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MUA retribuita ed utilizzo foto

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  • #1833256
    benja
    Partecipante

    Il quesito è piuttosto articolato, per cui chiedo che a rispondere sia chi con la fotografia ci lavora tutti i giorni e ha a che fare con MUA e Modelle/Foto Modelle.

    A marzo dello scorso anno ho conosciuto, durante uno shooting in TFCD, una MUA: colpito dalla sua bravura nei trucchi beauty/ritratto le ho proposto di collaborare con me offrendomi io di pagare un minimo di rimborso spese (mediamente una 50ina di Euro) per il materiale usato. Lei, che nel frattempo frequentava un’accademia di trucco, entusiasta ha accettato perché le ho garantito una entrata e la possibilità di far pratica. Con l’occasione ho fatto anche uno shooting a lei e lei a sua volta mi ha chiesto di farle delle foto ad alcuni suoi lavori in cui delle sue amiche si sono prestate (il tutto in TFCD). Inoltre le ho detto che avrei sempre provveduto a darle copia degli scatti in bassa risoluzione come fatti (oltre che con il mio logo in basso a destra) per evidenziare possibili imperfezioni nel trucco di modo da correggere nei lavori a seguire. Altro accordo è che qualunque foto fosse stata pubblicata (da me, come da lei o la modella) avrebbe avuto i crediti contenente il ruolo di ognuno (es. fotografo io, modella tizia, MUA lei ecc.), cosa a mio avviso buona e giusta.

    Ad ogni modo, nel primo shooting le ho fatto firmare una liberatoria in cui c’è scritto a chiare lettere quanto segue: “Accetto di non avere alcun diritto sul Contenuto e che tutti i diritti del Contenuto appartengono al Fotografo/Regista e ai relativi Commissionari. Riconosco e accetto di non avere nessun diritto ad ottenere ulteriori corrispettivi pecuniari o contabili e che non rivendicherò alcun diritto di tale tipo per alcuna ragione nei confronti del Fotografo/Regista e/o dei relativi Commissionari. Riconosco e accetto che il presente documento è vincolante anche nei confronti dei miei eredi e commissionari. Accetto che il presente documento sia irrevocabile, con validità mondiale e perpetua e che ad esso verranno applicate, escluse le leggi di conflitto, le leggi italiane. Si concorda che le mie informazioni personali non diventeranno di dominio pubblico e potranno essere usate esclusivamente in relazione alla concessione in licenza dei Contenuti qualora necessario (ad esempio in cause legali, nella protezione di diritti e nella notifica a sindacati) e tali informazioni potranno essere conservate per tutto il tempo necessario alla realizzazione di tali scopi, inclusa la condivisione con i sublicenziatari/commissionari del Fotografo/Regista e trasferite ad altri Paesi dove sono in vigore leggi diverse sulla privacy e sulla protezione dei dati personali dove tali informazioni possano essere conservate, usate o rese accessibili.”, dicendo che tale liberatoria sarebbe valsa per tutti quegli shooting che avremmo fatto insieme, sia per quelli in cui la pagavo io per il rimborso spese (oltre che la modella di turno) che in quelli in TFCD che mi chiedeva lei. Ovviamente lei, non avendo partita IVA non mi ha mai rilasciato una fattura per i set, né tantomeno ricevuta di prestazione occasionale (cosa che comunque come privata può fare fino a 5.000 Euro complessivi annui).

    Lei mi ha chiesto, una volta scelte le definitive (non tutto lo scattato di ogni singolo set ovviamente), di inserirle nel suo book a seguito della post produzione (fatta da me) le foto definitive, cosa per la quale ho detto che le avremmo scelte insieme al momento in cui doveva presentare il book stesso (verso metà settembre/inizio ottobre).

    Proprio a settembre però la signorina mi dà il ben servito, non venendo uno shooting su cui puntavo molto (conosco altre MUA ma lei è molto brava nei Beauty), al che io mi rifiuto di fornire gli scatti post prodotti (non c’è traccia scritta che io li avrei dati): ne nasce una discussione in cui le dico che essendo stata lei retribuita, le viene vietato l’utilizzo delle foto in ambiti che non siano il sito personale o la pagina Facebook) e lei mi ribatte che non c’è alcun contratto firmato tra lei e me e che è stata pagata a nero, minacciando azioni legali nei miei confronti se non le avessi fatto utilizzare le foto. Al che, lascio cadere la cosa, perché non avevo voglia di discutere ulteriormente.

