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OTTIMIZZAZIONE STAMPA: AIUTO!

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  • #1274370
    luka62
    Partecipante

    ho stampato delle foto in formato raw+jpeg ed ora alcune vorrei ottimizzarle per la stampa. utilizzando ZoomBrowser ho subito dei dubbi: 1. spazio colore meglio rgb o adobergb? 2. tipo di immagine: tif 8 bit o 16bit 2 ch? 3. con che risoluzione? possibile fino a 2000 potete aiutarmi? vorrei ottenere una stampa di assoluta qualità. grazie

    #1274373
    longdream
    Partecipante

    1) per le stampe devi usare Adobe RGB (ma se hai scattato in sRGB devi accontentarti) 2) se le hai scattate con una canon non puoi averle in tiff a meno che tu non le abbia convertite quindi vai a 16 bit 3) se le hai scattate con una eos (30D-350D-400D) le hai tutte a 72 dpi. Devi fare comunque qualche prova di ottimizzazione e ZoomBrowser non è proprio il migliore per una stampa di qualità. Senti anche gli altri pareri. (o)

    #1274382
    doc06
    Partecipante

    Originariamente inviato da luka62: ho stampato delle foto in formato raw+jpeg ed ora alcune vorrei ottimizzarle per la stampa. utilizzando ZoomBrowser ho subito dei dubbi: 1. spazio colore meglio rgb o adobergb? 2. tipo di immagine: tif 8 bit o 16bit 2 ch? 3. con che risoluzione? possibile fino a 2000 potete aiutarmi? vorrei ottenere una stampa di assoluta qualità. grazie

    1. Bella domanda. Ma se longdream dice AdobeRGB mi fido 😉 2. Se hai scattato in RAW puoi sempre convertirle in tiff a 16 bit. Però non sono sicuro che le stampe vengano fatte a 16bit. Ho come l’impressione che vengano comunque fatte a 8 bit per canale… almeno per quello che riguarda la stampante “casalinga”. I laboratori sinceramente non so 3. Come dice longdream, è vero che di default le foto fatte con 400D e simili sono a 72dpi. Ma tale misura non ha molto senso se non è rapportata ad un supporto su cui stampare. I pixel sono sempre e comunque 3888×2592 (sulla 400D), per cui se stampi a 2000dpi ottieni un’immagine di 1.944×1.296 pollici, ovvero 4.94×3.29 centimetri! E poi che io sappia una stampa a 300dpi è più che sufficiente come qualità… Mi permetto di rimandarti anche qui: forum_forum.asp?forum=14&section=40&post=59506 o anche (forse meglio) qui: forum_forum.asp?forum=4&section=6&post=51311 per quello che riguarda le stampe. Ciao! 🙂

    #1274426
    jack64bit
    Partecipante

    Purtroppo la cosa è più complicata di quello che si pensi. Bisogna innanzi tutto capirci di “gestione del colore” e “di risoluzione di stampa”; poi bisogra sistemare le nostre foto in accordo con lo stampatore. Non si può inventare niente purtroppo in questo campo. L’alternativa è avere delle foto stampate come dicono loro e non come dici tu… cioè con colori non corrispondenti. Prima o poi devo decidermi a fare un post per la stampa… In attesa dei miei comodi…:D, ti rimando a due forum a cui ho partecipato. Leggili per intero altrimenti sono poco chiari… http://www.canoniani.it/forum_forum.asp?forum=4&section=57&post=60394&page=1 PS. Dimenticavo… se non hai il monitor calibrato… è tutto inutile purtroppo. Rischi di lavorare a vuoto. E’ il punto di partenza per eseguire stampe ottimizzate.

    #1274438
    jack64bit
    Partecipante

    Un consiglio per tutti quelli che si vogliono “avventurare” nella stampa da file digitali e per chi vuole capire di più come “trattare” questi ultimi. Andate in edicola e chiedete “RIPRESA DIGITALE E WORKFLOW” – Biblioteca del Fotografo n. 53 – Editrice REFLEX – Costo 16 Euro. Autore TOM LEE. E’ un ottima pubblicazione sul flusso di lavoro di un “fotografo dell’era digitale”. Io acquisto sempre queste fotoguide che sono molto valide a mio avviso. Ve le consiglio fortemente. Ciao! Jack [lo]

    #1274507
    longdream
    Partecipante

    Il miglior spazio colore per la stampa è AdobeRGB ma come detto da Jack è difficile trovare il laboratorio che effettui questa procedura. Per quanto riguarda il libro ottima la segnalazione: l’ho acquistato anch’io ma non ho ancora avuto il tempo di leggerlo e mi associo per il consiglio all’acquisto. (o)

