- Questo topic ha 14 risposte, 7 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 8 anni, 1 mese fa da anna.
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Dicembre 5, 2016 alle 9:25 pm #1855481LuppoloPartecipante
Io e Anna siamo stati incaricati di eseguire una serie di scatti che serviranno alla realizzazione di un catalogo per una azienda di prefabbricazione.
Ci siamo divisi i compiti, io mi sono occupato delle visioni di insieme ed Anna dei particolari.
Non è stato facile, ma pensiamo di aver tirato fuori qualcosa di buono ed il feedback dell’utilizzatore finale è stato molto positivo.Vi presentiamo una piccola selezione del risultato della prima, interessante giornata (dedicata agli scatti all’interno dello stabilimento).
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Attachments:Dicembre 5, 2016 alle 9:35 pm #1855492annaPartecipanteUna bella esperienza fotografica.
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Dicembre 5, 2016 alle 10:25 pm #1855494bexioPartecipanteUn lavoro di non facile realizzazione vista la particolarità dell’ambiente e dell’argomento da trattare . Mi ritrovo spesso a sfogliare cataloghi e brochures industriali, le foto solitamente didascaliche non hanno un grande appeal; nel vostro caso ci imbattiamo in un’industria pesante, un ambiente non certo moderno e segnato dal tempo, un’attività lavorativa che genera scorie e sporco e che segna pesantemente la vita degli operai. veniamo alle foto, gli scatti postati da Filippo hanno la capacità di farci comprendere con chiarezza quali siano gli spazi di lavoro e soprattutto l’attività svolta, vedo in essi un approccio molto professionale che mira dritto all’obiettivo da raggiungere che è quello di raccontare “cosa” si produce,”dove” e “come”; nelle foto di Anna possiamo vedere un approccio differente, una visione molto personale dell’ambiente nel quale si è imbattuta. Si vedono dettagli, sapientemente ripresi, che tuttavia molto difficilmente possono essere utili in una brochure illustrativa, prendiamo ad esempio gli scatti 5 e 6 dove i secchi malridotti, il disordine di sfondo e l’usura delle plastiche divisorie nell’ingresso del reparto non mostrano certo il lato migliore dell’azienda e dell’attività, piuttosto raccontano un lavoro sporco e usurante.
Riassumendo, ho visto due approcci e stili molto differenti, tecnica nel primo caso e anima passionale nel secondo; purtroppo penso che la maggior parte delle foto di Anna siano meno indicate ad essere utilizzate in una brochure illustrativa, al contrario le vedrei benissimo stampate e incorniciate per una mostra fotografica con l’intento di raccontare una storia fatta di fatica, passione, sacrifici e sudore, una storia operaia, sovente bistrattata e dimenticata, occasione questa per portare alla luce la realtà di un mondo a noi vicino ma sconosciuto ai più.
Bravi!
Rik.Dicembre 5, 2016 alle 10:36 pm #1855495LuppoloPartecipanteRiccardo ti ringrazio per il bellissimo commento. Lo studio grafico che utilizzerà le fotografie ha un approccio molto moderno alla comunicazione e si è dimostrato entusiasta di quello che abbiamo consegnato loro. Ci hanno chiesto due approcci ben distinti che tu hai individuato perfettamente. Non ci resta che attendere il prodotto finito (potrebbero servire anche per un eventuale sito web) per capire come riusciranno a utilizzare questi scatti, soprattutto quelli empatici di Anna (potrebbero anche stupirci).
Dicembre 5, 2016 alle 10:43 pm #1855496annaPartecipanteGrazie Riccardo, sono consapevole che la 5 e la 6 sono due fotografie non esattamente da catalogo ma non ho resistito… 🙂
Dicembre 22, 2016 alle 3:54 pm #1855790LuppoloPartecipanteparte del lavoro consisteva nel fotografare anche edifici realizzati ed in molti casi ho usato un obiettivo decentrabile
riporto queste due foto più che altro per far vedere la differenza che passa tra il decentramento sul solo asse verticale (per raddrizzare le linee cadenti) ed un decentramento lungo un asse inclinato (sistemazione anche di deformazioni prospettiche)
le due foto sono eseguite dallo stesso punto
decentramento sull’asse verticale
decentramento su asse inclinato
Dicembre 22, 2016 alle 7:09 pm #1855791AngorPartecipantea me piacciono come foto…se posso solo un suggerimento, togli la n.5, perchè l’operaio senza caschetto (evidentemente obbligatorio, visto che l’altro lo indossa) non è il massimo. Il fatto poi che guardi direttamente la saldatura, senza occhiali o maschera, non contribuisce a rendere l’idea di un modo di lavoro sicuro.
Dicembre 22, 2016 alle 7:32 pm #1855792LuppoloPartecipanteEro lì come fotografo, non come ispettore della sicurezza sul lavoro (anche per mancanza di competenza specifica in materia) quindi non mi sono posto il problema.
Si tratta di una azienda seria, non credo che la mia censura sia necessaria.Dicembre 22, 2016 alle 7:40 pm #1855795AngorPartecipanteno, ovviamente di per se non è un atto di denuncia netto e “pericoloso” e, altrettanto ovviamente chi non sia esperto di sicurezza è normale che non lo noti….però chi ne sa qualcosa lo vede subito.
E’ come se un servizio fotografico per una società ciclistica riprendesse un gruppetto di ciclisti che infila un senso unico o buca un semaforo rosso….
Dicembre 23, 2016 alle 12:29 am #1855802valeriobryPartecipanteCaspita! Cambia tutto nella seconda decentrata, e la foto diviene molto bella. Che obiettivo hai usato?
Inviato dal mio GT-I9195 utilizzando Tapatalk
Dicembre 23, 2016 alle 4:02 am #1855805LuppoloPartecipantePC-Distagon CY
Dicembre 23, 2016 alle 5:30 am #1855807gmb1PartecipanteStesso ambiente, due stili completamente diversi che si completano a vicenda. (o)
Anche se non lo avestte detto sarebbe stato semplice capire chi è l’autore delle foto.
Bravi.ciao
Dicembre 23, 2016 alle 2:36 pm #1855812annaPartecipanteGrazie Lorenzo.
Dicembre 23, 2016 alle 9:59 pm #1855832marco66PartecipanteDal punto di vista descrittivo credo che tutte le foto di Filippo siano valide.
Fotograficamente preferisco la 3-4-7-9 la 5 mi sarebbe piaciuta senza l’uomo in piedi stringendo sul saldatore .
Fra quelle di Anbe fotograficamente preferisco la 1-6-7 , nel complesso meno descrittive ( ma non credo che fosse quello l’intento)[lo]
Dicembre 23, 2016 alle 10:11 pm #1855834annaPartecipanteInfatti, Marco, sono molto curiosa di capire e vedere come verranno utilizzate quelle fatte allo stabilimento nella impaginazione del catalogo e sul sito. Non sempre è stato possibile fare dettagli, il giorno dopo ho semplicemente cercato di fare inquadrature diverse, nel limite del possibile, da quelle di Filippo con un 35mm montato su aps-c.
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