Ciao Giulio, grazie del commento. Premetto che tue considerazioni ci stanno tutte.
In realtà va detto che lo scatto non nasceva per poi essere elaborato. Aveva un altro fine ma poi, in quel contesto, avevo deciso di scartarlo e, proprio mentre stavo per eleminare il RAW (chissà, forse condizionato dai discorsi sul mondo di riflessi che il filtro polarizzatore può cancellare) mi son messo a pensare a quanto sia effimera quella realtà fatta di riflessi che le nostre fotografie spesso bloccano in un’immagine. E così ho reinterpretato la foto ritoccando quella “realtà”.
Da questa scelta di re-interpretare una foto, forse però non troppo adatta allo scopo dell’elaborazione, credo nascano i difetti (in primis l’affollamento!) che giustamente hai notato. Mi son divertito: mettiamola così. L’unica cosa che non cambierei è la trasparenza (anzi sfocherei leggermente gli acrobati): questo perché ho cercato di mantenere lo stesso grigio dei cavi dell’alta tensione proprio per fondere quelle che erano delle silhouette recuperate in rete nella “realtà del riflesso”. Le tue indicazioni mi pare – ma correggimi se ho mal interpretato – spingerebbero di più la foto verso il tipico contrasto del controluce: sicuramente di più immediata comprensione per l’osservatore, e probabilmente anche assai più gradevole a vedersi. Ma un’altra “realtà”.
PS: non ho salvato il file coi livelli di questa immagine; ma quando mi capita l’occasione di fotografare una scena riflessa, diciamo più adatta, provo a mettere in pratica anche i tuoi suggerimenti. Ciao!
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