- Questo topic ha 13 risposte, 9 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 15 anni, 1 mese fa da Antony999.
-
AutorePost
-
Aprile 21, 2008 alle 8:38 pm #1341785conan1977Partecipante
Ciao ragazzi, proviamo a rispondere a questo curioso sondaggio…. CHE COSA CERCATE, PENSATE O PROVATE EMOTIVAMENTE QUANDO DOVETE SCATTARE UNA FOTOGRAFA? Mi raccomando rispondete esaurientemente…potrebbe esser utile per dare spunto a belle fotografie a molte persone!! grazie :al
Aprile 21, 2008 alle 11:28 pm #1341838bisbiPartecipanteNon si possono spiegare certe cose, ognuno ha la propria sensibilità fotografica e ognuno nella fotografia va alla ricerca di cose diverse e personali, in base a quello che sente in quell’istante. Si arriva a fotografare e riuscire nell’intento se non si pensa più di tanto a quello che si vede e si coglie nello scatto. Questo si può chiamare anche istinto. Non si può pensare di spiegare cosa si prova nello scattare una foto, nel cogliere un attimo. Se a qualcuno è mai capitato di frequentare corsi saprà che ti possono spiegare la tecnica fotografica ma non possono fare altrettanto con il gusto o la sensibilità, ognuno deve seguire il proprio istinto(avendo comunque come base la tecnica).
Aprile 21, 2008 alle 11:48 pm #1341843tecnico73Partecipantenon penzo molto e non creo situazioni o scenari per poi scattare ma, mi quardo in torno per cercare qualcosa che attiri la mia attenzione, anche perchè la realtà della vita si muove molto velocemente e il tempo e tiranno con una reflex in mano, nella mia firma ho messo delle frasi che forse rispondono alle tue domande Ogni cosa che vedi guardando sulla lastra di vetro della tua reflex è la realtà, le cose come sono. La fotografia è ciò che tu deciderai di farne di tutto questo. George Rodger Devi cogliere l’attimo immortalarlo in uno scatto per sempre Tecnico73
Aprile 22, 2008 alle 12:19 am #1341855xilviaPartecipantebeh per coincidenza è una cosa su cui ho riflettuto molto in queste settimane, leggendo i vari post, guardano la varie foto sul sito… io non sono una super tecnica fotografica. ma mi guardo intorno quasi continuamente. è difficile che faccia un viaggio (anche quello banale del sabato al centro commericale!) senza immaginare nemmeno una volta che foto potrei ottenre da una scena, da uno squarcio e, sopratutto, da una LUCE. io alle volte scatto con l’impazienza e la voglia di scattare, perchè mi piace, perchè mi diverte, anche se magari so a priori i difetti del risultato. alle volte scatto colpita e rapita dal soggetto, da un espressione e ancora una volta dalle LUCE e trattenendo il fiato perchè so che la foto sarà stavolta speciale. alle volte scatto solo per immortalare un ricordo. scatto quando vado a pesca con il moroso che altrimenti mi annoio 😉 scatto per sperimentare tempi, diaframmi, pdc. scatto avendo un idea in testa che non si concretizza sul LCD! insomma scatto con tante motivazioni e con tanti stati d’animo diversi, che non mi è possibile elencarli tutti. anche perchè poi se ne aggiungono sempre di nuovi! forse il tutto si riassume dicendo che scatto guidata da un’emozione e questo produce emozione. niente lavoro e niente denaro. le mie foto le regalo (anche ahimè quando usavo la pellicola!) ai compagni di un’uscita, agli amici che immortalo. e le altre le tengo per me. chi mi è vicino le conosce tutte (o quasi) e da poco le condivido (molto felicamente!) con voi! qualcuna è appesa in camera mia.
Aprile 22, 2008 alle 5:03 am #1341916conan1977PartecipanteBene come prima giornata del sondaggio sono uscite cose interessanti!! xilvia, complimente x i tuoi pensieri, molto profondi e interessanti davvero. Rispondendo al resto del gruppo, certo che non esiste una regola su come fotografare, il mio obiettivo è infatti raccogliere infinite idee, pensieri, inerenti al tema per rendere noto a tutti i pensieri che spesso non vengono fuori guardando una foto. una foto è un mondo infinito x chi l ha scattata, come un bimbo di 10 anni….solo la mamma e il papa (a volte :)) sanno quello che è stato presente e passato. un estraneo puo limitarsi a dire : che bel bambino. e bsta.Credo che le foto possano essere in qualche modo VITA, che solo chi le ha realizzate può conoscere. Avete mai sentito parlare di rubare l’anima con una foto? I Maya tuttoggi nn si fanno fotografare perchè dicono che il fotografo si porta via qualcosa di loro….in effetti qualcosa di loro, un istante della loro vita, è in mano del fotografo dopo lo scatto….. riflettete gente, riflettete ! BENE!!! avanti altri pensieri!!! coraggio !!! vorrei un post di 10 pagine!!!! 🙂 sarebbe bello. Conan! [gra] :al
Aprile 22, 2008 alle 11:34 am #1341927bepocPartecipanteInviato da conan1977: I Maya tuttoggi nn si fanno fotografare perchè dicono che il fotografo si porta via qualcosa di loro….
