E’ questione di esperienza (leggasi: avere fatto a mia volta tanti, tanti buchi nell’ acqua).Tieni anche presente che ai miei esordi in camera oscura stampavo praticamente tutte le foto, salvo quelle palesemente da scartare, in genere nell’ estinto formato 9×13;eventualmente ingrandivo le migliori.Col tempo ho imparato a valutare le potenzialità del negativo al suo esame diretto.Se invece parli di giudicare le espressioni delle persone ritratte, in effetti la cosa è più difficoltosa,ma si impara anche quello.Dove invece stamp(avo) quasi sempre i provini era usando pellicola a colori.