condivido in pieno il pensiero di Bepoc, Ando Gilardi ha espresso un suo pensiero, ma l’ha fatto solo a metà, non ha guardato all’altra faccia della medaglia: perchè non fotografare? chi sono io per decidere se una foto non dev’essere fatta? chi è piu’ colpevole, chi scatta la foto o chi compra i giornali per guardarla? è probabile che la sua provocazione fosse rivolta nei confronti di certi paparazzi di gossip scandalistico, o fotoreporter di cronaca nera di cui Weegee è l’antesignano, dove spesso il rispetto umano si contrappone alle esigenze pecuniarie, e dove l’interesse morboso della società di vedere ciò che non si dovrebbe guardare si rivela nella sua piu’ atroce dimensione offendendo in modo coercitivo l’esigenza di tutela dell’immagine altrui. Personalmente, quando fotografo mi curo che il soggetto abbia la giusta dignità che confà ad ogni essere umano, poco importa se versa in condizioni disagiate oppure se è una persona di alto rango sociale, nella foto mi curo (almeno qui posso farlo) che la sua dignità non venga offesa, prima, durante e dopo lo scatto. Ma questo “cappello” morale non sempre è sufficiente, a volte è meglio non fotografare, anzi è meglio neppure pensarlo……