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perchè si stampa così poco?

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  • #1539651
    edogheri
    Partecipante

    carissimi, mi sembra che la maggior parte di noi scatti migliaia di foto che poi vengono visualizzate su monitor o messe on line, mentre la cara vecchia stampa sta diventando sempre meno diffusa . ma il piacere di toccare con mano le nostre opere si è del tutto perso? è solo per il costo? secondo voi qual’è il/i motivo/i di questo trend?

    #1539665
    fireblade
    Partecipante

    E’ solo una questione di educazione…all’immagine.

    Originariamente inviato da edogheri: …la maggior parte di noi scatti migliaia di foto che poi vengono visualizzate su monitor o messe on line

    L’avvento del digitale per molti è stato visto come una liberazione, dagli antipatici negativi, dall’obbligo di passare per il laboratorio di stampa, dall’obbligo di gestire ed archiviare le foto stampate. Per chiunque sia abituato a produrre grandi quantità di foto la stampa chimica è sempre stata una seccatura: tempi di attesa, costi elevati ed il digitale -finalmente- gli ha messo l’anima in pace. Tuttavia questa tipologia di fotoamatore difficilmente va più avanti di così nel suo cammino formativo: sono immortalatori di eventi e niente di più…oggi il digitale li ha liberati da questo fardello. E’ sostanzialmente una questione di formazione: il fotoamatore, colui che ama profondamente la fotografia (e non l’attrezzatura), non scatta 200 foto per poi spulciarle tutte in cerca di quella venuta meglio (pasticciando eventualmente con photoshop quella venuta meno peggio se non ne trova una buona): ne scatta poche, a volte solo una, ma solo dopo avere attentamente studiato la scena e le luci, per poi stamparla con attenzione e perizia, godendosela infine appesa ad un muro nel suo passe-partout, o conservata in un raccoglitore insieme ad altri suoi lavori; questa è una soddisfazione difficile da descrivere e che lo “scattino” della domenica raramente riesce ad apprezzare se non si impegna nello studio. Più in generale, a mio avviso, come in tutti i fenomeni di massa (ed oggi la fotografia lo è diventata prepotentemente), ci sono diversi livelli di conoscenza stratificati e spesso invisibili l’un l’altro: quando si è arrivati ad un certo livello, difficilmente si riesce a vedere il livello superiore, occorre conquistarlo, e non sempre è cosa facile. La fotografia non termina con l’acquisizione dell’immagine, ma procede al passo successivo con la stampa su carta. Solo in questo modo il rettangolo che delimita l’immagine potrà compiere la sua funzione compositiva e veicolante dei significati dell’immagine, basta andare ad una mostra di fotografie per rendersene conto: le fotografie vanno stampate. In pratica oggi stiamo trasformando uno strumento di controllo (il monitor) nello strumento per osservare le fotografie, con risvolti che sarebbe interessante analizzare. Un po’ come se una volta ci si fosse limitati ad osservare le diapositive tramite il lentino-loupe (strumento di controllo) invece che proiettarle. Formalmente lo scopo raggiunto è lo stesso, ma il coinvolgimento emotivo è di tutt’altro impatto. Come sempre non è giusto stigmatizzare un comportamento a priori, ma chi ha l’esperienza maturata da anni di passione ha il dovere di far presente che non bisogna autolimitarsi: esplorare altri ambiti della propria passione apre la mente e la coinvolge in emozioni sempre più grandi. Certo oggi ci sono difficoltà oggettive: molti laboratori di stampa sono gestiti da personale improvvisato nel mestiere con risultati che fanno cascare le braccia, e questo, ad un primo acchito, può provocare delusioni e far passare la voglia di continuare; ma quando ci si è resi conto del potenziale della stampa, non si torna più indietro e la soluzione la si trova sicuramente: volere è potere. Infine oggi la tecnologia mette a disposizione stampanti sicuramente costose, ma che permettono di ottenere livelli di qualità notevoli, anche se bisogna armarsi di pazienza e studiare parecchio. Ma questo, lo sappiamo, è l’imperativo che governa la nostra passione: studiare per tutta la vita 😉

    #1539669
    aleppiu
    Partecipante

    Il motivo di questo trend senz’altro e’ la comodita’ ed e’ anche il fatto che ora si scattano molte piu’ foto di una volta, ricordo che quando usavo la mia compatta a pellicola, gia’ se facevo 2 rullini da 24 avevo gia’ fatto tantissime foto durante una vacanza….mentre ora arrivo dopo una settimana con 500 foto!!! Comunque io per ogni viaggio 50/100 foto le stampo sempre anche perche’ come dicevi tu,saro’ un nostalgico, ma lo sfogliare un album mi da’ sempre piu’ emozione che guardare le foto su un monitor!!!:)

