- Questo topic ha 23 risposte, 9 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 10 anni, 7 mesi fa da albo49.
-
AutorePost
-
Aprile 27, 2014 alle 1:32 pm #1802347Filippo483Partecipante
Buongiorno a tutti! è la prima volta che scrivo da quando è cambiato il forum.. [fru] su questo forum mi sono innamorato di fotografia 8 anni fa e con il digitale mi sono evoluto abbastanza bene, adesso vuoi per un approfondimento personale mi sto avventurando nel mondo analogico quindi ho recuperato la prima Canon di mio padre, tutta manuale, con obiettivo 28mm e vorrei provare a scattare. Ho deciso per ragioni di costi e di fascino per i rulli in bn e di prendere il kit per sviluppare i negativi (ho visto su un sito che con un 50 € dovrei avere il necessario). Sullo stesso sito ho “scoperto” l’esistenza delle varie marche di rullini, e ho pensato di prendere i più economici per restare in un budget fisso (visto che sul fronte digitale sto aspettando la giusta occasione per passare al FF). Però per gli Asa quali scegliere? i 100 e se ce nuvoloso diventa impossibile scattare? perché col digitale giri la leva e in un attimo sei a posto ma con un rullino non è che puoi metterti li a cambiarlo.. quindi non ho ancora ordinato niente perché non mi sono chiarito questa cosa, sperando che lo sviluppo con il cilindro nero e la spirale non sia una cosa impossibile (però lo faceva mio padre dovrei riuscire anche io, è genetica (o) ) Grazie a chi mi darà qualche dritta! Ciao ciao!
Aprile 27, 2014 alle 2:13 pm #1802357fotoitPartecipanteOrmai non so più cosa si trova sul mercato, io al tempo del digitale usavo ilford da 100 e 400 iso a seconda della stagione e del tipo di foto, dopo i primi rulli però per risparmiare compravo il rullo e li ricaricavo da me in camera oscura, così riuscivo a contenere i costi ma i costi sono sempre alti perchè o sviluppi molto o sprechi un mare di liquidi con conseguente spreco di soldi e alto inquinamento delle acque (perchè i prodotti di sviluppo sono altamente inquinanti), devi sapere che i liqiudi una volta aperti hanno una durata limitata e quelli diluiti massimo 24/48 ore a seconda della temperatura di conservazione.
Insomma è una bella soddisfazione ma non è proprio una passeggiata gratuita.Aprile 27, 2014 alle 2:42 pm #1802363albo49PartecipantePer il fotoamatore, ritengo quasi fondamentale fare un’esperienza con l’analogico, ma solo se si è disposti a non confrontare le metodologie e ad avere come obiettivo il risultato finale che deve portare a produrre sempre e comunque immagini di qualità.
Con l’analogico ogni scatto è come un capitolo di un racconto che deve essere in armonia col capitolo successivo e per scrivere un buon racconto (ripresa, sviluppo e stampa), ogni parte deve essere svolta con molta cura e dedizione, solo alla fine ti rendi conto se tutto è stato fatto bene.
A differenza del digitale, hai poco margine di recupero, se sbagli la partenza ti ritrovi il finale pasticciato e di bassa qualità e a nulla servirà cercare attenuanti se la pellicola per quella scena non era la migliore, se la temperatura dei liquidi non era quella giusta, se i negativi sono sporchi.
L’esperienza dell’analogico deve essere fatta al massimo, con rigore e dedizione, postare una foto tratta dall’analogico (ma anche dal digitale), dicendo che è solo una prova nel tentativo di annacquare il giudizio dell’osservatore è poco rispettoso e raramente compreso.