    Circa un paio di mesi fa (fine febbraio/inizio marzo) scopro una cosa non proprio piacevole: viene fuori che la simpatica ragazza, dopo aver finito l’accademia, ha cominciato a girare tra Milano e l’Inghilterra portandosi dietro il book e, cosa interessante, nel book sono presenti alcune (per non dire MOLTE!) delle foto di set in cui lei è stata da me retribuita! Decisamente alterato ho chiamato l’accademia chiedendo di poter visionare il book (per vedere gli scatti utilizzati e sottolineandone che lei era stata retribuita per parte degli stessi) e loro mi hanno detto che non ne avevano copia, che avevano incontrato diverse difficoltà in fase di stampa (come detto io fornivo lo scattato come uscito dalla macchina in bassa risoluzione) e che le foto erano state comunque lavorate. Ho quindi fatto chiedere alla ragazza, tramite la scuola, di far rimuovere le immagini in cui era stata pagata e di sostituirle con altre. Ovviamente ha risposto che non lo farà mai. E la scuola stessa se ne è lavata le mani dicendo che loro non possono fare nulla, in quanto il book è della ragazza e che, anche se avessero avuto copia, io non l’avrei comunque potuto vedere in quanto presenti delle persone che io non ho scattato (per la privacy di queste persone). Ho sottolineato che ero interessato a vedere solo le immagini in cui era presente il mio logo (recandomi io presso di loro e portando tutti gli scatti in cui erano presenti mie foto), ma non avendo loro il file PDF da cui hanno stampato non c’era niente da fare.

    Ora io mi chiedo, sulla base di quanto scritto nel testo della liberatoria, potrei intraprendere azioni legali nella ragazza (facendole mandare una lettera dall’avvocato)? Senza contare un altro dettaglio: stando a quanto c’è scritto, il detentore dei diritti relativi alle informazioni di chi la firma (che sia la modella o che sia la MUA) sono io e non lei e che quindi lei ha violato leggi relative a:
    – privacy delle modelle;
    – opera ingegno altrui, utilizzando e ritoccando/facendo ritoccare a terzi le foto SENZA il mio permesso.

    L’unica cosa è che la liberatoria firmata si riferisce ad una specifica data e non c’è traccia dell’accordo relativo al fatto che valeva per tutti gli shooting a seguire.

    #1833266
    Massimo
    Partecipante

    ti consiglio di leggere questo articolo

    Anche se pubblico spesso foto di ragazze, quasi mai faccio firmare la liberatoria……… tranne nei casi in cui voglio vendere le foto……
    comunque nel tuo caso, da quello che ho capito, la liberatoria vale solo ed esclusivamente per la data in cui l’hai fatta………
    Le foto sono e resteranno sempre di tua proprietà e nessuno potrà usarle senza il tuo permesso…….. qualora la mua abbia usato le tue foto corre 2 rischi…….. una denuncia da parte tua e una anche da parte delle modelle che sono ritratte…….. a meno che lei abbia la liberatoria delle modelle stesse………

    #1833272
    benja
    Partecipante

    Grazie per il link, me lo leggo per bene 🙂

    La liberatoria (in generale) la facco sempre per tutelarmi nei confronti delle persone che poi intendono “approfittarsi” delle foto, nel senso che se io vendo una foto, poi loro non devono venire a chiedere nulla oltre al compenso pattuito (se ovviamente sono in TFP/TFCD riconosco una percentuale, di solito il 5% del venduto.

    Il discorso della MUA è un po’ diverso: lei ne ha firmata una (anche se in una specifica data) a valere su tutti i lavori che avremmo fatti insieme. Il problema sorge perché lei ha utilizzato foto MIE per sua pubblicità senza farmi vedere quali e qui potrebbe scattare la denuncia nei suoi confronti (da parte mia). Nel caso delle modelle, anche se lei avesse delle liberatorie firmate a posteriori, varrebbe solo per le foto fatte da lei con la sua macchina/cellulare e non quelle fatte da me!

    #1833277
    Massimo
    Partecipante

    Proprio il mese scorso, leggendo il resto del carlino, mi sono ritrovato una mia foto in bella vista…….. ovviamente nessuno mi ha chiesto il permesso e non hanno neppure citato la fonte………..

    #1833295
    benja
    Partecipante

    Qualcosa mi dice che sta per partire una lettera dell’avvocato a casa della MUA 😉

