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Necessità

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  • #1780260
    Anonimo
    Ospite

    una proposta molto diversa dalla precedente, per intenti e realizzazione.

    #1780263
    Mullahomark86
    Partecipante

    Ciao, a differenza della tua precedente foto questa è più vicina al mio modo di fotografare e quindi proverò a dire qualcosa. Il BN mi sembra buono anche se è un linguaggio che non uso e quindi non vorrei sbilanciarmi troppo. L’inquadratura frontale è perfetta secondo me perchè lascia spazio all’interazione tra gli elementi della foto e non distoglie l’attenzione con punti di vista strani o ad effetto. Il “problema” che io vedo maggiormente è che tutti gli elementi si ammassano nella parte inferiore appesantendo la composizione, che ne risulta un pò confusa. L’ombra non riesce ad equilibrare nella parte superiore. Era possibile allargare un po’ il campo? O avresti inquadrato elementi di disturbo? Forse in quel caso il maggior spazio ai lati avrebbe alleggerito la composizione e avrebbe messo in risalto lo spazio tutto e la bella ombra. [lo]

    #1780331
    Franco
    Partecipante

    Oltre alle evidenti difficoltà tecniche (macchie di sviluppo), trovo il BN leggermente “fiacco”, ma comunque godibile, anzi, il contrasto non troppo alto dona all’ombra dell’albero una presenza non aggressiva nella scena, ma importante, dando maggior peso alla struttura dell’edificio in cui risalta la presa d’aria, quella che sembra essere una telecamera oppure un sensore di rilevamento, o altro, ma soprattutto la porta, un’uscita d’emergenza, tutto è “tagliato”, in sospesa attesa. L’associazione con il titolo è chiara, anche il cancello che s’intravvede nella parte bassa allude ad una necessità. Eccessiva la presenza nei 2/3 superiori, dove non troviamo nulla, ma non potevi evitarlo. Un’ottimo esempio di foto dove il valore concettuale supera di gran lunga il valore estetico, e proprio per questo motivo, una foto non facile. [lo]

    #1780458
    GianMauro
    Partecipante

    É possibile che tu ti sia soffermata più sul rigore che sulla necessità?

    #1780467
    GianMauro
    Partecipante

    La necessità non é mia….. ma di Simone

    #1780496
    Anonimo
    Ospite

    Grazie a tutti per esservi soffermati su questo scatto, che come allude Franco, non è facile. Mi stupisce un poco l’intervento di Rodinal-Anna, che ha differenza degli altri “spectator” mi conosce personalmente, e quindi avrebbe avuto qualche elemento in più in aiuto alla lettura. Tu sai Anna che sono un provocatore, pubblicare un’immagine come questa, subito dopo “l’altra” che ha entusiasmato per estetica e realizzazione non è un caso. Anche le macchie di residuo d’imbibente, che avrei potuto facilmente rimuovere sia digitalmente che materialmente(basta un lavaggio più accurato, per i puntini bianchi userò un pennello se servirà,inoltre non m’importa dell’estetica in questo caso) hanno un perché, lo dice il titolo, necessità, ma per ora preferirei non andare oltre. Avrei preferito che il dibattito andasse un po’ più in profondità prima di intervenire, ma provo a dare qualche indizio, almeno su i miei intenti. L’ottima analisi di Franco mette l’osservatore sulla giusta via. La parete grigia, un po’ piatta per via dello scarso contrasto, ottenuto però digitalmente appiattendo i toni(per gli “analogici” aggiungo: è una adox CMS20, sviluppata in Adotech, potete immaginarvi il contrasto nativo) è volutamente preponderante così come il vuoto superiore, l’intenzione non era quella di bilanciare una composizione sbilanciata con la presenza flebile dell’ombra, bensì appesantire la parete. Sta a rappresentare ad esempio(ma è solo davvero un esempio propedeutico), uno sbarramento, dove però è presente una scappatoia(l’uscita d’emergenza è una necessità). La presa d’aria, vorrebbe anch’essa simboleggiare una necessità. Senza aria si muore. Così come la cancellata, necessità di proteggere un’idea, in questo caso idea di proprietà. L’ombra è volutamente evanescente perchè(e qui subentrano le mie necessità) c’è bisogno di instaurare un contatto più attento e profondo tra spettatore e immagine per poter cogliere, per poter andare oltre ciò che sembra scontato, sfacciato, come può essere un’insulsa parete grigia. Potrebbe significare che c’è qualcosa oltre quel muro, di sottile e delicato, fragile, qualcosa che si riesce a percepire solo andando oltre le apparenze, come fosse un messaggio di speranza. Un’ombra infine che incombe, seppur con delicatezza, sulla parete grigia, simboleggia un’ulteriore necessità. Il concetto come già attentamente segnalato da Franco è preponderante, altra necessità. Non ho volutamente parlato di cosa e come, intendendo tralasciare volutamente il mezzo, ho espresso così un’altra necessità. Se avessi citato macchina pellicola e sviluppo sarebbe venuto meno il concetto, non m’interessa in questo momento spiegare altro, lascio a voi, se ne avrete ancora voglia, la possibilità di andare più a fondo nelle sensazioni. [leg] [lo]

