- Questo topic ha 11 risposte, 4 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 16 anni, 9 mesi fa da Alessandro88.
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Febbraio 3, 2008 alle 9:35 pm #1323018Alessandro88Partecipante
Ciao, sono sicuro che ci sarà una spiegazione tecnica: ho provato a scattare delle foto col 50mm unito ad un tubo di prolunga 13mm (non so se può essere rilevante). Ho notato che cambiando la messa a fuoco cambiava anche la scena inquadrata! Vi allego le due foto che mi rendono così pensieroso: [IMG]public/imgsforum/2008/IMG_12281.jpg[/IMG] [IMG]public/imgsforum/2008/IMG_12291.jpg[/IMG] Ovviamente sono sfuocate entrambe in quanto sono al massimo ed al minimo della messa a fuoco. Comunque si può vedere come la scena inquadrata sia differente!!! Inoltre ho notato come in altre foto, utilizzando la messa a fuoco manuale, nel mirino vedevo perfettamente a fuoco mentre, una volta scattata la foto mi rendevo conto di come in realtà fosse sfuocata. Quest’ultimo problema può attribuirsi al fatto che fotografavo una superficie riflettente con apertura del diaframma massima (1,4) e tempo di esposizione relativamente lungo?! Vi allego la foto: [IMG]public/imgsforum/2008/IMG_1231.jpg[/IMG] Tutte le foto le ho fatte col treppiede. Grazie mille!
Febbraio 3, 2008 alle 9:38 pm #1323019Alessandro88Partecipante…. scusate, nel titolo volevo scrivere f/1.4, non 4.4 …non mi lascia modificarlo… :nw
Febbraio 3, 2008 alle 11:21 pm #1323051mick667PartecipanteLo vedevi a fuoco tu o te lo segnalava la macchina con il bip che era a fuoco? Perche’ non sempre quando lo vedi a fuoco lo e’ veramente. Potrebbe essere che hai il regolatore diotrie impostato male..
Febbraio 4, 2008 alle 12:20 am #1323061Alessandro88PartecipanteNo, il bip non lo faceva, ma quando utilizzo i tubi di prolunga lo fa veramente raramente… Le diottrie sono regolate giuste, non ho problemi di vista, ed è impostato tutto sul neutro… Ma questo fatto che cambiando la messa a fuoco l’obiettivo zoomma rimane per me un mistero… :O
Febbraio 4, 2008 alle 4:11 am #1323111bepocPartecipanteInviato da Alessandro88: Ma questo fatto che cambiando la messa a fuoco l’obiettivo zoomma rimane per me un mistero…
Non e` affatto misterioso, ma anzi e` del tutto normale. Io non possiedo il 50mm f/1.4 pero` leggendo il sito della Canon Usa trovo: Focus Adjustment Overall linear extension system with USM Questo elimina la messa a fuoco interna che effettivamente cambia la focale. Tuttavia anche con la messa a fuoco fatta variando la distanza Obiettivo<->Sensore si ha comunque una piccola variazione del fattore di ingrandimento. Vediamo il perche` cominciando con la solita equazione coniugata delle lenti sottili e ricordando che un obiettivo reale puo` essere assimilato ad una lente sottile se consideriamo i due piani cardinali. 1/u + 1/v = 1/f dove: u = Distanza Soggetto <-> Piano Cardinale Frontale. v = Distanza Piano Cardinale Posteriore <-> Sensore. f = Focale Obiettivo. Quindi: Con un soggetto ad infinito si ha v = 50mm Con un soggetto a 0.45m (minima del 50 f/1.4) si ha v = 56.25mm Con un allungamento minimo di 6.25mm dovuto alla messa a fuoco. Specifico minimo in quanto l’allungamento e` dimensionato per tenere conto delle tolleranze e quindi in realta` e` maggiore. Nel Tuo caso hai aggiunto un tubo di prolunga da 13mm quindi hai le seguenti distanze: 63mm e 69.25mm con un allungamento che varia da 13mm a piu` di 19.25mm. Ora il fattore d’ingrandimento m, ossia il rapporto tra la dimensione dell’immagine sul sensore e la dimensione del soggetto vale: m = v/u Quindi per una distanza u costante l’ingrandimento varia del rapporto 69.25/63 = 1.1 ossia maggiore del 10% che mi sembra congruente con quello che vedo. Una Nota: Senza eseguire calcoli, ma da una semplice considerazione qualitativa hai: 1) Per le macro aggiungi tubi di prolunga. 2) Aggiungendo tubi di prolunga l’ingrandimento aumenta (1:1 con 50mm di tubi). 3) Ergo l’ingrandimento aumenta quando mettendo a fuoco da vicino allontani l’obiettivo. Seconda Nota: Per obiettivi simmetrici come il 50mm quanto detto e` pienamente valido. Per obiettivi asimmetrici ci sono piccole differenze.
