- Questo topic ha 36 risposte, 12 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 9 anni, 10 mesi fa da anna.
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Dicembre 20, 2014 alle 11:20 am #1820598annaPartecipante
Il titolo, giusto per farvi capire in quale zona d’Italia sono state scattate queste tre fotografie
[ver]
Dicembre 20, 2014 alle 11:30 am #1820599LuppoloPartecipanteLa prima e la terza mi piacciono molto…
Dicembre 20, 2014 alle 5:01 pm #1820622annaPartecipanteGrazie Filippo.
Dicembre 20, 2014 alle 10:59 pm #1820638StefaniaPartecipanteBelle Anna, la prima mi piace un sacco….
Dicembre 21, 2014 alle 12:27 am #1820642singentaPartecipanteEcco quale è il verso giusto della prima !
Bella la primaDicembre 21, 2014 alle 12:39 am #1820643ItzerPartecipanteA me piace la seconda.
Dicembre 21, 2014 alle 5:24 am #1820648FrancoPartecipanteTre foto eseguite bene, prese singolarmente non mi dicono molto, ma insieme presentano un filo conduttore, il legno utilizzato come sostegno, supporto, copertura, apertura di spazi adibiti ad usi funzionali.
Se questa era l’ispirazione che ha “condotto” a questi scatti, o alla selezione, trovo molto apprezzabile il tentativo di cercare una forma di linguaggio, avrei curato meglio la “sintassi”, l’equilibrio estetico e formale dei tre scatti.Dicembre 21, 2014 alle 3:14 pm #1820669GianMauroPartecipanteA me invece le foto non dicono molto, forse se prese singolarmente…… potrebbero risultare più interessanti
Si intravede sicuramente un potenziale espressivo ma, secondo me, non lo riesci ad esprimere nel modo giusto. E’ chiaro che parlo solo di sensazioni o di come se fossi al stato al tuo posto, mi sarei comportato davanti alle stesse scene. Ammetto che questo è un aspetto decisamente negativo della critica, perchè in pratica la mia affermazione, smette di essere una critica e diventa una correzione, non vorrei ma purtoppo, non riesco a separare bene critica dal gusto personale…. chiedo scusa anticipatamente.
Ma torniamo alle immagini… se tu mi avessi chiesto: ti piace la texture della prima?
allora propabilmente ti risponderei: si bella… la venatura del legno, i chiodi le cerniere…. molto interessante e anche così ti risponderei più o meno, per la terza fotografia.Invece guardo le tre foto e mi rendo conto che non hanno nulla in comune se non una particolare indicazione geografica, un luogo “giusto per farvi capire in quale zona d’Italia sono state scattate queste tre fotografie” (con quel “giusto” aggiunto per farci intendere che il luogo, non è poi così importante.. ma allora cosa lo è?) quindi forse sarebbe stato meglio contestualizzarle di più o proporre le prime due insieme e la seconda a parte… ma così, onestamente, mi sembrano troppo slegate tra loro per essere inserite nello stesso topic.
La seconda. La seconda forse è la migliore, con il bel riflesso sull’acqua, ma la linea compositiva creata dai pali di ormeggio non mi entusiasma affatto… avrei preferito (qualora fosse stato possibile) una diagonale piuttosto che un soggetto centrale, perchè al momento, l’occhio segue la linea dei paletti fino all’ultimo che si trova però, troppo vicino al margine superiore del fotogramma…avrei puntato ad avere un po’ più di aria sopra
Naturalmente è solo la mia opinione sulle foto.
CiaoGennaio 5, 2015 alle 2:23 pm #1821545annaPartecipante[quote=”fra65″ post=646842]Tre foto eseguite bene, prese singolarmente non mi dicono molto, ma insieme presentano un filo conduttore, il legno utilizzato come sostegno, supporto, copertura, apertura di spazi adibiti ad usi funzionali.
Se questa era l’ispirazione che ha “condotto” a questi scatti, o alla selezione, trovo molto apprezzabile il tentativo di cercare una forma di linguaggio, avrei curato meglio la “sintassi”, l’equilibrio estetico e formale dei tre scatti.[/quote]Franco, purtroppo non ho la capacità del ragionamento immediato a un possibile filo conduttore, queste fotografie fanno parte di una giornata “multisfaccettata” in cui sono passata dal fotografare il molo di Marina di Ravenna per finire per la prima volta in questa zona dove sono presenti le baracche dei pescatori.
Come sempre ho fotografato istintivamente senza l’intento di voler realizzare un qualcosa di preciso come mi capita ogni volta che scopro qualcosa di nuovo e che mi ispira.Se potessi ritornarci, ne dubito fortemente, potrei realizzare forse un qualcosa di più concreto, ma non ne sono poi così sicura, perchè conoscendomi, mi farei riprendere da quell’entusiamo che mi fa saltare da un posto all’altro e che mi fa fotografare ciò che mi colpisce all’istante senza ri-pensamenti.
