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Ottobre 31, 2014 alle 4:59 pm #1817007lovis1Partecipante
Bel reportage, mi piacciono molto gli scatti alle persone in particolare quello ai monaci….forse il tutto un poco troppo saturo, ma nel genere ci può stare, è assolutamente una questione di gusti. Complimenti ancora, ciao.
PS: nei ritratti in interni ti sei servito di una tua luce?
Novembre 1, 2014 alle 11:33 am #1817022ClaudioPartecipanteImmagino tu abbia fatto molte foto e anche per questo una cosa che ho apprezzato della serie che ci hai proposto è stata la tua capacità di raccontare molto attraverso un numero limitato di immagini (tra l’altro tutte ben curate compositivamente). Da un punto di vista descrittivo ho trovato interessante la sesta: quella con la donna, nella tenda; con non pochi oggetti della nostra epoca decontestualizzati in un ambiente e in utilizzi peculiari di quella regione del mondo; la foto ci mostra come le loro tradizioni che – come ci hai spiegato – si perpetuano da secoli, non possono fare a meno di venir parzialmente connotate anche dal contatto con la contemporaneità (occidentale). Tra i ritratti mi piace molto quello dei bambini realizzato quest’anno: a mio parere l’immagine racconta perfettamente ciò che hai descritto in didascalia.
Una curiosità: i bambini erano in grado di comunicare con te? Hanno mostrato interesse per la tua macchina fotografica? Vanno a scuola o tutto il sapere gli viene trasmesso dalla famiglia? Che contatti hanno con il nostro mondo?
Un saluto e grazie per la condivisione.
Novembre 2, 2014 alle 4:17 am #1817066jurigabPartecipanteCiao Clanon,
con i bambini si comunicava un po a gesti ma soprattutto con il gioco. Rincorrersi, fare il solletico, le linguacce, colorare e disegnare insieme, fare la “lotta” ecc, sono tutte attività che per fortuna non hanno bisogno di traduzione, si gioca e ci si diverte, si ride.
Per quanto riguarda l’istruzione, la mongolia ha un l’incredibile 95% di alfabetizzazione.
nei piccoli e sporardici villaggi, c’è sempre una struttura di cemento e mattoni, quella è la scuola, ci tengono davvero tanto. La donna della foto che hai ben commentato per esempio, è diplomata e lavorava nel settore dell’industria tessile (cashmere). I bambini vanno a scuola e tornano alla ger ogni giorno se vivono vicino al villaggio, oppure hanno un posto in dormitorio pagato dallo stato se non hanno possibilità di andare e tornare ogni giorno. La bambina della foto per esempio la vedevamo solo nei fine settimana perchè durante la settimana stava nel villaggio più vicino, mentre il bambino di 4 anni non era ancora in età scolastica e stava con noi tutta la settimana. Per i mongoli la vita nomade non è un ripiego, è spesso una scelta o l’unico modo di vita concepito perchè culturalmente e storicamente la vita in mongolia è quella.Novembre 4, 2014 alle 2:18 am #1817209saraPartecipanteSono spettacolari!
Interessante anche la divagazione sulla cultura mongola.
Mi sembra di capire che quello che potrebbe essere visto come contraddizione tra moderno e tradizione, lì coesistono in modo del tutto naturale.
Grazie per aver condiviso!
[lo]Novembre 4, 2014 alle 3:12 pm #1817228jurigabPartecipanteCiao Lovis,
Il primo ritratto è fatto in luce naturale, il secondo con flash esternoNovembre 8, 2014 alle 11:47 am #1817584austriacoPartecipanteFantastico reportage! Non manca niente, terra,costumi e persone…bravo!
Marzo 14, 2015 alle 4:04 pm #1828058lucagullaPartecipanteBellissimo reportage, adoro le tue foto, come adoro viaggiare in questi paesi e catturare il magico che trovi dietro ogni angolo, complimenti sinceri, e anche un filo d’invidia
Marzo 15, 2015 alle 1:56 pm #1828129neo1978PartecipanteChe splendido reportage e che immagini meravigliose, complimenti!
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