Ritornando al titolo, la tua domanda evidenzia il condizionamento del digitale, non esiste una pellicola per tutte le stagioni, puoi partire da casa col sole e ritrovarti in pieno temporale, devi essere abile a sfruttare quello che hai, dovrai imparare a sovraesporre e sottosviluppare o a sottoesporre e sovrasviluppare. Questo è l’analogico. Comunque ti consiglio una sensibilità maggiore. Io, ho quasi sempre usato pellicole da 400 asa, pardon ISO.Aprile 27, 2014 alle 4:16 pm #1802377marco66Partecipante[quote=”Filippo483″ post=631492]Buongiorno a tutti! è la prima volta che scrivo da quando è cambiato il forum.. [fru] su questo forum mi sono innamorato di fotografia 8 anni fa e con il digitale mi sono evoluto abbastanza bene, adesso vuoi per un approfondimento personale mi sto avventurando nel mondo analogico quindi ho recuperato la prima Canon di mio padre, tutta manuale, con obiettivo 28mm e vorrei provare a scattare. Ho deciso per ragioni di costi e di fascino per i rulli in bn e di prendere il kit per sviluppare i negativi (ho visto su un sito che con un 50 € dovrei avere il necessario). Sullo stesso sito ho “scoperto” l’esistenza delle varie marche di rullini, e ho pensato di prendere i più economici per restare in un budget fisso (visto che sul fronte digitale sto aspettando la giusta occasione per passare al FF). Però per gli Asa quali scegliere? i 100 e se ce nuvoloso diventa impossibile scattare? perché col digitale giri la leva e in un attimo sei a posto ma con un rullino non è che puoi metterti li a cambiarlo.. quindi non ho ancora ordinato niente perché non mi sono chiarito questa cosa, sperando che lo sviluppo con il cilindro nero e la spirale non sia una cosa impossibile (però lo faceva mio padre dovrei riuscire anche io, è genetica (o) ) Grazie a chi mi darà qualche dritta! Ciao ciao![/quote]
Come giustamente ti ha detto Albo ci vuole rigore e dedizione ,e all’inizio possono anche non bastare
Bisogna capire alcune cose fondamentali sulla filiera dello scatto in analogico .
Per quanto riguarda la mia esperienza sul BN ti dico che
se ci devi provare fallo fino in fondo ,cioe’ fino alla stampa ,evitando scanner che non ti daranno mai vera soddisfazione
ma sopratuttutto non capirai mai se il tuo negativo sara’ stampabile tradizionalmente in camera oscura.
Il problema piu’ grande e’ avere uno spazio per la CO poi con 100-150 euro riesci a trovare il necessario per stampare il 35mm
che per iniziare e limitare i costi potresti rimanere a massimo 18×24 .
Mettere la pellicola nella spirale e’ facile e comunque puoi sempre fare delle prove alla luce sacrificando una pellicola a basso costo.
Puoi iniziare con una 400 tipo Foma che sono economiche,
per esporre prendi come riferimento i mezzi toni verso le ombre della scena , poi sara’ in fase di sviluppo che variando i tempi
gestirai le luci.
per misurare puoi usare anche la lettura spot della digitale se non hai un esposimetro esterno.
Chiaramente come per il digitale non sforare i 5-6 stop di differenza altrimenti non stampi.
Per quel po’ che so ,se ti serve qualche consiglio chiedi pure. [lo]Aprile 27, 2014 alle 4:34 pm #1802381GionnyPartecipanteCondivido il consiglio delle FOMA, non sono le pellicole migliori sul mercato ma sono (credo) le più economiche e sono disponibili da 100, 200 e 400 ISO (o ASA per i nostalgici).
Un’altra alternativa possono essere le Ilford XP2 Super, nascono per 400 ISO, ma possono essere esposte anche a 200 o 800 ISO senza problemi ed hanno il vantaggio di poter essere sviluppate con i chimici per colore, quindi le puoi portare al laboratorio e farle fare con le macchine automatiche, così fai un po’ di prove prima di decidere se attrezzare una camera oscura.Aprile 27, 2014 alle 8:18 pm #1802408Filippo483PartecipanteInnanzitutto grazie a tutti delle risposte, parlando con la mia dolce metà con la quale convivo da qualche mese abbiamo deciso che non è il caso di attrezzare una CO in casa quindi eventualmente dovrei attrezzare uno stanzino dove lavoro, con un amico avremo già tutto il necessario (acidi a parte che però mi preoccupano per lo smaltimento) e a parte l’ingranditore. Mi hanno consigliato però di scattare e affidarmi ad un laboratorio di sviluppo ma la cosa non mi convince e non credo la farò.. su internet ho scaricato il manuale dell’analogica (adesso non ricordo la sigla perché sono al lavoro) e ho letto che anche con un rullino a determinati asa si potrebbe impostare la macchina ad asa diversi e (non ricordo i termini giusti) tirare la pellicola. Quindi potrei come mi consigliate partire da un rullo ad asa 200 o 400 ed eventualmente “provare” questa soluzione in caso di scatti con molta luce.