Giusto per far capire come da un momento all’altro i luoghi sono cambiati posto le prime foto del rullo..Rimandendo sul discorso meditativo, con la fretta perdo il filo del discorso. [scu]
Gennaio 5, 2015 alle 2:37 pm #1821548annaPartecipante[quote=”GianMauro” post=646861]A me invece le foto non dicono molto, forse se prese singolarmente…… potrebbero risultare più interessanti
Si intravede sicuramente un potenziale espressivo ma, secondo me, non lo riesci ad esprimere nel modo giusto. E’ chiaro che parlo solo di sensazioni o di come se fossi al stato al tuo posto, mi sarei comportato davanti alle stesse scene. Ammetto che questo è un aspetto decisamente negativo della critica, perchè in pratica la mia affermazione, smette di essere una critica e diventa una correzione, non vorrei ma purtoppo, non riesco a separare bene critica dal gusto personale…. chiedo scusa anticipatamente.
Ma torniamo alle immagini… se tu mi avessi chiesto: ti piace la texture della prima?
allora propabilmente ti risponderei: si bella… la venatura del legno, i chiodi le cerniere…. molto interessante e anche così ti risponderei più o meno, per la terza fotografia.
Invece guardo le tre foto e mi rendo conto che non hanno nulla in comune se non una particolare indicazione geografica, un luogo “giusto per farvi capire in quale zona d’Italia sono state scattate queste tre fotografie” (con quel “giusto” aggiunto per farci intendere che il luogo, non è poi così importante.. ma allora cosa lo è?) quindi forse sarebbe stato meglio contestualizzarle di più o proporre le prime due insieme e la seconda a parte… ma così, onestamente, mi sembrano troppo slegate tra loro per essere inserite nello stesso topic.
La seconda. La seconda forse è la migliore, con il bel riflesso sull’acqua, ma la linea compositiva creata dai pali di ormeggio non mi entusiasma affatto… avrei preferito (qualora fosse stato possibile) una diagonale piuttosto che un soggetto centrale, perchè al momento, l’occhio segue la linea dei paletti fino all’ultimo che si trova però, troppo vicino al margine superiore del fotogramma…avrei puntato ad avere un po’ più di aria sopra
Naturalmente è solo la mia opinione sulle foto.
Ciao[/quote]GM il “secondo me” o è “solo una mia opinione” con me puoi anche non scriverlo, è ovvio che si tratta di una tua opinione e di certo non mi offendo se queste fotografie non le trovi interessanti o non ti piacciono e non ti dicono nulla.
Apprezzo il tuo intervento che rimane sempre in una sfera non legata alla mia persona ma a una visione che è diversa dalla tua, se ho ricominciato a condividere è proprio avere vari pareri, anche quelli meno entusiastici.
Quindi non mi rimane altro che chiederti di intervenire quando ne avrai voglia in altre occasioni e ringraziarti.
8)Grazie Filippo, Stefy, Nicola e Paolo.
Gennaio 5, 2015 alle 3:21 pm #1821552albo49PartecipanteLettera ad una cara amica.
Vaneggiamenti del nuovo anno.
Anna, la tua è una gestazione difficile, continui a vedere la fotografia come gesto tecnico e non come ispirazione, non percepisci il profumo dell’essenza di una visione mentalistica quasi spirituale del gesto. Credi ancora nelle favole di chi ti ha detto che tu “capuccetto rosso” devi fare attenzione al lupo e, per evitare di cadere nelle sue grinfie, devi percorrere strade alternative, irte di difficoltà, tortuose, con il cilicio che stanca e appanna le idee per arrivare alla purezza di una certa fotografia.
Produrre immagini è molto più semplice, è perfino liberatorio il momento in cui collego testa- mano ed innesco la carica esplosiva dello scatto, quell’attimo che fissa una sensazione su un supporto analogico o digitale e mi porta direttamente al cospetto del lupo con la certezza di essere il cacciatore e non la preda.
Con affetto.P.S. le foto sono piuttosto bruttine, un grazioso ricordo di una gita al mare che tutti, più o meno, facciamo quando non abbiamo idee alternative, capita spesso a tutti di fare scatti della domenica, pochi le sottopongono al severo giudizio della critica e questo è un merito, ma non si deve insistere.
Gennaio 5, 2015 alle 4:45 pm #1821563LuppoloPartecipanteBruttine francamente mi pare eccessivo.