    #1274547
    jack64bit
    Partecipante

    Come dice longdream lo spazio colore migliore è AdobeRgb e si potrebbe convenire che sia meglio tenere la macchina fotografica con questo profilo. In realtà esite anche uno spazio colore più ampio che è ProPhoto di Kodak ma è solo per le macchine fotografiche e non è riproducibile da nessun altro. Tenete conto anche del fatto che sono POCHISSIMI i video che riproducono lo spazio colore AdobeRGB… io ne conosco un paio ed è EIZO (modello CG221-K) e mi pare un modello professionale Apple ma non lo so’ per certo. Inserisco due immagini che fanno vedere la varia ampiezza degli spazi colore (non sono per lo stesso valore di luminanza ma è un esempio per far capire il concetto – Rosso=AdobeRGB, Bianco=sRGB, Verde=ProPhoto, Giallo=esempio di profilo di una stampante). Come si può notare, lo spazio AdobeRgb è più “sbilanciato” in ampiezza verso i toni verdi ed azzurro rispetto allo spazio sRGB. Le foto naturalistiche ne beneficerebbero enormemente proprio per questa ragione. Avere quindi una foto originale in AdobeRGB vi dà la possibilità di avere più colori a dispozione ma poi bisogna fare i conti con le conversioni… [IMG]public/imgsforum/2007/Cfr3SpaziL50.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2007/Cfr4Gamut.jpg[/IMG] Visto che i colori rappresentabili da una stampante sono sempre un po’ un compromesso bisogna decidere se impostare sulla macchina fotografica AdobeRgb o sRGB. Di solito si usa AdobeRGB se si prevede di stampare in CMYK (offset) e sRGB se si deve stampare un casa o presso un service. Prima di mandare le foto in stampa comunque, come ho già detto nel post precedente, bisogna farsi dare dallo stampatore il profilo ICC per la sua stampante/tipo_carta. Se, come è successo a me con circa una quindicina di services, non sanno neanche di cosa stiamo parlando… cambiate service…! Ciao Jack [lo] PS. Immagini prese dal sito http://www.photoactivity.com

    #1274625
    iggam
    Partecipante

    Una breve precisazione sullo spazio ProPhotoRGB. Il fatto che uno spazio sia ampio non vuol dire per forza che permetta di ottenere risultati migliori. L’uso di ProPhotoRGB comporta infatti qualche rischio: 1. Aumentando la dimensione dello spazio aumenta anche l’errore di quantizzazione, cioé l’errore dovuto al fatto di rappresentare i colori in una scala di valori discreti. Per questo, usando spazi ampi é importante elaborare le immagini lavorando sempre a 16 bit. 2. ProPhoto é talmente più grande dello spazio di colore visibile su un monitor che, senza rendersene conto, si possono trasformare in modo violento i colori delle proprie foto, rendendo imprevedibile (e spesso brutto) il risultato stampato. Dunque onde evitare banding e colori psichedelici non voluti io suggerisco ai miei clienti di usare uno spazio più ristretto, come AdobeRGB, che permette di ottenere risultati eccellenti in modo più semplice. Ciao, Stefano

    #1274826
    jack64bit
    Partecipante

    Ciao Stefano e ben ritrovato su questo sito! Ci manca proprio la tua esperienza! Dovresti venirci a trovare più spesso… Hai dato un’ottima informazione. Io uso già in macchina i due profili a disposizione (cioè… se mi ricordo…), che sono AdobeRGB e sRGB, a seconda di quello che devo fare: uso AdobeRGB se mi capita di mandare foto in stampa CMYK (cioè quasi mai… forse sarà successo una decina di volte…) o sRGB se devo andare in stampa “normale”, cioè ad un service (e se mi ricordo di mettere questo profilo…). Ciao! Jack [lo] PS. Tutto quello che ho imparato, oltre che alla voglia di migliorarmi, è stato anche grazie al tuo prezioso aiuto ! (o) PSS. ho fatto alcune piccole modifiche ai post precedenti in quanto mi sono accorto di aver scritto alcune imprecisioni…

    #1274846
    iggam
    Partecipante

    Ulp, Jack i tuoi complimenti mi fanno arrossire :im! Beh, grazie comunque… ogni tanto cerco di fare una visita sul forum, ma il tempo scarseggia… A presto (spero) Stefano

    #1292465
    luka62
    Partecipante

    da quando ho postato la mia prima richiesta di aiuto è passato un pò di tempo. ne approfitto ora per ringraziarvi. ho cercato di approfondire l’argomento e mi sono reso conto che senza calibrare il monitor non potevo neanche cominciare ad avvicinarmi al problema. ho comprato la sonda spyder2 pro e ho calibrato il monitor (devo dire un’altro mondo). ma i problemi date le mie scarze conoscenze non sono finiti. ho conosciuto uno stampatore molto disponibile che i ha dato dei consigli e soprattutto il profilo colore della carta che ho scelto per le mie prossime stampe. mi sembra di aver capito che scattando in raw, il problema di impostare lo spazio colore prima non ci sia; ovvero si decide in fase di sviluppo , ora corregetemi se sbaglio: scatto in raw; sviluppo il negativo assegnando lo spazio colore (adobe rgb) che lo stampatore mi ha confermato essere il migliore; salvo in tiff 16 bit; ora se ho ben capito avrei la foto (su monitor) che si dovrebbe avvicinare ai colori in fase di ripresa. apro la foto in photoshop per ottimizzarla per la stampa; carico in gestione colori il profilo della carta; apporto le eventuali modifiche; salvo e porto a stampare. ora chiedo: me se devo stampare le foto che ho elaborato in photoshop su un’altra stampante devo ricominciare da capo? forse il profilo colore della carta dovrebbe essere caricato da qualche altra parte per fare una prova di stampa a monitor? grazie a chiunque abbia voglia dedicarmi del tempo.