    #1780501
    barbara_74
    Partecipante

    Ciao.. posso dare una mia interpretazione.. sicuramente errata.. Ma io quando ho visto questa immagine.. ho pensato alla “necessità” dell’albero di essere annaffiato e la mia mente ha trasformato la porta in un innaffiatoio con una goccia di acqua.. Come al solito questa è una mia folle visione 😉

    #1780502
    meynet
    Partecipante

    ………. Osservo gli ultimi 3 articoli che mostrano foto nel forum.. Vedo uno scola piatti, un negativo “volutamente macchiato” e un condizionatore….. ……………………………………………………………………………………………………….Bo forse il gusto, la ricerca del bello, dell’ironia e del momento..sono andati persi in una cozzaglia di tecnicismi opachi e sedicente “”””arte””””… DEPRESSIVO! Ovviamente è solo un parere il mio….scusate…

    #1780503
    rossomoto
    Partecipante

    Originariamente inviato da meynet: ………. Osservo gli ultimi 3 articoli che mostrano foto nel forum.. Vedo uno scola piatti, un negativo “volutamente macchiato” e un condizionatore….. ……………………………………………………………………………………………………….Bo forse il gusto, la ricerca del bello, dell’ironia e del momento..sono andati persi in una cozzaglia di tecnicismi opachi e sedicente “”””arte””””… DEPRESSIVO! Ovviamente è solo un parere il mio….scusate…

    O forse semplicemente non vedi la bellezza nelle foto. C’era un thread molto simile su luminous-landscape: un forumista sosteneva che non c’era chissà quale bellezza nelle foto di “alberi e sassi”. Pensa che Weston fotografava peperoni, cavolfiori e gabbiani morti (tra le altre cose). Per non parlare della bellissima foto di un soggetto che non cito ma basti sapere che la foto era su bestgore per capire di che cosa si potrebbe trattare…. 🙂

    #1780509
    meynet
    Partecipante

    Originariamente inviato da rossomoto: O forse semplicemente non vedi la bellezza nelle foto.

    che monsieur… Forse hai ragione…. è una bellissima foto allora… (o) (o) Ricordo nel 2007 appena preso la 5D ricco di entusiasmo e con la voglia di fare foto ad ogni costo a casa una sera… cercai di tirare fuori qualche cosa di bello… Tecnica 0 e fantasia 1000…. Le luci erano un flash e un proiettore diapo.. Il risultato fu questo… http://canoniani.it/images.asp?id=14904&cat=8117&page=1 forse non eccelso ma almeno carino… Bisogna far girare la testa…. non solo l’indice sullo scatto, la tank ecc…

    #1780515
    rossomoto
    Partecipante

    Originariamente inviato da meynet: che monsieur… Forse hai ragione…. è una bellissima foto allora… (o) (o) Ricordo nel 2007 appena preso la 5D ricco di entusiasmo e con la voglia di fare foto ad ogni costo a casa una sera… cercai di tirare fuori qualche cosa di bello… Tecnica 0 e fantasia 1000…. Le luci erano un flash e un proiettore diapo.. Il risultato fu questo… http://canoniani.it/images.asp?id=14904&cat=8117&page=1 forse non eccelso ma almeno carino… Bisogna far girare la testa…. non solo l’indice sullo scatto, la tank ecc…

    Sto leggendo ora un libro di molti anni fa intitolato “il paesaggio nell’arte”, in cui si racconta proprio si è evoluta la percezione del paesaggio nell’arte in genere e nella pittura in particolare Nella pittura, ad esempio, il paesaggio è stato per moltissimo tempo considerato un “soggetto indegno di essere ritratto”: gli unici soggetti degni erano i potenti e gli eventi mitologici e/o sacri. Solo con il tempo si è arrivati a considerare come soggetti degni le montagne, le marine etc. etc. Stessa cosa è accaduta con gli impressionisti: prima di loro era inconcepibile che una prostituta o un caffè pieno di ballerine potesse essere il soggetto di un dipinto. Stessa cosa con le foto: Weston ritraeva peperoni (http://media.vam.ac.uk/media/thira/collection_images/2007BP/2007BP5615.jpg)