Della seconda serie a me piace molto quella del porto con gli alberi delle barche e quella con le rocce non mi dispiace affatto.
Siamo alle solite, per fortuna… de gustibusGennaio 5, 2015 alle 5:04 pm #1821567annaPartecipante[quote=”Albo49″ post=647641]Lettera ad una cara amica.
Vaneggiamenti del nuovo anno.
Anna, la tua è una gestazione difficile, continui a vedere la fotografia come gesto tecnico e non come ispirazione, non percepisci il profumo dell’essenza di una visione mentalistica quasi spirituale del gesto. Credi ancora nelle favole di chi ti ha detto che tu “capuccetto rosso” devi fare attenzione al lupo e, per evitare di cadere nelle sue grinfie, devi percorrere strade alternative, irte di difficoltà, tortuose, con il cilicio che stanca e appanna le idee per arrivare alla purezza di una certa fotografia.
Produrre immagini è molto più semplice, è perfino liberatorio il momento in cui collego testa- mano ed innesco la carica esplosiva dello scatto, quell’attimo che fissa una sensazione su un supporto analogico o digitale e mi porta direttamente al cospetto del lupo con la certezza di essere il cacciatore e non la preda.
Con affetto.
P.S. le foto sono piuttosto bruttine, un grazioso ricordo di una gita al mare che tutti, più o meno, facciamo quando non abbiamo idee alternative, capita spesso a tutti di fare scatti della domenica, pochi le sottopongono al severo giudizio della critica e questo è un merito, ma non si deve insistere.[/quote]Alvaro io ti avevo avvisato che non sono una grande fotografa e che non mi considero nemmeno una fotografa.
Tu mi hai chiesto di vedere e io ti ho accontentato nel mostrare la mia fotografia dove di “tecnico” c’è veramente poco se non la fortuna di un ottimo esposimetro di una grande macchina fotografica e a volte qualche botta di c… .
Io non mi sento come “cappuccetto rosso” e il percorso fatto fino a ora e gli interessi che ho derivano esclusivamente dalla mia voglia del sapere e dalla mia curiosità che fortunatamente è ancora molto viva.
Ogni mia scoperta è sempre un passo in avanti con la consapevolezza di essere in grado di produrre e imparare nel bene o nel male qualcosa, qualcosa di mio. Bello o brutto che sia, che piaccia o meno ad altri.
Non è quello che studio e quello che mi interessa a frenarmi ma il quotidiano vivere che ha avuto il sopravvento sulla fotografia, o almeno fino a pochi mesi fa era davvero troppo pesante.
Non ti voglio convincere e non è nel mio interesse farlo, ma ora hai di fronte a te una persona che si sta mettendo in gioco con molta serenità, sapendo di essere mediocre da parecchi punti di vista fotografici ma che ha rivisto altri aspetti molto più importanti della fotografia stessa.Il senso del tuo “non insistere” non riesco a comprenderlo ma qualsiasi sia il significato ti rispondo con un NO, insisterò cocciutamente nell’andare avanti in un percorso difficile che ho scelto io ma che mi sta facendo bene, almeno a un livello spirituale e intellettuale. Non mi fermerò né ora né mai.
Con affetto.
Gennaio 5, 2015 alle 6:13 pm #1821574albo49PartecipanteNon insistere è inteso genericamente e universalmente. Sottoporre con frequenza foto ricordo di un luogo o di un parente senza un minimo di ricerca formale ed estetica è accettabile se proviene da un neofita e non da chi fa fotografia per passione.
Anna, nessuno quà dentro (e anche altrove), può definirsi più o meno grande fotografo, siamo tutti normalissimi amanti della fotografia, facciamo alcune foto discrete e tanta roba da cestino, ma insistiamo nella convinzione che una seppur piccolissima quantità appaghi noi e, perchè no, chi guarda le nostre foto. Le botte di c.lo capitano a tutti, ma se capitano una, due, tre volte da indizio diventano la prova che qualcosa stà cambiando. Non ho mai capito quandi si parla di percorso, forse perchè non intravedo un possibile traguardo, un arrivare. Dove ?
Una cosa è certa, facile è la tecnica difficile è la sua applicazione e nel momento dello scatto siamo soli, non abbiamo nessuno che ci suggerisce cosa è meglio fare, in un tempo infinitamente piccolo decidiamo la sorte di uno scatto ed è per questo che sono convinto assertore dello slowscat (termine ridicolo appena coniato).Gennaio 5, 2015 alle 7:25 pm #1821592annaPartecipanteMi stai invitando a non postare più banali e brutte immagini “della domenica” e a mettermi nell’angolo con i “neofiti” perché la mia passione non si vede attraverso la fotografia che faccio?
Mi dispiace. -
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