A parte la qualità della foto originale (colpa mia) sono rimasto deluso dalla qualità delle stampe: per stessa ammissione del laboratorio, gli acidi usati non sono più nuovi (rinnovati) come prima, vista la scarsa richiesta di stampe analogiche, quindi anche la qualità della stampa è sempre più scadente. Credo che abbandonerò l’idea di sviluppare e stampare altri rullini. :~( Peccato, ne ho molti da 36mm e alcuni 6×6 ancora nuovi.
Queste sono 36mm 400Iso, su canon AL1 Qf e ottica Fd 70-200 F4. Tutte a 200mm F4. Ritoccate in Photoshop per saturarle un poco visto che le stampe erano slavate…
Critiche commenti e suggerimenti sempre ben accetti. [lo]ciao ciao
Luglio 17, 2014 alle 11:13 am #1808568nonnoGGPartecipanteBuongiorno… 🙂
A parte qualche sovra-esposizione le foto sono piuttosto gradevoli, considerando anche la “volatilità” del soggetto.
Per quanto riguarda le stampe, credo che valga la pena farsi sviluppare solo il negativo, provvedendo a scansionarselo “come si deve”, in modo da recuperare eventuali fotogrammi sotto-esposti e poi stampare solo le foto migliori.
Allego un esempio, ottenuto scansionando direttamente il negativo (Kodak Gold 200( con un mediocre Epson, senza post produzione “invasiva”:
In quest’altro caso, invece ho potuto elaborare meglio lo scatto anche dopo la scansione, dato che avevo usato un flashettino TTL che mi ha consentito di chiarire le ombre. (Si vede bene il riflesso sulla mascherina della mitica Giulia Sprint)-
Come vedi è molto difficile recuperare contemporaneamente ombre e alte luci, perciò bisogna salvarsi in fase di ripresa.
Per il solo sviluppo dei negativi ci si può anche attrezzare in casa, sempre che l’idea sia accettabile: personalmente, pur venendo da una esperienza semi-secolare col bianco e nero, non mi sono mai impegnato col colore e mi faccio sviluppare i pochi negativi da un lab piuttosto attivo. Raramente faccio stampare a loro, preferisco farlo in casa e non mi costa molto, essendo piuttosto severo nel giudicare le mie foto, oramai quasi tutte digitali.
Salutoni
Luigi
PS: per ottenere un rosso così omogeneo, una digitale costringerebbe a fare “salti mortali”…
Luglio 17, 2014 alle 6:32 pm #1808588MLDesignPartecipanteCiao Luigi e grazie. Complimenti quella dell’ Alfa è splendida, all’inizio mi sembrava uno scatto digitale per quanto è luminoso e nitido. Ottima scansione direi. Prima di passare al digitale facevo solo sviluppo in laboratorio e scansione a casa (anche per contenere il costo delle stampe) poi alla fine ci ho rinunciato perché ci voleva molto più tempo di quanto ne avevo a disposizione…
Si immaginavo che sarebbero state un po’ sovraesposte, ero nelle ore centrali della giornata con 400 iso e a tutta apertura i tempi erano al massimo delle possibilità della macchina, 1/2000 o 1/4000 non ricordo. Però la nitidezza generale e le dominanti magenta degli altri scatti mi fanno pensare che anche lo sviluppo e stampa non sia di ottima qualità.
Cosa intendi x scansionare “come si deve”? Io usavo l’adattatore per negativi da collegare allo scanner (epson), risoluzione da 1200 a 4200 e oltre e profondità di 48 bit… Se non sbaglio c’era pure un’opzione per fare subito il ridimensionamento.
E poi Photoshop… giusto?Luglio 17, 2014 alle 7:08 pm #1808594nonnoGGPartecipanteCiao…
Lo scanner che utilizzzo è un Epson Perfection 4490 Photo, un A4 con portanegativi 24×36 e 6×6.
Per i negativi a colori lo utilizzo spesso con il software di base, dove le curve si possono regolare già in fase di scansione, per i negativi BN preferisco l’ottimo Vuescan.
Le diapositive, avendo a disposizione un paio di ottime macro, le riprendo direttamente con la digitale FF, ma non disdegno l’adattatore che comprai con il primo “giocattolino” (Coolpix 5400).
Questa, ad esempio, è il dettaglio (circa 4mm di lato) di un negativo (sempre la mia adorata Kodak Gold 200) ripreso in una chiesa tedesca con una bridge analogica Chinon Genesis IV…
Nella scansione è importante non esagerare con la post produzione, a me piace utilizzare Photoshop Elements, la versione più economica del “gigante”, che trovai in bundle con uno dei primi scanner acquistati.
Salutoni.
Luigi
Luglio 17, 2014 alle 9:35 pm #1808620marco66PartecipantePremetto che non faccio colore analogico ma solo BN
Scansionare pellicole con un economico scanner piano non dedicato (anche se con i portanegativi) e pensare di avere buone stampe credo sia un’utopia.
La cura nello scatto e nello sviluppo sono fondamentali per ottenere un buon negativo e poi anche con un buon risultato ci vuole un ottimo scanner per avere risultati onorevoli. [lo]Luglio 17, 2014 alle 11:42 pm #1808629nonnoGGPartecipanteConcordo al 100%…
Dopo qualche anno di esperienza DX, mi ero illuso di rinunciare al FF digitale usando le (relativamente) vecchie analogiche, ma il tempo per la scansione e -soprattutto- quelli di sviluppo mi hanno fatto desistere.
Dopo una decina di scatti con una D700 della concorrenza ho capito che l’analogico è definitivamente defunto, specie se si ha la fortuna di possedere qualche ottica in grado di fornire ottimi dettagli senza sacrificare la delicatezza dei passaggi tonali.
Confesso senza reticenze che il progresso mi ha reso nuovamente entusiasta, nonostante le 74 primavere che porto sulle spalle… 🙂
Luglio 18, 2014 alle 12:26 am #1808631marco66PartecipanteMa sinceramente non intendevo dire che l’analogico e’ defunto
ma che il metodo analogico deve seguire la sua strada per dare il meglio
Ci sono molti che che si dedicano alla pellicola, e credo che finche’ si troveranno i prodotti continueranno a farlo . [lo] -
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.