Essendo ignorante in materia come avrete notato, vi chiedo in soldoni come funziona il tubo per sviluppare i rullini, ho visto dei video esemplificativi su youtube e ho capito l’arrotolamento della pellicola dal rullino al rocchetto e la chiusura del tutto nel tubo nero, qui va poi inserita la soluzione di “fissaggio”. qual è il nome di questa soluzione? e va lasciata dentro un tempo X che sarà specificato sulla soluzione stessa immagino. Poi non ho capito se questo tubo va lasciato tranquillo o shakerato, passatemi i termini, e se questo influenza o meno il risultato (mi verrebbe da pensare che un immersione totale della pellicola nel prodotto per il tempo giusto dia il risultato ottimale senza sbatterlo però è solo un ragionamento..)
Grazie.Aprile 27, 2014 alle 8:31 pm #1802410valeriobryPartecipante[quote=”Filippo483″ post=631548] … parlando con la mia dolce metà con la quale convivo da qualche mese abbiamo deciso che non è il caso di attrezzare una CO in casa …
[/quote]HA deciso! 🙂 (anch’io ho una dolce metà…) [lo]
Aprile 27, 2014 alle 9:20 pm #1802418albo49PartecipanteMon dieu, il tuo problema non sta nella scelta della pellicola, anzi direi che è quello minore tra i problemi.
Hai però la fortuna di possedere un pc col quale poter fare ricerche, potrai trovare molti video sul tema e ti consiglio di riguardarli più volte.
Dopo aver acquistato la tank (tubo nero), nel tuo caso basta quella da una spirale o al massimo da due, ti consiglio di sacrificare un rullino alla causa per fare prove di caricamento, prima con occhi aperti e poi con occhi chiusi perchè sarà quella la condizione operativa, dovrai caricare la pellicola nel buio assoluto con le mani perfettamente asciutte e con le varie parti (guarnizione, coperchio e tappo), a portata di mano. Successivamente potrai accendere la luce e procedere versando i liquidi per lo sviluppo, l’arresto e il fissaggio. I liquidi dovranno essere preventivamente preparati seguendo, almeno inizialmente, le diluizioni, i tempi, le temperature indicate sul bugiardino dove troverai anche le indicazioni circa il metodo di agitazione consigliato e, per quelle poche pellicole che svilupperai, non farti molti problemi per lo smaltimento dei liquidi. Dovrai versare e scaricare velocemente i liquidi che avrai già preparato, battere la tank un paio di volte sul tavolo per consentire il distacco delle bollicine che si formano durante il versamento dei liquidi nella tank e, dopo aver effettuato il ciclo di fissaggio, lavare abbondantemente la pellicola dentro la tank con l’apposito tubo di lavaggio. Terminata questa fase, inizia quella più critica, la pellicola bagnata è molto delicata e necessita di molta cura. Dovrà essere estratta con prudenza dalla spirale e appesa in un luogo privo di polvere e protetto (ideale è la doccia del bagno con tenda chiusa), evitando frequenti passaggi nelle vicinanze della pellicola. Procurati anche un clip per fare da contrappeso che aggancerai in fondo alla pellicola per evitare l’arricciamento.