In questa frase ci sono un paio cose che non vanno d’accordo tra di loro. Supponiamo vero, perche` indispensabile per la frase: I Maya non si fanno fotografare. 1) Se questo significa “(quasi)Tutti i Maya non si fanno fotografare” e` sbagliato tuttoggi perche` la cosa e` recente. 2) Se significa Alcuni(pochi) Maya non si fanno fotografare” e` sbagliato Maya perche` vale per qualsiasi popolazione, anche per quella Italiana. Da noi la cosa sta scomparendo mano a mano che i piu` anziani muoiono, ma lo stesso succende, anche se un po` piu` in ritardo, in Chiapas e Guatemala.
Aprile 22, 2008 alle 2:21 pm #1341978conan1977Partecipantema bepoc …cosa te ne frega di quanti maya sono???? Qui non stiamo parlando di loro ma delle tue sensazioni quando fotografi!!! PER FAVORE ATTENERSI AL TEMA IN QUESTIONE PER I PROSSIMI MESSAGGI GRAZIE !!! Comunque sia per toglierti il dubbio che non ti avra fatto dormire tutta notte, mi riferivo ad alcune popolazioni maya del sud america, dove spesso non fanno nemmeno assistere i turisti ai loro cerimoniali religiosi/spirituali. Chiuso qui l’argomento maya se non di origine costruttivo in termini fotografici Grazie AVANTI ALTRI PENSIERI DA TUTTI !!!!!! :al
Luglio 11, 2008 alle 5:49 pm #1367224dbmaudioPartecipanteuna bella domanda a cui in questo periodo sto cercando di dare una risposta, anche perchè sto vivendo un momento piuttosto triste della mia vita che mi ha portato a non eseguire nemmeno uno scatto per circa un mese. Solo ora sento di nuovo la vocina che mi incita a riprendere in mano la fotocamera e, quindi, sto capendo che ogni emozione può essere rappresentata con ciò che meglio ci da la possibilità di esprimerla. A volte, però, le situazioni dolorose ti pongono un freno ma solo perchè le emozioni sono troppo negative e confuse per essere riportate. Quindi direi che realizzare una foto, almeno per me, presuppone una stabilità d’animo e una chiarezza interiore, accompagnata anche da una voglia di cercare anche ciò che l’occhio non riesce a cogliere. Ovviamente non ci riesco sempre anche perchè ho molto da imparare tecnicamente ma, con la passione spero di riuscire ad arrivarci. Buon week end.
Luglio 11, 2008 alle 5:58 pm #1367227xilviaPartecipanteOriginariamente inviato da dbmaudio: ….troppo negative e confuse per essere riportate.
ciao conterraneo! credo di capire cosa intendi.almeno leggendo le tue parole mi pare di capire. buoni scatti!felici o meno felici. ma scatti 😉
Luglio 11, 2008 alle 10:25 pm #1367302tecnico73Partecipantei maya come esempio di senzzazioni e perfetto loro penzano che con la foto gli porti via una parte del loro io in fondo è quello che facciamo scattando una foto quando scatto come ho detto prima ci deve essere qualcosa che mi spinga a premere il testo per portarmelo via con me per sempre e come fermare il tempo o appropiarsi dell’ anima di una certa situazione che si viene ha creare questo può essere una cosa qualsiasi come la bellezza di una donna i colori di un fiore un uccello che vola libero nell’ aria un banbino che corre sulla spiaggia ecc… le senzzazioni possono essere molteplici ma lo scopo finale resta l’immortalità attraverso uno scatto
Dicembre 11, 2008 alle 5:37 pm #1415202Antony999PartecipanteOriginariamente inviato da dbmaudio: A volte, però, le situazioni dolorose ti pongono un freno ma solo perchè le emozioni sono troppo negative e confuse per essere riportate. Quindi direi che realizzare una foto, almeno per me, presuppone una stabilità d’animo e una chiarezza interiore, accompagnata anche da una voglia di cercare anche ciò che l’occhio non riesce a cogliere.
