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Maggio 15, 2012 alle 5:40 pm #1710046pdigiambattistaPartecipante
Carissimi parlando di immagini di reportagefotogiornalistico, mi coplisce molto quel senso di presenza, di profondità e di qun quasi tridimensionale. Mi sono spesso chiesto come si ottiene tutto ciò, in quanto ciò è in grado di rendere una foto bella in una eccellente. Non nego che prima o poi mi recherò anch’io in uno di questi laboratori in grado di esaltare un buon lavoro trasformandolo in un eccellente lavoro. In fin dei conti anche in passato, i bravi stampatori erano in grado di esaltare un ottimo lavoro, tirando fuori da esso tutte le potenzialità estetiche e non. Purtroppo sino ad ora mi sono arrovellato il cervello su photoshop cercando di ottenere simili risultati, ma sempre invano! Si ho ottenuto anche risultati apprezzabili, ma mai quelli che effettivamente ti fanno cambiare marcia. Ora mi chiedevo, prima di gettare definitivamente la spugna rivolgendomi a professionisti della postproduzione, qualcuno tra voi per caso ha raggiunto tali risultati? Come esempio di quanto detto, vi invito a guardare un paio di autori giovani che stimo molto fotograficamente: paolo Marchetti, Alessandro Grassani. :ng
Maggio 15, 2012 alle 5:53 pm #1710048mabriolaPartecipantepersonalmente non noto nulla di stratosferico nell’editing degli autori proposti
Maggio 15, 2012 alle 8:01 pm #1710073FrancoPartecipantepenso che in molti lavori dove l’intervento di PP è rilevante e al tempo stesso valorizzante, spesso, contrariamente a quanto si è portati a pensare, l’intervento di “produzione” è essenziale per ottenere un risultato ottimale (e non casuale) anche in PP, anche in generi come il reportage. L’intelligenza del fotografo per comprendere i mille fattori che determinano la qualità di uno scatto e la sua presenza sulla scena risultano fondamentali per evitare che il lavoro in PP si trasformi in un continuo sperimentare, a volte con risultati discontinui e disomogenei. Un deficit in uno dei due campi, nella PP o nella preparazione allo scatto, risente inevitabilmente di una ricaduta qualitativa sul lavoro finale. Preparazione, sviluppo e finalizzazione (stampa) sono processi creativi, spesso intimamente legati (ma ci sono anche delle eccezioni), per questo trovo poco utile demandare il lavoro ad altri, se il tempo a disposizione lo consente, se non viene “favorita” una certificazione dell’originalità dell’immagine, come avviene nel reportage dove questa certificazione risulta un valore aggiunto nell’offerta all’agenzia di press. Nel lavoro di Marchetti questo è evidente, certe foto sono il frutto di un’oculata visione della scena e del soggetto, luce, orari di ripresa, esposizione, posizione del soggetto e del fotografo non sono lasciati al caso neppure nelle istantanee .. Tutto questo consente una standarizzazione del lavoro di ripresa e di conseguenza, della PP. Mentre per il lavoro di Grassani, questo è ancora più’ evidente, la sua fotografia è pensata come arte, dietro ad ogni immagine c’è un grande lavoro di preparazione, la PP ha un peso enormemente inferiore rispetto il lavoro di “produzione” dell’immagine, ma importante perché finalizza l’immagine e la rende fruibile al pubblico, che la identifica con l’autore, con un determinato lavoro .. insisti, magari parlane nel forum, l’argomento è interessante .. ciao [lo]
Maggio 15, 2012 alle 8:10 pm #1710076mabriolaPartecipanteOriginariamente inviato da fra65: penso che in molti lavori dove l’intervento di PP è rilevante e al tempo stesso valorizzante, spesso, contrariamente a quanto si è portati a pensare, l’intervento di “produzione” è essenziale per ottenere un risultato ottimale (e non casuale) anche in PP, anche in generi come il reportage. L’intelligenza del fotografo per comprendere i mille fattori che determinano la qualità di uno scatto e la sua presenza sulla scena risultano fondamentali per evitare che il lavoro in PP si trasformi in un continuo sperimentare, a volte con risultati discontinui e disomogenei. Un deficit in uno dei due campi, nella PP o nella preparazione allo scatto, risente inevitabilmente di una ricaduta qualitativa sul lavoro finale. Preparazione, sviluppo e finalizzazione (stampa) sono processi creativi, spesso intimamente legati (ma ci sono anche delle eccezioni), per questo trovo poco utile demandare il lavoro ad altri, se il tempo a disposizione lo consente, se non viene “favorita” una certificazione dell’originalità dell’immagine, come avviene nel reportage dove questa certificazione risulta un valore aggiunto nell’offerta all’agenzia di press. Nel lavoro di Marchetti questo è evidente, certe foto sono il frutto di un’oculata visione della scena e del soggetto, luce, orari di ripresa, esposizione, posizione del soggetto e del fotografo non sono lasciati al caso neppure nelle istantanee .. Tutto questo consente una standarizzazione del lavoro di ripresa e di conseguenza, della PP. Mentre per il lavoro di Grassani, questo è ancora più’ evidente, la sua fotografia è pensata come arte, dietro ad ogni immagine c’è un grande lavoro di preparazione, la PP ha un peso enormemente inferiore rispetto il lavoro di “produzione” dell’immagine, ma importante perché finalizza l’immagine e la rende fruibile al pubblico, che la identifica con l’autore, con un determinato lavoro .. insisti, magari parlane nel forum, l’argomento è interessante .. ciao [lo]
