[batinblack]

Grande Rumbly aggiungo volentieri anche i miei più sinceri complimenti per questo magnifico reportage dal sapore quotidiano ottimamente proposto. bat

[jackerss]

Originariamente inviato da fireblade: Devi liberare la mente dall’assillo tecnologico. Ma per fare questo devi avere una grande padronanza della tecnica. Lo so, è una contraddizione apparente, ma è così. 🙂

Chiedo venia, utilizzo questo autorevole commento per fare un po’ la voce fuori dal coro. Emotivametne ed artisticamente lascio anche io il mio 10 e lode per l’interpretazione che una illuminante mattina romana, ha avuto sull’animo del fotografo: davvero complimetni. L’unica curiosità è che, non so se è il mio monitor (le rivedrò da casa) ma alcune foto a me appaiono troppo sovraesposte, al limite della lettura; un’altra, quella dei conducenti NCC con un errore che qui, non si fa passare mai inosservato. Finisco di leggere gli interventi e scopro che era un esperimento, che voleva utilizzare una pellicola particolare che finora si era solo sentita nominare; che si è usata pure una macchina particolare, molto vecchia, senza alcuni strumenti che hanno dovuto far attingere il fotografo a tutto il suo bagaglio tecnico (e quindi calcolo di iperfocale ecc); mi pare di aver letto pure che la pellicola in questione non brucia i bianchi (lo dico solo per tornare alla mia prima osservazione). Il fotografo stesso ha detto che, essendo la prima volta che si cimentava in uno stile nuovo, con un apparecchio nuovo e con il materiale nuovo, è stato fortunato. Allora mi domando: quand’è che la tecnica o alcune regole possono essere bypassate in funzione del risultato? Cioè perchè qui, ripeto, in questa sequenza di foto sicuramente molto belle, molto poetiche ecc, nessuno ha detto che alcune sono troppo sovraespote o, per la velocità di completare lo scatto per motivi di ovvia privacy e di scena piu’ naturale, almeno una è stata tagliata così così^? Rinnovo i miei complimenti al fotografo che, con me ed in questi scatti sfonda una porta aperta (io adoro roma, adoro lo street, ed adoro il b/n) e voglia leggere il moi intervento davvero come un bisogno di sapere. Ciao

[GianMauro]

Mi permettoto di rispondre a jackerss, non per criticare ciò che ha scritto ma contribuire con il mio parere a dare una risposta alla sua domanda. Credo che la risposta sia proprio il risultato. Provacatoriamente ti domando: quando guardi una foto cosa vedi? nitidezza, fuoco, abberazzione cromatica, luci….? o ti soffermi, come credo, su cosa quella foto ti ha trasmesso, sulle emozioni. Personalmente, penso che rumblebeat abbia avuto così tanti consensi proprio perchè ha trasmesso emozioni e non tecnicismi. Ciao GianMauro

[jackerss]

Grazie GianMauro ma forse mi sono spiegato male. Ho premesso che le foto le ho apprezzate, anche se ho notato una certa riverenza da parte di tutti quelli che sono intervenuti, mentre “la corrente” del forum è spesso rivolta a sottolineare eventuali errori (e ne sono sicneramente contento, perchè così acquisisco nozioni e competenze che altrimenti non avrei). Tornando alle sensazioni posso dire che reputo il “reportage” molto piu’ sostanzioso di alcuni singoli scatti; tipo i primi due dei cani, dove si vede un padrone a metà, dove la parte destra della foto è completamente bruciata, e tornando alla valutazione mi chiedo, ci sono o no alcuni errori grossolani che, una serie di persone e complimenti hanno posto in secondo piano, per le emozioni vissute dalle foto? Un altra domanda; se non ci fossero state le poetiche didascalie, le foto sarebbero state vissute allo stesso modo? Tutto qui 😉

[GianMauro]

Gentilissimo jackerss, ti ringrazio per la risposta. Preciso subito che non ho riverenze nei confronti di rumblebeat e che le poetiche didascalie si, aggiungono qualcosa in più. Ti posso assicurare che condivido il tuo punto di vista, infatti non ti ho criticato (l’ho scritto) ho solo risposto alla tua domanda. Credo, inoltre, che ogni tanto questo forum è un pò duro con le critiche ma è anche vero che scriviamo “critiche e commenti sono graditi” alla fine del post. Difficile dire quanto bene o male ci fanno ma come tu stesso scrivi: “ne sono sicneramente contento, perchè così acquisisco nozioni e competenze che altrimenti non avrei”. Io, frequento questo sito anonimamente (anche se registrato) da molto tempo e solo da poco ho cominciato a “postare” qualche commento e ho sempre notato un pò di durezza e avvolte anche supponezza nelle critiche, come se la ricerca dell’errore fosse la cosa più importante della recensione che si andava a fare, a scapito del sentimento che la stessa foto voleva trasmettere. Ci sono Autori e Artisti (non è un errore il maiuscolo) a cui non è mai importato della regola dei terzi, della sezione aurea o se la foto è esposta a destra o sinistra dell’istogramma, soltanto perchè fanno “parlare” le loro foto, nel senso che comunicano emozioni. Certo se facciamo una foto macro di un minuscolo insetto per Nation Geografic ci aspettiamo che sia perfetta e nitida (…e chiaramente se ci sono errori va detto), tanto di cappelo (..e rispetto) per il fotografo, ma è veramente questo lo spirito giusto? fotografiamo e riportiamo immagini perfette e reali o fermiamo istanti di vita e reinterpretiamo quel momento? ciao GianMauro

