[gianluigi71]

Adobe presenta nuovi modi di mettere a fuoco: http://attivissimo.blogspot.com/2010/09/messa-fuoco-cose.html

[fireblade]

Ci vuole una discreta potenza di calcolo e si paga il prezzo di una risoluzione inferiore, ma poter salvare una foto sfocata irripetibile è impagabile.

Se il fotografo ha perso la foto per incapacità di messa a fuoco, e se la foto era irripetibile, allora è un discreto babbeo, e se lo merita. Qualcuno in questo momento si sta rivoltando nella tomba. Nel frattempo mi tengo strette tutte le mie ferraglie visto che fra non molti anni le macchine fotografiche saranno oggetti scellerati… forse troveranno anche il modo di pitturare i circuiti stampati su carta biodegradabile, in modo da accorciarne la vita media e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. Non è fantastico tutto ciò?

[JoJoJo]

Interessante il principio, ma sensatamente non conosco chi può esserne interessato. Continuo ad aspettare con più interesse la tecnologia militare di inseguimento dei movimenti dell’occhio applicata alla messa a fuoco, al più 😉

[Luca Lupi]

Originariamente inviato da JoJoJo: Continuo ad aspettare con più interesse la tecnologia militare di inseguimento dei movimenti dell’occhio applicata alla messa a fuoco, al più 😉

E’ da tempo che questa tecnologia non è più solo appannaggio delle strutture militari. Alcune EOS analogiche ne erano dotate già più di dieci anni fa…

[emmeti71]

Originariamente inviato da Lookaloopy: E’ da tempo che questa tecnologia non è più solo appannaggio delle strutture militari. Alcune EOS analogiche ne erano dotate già più di dieci anni fa…

canon eos 3e… 30e… anche altre se non erro… anche 15 anni fa 🙂

[fireblade]

Si, ho avuto una EOS3. C’era da ammattire nella fase di “apprendimento”, per far “capire” alla fotocamera quanto fosse vispo il mio occhio ancorché miope, presbite ed astigmatico. Disgraziatamente puntava spesso da un’altra parte, specie nei casi difficili. Tant’è vero che alla fine lo tenevo spento. Ora quella fotocamera sta rendendo felice qualcun’altro.

[Lorenzo Canoniani]

Ho preso da poco una EOS 5 dotata dell’ eye control. Devo dire che la configurazione e’ semplicissima e la messa a fuoco sul campo non si comporta affatto male. Per carita’, qualche volta succede che il punto illuminato sia quello adiacente rispetto a quello che sto guardando ma con tutta onesta’ mi sarei aspettato un rendimento inferiore. [lo]

[EnricoX]

Anche io possiedo la EOS5 da più di dieci anni, il sistema eye control è sempre stato molto preciso, ma non l’ho mai usato praticamente. L’ho sempre visto come un ammenicolo inutile e dannoso, di difficile apprendimento e utilizzo. [all]

[gianluigi71]

Non siate troppo critici! Se aprite qualcuno dei paper suggeriti nell’articolo, vi accorgete che dietro c’è una ricerca scientifica seria. Citando l’inizio di uno di questi: un fotografo quando scatta una fotografia sceglie una particolare rappresentazione 2D di uno spazio luce 4D. La ricerca si propone di registrare l’intero spazio 4D ed effettuare la scelta 2D in seguito. I due paper sono pieni di trasformate di Fourier!

[fireblade]

Nessuno critica la ricerca, per carità. E’ l’uso commerciale che se ne fa che spesso risulta una trappola micidiale per le tasche dei “consumatori”. Perché come minimo, quando queste macchine saranno sul mercato, costeranno una fortuna, ma improvvisamente, grazie alla loro stessa apparizione, saremo diventati tutti fotografi inetti, e dovremo per forza comprarle. Ora, quante volte nella vita di un fotoamatore ci si trova a dover rimediare uno scatto sfocato? E questo giustifica una spesa probabilmente ingente (foss’anche solo l’acquisto di un nuovo corpo)? Ed ancora, quello che mi disturba, è che vogliono farci credere che la tecnologia possa sopperire ragionamenti, esperienze, deduzioni, applicazione, merito, fatica, impegno costante. Qui purtroppo abbiamo iscritti che non si rendono conto che fotografando all’aperto in pieno sole hanno un contrasto tale da compromettere la foto. E si chiedono se l’esposimetro è guasto.