Franco tocchi un argomento già discusso e bestemmiato in passato…desidero solamente aggiungere che a meno di non possedere incredibili capacità visionarie se non si seguono corsi, aggiungerei specifici, difficilmente si diventa padroni di un ottimo editing…inutile partecipare alle infinite ed inutili proposte di improbabili seducenti insegnanti, nel panorama nazionale non sono tanti i nomi che contano, piuttosto la domanda è: quanto si è disposti ad investire in questa formazione?…perchè costa…e tanto ne so qualcosa
Maggio 15, 2012 alle 9:10 pm #1710093FrancoPartecipanteè vero Michele, i meccanismi della PP sono molto complessi e richiedono svariate conoscenze, di informatica, fisica, matematica, fotografia, ecc….. basta cambiare una virgola per avere un risultato diverso, in un’infinità di variabili…… fare dei corsi vuol dire bypassare e accelerare l’apprendimento delle modalità piu’ utili e giuste per ottenere determinati risultati. Parliamo di esigenze professionali o fotoamatoriali avanzate, ovviamente, il comune fotoamatore si diverte a sperimentare (e sbagliare) e spesso non ha esigenze che giustificano corsi avanzati di PP, anche se qualche corso base può essere molto utile per non far perdere tempo….. se si può, meglio partire con il piede giusto, le abitudini sono difficili da togliere….
Maggio 15, 2012 alle 9:30 pm #1710102rpiccioliPartecipanteA me personalmente i reportage di Paolo Marchetti piacciono moltissimo.
Maggio 15, 2012 alle 11:42 pm #1710120mabriolaPartecipanteOriginariamente inviato da fra65: è vero Michele, i meccanismi della PP sono molto complessi e richiedono svariate conoscenze, di informatica, fisica, matematica, fotografia, ecc….. basta cambiare una virgola per avere un risultato diverso, in un’infinità di variabili…… fare dei corsi vuol dire bypassare e accelerare l’apprendimento delle modalità piu’ utili e giuste per ottenere determinati risultati. Parliamo di esigenze professionali o fotoamatoriali avanzate, ovviamente, il comune fotoamatore si diverte a sperimentare (e sbagliare) e spesso non ha esigenze che giustificano corsi avanzati di PP, anche se qualche corso base può essere molto utile per non far perdere tempo….. se si può, meglio partire con il piede giusto, le abitudini sono difficili da togliere….
certo Franco, per me è importante che anche un fotoamatore possa apprendere i giusti procedimenti per editare una fotografia digitale, è di aiuto anche a capire come scattare determinate fotografie per arrivare ad un determinato risultato, in un certo senso è parte integrante di tutto il procedimento
Maggio 16, 2012 alle 2:57 am #1710141rpiccioliPartecipanteQuoto Mabriola. Il concetto espresso mi piace tantissimo. E non nascondo una certa invidia verso chi sa utilizzare bene strumenti di photoediting. E’ sempre quel maledetto tempo che manca per approfondire ulteriormente…
Maggio 16, 2012 alle 2:58 am #1710143pdigiambattistaPartecipanteMi fa moilto piacere che l’argomento susciti e stuzzichi tanta attenzione! Si mi piacerebbe editare in proprio le mie foto, ma come detto da voi i meccanismi dell PP sono decisamente complessi e al tempo stesso richiedono svariate conoscenze. Inoltre bisogna poi mettere in conto anche importanti investimenti sia di tempo che di danaro e non è poi detto che i risultati saranno ecellenti (ad ogniuno il suo mestiere). Con questo voglio dire che non senpre, un buon o ottimo fotografo possa poi anche essere un valido professionista della PP. Ma detto ciò, bisogna anche tener conto che per chi si occupa di reportage fotogiornalistico in termini professionali, diciamo che di tempo per occuparsi anche della PP ne resta davvero poco. In questo caso la cosa ottimale, sarebe quella almeno di essere in grado di eseguire una discreta PP, in modo tale da fornire poi al professionista del settore almeno una traccia di ciò a cui si vuole arrivare. Poi chiramente con colui che esegue la PP, bisogna stabile una certa sintonia e possibilmente seguire il lavoro in modo da ottenere il miglior risultato in relazione alla propria visione.
Maggio 16, 2012 alle 3:12 am #1710148pdigiambattistaPartecipanteComunque restando in argomento, una curiosità me la devo assolutamente togliere: voglio selezionare alcune foto di un reportage e poi far effettuare la postproduzione da un riconosciuto professionista del settore (qui a Roma ad esempio potrei provare o al 10n di Francesco Zizzola, oppure rivolgermi a Paolo Lecca che in passato ha lavorato al 10b e ora si è messo in proprio. Paolo Lecca ha fatto diverse PP per Paolo Pellegrin). Sono davvero molto curioso di vedere quanto si può fare in più e chiaramente quanto il lavoro ne venga valorizzato.