Quando si è presi da problemi che si fa fatica a dominare, che ci schiacciano, certamente non si ha la concentrazione e la serenità di ragionare per fotografare. Ma le sofferenze ci cambiano quasi sempre in meglio. Per cui sono convinto che le tue prossime foto saranno centamente più profonde e migliori di quelle di prima. Auguri. — Quando, con la pratica, si riesce a padroneggiare un po’ di tecnica, almeno sufficiente per le nostre necessità, la fotografia diviene osservazione, introspezione, ragionamento, emozione. Una passeggiata senza fretta, senza problemi quotidiani, tra la gente, nei prati, nelle vie della città, su un molo, in riva al mare. Si è soli con se stessi. L’apparecchio è un prolungamento della mente. Pian piano svaniscono i problemi di ogni giorno e si inizia a concentrarsi nell’osservazione, nella ricerca. Si osserva quello che è intorno, lo si analizza; si cercano significati ed emozioni; particolari ed insiemi. Ogni cosa ha un significato e un suo splendore. Bisogna fermarsi per leggerlo, per coglierla. Piano: con attenzione, senza fretta, senza tempo. Ogni cosa, ogni gesto, ogni essere ora inizia ad avere senso e significato, oltre che forma e colore. Quando invece ogni altro giorno la calpestiamo con noncuranza. Forse quel significato è solo nostro. Bisogna ragionare, distinguere tra quello che è soggettivo e quello che è oggettivo. Non tutto quello che è bello è fotografabile, cioè comunicabile agli altri. Alcune cose hanno valore solo per noi. Ma la foto deve essere fruibili dal maggior numero di persone, per cui bisogna ragionare, oggettivare, comunicare. Si è coi propri pensieri, immersi in un mondo meraviglioso, splendido; che ci dona gioia e desiderio di esistere, di vivere. Ogni forma, ogni linea, ogni colore è una meraviglia. Questo è il nostro guadagno, la nostra delizia. Ma bisogna anche cercare quello che è comunicabile, condivisibile col prossimo, col linguaggio noto ed oggettivo dell’estetica e del significato. Passa il tempo e non te ne accorgi. Ogni dettaglio ha più valore di un istante, di un’ora. Lo osservi. Lo studi. Cerchi di comporlo nell’inquadratura; di valorizzarlo nel tuo modo; secondo la tua logica, la tua sensibilità, il tuo amore per la vita. Sono lunghissimi attimi magici. Poi, d’un tratto, ti ritrovi stanco, affaticato; la vista stanca, le gambe molli, la mente che non ragiona più. Ora non riesci più ad osservare. “Vedi” solo. Ed ogni cosa ti dà fastidio. Ogni cosa è troppo incombente, troppo luminosa, troppo evanescente e scolorita. E’ tempo di andare. Stanco, ma felice. Ora c’é la curiosità di quello che è celato nel tuo apparecchio. Ma per questo c’é tempo. Prima un po’ di riposo.
Ottobre 18, 2009 alle 6:32 pm #1517458fabio57PartecipanteCiao a tutti del forum. A me succede di sussultare davanti ad una scena senza sapere perche, e la fotografo. Poi ad un’esame piu approfondito ossevo che le condizioni di luce erano molto particolari diverse dal solito e la foto è fantastica…. mi viene cosi spontaneamente molto spesso, riesco a percepire quella luce senza volerlo, anche parlando con altri amici fotografi, loro non “sentivano” di fotografare in quel momento la scena davanti a noi, poi a foto stampata si rendevano conto della particolarita del momento. Quindi io fotografo per istinto, spontaneamente. un saluto cordiale a tutti Fabio57.
Ottobre 21, 2009 alle 12:01 am #1518238AnonimoOspitePersonalmente ragiono così: vedo qualcosa che cattura la mia attenzione e penso se è possibile effetivamente scattare una foto (insomma valuto se le condizioni non siano proibitive o tali da pregiudicarne la foto), poi, mentre inquadro, scelgo il taglio adatto, il diaframma… talvolta alternando un paio di volte la visione normale (cioè senza guardare nel mirino) alla visone nel mirino. Se poi vedo che la luce non è il max e so di poter tornare più tardi, sopratutto nei paesaggi, lo faccio. Sopratutto mi affido al mio gusto estetico, al mio istinto/cuore (cioè alle emozioni che mi può rimandare una scena od un soggetto) ed alla mia esperienza. P.S. Per quanto mi riguarda affidarsi all’istinto non significa scattare a casaccio. Invece quando mi trovo di fronte ad un soggetto imprevisto e che si muove troppo velocemente o se rischio di perdere l’attimo, faccio prima una foto istantanea per portare a casa il ricordo, poi, se ne ho ancora la possibilità, ne faccio una seconda più ragionata. Aggiungo che da quando ho la digitale, mi capita di fotografare soggetti che prima non avrei mai preso in considerazione, perchè magari li consideravo poco interessanti ed invece vedendoli adesso li trovo anche piuttosto interessanti. Poi, vabbè, faccio anch’io le foto agli amici durate le uscite con loro, però in quei casi (vuoi perchè non ho tempo di ragionarci su e nemmeno la voglia) mi affido agli automatismi della macchina fotografica, regolando solo l’inquadratura. Aggiungo un’ultima cosa (modificato il messaggio): uno dei fattori che mi piace tanto di questo hobby e che ti spinge a guardarti bene intorno ed ad osservare le cose in maniera più attenta anche spingendoti ad “andartele a cercare”, come mi è capitato qualche volta. L’ultima è stata quando ero andato ai giardini poiché volvevo fare delle foto avifaunistiche ed invece ho finito per trovare delle tartarughe dietro delle roccie che fanno anche da argine al laghetto.
