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perchè si stampa così poco?

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  • #1551840
    edogheri
    Partecipante

    Originariamente inviato da edogheri: a questo punto ho deciso! vado controcorrente e mi prendo la 9500 mark II e i 33×48 anche in b/n me li stampo da SOLO! 🙂

    rettifico! ho preso la 9000 MKII con la differenza di prezzo ci stampo di tutto di più 🙂

    #1551848
    fireblade
    Partecipante

    Originariamente inviato da tecnico73: non conoscevo i prezzi per la stampa digitale fatta in casa ma dopo la spiegazione di gloster reputo le cifre un pochino esagerate visto che con la stampa tradizionale non si arriva a cifre del genere

    Infatti chi sostiene l’economicità del digitale probabilmente non stampa mai. Tanto per fare un paragone con la stampa chimica: Carta baritata formato 30×40 della massima qualità: €1.30 cad. Carta politenata stesso formato massima qualità: €0,75 cad. Sviluppo: 5/6 euro al litro e rende per 10 litri Arresto: 6/7 euro al litro e rende per 20 litri Fissaggio: 8/9 euro al litro e rende per 10 litri Con tali quantità si possono fare centinaia di stampe, basta organizzarsi e sfruttare lo stesso liquido per molte stampe. Usando quelli in polvere il risparmio è ancora maggiore. L’attrezzatura da stampa (ingranditore, bacinelle ecc) su ebay te la tirano dietro, con un pò di pazienza con 200-300 euro compri una intera camera oscura dismessa. Per quanto riguarda la bobinatura dei rullini la faccio anche io, con un rotolo da 30m si fanno più di 20 rulli da 36pose, per un costo cadauno di circa 2 euro quando la stessa qualità in negozio la fanno pagare minimo 5 euro. Purtroppo la pellicola a metro è poco diffusa, si trovano solo delta100, hp5, fp4 e poche altre qualità, ma il risparmio è notevole. Non c’è nessun bisogno di andare per negozi, si compra tutto via internet e spediscono a casa. Come in tutte le cose essere correttamente informati è utile per farsi un’idea che non sia basata sul solito e noioso sentito dire.

    #1552041
    tecnico73
    Partecipante

    tutto giusto Sandro sono i prezzi che conosco anche io la spesa è veramente irrisoria come già detto prima, per tutto il necessario ho speso meno della metà del prezzo di listino di una 450d, un pacco di 100 fogli 13×18 ilford a gradazione variabile costa mediamente 20 euro 0,20 centesimi a fotografia più la modica cifra dei chimici il tutto si rivela economico appassionante e divertente per chi volesse avvicinarsi a questo mondo fantastico posso aggiungere che una fotocamera eos modello 500n, 300, 3000n ecc. si trovano in rete con prezzi che non superano 50 euro compreso spese di spedizione, per iniziare vanno benissimo e molti di noi che hanno ottiche eos af devono comprare solo il corpo