    #1539760
    edogheri
    Partecipante

    Originariamente inviato da fireblade: [/i] L’avvento del digitale per molti è stato visto come una liberazione, dagli antipatici negativi, dall’obbligo di passare per il laboratorio di stampa, dall’obbligo di gestire ed archiviare le foto stampate. Per chiunque sia abituato a produrre grandi quantità di foto la stampa chimica è sempre stata una seccatura: tempi di attesa, costi elevati ed il digitale -finalmente- gli ha messo l’anima in pace. Tuttavia questa tipologia di fotoamatore difficilmente va più avanti di così nel suo cammino formativo: sono immortalatori di eventi e niente di più…oggi il digitale li ha liberati da questo fardello. E’ sostanzialmente una questione di formazione: il fotoamatore, colui che ama profondamente la fotografia (e non l’attrezzatura), non scatta 200 foto per poi spulciarle tutte in cerca di quella venuta meglio (pasticciando eventualmente con photoshop quella venuta meno peggio se non ne trova una buona): ne scatta poche, a volte solo una, ma solo dopo avere attentamente studiato la scena e le luci, per poi stamparla con attenzione e perizia, godendosela infine appesa ad un muro nel suo passe-partout, o conservata in un raccoglitore insieme ad altri suoi lavori; questa è una soddisfazione difficile da descrivere e che lo “scattino” della domenica raramente riesce ad apprezzare se non si impegna nello studio. Più in generale, a mio avviso, come in tutti i fenomeni di massa (ed oggi la fotografia lo è diventata prepotentemente), ci sono diversi livelli di conoscenza stratificati e spesso invisibili l’un l’altro: quando si è arrivati ad un certo livello, difficilmente si riesce a vedere il livello superiore, occorre conquistarlo, e non sempre è cosa facile. La fotografia non termina con l’acquisizione dell’immagine, ma procede al passo successivo con la stampa su carta. Solo in questo modo il rettangolo che delimita l’immagine potrà compiere la sua funzione compositiva e veicolante dei significati dell’immagine, basta andare ad una mostra di fotografie per rendersene conto: le fotografie vanno stampate. In pratica oggi stiamo trasformando uno strumento di controllo (il monitor) nello strumento per osservare le fotografie, con risvolti che sarebbe interessante analizzare. Un po’ come se una volta ci si fosse limitati ad osservare le diapositive tramite il lentino-loupe (strumento di controllo) invece che proiettarle. Formalmente lo scopo raggiunto è lo stesso, ma il coinvolgimento emotivo è di tutt’altro impatto. Come sempre non è giusto stigmatizzare un comportamento a priori, ma chi ha l’esperienza maturata da anni di passione ha il dovere di far presente che non bisogna autolimitarsi: esplorare altri ambiti della propria passione apre la mente e la coinvolge in emozioni sempre più grandi. Certo oggi ci sono difficoltà oggettive: molti laboratori di stampa sono gestiti da personale improvvisato nel mestiere con risultati che fanno cascare le braccia, e questo, ad un primo acchito, può provocare delusioni e far passare la voglia di continuare; ma quando ci si è resi conto del potenziale della stampa, non si torna più indietro e la soluzione la si trova sicuramente: volere è potere. Infine oggi la tecnologia mette a disposizione stampanti sicuramente costose, ma che permettono di ottenere livelli di qualità notevoli, anche se bisogna armarsi di pazienza e studiare parecchio. Ma questo, lo sappiamo, è l’imperativo che governa la nostra passione: studiare per tutta la vita 😉

    quoto in toto ed è per questo che sto valutando l’acquisto di una pro 9000/ 9500 adesso l’immagine stampata (pixma 4600)è sempre molto diversa da quella visualizzata a monitor o tv anche usando sia su fotocamera che su monitor che stampante lo stesso spazio colore ( adobe rgb 1998) quindi per fare una stampa di qualità ( i lab tipo RIKORDA non mi soddisfano troppo) e la strada per realizzare da se le proprie stampe è irta di ostacoli ( sto parlando di stampe fine art ovviamente) per quelle pret a porter è tutto molto più facile…