Ora sai in teoria cosa ti aspetta, buona fortuna.Aprile 27, 2014 alle 10:16 pm #1802428ItzerPartecipanteE comunque, non v’è certo bisogno di attrezzare una CO permanente: io passavo le notti chiuso in bagno e la mia dolce Metà non si è mai lamentata.
Occhio, però, al giusto equilibrio…Aprile 28, 2014 alle 7:47 pm #1802505treemmePartecipantestando al titolo del topic, ti direi di evitare le foma
è vero che sono economiche ma x un prova occasionale è un risparmio che non ha sensosono supporti scadenti o comunque altalenanti, piu’ sottili e scomodi da caricare, meno tolleranti ad errori di esposizione, in particolare la 400
se hai solo la curiosita’ del gesto dello scatto, senza arrivare fino alla stampa, prova a usare le tabulari, quindi t-max nel caso di kodak, delta nel caso di ilford
allo scanner hanno una resa piu’ pulita, “un po’ digitale”, i supporti sono di ottima qualita’ e sono molto pratiche e tolleranti da lavorare
con queste pellicole puoi evitare lo stop di acido acetico, sono sufficienti 2 scaraffate da 30 secondi di acqua
cerca di essere preciso solo con la temp dello sviluppo, il fix e i lavaggi li puoi fare tranquillamente a 18-25°
cura il risciacquo finale con imbibente, usando solo per questa fase acqua demineralizzata, poi una volta estratta la pellicola e appesa non toccarla piu’
Aprile 28, 2014 alle 8:50 pm #1802514AnonimoOspiteSe posso aggiungere: le 400 ASA sono le più universali, ci fai un po’ di tutto. Scatti praticamente in ogni condizione (esculsi gli interni o i notturni senza treppiede).
Quello che devi tenere a mente è cosa vuoi ottenere, ogni accoppiata pellicola/rivelatore ti restituirà risultati anche diametralmente opposti, puliti e freddini con le t-max e rivelatori compensatori/finegranulanti, sporchi e aggressivi dal look più vintage con ad esempio tri-x e Rodinal(sviluppo energico che da grana e contrasto e che, una volta aperto, ti dura anche ventanni se chiuso bene)
In pratica non è facile darti un consiglio, se consideriamo la tua relativa inesperienza ti consiglio quanto poco sopra: t-max 400 e il suo rivelatore specifico, o al limite D76. E’ un’accoppiata che “perdona abbastanza” i frequenti iniziali errori di esposizione, esposizione che dovrai mettere a punto sul workflow perchè è direttamente legata allo sviluppo(ad esempio il Rodinal si “mangia” un po’ di sensibilità della pellicola)Poi mi vien da fare due conti:
Olympus Om-1 e relativo corredo (28/50/135) €200 pagato caro.
100 rulli di tri-x 400(3600 pose) 400€
1 lt di Rodinal con cui sviluppare i 100 rulli(ti basta, e se usi la diluizione meno concentrata, raddoppi la resa) € 20 ca.
Tank + spirali 50€
Fissaggio 1 lt 20€ a dir tanto
Acido acetico costa vari centesimi di euro al kgCon questo materiale vai avanti parecchio.
Solo la 550 nel 2010 la pagai più cara, senza considerare lenti, monitor IPS, stampante, calibratori schermo e stampante, Ps, lightroom, camera raw e tutto quello che serve.Sono fortemente convinto che il digitale sia un bagno di sangue per quanto riguarda la stampa fine art home made, e che se non sia uso stampare ma ci si possa accontentare del web, non serva poi nemmeno tanto(salvo rare eccezioni) qualcosa di più caro di una compatta.
Per tutti questi motivi, c’è ancora un sacco di gente che si diverte al piccolo chimico.
Aprile 28, 2014 alle 9:28 pm #1802518albo49Partecipante[quote=”78gibo” post=631643]
………….
Poi mi vien da fare due conti:
Olympus Om-1 e relativo corredo (28/50/135) €200 pagato caro.
100 rulli di tri-x 400(3600 pose) 400€
1 lt di Rodinal con cui sviluppare i 100 rulli(ti basta, e se usi la diluizione meno concentrata, raddoppi la resa) € 20 ca.