    #1552064
    marcosantoro
    Partecipante

    leggo ora questo post, e mi trovo d’accordo con quanto detto dagli altri canoniani prima. oggi si stampa molto meno, molti mini lab sono gestiti da personale non pienamente qualificato o da gente che compra un mini-lab, un software un manuale d’istruzione e si crede di essere uno stampatore professionista, non dando il peso alla dovuta esperienza che ci vuole. Per fortuna i laboratori professionali che provengono dalla tradizione chimica e che si sono adeguati al digitale, cambiando solo le macchine ma sfruttando le loro conoscenze, ci sono ancora! 🙂 Per mie personali, pure io stampo a casa alcuni degli scatti che reputo più belli, ma per qualcosa di più particolare vado da un laboratorio, vedi una stampa di un panorama fatto su raso; la stessa immagine vista a monitor e vista su raso ha una resa differente, con l’enorme vantaggio che non devo accendere il pc per rivedermela. Com’è vero che tante volte chi cerca di stampare a casa da solo, il più delle volte rimane deluso perchè non ha la corrispondenza con quello che ha sul monitor, col famoso bivio: 1)lasci perdere… 2/a) tanto ci tenti fino a quando non ci riesci; ( inizi a profilare il monitor, ti procuri stampanti post-scrit; compri spettrofotometri, testi colori originali e le diverse soluzioni aftermarket di inchiostri, per non parlare poi delle preferenze delle carte,ecc.. ecc…); 2/b) vai per tentativi tra le varie impostazioni di stampa ed i vari profili fino ad arrivare a quello che si avvicina di più ( e quando ci riesci salti di gioia…), ignorando la carta ed il colore impiegati….. .. piccola digressione OT…. tante volte mi torna in mente quello che disse roberto mineo, il titolare di una scuola di fotografia a milano. Disse:”…il digitale?! un’illusione bella e buona… fate i conti di quello che vi costa l’acquisto di una digitale, delle relative schede di memoria, dei diversi supporti di archiviazione, e ragionando in diapositiva sono rulli per anni. …poi se c’è qualcosa che vi piace particolarmente ve lo potete sempre far stampare…” per la cronaca, lui usava ancora banco ottico e medio formato per tutti i suoi lavori, e non con dorsi digitali, ora non saprei… ma non credo che abbia cambiato idea… In effetti, il digitale ha accorciato notevolmente i tempi di distribuzione delle immagini, portando una serie di semplificazioni ma anche una serie di complicanze non indifferenti. Tuttavia le mie macchine a pellicola le ho ancora, ogni tanto gli faccio fare qualche ciclo di scatti, ma cerco di ponderarne l’uso. (il mio primo corpo macchina zenith 122k con 50/2 la custodisco gelosamente!). però il medio formato, con le sue pellicole e dia mi tenta sempre…. sai che “capate” tra le stampe…..( ancora più interessante chiedere poi quale è fatta con la pellicola e quale col digitale… 🙂 🙂 🙂 :))

    #1552093
    edogheri
    Partecipante

    Originariamente inviato da gloster1974: Leggo solo ora questo post , io posseggo da tempo ( presa appena uscita ) la 9500 mkII e ti posso garantire che le soddisfazioni arriveranno ma attenzione a non rimanere deluso dia primi risultati. Io per poter stampare con ottimi risultati , su carta fine-art , ho dovuto seguire ua filiera di dettagli non trascurabile , monitor speciale ( Lacie 324 ) per avere una corrispondenza perfetta tra video e stampa , entrare nella logica dei profili ICC , usare solo carte di elevata qualita’ come le Canson , le Hanemhule , le Moab che trovi abbastanza facilmente sul mercato ma i prezzi non sono proprio popolari , una media 25 fogli Moab A3+ Entrada Rag Natural 190 circa 90 euro , 3,60 euro a foglio (?) e stampando in B/W con una cartuccia stampi 20 fogli di queste dimensioni moltiplicato per tre , sono altri 43,50 euro se poi consideri le stampe riuscite male ……….. [fru] [fru] [fru] [fru] [fru]. A conti fatti una stampa in B/W in formato A3+ ( 33X48,5 ) costa quasi 7 euro. Ovviamente nulla in confronto alle soddisfazioni che si provano osservando quelle stampe che sono al pari di veri capolavori in fine-art. Per altri dettagli resto a disposizione. P.s. in laboratorio una stampa del genere non la paghi meno di 15 euro , fino a 35 da chi lavora ancora artigianalmente 😉

    grazie 1000 eh! lo so i profili e la corrispondenza colore…. ):( per adesso ho preso la 9000 ( € 396 contro i 750 della 9500 e visto che amo i colori e la carta lucida…) poi gli inchiostri dye li conosco meglio e sono più facilmente gestibili di quelli a pigmenti o almeno credo, poi ho ordinato la a3+ platinum della canon e 2 carte speciali ilford a3 e a3+ vediamo quello che riesco a fare 🙂 p s per il monitor ho un hp wide da 24 pollici di ottima qualità , non è professionale ma per un amatore dovrebbe bastare.

