- Questo topic ha 56 risposte, 19 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 12 anni, 9 mesi fa da Franco.
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Gennaio 27, 2011 alle 6:09 am #1627037FrancoPartecipante
ringrazio Mario e Tonio per la graditissima presenza ne approfitto per inserire altre immagini appena convertite, di genere decisamente street……. 7 Contrasti, di spalle [IMG]public/imgsforum/2011/1/contrasti__di_spalle.jpg[/IMG] 8 Contrasti, in gabbia [IMG]public/imgsforum/2011/1/contrasti__in_gabbia.jpg[/IMG] 9 Contrasti, visioni [IMG]public/imgsforum/2011/1/contrasti__visioni.jpg[/IMG] 10 Zaino aperto [IMG]public/imgsforum/2011/1/zaino_aperto.jpg[/IMG] 11 Cascata di luci [IMG]public/imgsforum/2011/1/cascata_di_luci.jpg[/IMG]
Gennaio 27, 2011 alle 1:01 pm #1627052scaramikPartecipantevoglio soffermarmi sull’ultima (11-cascata di luci): bellissima, gran colpo d’occhio !! non aggiungo altro, questi scatti parlano da soli. ciao.
Maggio 20, 2011 alle 3:04 pm #1647933FrancoPartecipantegrazie Michele [bir] da un pò di tempo non aprivo piu’ questo post, in realtà la ricerca è andata avanti ma per mancanza di tempo non ho potuto inserire altre foto, forse anche per il timore d’annoiare…… l’aggiorno con qualche foto scattata sabato 7 maggio, che ho da poco finito di convertire… 65 – percorsi [IMG]public/imgsforum/2011/5/percorsi_65.jpg[/IMG] 67 – sinapsi [IMG]public/imgsforum/2011/5/sinapsi_67.jpg[/IMG] 68 – attesa [IMG]public/imgsforum/2011/5/attesa_68.jpg[/IMG] 72 – passaggio nel passato [IMG]public/imgsforum/2011/5/passaggio_nel_passato.jpg[/IMG] ciao [lo]
Maggio 20, 2011 alle 4:05 pm #1647940climberigorPartecipanteVedo solo ora questo post: ammetto che su certe immagini fatico un po’, ma certamente sono interessanti, perchè fuori dagli schemi. Bella, dinamica, “sguardi”; intrigante “contrasti di spalle”; “cascata di luci”, ottimo colpo d’occhio; “sinapsi”, a parte che non arrivo a capire il titolo :im e che il taglio non mi convince, apprezzo il “pelo” per l’inquadratura della vecchina (via Roma, sempre lei, giusto?) col 17, praticamente addosso….io non me la sento (ancora), ma qui si va fuori OT, parlando di approccio alla street, focali, timidezza e scarpe da ginnastica :). Serie e tema in ogni caso interessante. (o)
Maggio 20, 2011 alle 5:54 pm #1647977acrobatPartecipante..annoiare? ‘Bentornato’ 🙂 Mi garba l’ultima, ma ti ci vedo tornare con un diaframma più aperto, per ricercare ancora passaggi onirici nel passato fotografico – suggerito dall’architettura fatiscente – che quì mi sembra un filino troppo ‘definita’ a dispetto della figura umana, almeno per la mia retro-visione, come nelle ‘prime fotografie’… [leg] Rivedendo la ‘9’, vi ‘leggo’ una sintesi antropologica delle difficoltà che oggi sovrastano le nostre vite – l’acccostamenrto fra il soggetto a sinistra e il gruppo di ‘danzatori’ del manifesto – ben noti ma non ricordo l’etnia, che si esprimono senza freni è notevole, l’aspetto della donna pur se in una espressione ritenuta, con la carnagione pallida ma con segni marcati a contrasto, e la fantasia del cappotto, sembra soppesare l’idea di un possibile o perduto altrove, un mondo in cui si dovrebbe poter abbandonare le inibizioni, la figura centrale pare lì ad ostacolare il collegamento suo malgrado, con concrertezza e serietà… [lo]
Maggio 20, 2011 alle 11:02 pm #1648028Dave1970PartecipanteIo, che sono un autodidatta, quindi quel poco che so, l’ho imparato leggendo e documentandomi, mi sono “gustato” (si, proprio “gustato”) le tue immagini da profano, senza alcuna chiave di lettura che va oltre l’immagine in se stessa, e di quello che mi trasmette…e devo farti i complimenti. Per me, sono bellissime.