    #1833311
    paolomanzini
    Partecipante

    mi permetto di intervenire perchè è materia mia ….visto che che è quello che faccio …..
    non sono molto daccordo con te
    dal racconto anche un po confusionario io non vedo un comportamento scorretto della mua se non quello di aver “modificato” le foto,
    intanto c’è da dire che non risulta agli atti che tu l’abbia pagata anche perchè se cio’ fosse stato fatto come si deve ti beccavi tra gli 80 e i 200 euro piu’ iva almeno almeno a prestazione tenuto conto che è all’iinizio
    te la sei cavata con un rimborso spese che non risulta di fatto
    quindi la consegna delle foto diventa il corrispettivo dovuto e quando si dice consegna si dice prodotto finito in alta e ritoccato non quello che esce dalla macchina in bassa e quindi altro punto a sfavore della mua e non a sfavore tuo
    poi non capisco quello scritto che tu chiami liberatoria che liberatoria non è ma solo un accordo sul compenso e serve a tutelarti sulla pretesa di ulteriori compensi … ma non disciplina l’utlizzo delle foto , dove e come pubblicare , l’uso che se ne puo’ fare….
    tuttavia l’uso come proprio portfolio è proprio il minimo sindacale che si deve consentire
    e siccome lei la prestazione te l’ha fatta ( e sembra pure brava) non capisco qual’è il tuo motivo per cui lei non debba ultizzare quelle foto per autopromuoversi il che non significa avere diritti sul contenuto o averene la proprietà che resta tua pure se non lo scrivi
    solo forse perchè ad un certo punto ti ha mollato … ??
    poi se ha violato l’immagine delle modelle saranno queste a contestare il fatto… atteso che mostrare un proprio book non equivale a pubblicare …
    io non mi azzarderei ad andare per vie formali rischi di dover dare tu come prestazione invece di ottenere diritti

    se vuoi un consiglio per il futuro fai un patto chiaro che è diverso dal pagare un rimborso spese e farlo passare per compenso
    fai una liberatoria tra te e la modella che tratta di uitlizzo delle immagini e non di compenso .. e ci mettti dentro anche tutte le collaborazioni (mua stylist hair collaboratori ,ecc)

    poi non è una regola ma trovo molto scorretto fare un servizio in TF per poi pensare di venderlo ancorche’ riconoscendo una percentuale , se si fa un servizio senza scopo di lucro il criterio deve rimanere quello , mi domando come una modella possa accettare tutto cio ‘ …lo trovo molto ambiguo
    se pensi di venderlo allora dai 300 e. alla modella 150e alla mua e poi te lo vendi questa è trasparenza

    poi hai un concetto errato di liberatoria che non riguarda affatto il compenso che attiene ad una contrattualistica diversa
    la liberatoria serve a tutelare te come fotografo dal fatto che un domani il soggetto fotografato possa denunciarti di aver utilizzato la sua immagine (ricorda che tu sei l’autore ma non hai alcun diritto di immagine se non sei autorizzato )
    la modella deve autorizzare te deve liberare te dal vincolo di non pubblicazione che è insito senza liberatoria

    per il compenso o non compenso deve fare un contratto a parte che disciplina la retribuzione

    se una modella ti denuncia perchè hai venduto una foto ma non avei acquisito i suoi diritti di immagine a scopo commerciale passi guai seri , mi sembri un po legegrino su questo punto
    forse un passo indietro sulle tue convinzioni e un po di rifilessione non sarebbe male 😉

    poi se vuoi qualche consiglio o qualche testo io sono disponibile
    io uso quelli scritti dalla ass fotografi professionisti

    [bir] [bir] [bir]

    a max consiglio di farsi firmare la liberatoria sempre.. dammi retta ….

    #1833327
    fotoit
    Partecipante

    [quote=”paolomanzini” post=657481]mi permetto di intervenire perchè è materia mia ….visto che che è quello che faccio …..
    non sono molto daccordo con te
    dal racconto anche un po confusionario io non vedo un comportamento scorretto della mua se non quello di aver “modificato” le foto,
    intanto c’è da dire che non risulta agli atti che tu l’abbia pagata anche perchè se cio’ fosse stato fatto come si deve ti beccavi tra gli 80 e i 200 euro piu’ iva almeno almeno a prestazione tenuto conto che è all’iinizio
    te la sei cavata con un rimborso spese che non risulta di fatto
    quindi la consegna delle foto diventa il corrispettivo dovuto e quando si dice consegna si dice prodotto finito in alta e ritoccato non quello che esce dalla macchina in bassa e quindi altro punto a sfavore della mua e non a sfavore tuo
    poi non capisco quello scritto che tu chiami liberatoria che liberatoria non è ma solo un accordo sul compenso e serve a tutelarti sulla pretesa di ulteriori compensi … ma non disciplina l’utlizzo delle foto , dove e come pubblicare , l’uso che se ne puo’ fare….
    tuttavia l’uso come proprio portfolio è proprio il minimo sindacale che si deve consentire
    e siccome lei la prestazione te l’ha fatta ( e sembra pure brava) non capisco qual’è il tuo motivo per cui lei non debba ultizzare quelle foto per autopromuoversi il che non significa avere diritti sul contenuto o averene la proprietà che resta tua pure se non lo scrivi
    solo forse perchè ad un certo punto ti ha mollato … ??
    poi se ha violato l’immagine delle modelle saranno queste a contestare il fatto… atteso che mostrare un proprio book non equivale a pubblicare …
    io non mi azzarderei ad andare per vie formali rischi di dover dare tu come prestazione invece di ottenere diritti