    #1552103
    tecnico73
    Partecipante

    Originariamente inviato da marcosantoro: leggo ora questo post, e mi trovo d’accordo con quanto detto dagli altri canoniani prima. oggi si stampa molto meno, molti mini lab sono gestiti da personale non pienamente qualificato o da gente che compra un mini-lab, un software un manuale d’istruzione e si crede di essere uno stampatore professionista, non dando il peso alla dovuta esperienza che ci vuole. Per fortuna i laboratori professionali che provengono dalla tradizione chimica e che si sono adeguati al digitale, cambiando solo le macchine ma sfruttando le loro conoscenze, ci sono ancora! 🙂 Per mie personali, pure io stampo a casa alcuni degli scatti che reputo più belli, ma per qualcosa di più particolare vado da un laboratorio, vedi una stampa di un panorama fatto su raso; la stessa immagine vista a monitor e vista su raso ha una resa differente, con l’enorme vantaggio che non devo accendere il pc per rivedermela. Com’è vero che tante volte chi cerca di stampare a casa da solo, il più delle volte rimane deluso perchè non ha la corrispondenza con quello che ha sul monitor, col famoso bivio: 1)lasci perdere… 2/a) tanto ci tenti fino a quando non ci riesci; ( inizi a profilare il monitor, ti procuri stampanti post-scrit; compri spettrofotometri, testi colori originali e le diverse soluzioni aftermarket di inchiostri, per non parlare poi delle preferenze delle carte,ecc.. ecc…); 2/b) vai per tentativi tra le varie impostazioni di stampa ed i vari profili fino ad arrivare a quello che si avvicina di più ( e quando ci riesci salti di gioia…), ignorando la carta ed il colore impiegati….. .. piccola digressione OT…. tante volte mi torna in mente quello che disse roberto mineo, il titolare di una scuola di fotografia a milano. Disse:”…il digitale?! un’illusione bella e buona… fate i conti di quello che vi costa l’acquisto di una digitale, delle relative schede di memoria, dei diversi supporti di archiviazione, e ragionando in diapositiva sono rulli per anni. …poi se c’è qualcosa che vi piace particolarmente ve lo potete sempre far stampare…” per la cronaca, lui usava ancora banco ottico e medio formato per tutti i suoi lavori, e non con dorsi digitali, ora non saprei… ma non credo che abbia cambiato idea… In effetti, il digitale ha accorciato notevolmente i tempi di distribuzione delle immagini, portando una serie di semplificazioni ma anche una serie di complicanze non indifferenti. Tuttavia le mie macchine a pellicola le ho ancora, ogni tanto gli faccio fare qualche ciclo di scatti, ma cerco di ponderarne l’uso. (il mio primo corpo macchina zenith 122k con 50/2 la custodisco gelosamente!). però il medio formato, con le sue pellicole e dia mi tenta sempre…. sai che “capate” tra le stampe…..( ancora più interessante chiedere poi quale è fatta con la pellicola e quale col digitale… 🙂 🙂 🙂 :))

    prescindendo dal fatto che nel settore ci sia + o – professionalità nella stampa fotografica è il fenomeno digitale di perse ha portare una forte diminuzione nella stampa su carta: 1° per la mole di immagini che si possono scattare con una macchina fotografica digitale, non tutte si possono stampare 2° la stessa possibilità di visualizzare le immagini su monitor, pc, tv con dvd portano l’ utente medio a non recarsi più presso i centri di stampa, 3° ed ultimo punto della mia analisi, la società moderna che è (purtroppo) abituata a muoversi in maniera frenetica non può più aspettare mesi per visualizzare in maniera concreta una fotografia per capirci, una pellicola nella mia eos 300 può durare settimane perché non ho tempo (lavoro) non trovo soggetti interessanti la foto va studiata e pensata prima altrimenti non la scatto ecc… poi impiego una settimana per sviluppare il film e ore e ore in camera oscura per stampare le fotografie in termini di tempo possono essere anche mesi la società moderna non è più in grado di accettare tutto questo per un semplice motivo si vuole tutto e subito, il digitale ha pienamente risposto alla richiesta della società poi c’è il lato economico che va ponderato molto attentamente, io non conoscevo il valore di spesa di una stampa casalinga in digitale e dopo le affermazioni i post letti in precedenza + la spiegazione di gloster sono rimasto [sci] [sci]