Maggio 22, 2011 alle 7:50 am #1648228FrancoPartecipantegrazie Igor dei commenti mirati, che ho letto con attenzione. il posto è lo stesso ma la vecchina è un’altra, ogni tanto cambia, non la “divisa” e la teatralità che è sempre la stessa…. sinapsi: connessione tra una cellula e un’organo periferico in modo che avvenga la trasmissione di un’impulso nervoso: trasmissione di un messaggio codificato, ricezione, reazione anche se l’interpretazione del titolo non è univoca, tu che sai, senz’altro capirai cosa volevo dire . Molto bella Claudio la tua lettura della 9, le due persone ritratte hanno un’atteggiamento simpatico ed espressivo, variegato, riescono a comunicare stati d’animo molto evidenti nell’apparenza esteriore, nei particolari. Grazie anche a te, Dave, del passaggio e delle parole, con la parola “gustato” hai scritto senz’altro il più’ bel complimento che potevi farmi. e mi raccomando, mantieni intatta la tua verve di autodidatta . sappiamo perchè siamo, non siamo perché sappiamo grazie a tutti del passaggio [bir]
Maggio 22, 2011 alle 12:33 pm #1648233GianMauroPartecipanteScusami ma neanche io mi ero accorto di questo post. Me ne dispiaccio perchè le foto sono molto belle. Il B&W, composizione e colpo d’occhio veramente molto buoni. Le mie preferite so la 4,5,7 e 72. complimenti
Maggio 25, 2011 alle 3:11 am #1648802FrancoPartecipantegrazie Gian mauro 😉 prendo nota delle tue preferenze, il confronto è sempre utile…. ciao [bir]
Gennaio 7, 2012 alle 2:49 am #1687468FrancoPartecipante16 La salita [IMG]public/imgsforum/2012/1/16_-_La_salita_-_25_2011_Torino_0353aBN800.jpg[/IMG] 17 Particolari in vetrina [IMG]public/imgsforum/2012/1/17_-_particolari_in_vetrina_-_10-08_2011_Torino_0003aBN800.jpg[/IMG]
Gennaio 7, 2012 alle 1:31 pm #1687505acrobatPartecipantelaminati a mano, in queste situazioni la distanza tra soggetto e vetro è fondamentale. Ne posto un’altra, in un contenitore generico (prospettive insolite) dove si può notare come le distorsioni apportate dal vetro vengono quasi annullate dalla posizione del soggetto, dando alla scena una dimensione completamente diversa .. prova a dargli un’occhiata se puoi ..
[ciao Franco, vengo da ‘Impronte’..] ..infatti, e la foto lo dimostra benissimo, il ragazzo sembra quasi esser cosciente di ciò di cui si parla … La distanza si, e la conseguente assenza dell’immagine riflessa, che quì sparisce ovviamente causa l’aderenza al vetro del ragazzo del resto, un pò come nell’ottica del resto, dove minore è la sostanza interposta fra pellicola/sensore e lenti, fornisce maggior prestazioni in termini di definizione, vedi il Tessar, forse l’obiettivo perfetto per eccellenza, uno schema a sole 4 lenti… Ottima sintesi nello scattare. Simpatica anche la seconda, denota istinto e scaltrezza…. 🙂 [lo] [lo]
Gennaio 7, 2012 alle 1:59 pm #1687509GianMauroPartecipanteStavo scorrendo le immagini con la rondellina del mouse e la sensazione che ho avuto con la n° 16 è che il bambino volesse veramente affacciarsi dalla fotografia. Fantastico! Tutto questo questo mi ricorda un film (non poteva essere diversamente vista la mia passione per cinematografia), L’attimo fuggente – il prof Keating (Robin Wiliams) fa salire gli studenti sul banco e gli fa osservare il mondo da prospettive diverse cioè se vuoi anche insolite che è in pratica quello che ti sei domandato con queste foto: come sarebbe il mondo se lo guardo da qui? beh.. direi: bello guardando le tue foto ciao
Gennaio 8, 2012 alle 4:59 am #1687665FrancoPartecipanteOriginariamente inviato da acrobat: La distanza si, e la conseguente assenza dell’immagine riflessa, che quì sparisce ovviamente causa l’aderenza al vetro del ragazzo del resto, un pò come nell’ottica del resto, dove minore è la sostanza interposta fra pellicola/sensore e lenti, fornisce maggior prestazioni in termini di definizione, vedi il Tessar, forse l’obiettivo perfetto per eccellenza, uno schema a sole 4 lenti…
