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Gennaio 2, 2008 alle 5:30 am #1314429tony804Partecipante
ciao a tutti innanzitutto io sono quello delle domande un pò particolari (o cretine [feu]) volevo chiedervi quanto puo costare aprirsi un negozio che tratti la vendita di materiale fotografico? (però non intendo fotografo) spese complessive piu o meno sicuramente tra voi c’è qualcuno che mi potrà informare vi ringrazio ciao [lo]
Gennaio 2, 2008 alle 1:50 pm #1314447firebladePartecipanteRitengo che l’investimento iniziale sia piuttosto elevato. – Si inizia aprendo una partita IVA. Questo significa che cominci ad anticipare soldi ancora prima di aver incassato una lira, le tasse si pagano in acconto a novembre e in saldo a giugno/luglio, basandosi sul reddito dell’anno precedente. Gli studi di settore ti impongono un fatturato minimo pena la verifica fiscale, senza tenere conto delle difficoltà oggettive della tua attività. – Necessità di un commercialista. E’ impensabile nella attuale giungla fiscale italiana di poter avviare una attività commerciale senza un commercialista alle spalle. Questo significa spendere, quando va bene, 2/3000 euro l’anno per attività di piccolo calibro. – Necessità di consulenti Anche qui semplicemente per l’assurdo ginepraio di leggi esistenti (626, leggi sul lavoro, adempimenti vari) è indispensabile avere uno o più consulenti, a seconda delle dimensioni dell’attività. Anche qui gli euri volano via come niente fosse. – Investimento iniziale sul magazzino. Non puoi pensare di aprire un negozio e lavorare sul venduto. Dovrai farti un magazzino iniziale, con la difficoltà di dover scegliere cosa comprare e dove (per evitare di avere giacenze di invenduto), ed essendo una attività nuova i fornitori pretenderanno il pagamento anticipato della merce. – Concorrenza di internet. I negozi più affermati sopravvivono fornendo altri servizi (come stampa delle foto in appoggio su laboratori), ma vivono vendendo compattine fashion, non certo reflex, e comunque patiscono la concorrenza dei negozi virtuali che vendono tramite internet. Un negozio tradizionale quindi è fortemente a rischio se non è più che consolidato. – Valutazione del portafoglio clienti. Occorre valutare anche il potenziale bacino di utenza che potrà accedere al negozio. In città c’è molta concorrenza, quindi si guadagna meno. Nei piccoli paesi c’è più margine di guadagno, ma ci sono meno clienti. Questi sono solo i punti salienti. Non voglio certo scoraggiarti, ma osservo spesso, e purtroppo sempre di più, che nuove attività, aperte un po’ troppo allegramente, senza una attenta valutazione, falliscono dopo pochi mesi, con un danno economico ingente. [lo]
Gennaio 2, 2008 alle 2:06 pm #1314453jack64bitPartecipante…parole sante purtroppo… Mia moglie, che aveva uno studio di grafica…, ha dovuto chiuderlo, dopo 15 anni, proprio a fine anno… 🙁 Il gioco non valeva più la candela purtroppo. Con i balzelli fissi che ci sono, uniti alle nuove norme degli studi di settore, non ti puoi più neanche “permettere” di guadagnare quel tanto che ti basta per vivere più tranquillo, magari avendo un marito che lavora 12 ore al giorno… 😀 (il marito sarei io…). Non sono sicuro ma le nuove “leggi”, hanno alzato i limiti di guadagno per settore e se non sei “a norma”, puoi patteggiare il 30% dell’importo dello studio stesso… Non vale quello che hai guadagnato realmente… Questa è veramente una presa in giro a chi lavora in regola! Scusate lo sfogo ma… ci voleva…! Ciao a tutti e di nuovo Buon Anno! [lo]
Gennaio 2, 2008 alle 2:49 pm #1314467marcom12Partecipanteconcordo pienamente …UNA VERA PRESA IN GIRO
Gennaio 2, 2008 alle 3:00 pm #1314469FrancoPartecipantela lista di adempimenti e oneri esposta da Fireblade è molto dettagliata e rispecchia purtroppo la realtà odierna di una media o piccola azienda, il problema per una piccola o piccolissima azienda, come una ditta individuale (in generale la piu’ conveniente perchè taglia i costi anche se limita alcune detrazioni) e che spesso viene equiparata alla media azienda, quando invece ha problematiche diverse. Grazie alla presenza del mercato internet, oggi molte aziende, o pseudo aziende iniziano qui, per poi consolidare ulteriori guadagni anche nelle realtà regionali, in altre parole, lavorano in locali propri e poi quando hanno un certo mercato, aprono un negozio. Oggi è molto difficile aprire un’attività senza avere la possibilità di poter sopportare i periodi iniziali in cui i guadagni possono essere scarsi oppure in passivo. E’ d’aiuto conoscere molto bene il mercato per fare acquisti sicuri al miglior prezzo, avere la possibilità di corporarsi con altre aziende oppure realtà diverse o simili che coprono un altro territorio e disporre di un budget che non deve necessariamente essere recuperato in tempi brevi. Francamente anch’io ho valutato questi aspetti e fatto un progetto che riguardava la vendita di materiale tecnologico anche via internet, e la difesa, tutela, educazione e salvaguardia del territorio, con tanto di sala corsi, ma poi l’ho accantonato….. ciao [lo]
Gennaio 2, 2008 alle 5:52 pm #1314552tony804Partecipantevi ringrazio innanzitutto noi abbiamo un bar e gia so cosa vuol dire un pò. ho fatto questa domanda perchè anchio pensavo di vendere prima su internet, poi se tutto andasse bene, magari aprirsi un negozietto ed abbandonare il bar (18 ore aperto al dì,un giorno di chiusura dove si lavora cmq) che è una bella botta di lavoro e non si guadagna nulla 🙁 ho notato dei negozi su ebay che vendono parecchio a prezzi che nei comuni negozi ma anche nei centri commerciali non ho mai visto… non hanno spese!! cosa dite? c’è sotto qualcosa? io ho acquistato una canon su ebay da un negoziante e non ha nessun problema. certo che in italia si inizia a star stretti, come dice grillo VAFFA[bip]… ! scusate :al ):( Modificato da Jack64bit. Va bene che siamo tutti un po’ “arrabbiatini” ma cerchiamo di non dare troppo sfogo alla parte “bestiale” che c’è in noi con parole poco “oxford-iane”… 😉
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