    #1780516
    Franco
    Partecipante

    Ho aspettato l’intervento di Gibo perchè era giusto fosse lui a dare una spiegazione alla foto, come osservatori noi possiamo solo dare una nostra interpretazione. Anch’io mi sono stupito dell’intervento di Rodinal, Anna, per l’osservazione sulle macchie, ma soprattutto sulla “necessità”, oltre all’evidenza riferita alla foto in questione, tutto ciò che ci circonda è “necessità”, persino l’esigenza di premere il pulsante di scatto, al riguardo c’è un topic di Acrobat intitolato “considerazioni su caso e necessità” : http://www.canoniani.it/forum/generica/444369-rispondi-considerazioni-su-caso-e-necessita?start=0 Aspettavo una conferma sulla “necessità” riferita alle tracce -materiali- sul negativo, avevo immaginato fossero anch’esse parte di una necessità, ma non mi ero azzardato ad osservarlo, era però strano che fossero così tante ed evidenti (soprattutto gli aloni) e per di più esposte, pubblicando la foto….. A questo punto però una cosa vorrei dirla, non ci fossiliziamo sulla tecnica fine a se stessa, non mi riferisco all’autore della foto (tutt’altro) ma in generale, questo potrebbe portare ad una gerarchia, ad una (di)visione piramidale della fotografia, intesa in senso lato, con schieramenti poco positivi. Se vediamo le cose in modo diverso non significa che esistono diverse forme di fotografia, ma bensi diversi modi di interpretare la stessa, nell’osservazione tutto dovrebbe essere ricondotto all’immagine, tutto dovrebbe partire da essa, la fotografia vista come punto di partenza, non di arrivo. 😉

    #1780517
    Luca Lupi
    Partecipante

    Io sono notoriamente una capra nell’interpretare questo tipo di fotografia… e la mia interpretazione era stata molto ma molto terra terra.. Vedevo l’immagine evanescente dell’ombra dell’albero che si staglia su una parete chiaramente appartenente a un fabbricato industriale come simbolo di bisogno di natura in mezzo al cemento… Non me ne voglia Simone….

    #1780520
    scaramik
    Partecipante

    Tra i grigi e monotoni pannelli in cemento di un “triste” capannone industriale, dove una presa d’aria e un’uscita di sicurezza rimandano al pericolo, dove una ringhiera di recinzione limita la liberta’, ecco l’ombra di un albero che ci ricorda chi davvero rappresenta il “necessario”….. Scatto interessante. Ciao Simo. edit : Luca mi ha anticipato.

    #1780522
    albo49
    Partecipante

    Perdonami Simo, ma non ho capito. Se posti un’immagine a mo’ di quiz per lo spettatore diventa un esercizio di pura valutazione psicologica: giochiamo a chi indovina. Cosa significa indizio in fotografia, come può l’osservatore trarre indicazioni da una immagine fatta da una persona che non conosce (tu stesso dici che ti meravigli di rodinal visto che ti conosce personalmente), può immaginare, ma inizialmente è solo l’immagine che parla e non l’autore. I contenuti e l’estetica sono i pilastri di un immagine, cosa significa “non mi importa dell’estetica” posso accettare questa premessa per un’immagine scientifica, ma non per questa, tanto più che poi tu stesso ne parli con concetti estetici: tonalità, contrasti, bilanciare la composizione, sono tue parole. Dove stà la provocazione di questa rispetto l’altra ? Quali sono gli elementi di similitudine o di contrasto ? Non vedo un nesso se non un intento personale di indurre lo spettatore ad una analisi che va oltre la visione di un’immagine, non è una seduta psicanalitica, inoltre, la tua disamina verte tutta nello spiegare il titolo “necessità” e da come lo spieghi rafforzi la mia idea di quiz per mettere alla prova lo spettatore. Siete abbastanza svegli per capire ? No, allora ve lo spiego. E’ un gioco intrigante, ma poi deve reggere e alla fine si deve poter dire: è vero il titolo, nel suo significato, ci può stare. Io non sono così sveglio e, anche dopo la tua lunga spiegazione, non colgo il nesso. in questi casi mi viene sempre in mente l’opera di Manzoni, ma quella era pura provocazione con finalità polemica. Tengo per ultimo la voluta mancanza di pulizia del negativo o dell’immagine. Mi sembra di vedere una bella donna sporca, ostentazione provocatoria: sono bella oltre la mia sporcizia, non fateci caso, non è importante anche perchè potrei risolvere tutto con una bella doccia. E perchè non l’hai fatta ? Dico io. Ciao

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