Febbraio 4, 2008 alle 2:29 pm #1323172Alessandro88PartecipantePerò! grazie mille per la spiegazione, è tutto molto chiaro. Quando parli di distanza u e v intendi per il secondo la distanza oggetto/sensore, e per il primo?! La distanza oggetto/lente?! Tutte queste formule le trovo molto interessanti, esiste un libro od un sito internet che le raccoglie e le spiega con chiarezza (non essendo un ingegnere… 😉 ) Grazie ancora per la risposta esaustiva!
Febbraio 4, 2008 alle 10:48 pm #1323313Alessandro88Partecipanteup
Febbraio 5, 2008 alle 3:08 am #1323385squinzaPartecipanteOriginariamente inviato da Alessandro88: grazie mille per la spiegazione, è tutto molto chiaro. Quando parli di distanza u e v intendi per il secondo la distanza oggetto/sensore, e per il primo?! La distanza oggetto/lente?!
Esatto. E’ la nota equazione dei punti coniugati.
Febbraio 5, 2008 alle 3:15 am #1323391bepocPartecipanteLe distanze sono proprio quelle che indichi Tu, pero` devi tenere conto di una cosa: Queste formule, molto semplici, sono state sviluppate per una lente sottile. Dove per sottile si intende una singola lente il cui bordo e` spesso meno di un decimo del diametro. Un obiettivo non e` composto da una sola lente, ma da molte lenti ed e` piuttosto lungo(spesso) rispetto al diametro. Fortunatamente esiste una grandissima semplificazione. Esistono 6 piani(coniugati a coppie F P N e N’ P’ F’), perpendicolari al piano ottico chiamati piani cardinali che ci consentono di trattare un obiettivo complesso alla stregua di una (singola)lente sottile. Nella lente sottile questi piani coincidono tutti con il centro della lente, mentre nell’obiettivo reale sono separati da una certa distanza. La posizione esatta dipende dalla configurazione ottica, ma per gli obiettivi abituali non e` molto diversa tra le varie ottiche. Precisamente i due piani cardinali anteriori P e N si trovano abitualmente in un punto posto tra la lente frontale ed alcuni centimetri piu` indietro. La stessa considerazione vale per i due piani cardinali posteriori P’ e N’. In questo thread abbiamo fatto una discussione di principio e quindi la posizione precisa non ci interessa sopratutto perche` spostando l’obiettivo si spostano tutti contemporaneamente. Una cosa invece solo accennata, ma che` cambia diversi parametri, e` il fatto che negli obiettivi non simmetrici la superficie illuminata sul piano cardinale principale P della figura allegata non e` la stessa di quella sul piano coniugato P’ . Il rapporto tra i due diametri, chiamato guadagno pupillare p ha conseguenze, non amplissime, ma neppure trascurabili, su diversi parametri inclusa la profondita` di campo. I pratica due obiettivi della medesima focale, ma con configurazioni ottiche diverse, non sono necessariamente identici. Neppure io sono un ingeniere, ma la matematica associata all’ottica geometrica in genere e` limita all’algebra ed alla trigonometria. Libri sull’argomento ne esistono moltissimi, ma io non sono in grado di fare una recensione. Posso consigliarti, perche` molto chiaro, solo quello che possiedo(e` in inglese): Titolo : APPLIED PHOTOGRAPHIC OPTICS Autore : Sidney F. Ray Editor : Focal Press Codice : ISBN 0-24051540-4 La HF Distribution di Vercelli http://www.cambridgeincolour.com
Febbraio 5, 2008 alle 3:17 am #1323393squinzaPartecipanteOriginariamente inviato da Alessandro88: Tutte queste formule le trovo molto interessanti, esiste un libro od un sito internet che le raccoglie e le spiega con chiarezza (non essendo un ingegnere… 😉 )
Su internet trovi troppe cose. E contrastanti 🙂 Come libro Bepoc consiglia di solito http://www.hfnet.it/libro.asp?Codice=03FCL377. L’ho preso (su Amazon) per curiosità. E’ iper-completo, ma non mi piace come è organizzato, preferirei qualcosa di più organico (ma non so se esiste).
Febbraio 5, 2008 alle 3:18 am #1323394squinzaPartecipanteOOPS abbiamo scritto contemporaneamente 🙂
Febbraio 10, 2008 alle 4:12 pm #1324718Alessandro88PartecipanteGrazie mille per tutte i consigli e le informazioni! A presto!
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