    #1292483
    jack64bit
    Partecipante

    Lo spazio colore della fotocamera lo puoi già impostare AdobeRGB in quanto se nel file non memorizzi subito tutte le sfumature di colore poi non puoi fare “downgrade”… Ora con la nuova 40D a 14 bit… dovrebbe essere una “sciccheria”. Se fai “proofing” senza prima convertire lo spazio colore della foto con lo spazio colore fornito dallo stampatore… sei al punto di partenza a meno che non hai avuto la fortuna di trovare uno stampatore che stampa con lo stesso tuo programma di editing. Mentre infatti Photoshop esegue un rendering automatico tra il profilo del file ed il profilo di output prima di mandare il file alla stampante, non è detto che il programma che usa lo stampatore faccia la stessa cosa o si comporti alla stessa maniera. Per finire… ebbene sì, il 50% del lavoro va rifatto cambiando stampante… Bye! Jack [lo]

    #1292534
    luka62
    Partecipante

    :O però è assurdo! non potevano fare che una volta calibrato il monitor si metteva a posto la foto e poi mettendo il profilo della stampante venivano corretti i colori per renderli uguali al riferimento ma solo per quella stampante. ma a questo punto, quello che non capisco è a cosa serve fare la simulazione di stampa se c’è già lo spazio lavoro caricato. in pratica quello che vedo sul monitor dovrebbe già essere molto simile a quello che si vedrà in stampa. tra l’altro quando faccio la simulazione non cambia nulla.

    #1292547
    jack64bit
    Partecipante

    Se chi ti fornisce il profilo colore è un vero professionista, con il proofing non solo riesci a vedere le differenze di gamut relative al profilo della stampante ma il profilo stesso sarà stato creato simulando il tipo di carta usato ed a volte, anche i vari tipi di inchiostri. Tieni conto che quando un pigmento va a depositarsi su un supporto, la carta, a seconda dell’amalgama della stessa, ci possono essere delle reazioni chimiche che fanno “virare” il colore… Gli stampatori più bravi producono, con l’aiuto di spettrofotometri, profili ICC per ogni lotto di carta che arriva loro proprio per permetterti di lavorare al meglio. Ora, quando ho detto che devi rifare il 50% del lavoro, forse ho esagerato ma ogni volta che cambi stampante o semplicemente ogni volta che cambi profilo anche per la stessa stampante, devi ricontrollare la resa cromatica ed eventualmente aggiustare il file. Un consiglio è quello di tenere sempre da parte il file originale, quello con lo spazio colore più ampio che sei riuscito a “tirar fuori” dalla macchina fotografica. Il discorso che fai tu, in pratica potrebbe essere giusto. Variando da un profilo all’altro però, per effetto del ristretto gamut del profilo di destinazione, per esempio, potresti avere dei “fuori gamma” o “fuori gamut”. Vuol dire che ci sono delle sfumature colore che non sono rappresentabili dal dispositivo di output. Questi “fuori gamma” vanno corretti in quanto alla fine potresti avere delle stampe non coerenti all’originale e quindi con risultato imprevedibile. Ciao! Jack [lo]

    #1292549
    iggam
    Partecipante

    Jack, non ho capito molto bene il tuo discorso del 21.9… comunque, per fare chiarezza: 1. Scattando in raw il profilo colore si assegna in fase di conversione, non serve avere già impostato AdobeRGB nella fotocamera. 2. Per avere un’anteprima di come verrà la stampa si usa la tecnica del soft proofing. In Photoshop: view>proof setup>custom, scegli il profilo da usare e gli altri parametri a tua discrezione. Non è necessario convertire il profilo colore (cioè il tuo file vive ancora nel mondo AdobeRGB). Ed ora, invece, per fare un po’ di confusione… 🙂

    non potevano fare che una volta calibrato il monitor si metteva a posto la foto e poi mettendo il profilo della stampante venivano corretti i colori per renderli uguali al riferimento ma solo per quella stampante.

    No,non potevano. Se pensi agli spazi colore come a degli insiemi, devi riflettere sul fatto che, in generale (e spesso capita) due spazi colore hanno intersezione e differenza non vuote. Per fare un esempio: AdobeRGB descrive dei colori che la tua stampante non può rappresentare, e viceversa. Quindi scegliere uno spazio colore significa, in un certo senso, privilegiare alcuni colori e buttarne via altri. E’ per questo che la conversione tra s.c. comporta l’uso degli intenti di rendering, cioè: come approssimo i colori che non posso rappresentare nello spazio di arrivo? La soluzione di usare uno spazio si partenza molto ampio spesso non è una buona idea, perché introduce grandi errori di quantizzazione. Ciao! Stefano

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