[rumblebeat]

concordo con le critiche di Jackers: alcuni di questi scatti sono tutt’altro che impeccabili dal punto di vista tecnico. lavorare con una macchina dei primi anni ’50 senza esposimetro e con la messa a fuoco fuori uso può essere solo parzialmente un’attenuante. nella prima effettivamente c’è, in secondo piano, una persona decapitata. pensavo che i cani focalizzassero l’attenzione dell’osservatore, ma effettivamente quel taglio può dare fastidio. la seconda, sempre sui cani, ha sulla destra una parte bruciata perché il sole basso batteva su quell’edificio e dovendo esporre una piazza in ombra per il sole basso della mattina ho dovuto sacrificare quella parte. qui francamente non avrei saputo fare di meglio. forse lo scatto andava evitato? anche gli autisti sono stati amputati nell’inquadratura, vero. e poi ce ne sono altre più o meno mosse, o con inquadrature troppo strette. qualche foto avrei dovuto evitare di postarla. una selezione più rigorosa forse sarebbe stata più opportuna. lavorare con un 50 fisso inquadrando con un mirino annebbiato dagli anni rende più difficile un genere non facile. è stata una scommessa. poteva andare peggio, la prossima volta cercherò di fare di meglio, magari con una macchina più decente. credo comunque che in certi generi di foto, come il fotogiornalismo, il reportage o appunto la street photography, un micromosso o un’inquadratura imperfetta possano essere sopportabili se l’immagine riesce a trasmettere qualcosa. la “riverenza” che dici non credo e non vedo perché mi debba essere tributata. sono un fotografo dilettante e pasticcione come tantissimi, qui dento. forse qualcuno si sarà fatto trascinare da qualche commento positivo, o il fascino retrò dei mezzi usati ha attirato curiosità e simpatia. le didascalie: è vero, non sono parte della foto e sono un elemento aggiunto, non strettamente fotografico. però le ho scritte io, non le ho copiate da wikipedia, e credo che in qualche modo facciano parte del processo creativo che porta alla realizzazione di un lavoro personale. in conclusione: grazie Jackers per le critiche e gli apprezzamenti garbatamente motivati. grazie a Gianmauro per il contributo alla discussione. grazie al maestro del bianco e nero romano Batinblack. ho intenzione di tornare sul tema, sempre in analogico, sempre con una macchina a telemetro, ma un po’ meno di antiquariato. buona luce a tutti.

[jackerss]

Ragazzi stop. Sono sincero (riferendomi a GMauro, quando accenno all’apprezzametno delle critiche che mi fanno in funzione di un’ottica futura, e superiore) ma avete visto le mie foto? Chi meglio di me puo’ definirsi principiante… Io ho solo applicato una regola di criticità che, sempre come dice GMauro, con il quale concordo piu’ che pienamente, molto spesso sembriamo impietosi, ed un filino pieni di una capacità oggettiva che riguarda, in fin dei conti, un arte tra le piu’ difficili, e forse ancor di piu’, la capacità soggettiva che “abbiamo” di tirarla fuori. E dico abbiamo perchè potemo migliorare tecnica e stile, ma il taglio e l’inquadratura, a mio avviso, sarà sempre quella che ci suggerisce il nostro buon gusto. Rumble, leggendo il tuo post, mi rinfranco. Sinceramente. Perchè noi siamo l’esempio di uno scambio cordiale e civile di un punto di vista diverso, come è giusto che ci sia, forse doveroso. Per il alto tecnico sottolineo che, nonostante il mio scarso lato tecnico, ho solo applicato alcune considerazioni che spessissimo ho visto applicare in giro. Ma in tutta franchezza confesso che io no nsaprei nemmeno dove mettere le mani nella macchina che hai usato tu, e dall’altra parte, volevo davvero capire se l’utilizzo di un mezzo molto particolare, ci esonera dall’osservare alcune regole “di base” che probabilmente, proprio con quel mezzo particolarissimo, farebbero la differenza. Cmq, per me vedere le foto è stato un piacere, sono un amante delle parole, amo scrivere, e leggere le didascalie mi ha ispirato moltissimo; direi a tal proposito che il tuo risultato, se era quello di voler emozioanre, è stato pienamente raggiunto. (o)

[Matteo]

Veramente ben fatte! Tra tutte preferisco la scalinata con lo sfortunato elemento…le desrizioni sono ad hoc. Un bel risultato che, un giorno, spero di poter avvicinare. Bravo!

[EnricoX]

Accidenti mi ero proprio perso questi piccoli capolavori… davvero molto emozionanti, spontanei, bellissimi. (o)

[Autore]

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