- Questo topic ha 8 risposte, 7 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 10 anni, 6 mesi fa da Luppolo.
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Aprile 24, 2014 alle 7:32 pm #1802105roberto miglioriPartecipante
Salve a tutti
Avrei una domanda da farvi..
Ogni tanto sento parlare di “percorso visivo all’interno di una foto”… nel senso, credo, che le varie cose presenti nella foto, che siano in primo piano o nello sfondo, creino appunto un percorso, che renda la foto “bella”..
C’è qualcuno che può illuminarmi in merito?Aprile 24, 2014 alle 8:12 pm #1802106LuppoloPartecipanteti suggerisco di leggere qualcosa sulle regole di composizione: regola dei terzi, sezione aurea, psicologia della Gestalt…
Aprile 24, 2014 alle 10:09 pm #1802112GioBarPartecipantePRINCIPI DI COMPOSIZIONE FOTOGRAFICA SECONDO FEININGER
il libro è difficile trovarlo, a me ne sta arrivando uno usato, ma sono anni che lo cerco (ad un prezzo decente)…
è uno dei tanti, ma forse il più autorevole…
cerca anche il libro di Freeman: L’occhio del fotografo, ma anche Lezioni di fotografia di Stephen Shore…
letti questi ne saprai davvero molto, molto di più! 😉
Aprile 24, 2014 alle 10:52 pm #1802116ItzerPartecipante[quote=”Lippolo” post=631289]ti suggerisco di leggere qualcosa sulle regole di composizione: regola dei terzi, sezione aurea, psicologia della Gestalt…[/quote]
Regola dei terzi, sezione aurea… certo, mi stanno bene, ma quell’altra “cosa” la scopro adesso.
Devo dire che un rapido excursus in Wikipedia non mi ha molto illuminato divagando troppo su implicazioni filosofiche o percezioni visive che mi han fatto venire in mente l’optical art, ma nulla più.
Insomma… sicuro che per fotografare sia utile conoscere la Psicologia della Gestalt? E non dirmi che ad essa ti ispiri quando scatti, perchè francamente stenterei a crederti.Aprile 25, 2014 alle 5:48 am #1802131FrancoPartecipanteI libri che ti hanno consigliato sono molto validi. Tra quelli in catalogo, “L’occhio del fotografo” di Michael Freeman è utile per imparare a leggere e comporre in fase di ripresa, ma anche, seppur con importanza minore, per seguire il “percorso visivo” attraverso l’osservazione critica di una fotografia.
[quote=”roberto migliori” post=631288]Salve a tutti
Ogni tanto sento parlare di “percorso visivo all’interno di una foto”… nel senso, credo, che le varie cose presenti nella foto, che siano in primo piano o nello sfondo, creino appunto un percorso, che renda la foto “bella”..
[/quote]Non solo bella, Roberto, la bellezza e nel soggetto (a), ma è anche negli occhi di chi guarda (b).
Possiamo intendere i “percorsi visivi all’interno di una foto” come parte di un linguaggio prettamente visuale (“uno sguardo sulle cose”), riferito ad un contesto isolato di tipo “fotografico” oppure precipuamente “iconografico”, in un caso parliamo di fotografia, nell’altro caso di linguaggi visuali riferiti alla percezione umana dei segni presenti nella realtà circostante e dei significati ad essi attribuiti (semiotica).
Le due cose sono strettamente legate ed è molto difficile sintetizzare l’essenza della frase da te citata, diciamo che ogni cosa che passa davanti a nostri occhi segue un percorso predefinito nella nostra mente (b), però esiste un “essere in se” delle cose che non è soggettivato dalla nostra presenza (a), il compito del fotografo è quello di rilevare la presenza delle cose e di percepirne l’essenza tramite un percorso (la composizione fotografica, ma non solo) accettato da un numero di osservatori più o meno ampio (non a tutti e non necessariamente riferito ad un’elevato numero di potenziali osservatori alla quale il messaggio è diretto).Se tu avessi chiesto di specificare il senso di un “percorso visivo all’interno delle cose” sarebbe stato più semplice, ma siccome è proprio la natura fotografica (delle cose) ad aumentare la complessità dell’argomento, risulta difficile riassumere in poche parole il senso della tua frase, non a caso sull’argomento il dibattito culturale è piuttosto articolato.
[lo]Aprile 25, 2014 alle 9:53 am #1802140MassimoPartecipanteRoberto la prossima volta che ci vediamo ti do il libro di freeman 😉
Aprile 25, 2014 alle 5:34 pm #1802176lovis1PartecipanteIl percorso fotografico è un percorso culturale che per sua natura non ha mai fine, e rispondere alla tua domanda può essere semplicistico…difficile o impossibile. onestamente non so come risponderti e mi dispiace. Una domanda da farsi, anche se banale,…..ma io perché sto fotografando?….se come penso la pratica (facoltativa) è da associarsi al piacere personale possiamo tranquillamente affermare che ogni foto che farai sarà assolutamente bella, un saluto.
Aprile 28, 2014 alle 8:10 pm #1802509roberto miglioriPartecipanteGrazie a tutti…
P.S. per Max : Evidentemente devo sempre avere un tuo libro in prestito… sarà destino..
Maggio 14, 2014 alle 1:45 pm #1803748LuppoloPartecipante[quote=”Itzer” post=631299]
….
Insomma… sicuro che per fotografare sia utile conoscere la Psicologia della Gestalt? E non dirmi che ad essa ti ispiri quando scatti, perchè francamente stenterei a crederti.[/quote]Infatti non te lo dico, come non ti dico che previsualizzo ogni volta la regola dei terzi o della sezione aurea (almeno non sempre, a volte non consciamente).
Ma se studi la Psicologia della Gestalt familiarizzi con il funzionamento del binomio occhio-cervello, sulla percezione che ha del mondo.
Questa consapevolezza, di certo, a lungo andare contribuisce a migliorare la composizione, anche perchè in fondo molti concetti della Gestalt sono davvero semplici ed immediati. -
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