[anto83]

esagerati! Si chiama semplicemente ingegneria! No Scienza delle merendine. La tecnologia non atrofizza il cervello, i modelli sociali pessimi e l’ozio umano si. Ringraziamo le persone come il signor Fourier…non si era reso conto di quanto fosse importante il suo sviluppo in serie

[fireblade]

Originariamente inviato da anto83: La tecnologia non atrofizza il cervello, i modelli sociali pessimi e l’ozio umano si.

Si, in teoria si. In pratica no. Tieni presente che l’essere umano è maledettamente pigro. Di fronte alla possibilità di ottenere un risultato discreto con poco sforzo contro la possibilità di ottenere un buon risultato con molto impegno, il 95% delle persone sceglierà la prima strada. Solo pochi pazzi scelgono la strada più difficile, privandosi di certe presunte comodità pur di arrivare ad un risultato che ritengono migliore. E non è detto che anche questa sia una soluzione valida. Da un punto di vista pratico infatti non lo è. La teoria è bella perché fa sognare, ma s’infrange contro la cruda realtà. Prenderne atto il prima possibile è imperativo per un sano sviluppo mentale dell’individuo moderno. Gli stessi ingegneri oggi sono più burocrati che tecnici, il che è tutto dire. A quel 95% delle trasformate di Fourier e Laplace importa un fico secco, e tu stesso nella tua futura professione dovrai accantonarle per compilare moduli e relazioni che nulla hanno a che vedere con l’ingegneria.

[Loris]

ricordate la canzone…..quel gran genio del mio amico con un cacciavite in mano fa’ miracoli……. Ecco ora non sarebbe più possibile, se non hai un pc in officina la moto non la ripari e resti a piedi, la tecnologia commerciale certo che ci agevola al prezzo però di un consumismo sfrenato senza nemmeno goderci quello che comunque a fatica abbiamo comprato, un passo in dietro per farne fare dici in avanti al nostro cervello.

[fireblade]

Ed aggiungo che “i modelli sociali pessimi” sono introdotti dalle stesse case produttrici tramite la pubblicità. A loro interessa solo vendere, anche al prezzo di farlo tramite modelli educativi profondamente sbagliati (cultura dell’estetica a tutti i costi, cultura del possesso, cultura dell’usa e getta, cultura del diritto senza doveri ecc). Quindi è la stessa tecnologia che da un lato migliora la nostra vita e dall’altro la peggiora. Si potrebbe obiettare che ciò deriva dall'”inquinamento” della tecnologia da parte del settore commerciale. E’ vero, è un peggioramento tipico dei nostri tempi; un tempo la tecnologia aveva un’aura più “mistica” e si cercava di fare un prodotto allo stesso tempo avanzato, raffinato e durevole nel tempo. Ma d’altro canto devono pur mantenere quei presunti posti di lavoro in qualche modo, salvo poi dopo la laurea finire in un call center a 400 euro al mese in nero a tormentare la gente all’ora di pranzo per promuovere un piano tariffario telefonico o una bottiglia d’olio d’oliva, mentre nelle fabbriche si assumono operai stranieri perché i nostri ragazzi non vogliono sporcarsi le mani. Sono i tempi moderni tanto sagacemente previsti dal grande Charlie Chaplin quasi tre quarti di un secolo fa.

[Anonimo]

Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con cinquecento canali, il nome d’un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra, poche calorie.(Fight club) 🙂

[Autore]

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