Tank + spirali 50€
Fissaggio 1 lt 20€ a dir tanto
Acido acetico costa vari centesimi di euro al kgCon questo materiale vai avanti parecchio.
Solo la 550 nel 2010 la pagai più cara, senza considerare lenti, monitor IPS, stampante, calibratori schermo e stampante, Ps, lightroom, camera raw e tutto quello che serve.Sono fortemente convinto che il digitale sia un bagno di sangue per quanto riguarda la stampa fine art home made, e che se non sia uso stampare ma ci si possa accontentare del web, non serva poi nemmeno tanto(salvo rare eccezioni) qualcosa di più caro di una compatta.
Per tutti questi motivi, c’è ancora un sacco di gente che si diverte al piccolo chimico.[/quote]
Simo, fin quà hai speso circa 700 euro. Che ci fai ?
Dovrai stampare i tuoi meravigliosi 3600 fotogrammi, continuiamo con i conti.
Supponiamo di stampare usando carta formato 18×24 costo medio di un foglio 1 euro: totale 3600 euro di carta.
Attrezzatura decente da CO: non meno di 150 euro.
Liquidi vari:
sviluppo, fissaggio, arresto circa 22 euro/litro per fare circa 25 stampe avremo: 3600/25=144×22=3168 euro di liquidi.
I costi complessivi per le 3600 foto sommano a: 700+3600+150+3168=7618 euro più euro meno.
Raccontiamola tutta senza atteggiamenti radical-chic.
Ciao SimoAprile 28, 2014 alle 10:15 pm #1802522AnonimoOspiteMi tocca precisare quando leggo idiozie, ancor di più scritte da un autorevole utente, mosso dall’impulso del prevalere a tutti i costi. Non avevo nessuna intenzione di creare l’ennesima sterile diatriba analogico digitale, lo spunto me l’ha dato l’autore che vuole risparmiare sui costi vivi
Raccontiamola pure tutta, e se vuoi tralasciamo anche diverse imprecisioni circa i costi( un foglio 18×24 viene la metà, e i costi dei liquidi sono assolutamente inventati da te, te l’ho scritto sopra quanto si spende, com un litro di fix ci fai 20 rulli minimo, non venti scatti) te li lascio per darti un vantaggio, spiegami però perché io DEVO stampare 3600 pose e tu no? Stampale anche tu e facciamo i conti alla fine no? Anche perché citando i costi mi sono riferito precisamente alla stampa. Ciao Alvaro
Aprile 28, 2014 alle 10:36 pm #1802524albo49PartecipanteVediamo chi dice idiozie.
Carta multigrade Ilford 18×24 25 fogli su trovaprezzi: euro 19.50 piu spese = 28,60 euro
Liquido sviluppo Ilford multigrade 1 litro su trovaprezzi: euro 16 più spese = 25,10 euro
bagno di arresto ilford 500ml su trovaprezzi euro 10 più spese = 19,10 euro
fissaggio Ilford hypam 5 litri su tuttofoto euro 34,50.
Le quantità per l’attrezzatura di CO non cambia.
Ora fai tu i conti, io non voglio perdere tempo con chi ha appena iniziato a giocare al piccolo chimico.
Un’altra cosa, se non stampi i negativi a cosa servono ? Io non stampo perchè posso farne a meno e perchè non intendo stampare. Dimenticavo, se poi vuoi fare vedere a qualcuno i tuoi negativi senza stamparli dovrai procurarti un discreto scanner, ma questa è un’altra storia perchè la vera idiozia è produrre negativi per poi scannerizzarli senza stamparli.
Ciao Simo.Aprile 28, 2014 alle 10:43 pm #1802526fotoitPartecipanteL’unico vantaggio dello sviluppo B&W in casa sta nel poter gestire a piacimento gli sviluppi dei negativi, l’esposizione con l’ingranditore e lo sviluppo delle foto a proprio gradimento ma non certo nel risparmio, anzi!
-
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.