    #1549068
    tecnico73
    Partecipante

    tutto quello descritto da fire e semplicemente vero, come esempio lampante delle parole di fire posso portare le mia esperienza personale ho cominciato con la fotografia una decina di anni fa con una delle prime compatte che mi sono potuto comprare una hp da 3megapiexl per allora il top sul mercato e mi sono appassionato al tal punto che alla rottura della compatta ho deciso di fare il grande salto passare alla reflex digitale e scattavo migliaia di immagini e pasticciavo con photoshop e programmi simili ma col passare del tempo in queste immagini mi mancava qualcosa, si mi divertivo ma sentivo la necessita di qualcosa, di andare avanti dopo essermi fatto l’ attrezzatura che vedete in firma e un minimo di esperienza con la 400d ho comprato usata una eos 300 che non ha nulla di sofisticato solo un supporto fotosensibile ( il film 35mm) un obiettivo standard il 28-105 e sono passato alla pellicola prima con il colore sviluppando solo il film poi ho allestito una camera oscura, passando al bw ed ora uso pellicola a metro ilford preparandomi i rullini, le soddisfazioni sono indescrivibili il fatto di pensare lo scatto poi la scelta e lo studio del negativo e in seguito la stampa su carta in co sono una cosa indescrivibile una sensazione che con il digitale non riesco a provare, vero che stampo le fotografie che mi interessano di più ma con la 400d se ho stampato in tanti anni una 20ina di scatti e anche troppo con la eos 300 ho un fato album che sto riempiendo di foto e quando le attacco sulle pagine mi dico questa fotografia l’ ho creata io, con una attrezzatura semplice una foto semplice ma che ho creato io e anche vero che con la pellicola il discorso diventa molto più difficile per poter scrivere con la luce bisogna avere un bagaglio di conoscenza che con il digitale non serve, perché semplice sulla 400d basta premere un bottone e si passa da iso 100 a iso 800 senza riflettere con la pellicola bisogna pensare e ripensare prima di fare un tramonto senza cavalletto a iso 100 questo e uno dei grandi vantaggi del digitale ma troppo semplice per chi fa scatti non per lavoro ma per passione ed hobby

    #1549313
    edogheri
    Partecipante

    a questo punto ho deciso! vado controcorrente e mi prendo la 9500 mark II e i 33×48 anche in b/n me li stampo da SOLO! 🙂

    #1549541
    tecnico73
    Partecipante

    Originariamente inviato da edogheri: a questo punto ho deciso! vado controcorrente e mi prendo la 9500 mark II e i 33×48 anche in b/n me li stampo da SOLO! 🙂

    nessuno in questo post và contro corrente ma solo si cerca di spiegare il fenomeno di massa che ha investito la fotografia come detto da altri partecipante il pc il digitale e l’ uso indiscriminato delle immagini hanno portato alla diminuzione della stampa su carta, personalmente ho portato quel esempio proprio in difesa della stampa sia da supporto fotosensibile che da digitale, toccare con mano la stampa da alla fotografia una altra forma come dire “tangibile”

    #1549544
    fireblade
    Partecipante

    Penso che l’amico edogheri voglia dirci che, convinto dalle nostre argomentazioni sulla bellezza della stampa, ha deciso di organizzarsi per farlo in casa. Stante la notevole difficoltà (almeno iniziale) della stampa chimica, ha deciso di cominciare con quella digitale, che probabilmente gli è più congeniale. Gli auguriamo buona fortuna, sono convinto che stampare le proprie foto apre gli occhi ad una visione differente della fotografia. 😉

    #1549602
    edogheri
    Partecipante

    Originariamente inviato da fireblade: Penso che l’amico edogheri voglia dirci che, convinto dalle nostre argomentazioni sulla bellezza della stampa, ha deciso di organizzarsi per farlo in casa. Stante la notevole difficoltà (almeno iniziale) della stampa chimica, ha deciso di cominciare con quella digitale, che probabilmente gli è più congeniale. Gli auguriamo buona fortuna, sono convinto che stampare le proprie foto apre gli occhi ad una visione differente della fotografia. 😉

    Infatti! [can]

    #1549662
    tecnico73
    Partecipante

    visto che siamo in tema di stampa, chiunque pensa che questa pratica sia impossibile e difficile nell’ era del digitale si sbaglia alla grande, la spesa e veramente irrisoria per capirci ingranditore carta chimici e quant’altro serve per iniziare in camera oscura, tutta la spesa è inferiore al prezza di listino della 450d i risultati accettabili arrivano praticamente subito dopo poche prove, ma con questo non dico di essere un esperto stampatore come sostiene fire questo si avvera dopo anni di studi e prove pratiche, la base di tutto l’ ho trovato proprio qui su canoniani con un manuale pratico di camera oscura semplice conciso e spiega tutto dall’inizio alla fine cioè dall’estrazione del film dal caricatore fino alla stampa su carta qui si trova link: downloads.asp?id=363