    se vuoi un consiglio per il futuro fai un patto chiaro che è diverso dal pagare un rimborso spese e farlo passare per compenso
    fai una liberatoria tra te e la modella che tratta di uitlizzo delle immagini e non di compenso .. e ci mettti dentro anche tutte le collaborazioni (mua stylist hair collaboratori ,ecc)

    poi non è una regola ma trovo molto scorretto fare un servizio in TF per poi pensare di venderlo ancorche’ riconoscendo una percentuale , se si fa un servizio senza scopo di lucro il criterio deve rimanere quello , mi domando come una modella possa accettare tutto cio ‘ …lo trovo molto ambiguo
    se pensi di venderlo allora dai 300 e. alla modella 150e alla mua e poi te lo vendi questa è trasparenza

    poi hai un concetto errato di liberatoria che non riguarda affatto il compenso che attiene ad una contrattualistica diversa
    la liberatoria serve a tutelare te come fotografo dal fatto che un domani il soggetto fotografato possa denunciarti di aver utilizzato la sua immagine (ricorda che tu sei l’autore ma non hai alcun diritto di immagine se non sei autorizzato )
    la modella deve autorizzare te deve liberare te dal vincolo di non pubblicazione che è insito senza liberatoria

    per il compenso o non compenso deve fare un contratto a parte che disciplina la retribuzione

    se una modella ti denuncia perchè hai venduto una foto ma non avei acquisito i suoi diritti di immagine a scopo commerciale passi guai seri , mi sembri un po legegrino su questo punto
    forse un passo indietro sulle tue convinzioni e un po di rifilessione non sarebbe male 😉

    poi se vuoi qualche consiglio o qualche testo io sono disponibile
    io uso quelli scritti dalla ass fotografi professionisti

    [bir] [bir] [bir]

    a max consiglio di farsi firmare la liberatoria sempre.. dammi retta ….[/quote]

    Devo dire che più chiarezza di così non si poteva fare, giustissimo tutto ciò che hai scritto!

    #1833400
    benja
    Partecipante

    Grazie Paolo!

    Quello riportato altro non è che un estratto della liberatoria che la persona ha firmato all’epoca; attualmente ne ho una per Modella/o ed una per tutte le altre figure che prendon parte allo shooting in cui si dice chiaramente la possibile destinazione delle foto.

    In passato ho scattato retribuendo la modella (generica) e nella liberatoria non è mai stato specificato il compenso (colpa mia): certo che se mi fossi rivolto ad un’agenzia, al di là di un costo diverso (per i diritti di quest’ultima), avrei potuto far liberamente quello che guadagnavo dalla vendita della stessa foto.

    Quanto al discorso della % riconosciuta alla modella in caso di vendita: ho recentemente presentato il portfolio per una futura mostra e, tra le varie foto, ne hanno scelte alcune di set in TF e mi hanno detto che, a detta loro, son foto che posson esser ben vendute. Ora, io non ho mai pensato/sperato di vender le mie foto, a meno di non farne un editoriale da proporre a testate e ritengo giusto che se guadagno (es.) 100 riconosca a chi ha posato in TF una parte del mio guadagno (anche se a sua volta la persona dovrebbe far una ricevuta di prestazione occasionale se non ha partita IVA) e nulla a chi invece è stata retribuita (mi appello anche alla buona fede di chi ha percepito il compenso, sperando che troppa disponibilità da parte mia non venga scambiata per fessaggine).

    Altro punto: io ho dato lo scattato alla MUA per farle vedere eventuali errori commessi, sebbene potevo scegliere io cosa mostrare e cosa no. La stessa MUA se ne è approfittata poi scegliendo lei le foto da inserire nel suo portfolio SENZA essersi consultata con me (anche qui s’è approfittata la mia buona fede). Al di là dello scazzo tra me e lei comunque, va anche detto che lei chiedeva questo rimborso proprio per i trucchi, poi una volta terminata l’accademia avrebbe valutato o meno se continuare con un rimborso o un compenso ad hoc trucchi esclusi/inclusi.

    Ritengo solo che, essendo stata pagata (sebbene non ve ne sia traccia) lei doveva comunque presentarmi, se non la ricevuta di prestazione occasionale, quantomeno gli scontrini dei trucchi acquistati e che andava ad utilizzare nel set per cui era stata convocata.

    #1833412
    fotoit
    Partecipante

    Ma se vuoi ragione a tutti i costi perchè chiedere spiegazioni?

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