le 4 lenti del tessar mi fanno rimpiangere la semplicità del sistema analogico Claudio, scrivo a ruota libera, spero di non essere logorroico si parlava di filtro interposto tra soggetto e lente per ottenere un effetto di distorsione della realtà, con i soggetto posti oltre un vetro non trasparente è necessario che questi siano ad una determinata distanza, per ottenere un determinato effetto .. nelle istantanee “street” non è facile trovare la situazione ideale l’occasione giusta, il posto, la scena, le condizioni di luce per aspettare che il “tableau vivant” improvvisato si riempa degli elementi desiderati, a volte con inaspettate sorprese . la foto 16 è stata una sorpresa, in quell’attimo lungo un secondo in cui osservavo un’altra finestra, ho visto il soggetto di lato, il tempo di scattare senza comporre e la scena si era già scomposta .. In questa foto la dimensione si sposta dall’astratto (come su “impronte”) al realistico, gli elementi che compongono la scena appaiono in modo distinto, mentre il soggetto sembra indefinito, fuori dai tradizionali schemi di composizione, narrazione . su questo punto mi riallaccio al discorso con Gian Mauro, poco sotto .
Originariamente inviato da acrobat: Simpatica anche la seconda, denota istinto e scaltrezza…. 🙂 [lo] [lo]
daiiiii .. 🙂 :im
Originariamente inviato da GianMauro: Stavo scorrendo le immagini con la rondellina del mouse e la sensazione che ho avuto con la n° 16 è che il bambino volesse veramente affacciarsi dalla fotografia. Fantastico! Tutto questo questo mi ricorda un film (non poteva essere diversamente vista la mia passione per cinematografia), L’attimo fuggente – il prof Keating (Robin Wiliams) fa salire gli studenti sul banco e gli fa osservare il mondo da prospettive diverse cioè se vuoi anche insolite che è in pratica quello che ti sei domandato con queste foto: come sarebbe il mondo se lo guardo da qui? beh.. direi: bello guardando le tue foto
Gian Mauro, se ti appassiona la cinematografia, volevo farti notare che nell’altro topic, impronte, il titolo della penultima foto postata “buco della serratura in 3/4” è un omaggio indiretto al grande maestro Ejzenstejn, alla cinematografia (e relativa composizione fotografica) di quell’epoca .. La bellezza di una fotografia, intesa come cura estetica dell’immagine fine a se stessa, non è un’aspetto a cui dedico molta attenzione, e questo si vede . alcune foto possono apparire buie, tetre, poco “belle” o addirittura brutte, ma se riescono a trasmettere qualcosa, anche solo una piccola emozione, per me è sufficiente .. azzeccato il rimando a “l’attimo fuggente”. qui mi riallaccio al discorso che stavo facendo con Claudio, fotograficamente parlando, una percezione che esce fuori dai canoni ricorrenti può risultare utile per “entrare” nel soggetto e scoprirlo. Parlando di prospettiva vista dall’osservatore della foto, tutto ciò che è già visto non attrae e non impone ulteriori istanze, se invece il soggetto è in condizione di apparente inferiorità rispetto la scena, si evita che la sua presenza appaia ovvia, scontata, ovvero che prevalga sul contesto, sull’azione e sul significato interiore della scena ovviamente parliamo di scelte che il fotografo adotta in composizione, nulla di ovvio, scontato . la stessa cosa avviene nel linguaggio, ognuno di noi adotta le tecniche più’ idonee per trasmettere all’interlocutore il senso del proprio messaggio in un contesto ben definito .. La retorica (l’arte del parlare) applicata all’immagine (vedi R.Barthes) è un’elemento molto utile nelle forme di arte dove la composizione del soggetto inteso come studio semiotico degli elementi che lo compongono, influenza positivamente le reazioni che questi destano nell’interlocutore. Nelle immagini di ispirazione surrealista, genere artistico che prediligo, questi elementi sono molto, molto importanti .. rappresentano il linguaggio delle immagini!! il linguaggio interiore, le parole che non necessitano di essere lette perché già presenti nel nostro subconscio .. [lo]
Gennaio 8, 2012 alle 1:58 pm #1687690lovis1PartecipanteSono tutte immagini molto belle,bianchi e neri d’autore….ogni scatto trasmette. Hanno un’anima, ti coinvolgono nel loro apparente movimento facendoti immaginare l’azione e il momento. Sarei imbarazzato nel commentarle una ad una…complimenti ancora,Giulio.