Ottobre 21, 2009 alle 2:11 pm #1518400Antony999PartecipanteOriginariamente inviato da McBrandon: Sopratutto mi affido al mio gusto estetico, al mio istinto/cuore (cioè alle emozioni che mi può rimandare una scena od un soggetto) ed alla mia esperienza. P.S. Per quanto mi riguarda affidarsi all’istinto non significa scattare a casaccio.
Condivido se per istinto si intende quella illuminazione che ti porta a cogliere dei significati, delle atmosfere, o degli attimi che prevedi stiano per realizzarsi nel divenire della scena. Ma non scatto quasi mai senza prima considerare tutte le possibili sfumature. La nostra mente è spesso influenzata da sentimenti, da sensazioni, da esperienze passate, che noi possiamo attribuire al soggetto, e che invece in esso non esistono. In questo caso il sensore o la pellicola non coglieranno quello che la nostra mente elabora, in base al proprio vissuto, ma che nel soggetto non c’é. Un tramonto insignificante può risultare suggestivo per la nostra anima che in quel momento ha bisogno di immensità. Ma la pellicola o il sensore registrerà solo una distesa scura ed un cielo giallo-arancione. In quel momento valuto la scarsa qualità fotografica di quell’immagine ed invece di fotografare, resto ad osservare quello che percepisco solo io e che per gli altri non avrebbe significato. Gli altri mi direbbero: ma non c’é un soggetto principale, non ci sono nuvole che rendano questa immagine suggestiva, essa non ha nulla di particolare rispetto a mille altri tramonti. Eppure il mio istinto risulta attratto da quella scena. Questo intendo per controllo dell’istinto.
Aggiungo un’ultima cosa (modificato il messaggio): uno dei fattori che mi piace tanto di questo hobby e che ti spinge a guardarti bene intorno ed ad osservare le cose in maniera più attenta anche spingendoti ad “andartele a cercare”, come mi è capitato qualche volta.
Un mio amico, che per hobbi cura un suo orticello, osservando alcune mie foto di fiorellini di campo, mi ha detto: “Che belle! E pensare che io quotidianamente le falcio o ci passo con gli stivali sopra!” per fotografare occorre osservare con la massima attenzione, capire le forme e deliziarsi dei colori, penetrarne i significati, le presenze fisiche. Poi si ppassa all’applicazione della tecnica fotografica; che è dominio del mezzo tecnico, ma anche e soprattutto capacità di comunicazione e gusto estetico. Il dominio del mezzo tecnico si impara. Le altre capacità solo in parte si possono acquisire. I migliori fotografi le hanno innate ed al massimo grado. Invece molti fotografi si limitano solo allo studio del mezzo tecnico. Usano solo regole che consentono di avere la perfezione tecnica: il dettaglio, la risoluzione, la giusta esposizione e la messa a fuoco. Ma la fotografia come arte è un’altra cosa. Ma solo in pochi riescono a comunicare le loro sensazioni col mezzo fotografico. Moltissimi, me compreso, percepiscono l’arte, ma a mala pena stentano a comunicarla nelle proprie immagini. Artisti si nasce. Ma partecipare, nel nostro piccolo, al mondo dell’arte è già sublime. La soddisfazione che ti spinge a cercare i soggetti, a studiarli, a dedicare loro tempo, con gioia, è il senso dell’arte. Lo abbiamo tutti, chi più chi meno. Ma siamo frastornati dalla fretta, da quell’ammasso informe ed incoerente di colori, forme, odori e suoni che stordiscono i nostri sensi, senza alcun nesso logico. L’attenzione che prestiamo nel fotografare è quindi il mezzo per distinguere, in questo orrendo ammasso di stimoli sensoriali, qualcosa di coerente, di bello, di logico, che dia particolari stimoli e sensazioni. il senso dell’arte è solo questo. Poi bisogna saperla comunicare agli altri. Ma questo è molto più difficile.
-
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.