    #1552112
    CppOOP
    Partecipante

    Stampo poco. Pochissimo. Quasi nulla. Diciamo che finora ho stampato solo i rulli della (ahem, delle) Zorki e un foto album. Le foto delle Zorki, le migliori, le ho scannerizzate, e le vedo più spesso sullo schermo che su carta. Credo che è un semplice riflesso del modo in cui vivo. Se sono in casa sono davanti uno schermo. Sempre. Inoltre vivo in un casino assurdo, in cui gli oggetti (ne compro… sono pieno di cianfrusaglie…) tendono ad incasinarsi, impolverarsi e rovinarsi… il tutto quasi costantemente ignorati. Quindi se stampassi mi durerebbero poco e non le vivrei granché. Non ho spazio dove appenderle, che sarebbe l’unica opportunità di vederle un pò spesso… Le versioni digitali invece le vivo molto di più. Il pc è quasi sempre con me, e le foto quindi anche. Quando no c’è sono nell’iPhone. Le condivido con gli amici. Anche quelli lontani grazie ad Internet. E ne ho di amici molto lontani. Inoltre giro molto. E anche quando sono al quartier generale sto pochissimo in casa. Però ammetto che l’idea di stamparmi da solo foto analogiche mi attrae moltissimo. Non tanto per l’avere la foto poi, quanto per il processo produttivo e per il sentirla ancora più mia. Lavorarci di più, metterci di più le mani, sporcarmecele, giocare con gli acidi 🙂 Ma come detto non ho spazio in casa. Non vivo in una casa mia. E già sconfino dai miei spazzi ora con le mie cose… E poi ho altre priorità… se avessi lo spazio metterei prima un bigliardino 🙂 poi la camera pulita… Ma come detto non ho spazio per le mie cose… ed ho un mare di cianfrusaglie e soprattutto fiumi di libri e riviste… Ecco, i libri. I libri fanno eccezione. Li conservo un pò meglio (per lo meno i migliori… poi ce ne sono centinaia buttati sotto il letto 🙂 ) e sono l’unico momento in casa in cui mi stacco da uno schermo (giuro proprio l’unico… mangio davanti a tv e pc…) E come ho detto ho stampato un foto album (direttamente da Aperture, stampato e consegnato dalla Apple.) e mi è piaciuto molto. Avere il libro fra le mani è stata una gran bella soddisfazione. E anche se magari la risoluzione non era pari a quella dello schermo sembrano senz’altro più belle lì [ale] I libri. Si di foto album ne stamperò altri. Molti. La stampa di foto forse apparterrà al mio futuro. ma al momento non si adatta alla mia vita.

    #1552120
    fireblade
    Partecipante

    Originariamente inviato da CppOOP: Credo che è un semplice riflesso del modo in cui vivo. Se sono in casa sono davanti uno schermo. Sempre. Inoltre vivo in un casino assurdo, in cui gli oggetti (ne compro… sono pieno di cianfrusaglie…) tendono ad incasinarsi, impolverarsi e rovinarsi… il tutto quasi costantemente ignorati. Quindi se stampassi mi durerebbero poco e non le vivrei granché. Non ho spazio dove appenderle, che sarebbe l’unica opportunità di vederle un pò spesso…

    Sotto questo punto di vista la stampa in camera oscura è maestra di vita. Ti insegna ad aspettare, a riflettere su quello che stai facendo al buio sapendo che ogni manovra errata comporta uno spreco. Ti insegna anche a ragionare per capire il motivo dei tuoi errori. Ti insegna ad essere ordinato e ti obbliga a lavorare nel pulito, con metodo e raziocinio, altrimenti butti tutto. La stampa digitale la puoi fare anche nel caos e nella polvere, quella chimica no. In poche parole, ti insegna la disciplina, e non è affatto cosa da poco. 😉

    #1552196
    EnricoX
    Partecipante

    Originariamente inviato da CppOOP: Però ammetto che l’idea di stamparmi da solo foto analogiche mi attrae moltissimo. Non tanto per l’avere la foto poi, quanto per il processo produttivo e per il sentirla ancora più mia. […] Ecco, i libri. I libri fanno eccezione. Li conservo un pò meglio

    A mio modesto parere stampare una fotografia ti permette un rapporto molto più “fisico” con essa, e ti permette anche di apprezzarla in un modo che a schermo non potrai mai fare. Come un quadro, ad una buona stampa ti puoi avvicinare per ammirare la finezza della grana e di un dettaglio, e poi ti riallontani per ammirarne le proporzioni e la bellezza d’insieme. Cose che a monitor non si possono fare (e non venitemi a parlare di crop al 100% e menate del genere). Le TUE foto di cui sei innamorato, soddisfatto, che ti emozionano, vanno assolutamente e imprescindibilmente stampate. La dimensione e il formato variano da scatto a scatto, ma la presenza fisica di un immagine davanti a te è impagabile. E non solo in bianco e nero. Ciao Enrico [lo]

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