Gennaio 8, 2012 alle 6:58 pm #1687736GianMauroPartecipanteInizialmente avevo mandato un MP a fra65, ritenendo che l’argomentazione esulasse troppo dall’aspetto fotografico del post, però visto che a fra65 fa piacere parlarne mi ritrovo a scrivere qui. Tutto parte da: Parlando di prospettiva vista dall’osservatore della foto, tutto ciò che è già visto non attrae e non impone ulteriori istanze, se invece il soggetto è in condizione di apparente inferiorità rispetto la scena, si evita che la sua presenza appaia ovvia, scontata, ovvero che prevalga sul contesto, sull’azione e sul significato interiore della scena ovviamente parliamo di scelte che il fotografo adotta in composizione, nulla di ovvio, scontato . la stessa cosa avviene nel linguaggio, ognuno di noi adotta le tecniche più’ idonee per trasmettere all’interlocutore il senso del proprio messaggio in un contesto ben definito .. La retorica (l’arte del parlare) applicata all’immagine (vedi R.Barthes) è un’elemento molto utile nelle forme di arte dove la composizione del soggetto inteso come studio semiotico degli elementi che lo compongono, influenza positivamente le reazioni che questi destano nell’interlocutore. Nelle immagini di ispirazione surrealista, genere artistico che prediligo, questi elementi sono molto, molto importanti .. rappresentano il linguaggio delle immagini!! il linguaggio interiore, le parole che non necessitano di essere lette perché già presenti nel nostro subconscio .. io, mi ritrovo moltissimi in queste parole, sono in pratica l’estrapolazione e l’essenza della mia ricerca fotografica. Non sono un bravo fotografo, forse per questo mi affascinano più le foto degli altri che le mie, ricerco nella realtà qualcosa di non espresso e tento e ritento ma mi impantano spesso nei mie pensieri, nelle mie immagini. La difficoltà consiste nel fatto che quasi tutto quello che doveva essere fotografato è stato fotografato, Basta pensare alla ridondanza di soggetti e scene che spesso noi tutti proponiamo nei vari post per averne un idea di massima. Il concetto dell’osservatore, che tu hai così chiaramente espresso, più volte da me citato in messaggi privati con Claudio (acrobat), è qualcosa a cui non riesco a sfuggire, mi tormenta e straccia (metaforicamente) la stragrande maggioranza delle mie foto, soltanto perchè, le ritengo banali o semplicemente un già visto. Il concetto di sudditanza di inferiorità del soggetto rispetto alla scena sembra quasi un controsenso ma in realtà esprime l’essenza della fotografia. Non è la cura maniacale al dettaglio che fa la foto, non è la perfezione o la replica della realtà che distingue, per quello bastano gli occhi, ma per immaginare, per sognare occorre vedere, avere una visione d’insieme ed è quella stessa visione che ti porta fuori gli schemi della fredda razionale replica. Un percorso difficile il mio, perchè queste cose che sapevo non riuscivo ad esprimerle perchè non le comprendevo fino in fondo. La cosa incredibile che ho dovute leggerle e farle risuonare insieme ad altre dissonanze per afferrarle…. come mi piacciono queste parole, me lo sono già sentito dire.. Ci sono nel nostro comportamento punti in comune ma in altri siamo molto distanti. Tu sembri animato da un spirito altruistico: …ma se riescono a trasmettere qualcosa, anche solo una piccola emozione, per me è sufficiente .. sazi la tua anima con le emozioni che trasferisci attraverso le fotografie. Ma ciò impone che le tue fotografie siano viste e cosa più importante che siano capite. Io invece no, non ho bisogno di questo, scatto solo per me…. e questo non lo capisco…… non sono così egoista.
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