Maggio 16, 2012 alle 6:57 am #1710166FrancoPartecipantesei fortunato che abiti nella capitale, 10b e Claudio Palmisano / Zizola sono un punto di riferimento (anche per i corsi), ne avevamo discusso in passato con Michele in un suo topic, non ricordo se qui o FB . Posso immaginare che l’ipotesi di utilizzare un service di questo livello presenti non poche problematiche legate ai costi, ad appannaggio di non molti professionisti/editori, e con l’aria che tira in questo periodo, se mi passi una battuta, c’è il rischio che il servizio in area di crisi venga fatto direttamente a casa del fotografo….. Sul tema workshop, stavo guardando l’altro giorno, trovo interessanti (ma non proprio economici) i corsi che Boscarol, Marco Olivotto e Alberto Maccaferri terranno a Milano presso la fineartclub sul tema colore/stampa, ti passo il link: http://www.fineartclub.it/training-school/workshop-intensivi
Maggio 16, 2012 alle 2:50 pm #1710207pdigiambattistaPartecipanteFra, ti ringrazio per il Link! Si effettivamente il 10b è sicuramente un gran punto di riferimento, i prezzi della PP però sono davvero altini, si parla di 12/13 + Iva a file, quin di per un intero reportage di questi tempi poi………….. Comunque come dicevo, vi è anche Paolo Lecca che in passato ha lavorato preso il 10b ed i cui prezzi sono decisamente più economici (intorno agli 8 a file). Riguardo ai corsi quelli del 10b sono interessanti e ben fatti: lo scorso anno ne ho frequentato uno di primo livello con Marco baldovini ed è stato decisamente interessante. Certo bisognerebbe per continuare, frequentare quelli di livello superiore con Claudio Palmisano, ma come dicevo nel precedente post per far ciò ci vuole tempo e danaro. Tieni poi conto che questo tempo alla fine lo dovrai togliere alle riprese e dunque a questo punto bisogna per forza fare una scelta ( o le represe o la PP). Approfitto infine per segnalare un’altra fotografa (segnalatami ieri da un ‘amico a cui a sua volta è stata indicata da Zizzola appunto al 10b)che trovo davvero interessante. Ha un linguaggio fresco, un modo di vedere davvero fuori dagli schemi (almeno da quelli soliti del reportage)che a me ha colpito molto. Le riprese (quadrate, un formato che a me personalmente è sempre piaciuto molto e che nel mondo digitale è una vera mancanza. Certo se ti attrezzi di Hasselblad digitale……..)sembrano essere fatte in pellicola, con colori tenui e inquadrature molto semplici ma davvero efficaci, capaci di restituire una intimità ed eleganza notevoli. La fotografa si chiama Chiara Goia ed un suo lavoro in particolare mi ha colpito:Living in Memory. Anche qui la PP (non so se in questo caso così la si possa chiamare visto che forse le immagini paiono scattate in pellicola) è davvero interessante ed esalta in modo ottimale questo tipo di inqudrature.
Maggio 21, 2012 alle 4:48 pm #1711113pdigiambattistaPartecipanteSabato scorso ho poi contattato Paolo Lecca che una volta lavorava al 10B ed ora è in proprio. I suoi prezzi sono decisamente inferiori a quelli praticati dal 10b: 8 IVA compresa a file contro 13+IVA del famoso laboratorio.Per il momento dopo una breve corrispondenza via e-mail, gli ho inviato un paio di file da lavorare e sono in attesa dei test.Sono davvero molto curioso di visionare tali prove, soprattutto per rendermi conto di quanta differenza vi è tra la mia PP e la sua.Io me ne aspetto decisamente molta, almeno per ciò che riguarda quell’effetto di profontià e quasi tridimensionalità. Anche riguardo al colore ed in particolare gli incarnati, mi aspetto molto. Rigardo alla interpretazione poi del file è chiaro che sarà cosa da vedere insieme. In questo caso dovrò essere io a comunicargli cosa voglio raccontare e come lo voglio fare.
Maggio 21, 2012 alle 6:05 pm #1711124mabriolaPartecipanteimmagino non si tratti di editing particolare per quel prezzo, nel caso di un editing di beauty di tipo High-End è impossibile praticare quei prezzi, sarebbe interessante sapere che tipo di fotografia hai fornito e che tipo di editing ti aspetti
Maggio 24, 2012 alle 4:20 pm #1711588pdigiambattistaPartecipanteAllora, gli ho fornito due foto di un progetto sul Circo visto da dietro le quinte e mi aspetto chiaramente molto più di ciò che ho fatto io. Gli ho anche inviato i file da me lavorati e indicato anche chiaramente la mia idea riguardo al progetto. Sono ora in attesa dei test e quando li avrò, nulla vieta che li possa pubblicare sul forum insieme alle mie lavorazioni in modo da poter operare un confronto.
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