    #1549691
    Anonimo
    Ospite

    [quote]Originariamente inviato da tecnico73: ora uso pellicola a metro ilford preparandomi i rullini ————————————————————————————————————————-questa non la immaginavo; presumo che ci sia un risparmio, visto che pagai 7,50 euro un rullino bw, oltre naturalmente una ulteriore soddisfazione per il fai da te ancora più ampio….è difficile prepararsi i rullini? Grazie

    #1549756
    tecnico73
    Partecipante

    Originariamente inviato da 18APRILE1921: [quote]Originariamente inviato da tecnico73: ora uso pellicola a metro ilford preparandomi i rullini ————————————————————————————————————————-questa non la immaginavo; presumo che ci sia un risparmio, visto che pagai 7,50 euro un rullino bw, oltre naturalmente una ulteriore soddisfazione per il fai da te ancora più ampio….è difficile prepararsi i rullini? Grazie

    le grosse case produttrici come kodak o ilford vendono la pellicola bw anche a metro con bobine da 17 e 30 metri con un prezzo che oscilla sulle 30 euro per 17m a salire con il prezzo in base alla sensibilità e la lunghezza della pellicola, si vendono anche i caricatori (i rullini) che si aprono e si riutilizzano avvolgendo della nuova pellicola, la spesa iniziale e minima perché serve una bobinatrice che non supera i 20euro e 5 o 6 caricatori che costano circa 1 euro luno, i rullini usa e getta come hai visto i prezzi vanno dal minimo di 3,50 euro per una kodak TRI-X 100 o 400 fino a 7,50 anche 8 euro di una fujifilm, un rullino contiene circa 1,60m di pellicola con le cifre descritte il risparmio economico e molto evidente il divertimento e assicurato, la difficoltà anche qui e minima serve un po di pratica visto che fino a quando non hai chiuso il caricatore tutta l’ operazione si svolge in totale assenza di luce alla ceca poi dai alla pellicola la forma con la punta arrotondata e modellata come quelle commerciali per essere caricata nella fotocamera ed il gioco e fatto

    #1549778
    Anonimo
    Ospite

    Grazie Tecnico, sempre bene sapere…. [lo]

    #1551586
    gloster1974
    Partecipante

    Originariamente inviato da edogheri: a questo punto ho deciso! vado controcorrente e mi prendo la 9500 mark II e i 33×48 anche in b/n me li stampo da SOLO! 🙂

    Leggo solo ora questo post , io posseggo da tempo ( presa appena uscita ) la 9500 mkII e ti posso garantire che le soddisfazioni arriveranno ma attenzione a non rimanere deluso dia primi risultati. Io per poter stampare con ottimi risultati , su carta fine-art , ho dovuto seguire ua filiera di dettagli non trascurabile , monitor speciale ( Lacie 324 ) per avere una corrispondenza perfetta tra video e stampa , entrare nella logica dei profili ICC , usare solo carte di elevata qualita’ come le Canson , le Hanemhule , le Moab che trovi abbastanza facilmente sul mercato ma i prezzi non sono proprio popolari , una media 25 fogli Moab A3+ Entrada Rag Natural 190 circa 90 euro , 3,60 euro a foglio (?) e stampando in B/W con una cartuccia stampi 20 fogli di queste dimensioni moltiplicato per tre , sono altri 43,50 euro se poi consideri le stampe riuscite male ……….. [fru] [fru] [fru] [fru] [fru]. A conti fatti una stampa in B/W in formato A3+ ( 33X48,5 ) costa quasi 7 euro. Ovviamente nulla in confronto alle soddisfazioni che si provano osservando quelle stampe che sono al pari di veri capolavori in fine-art. Per altri dettagli resto a disposizione. P.s. in laboratorio una stampa del genere non la paghi meno di 15 euro , fino a 35 da chi lavora ancora artigianalmente 😉

    #1551834
    tecnico73
    Partecipante

    (?) (?) non conoscevo i prezzi (!) (!) per la stampa digitale fatta in casa :~( :~( :~( ma dopo la spiegazione di gloster reputo le cifre un pochino esagerate ;hm ;hm visto che con la stampa tradizionale non si arriva a cifre del genere [sni] :~( [sni] :~( [sni] :~(

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