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Ottobre 2, 2014 alle 12:43 am #1815004bexioPartecipanteOttobre 7, 2014 alle 11:17 pm #1815464AnonimoOspite
Ciao, hai provato la conversione in BN? A mio parere rende meglio la solitudine del soggetto e dona maggiore impatto emotivo alla scena.
Non siamo un paese per vecchi ma siamo un paese di vecchi… :OOttobre 8, 2014 alle 12:14 am #1815468LucaPartecipanteciao Riccardo,
è uno scatto dall’importante impatto emotivo, ma, non so perchè, non mi trasmette quella forza che altri tuoi scatti mi hanno suscitato.
forse la scelta del colore per una scena così ?
Aspetto pareri più quotati per poter proseguire la discussione, perchè lo scatto secondo me ” c’è” ma manca qualche cosa…con immutata stima,
LucaOttobre 8, 2014 alle 12:34 pm #1815476ClaudioPartecipanteAbbastanza obiettivo. Il secondo piano, sufficientemente sfocato da staccare il soggetto (seduto, greve, artritico, affaticato, chino; col volto pressoché in posizione aurea), è costituito da due quinte laterali (le colonne, in pietra, eterne) che contengono e quasi ingabbiano la scena. Allo stesso livello l’uomo a terra, facilmente collocabile in una ben precisa posizione sociale. Ancora oltre, oltre le colonne, in terzo piano, la vita attiva e lavorativa: la quotidianità (i passeggeri) scorre oltre l’immobilità della scena, tutt’al più l’osserva durante una sosta, di passaggio.
Un po’ più sul personale. Il b/n credo collocherebbe questa foto che in ogni caso è street, nella tradizione aurea del genere street; b/n che, in generale, viene anche percepito come adeguato a situazioni drammatiche, serie, tragiche, sociali. Il colore, al contrario, lo si associa a felicità allegria leggerezza ecc. Eppure le tragedie e i lutti e i drammi e tutta la nostra vita sono a colori. Io, per dire, adoro il bianco e nero. E se faccio foto street (per mio gusto, formale più che altro) le converto il più delle volte in b/n. Tuttavia credo (e spero di riuscirci alla lunga) che oggi la fotografia street, o buona parte di essa, dovrebbe essere a colori. Altrimenti, se il b/n diventa qualcosa di automatico, quel che si fa è forse più che altro un manierismo, un collocare la denuncia del presente (qualunque esso sia, e da qualsiasi punto di vista si scelga di guardarlo) in un vestito da cerimonia, in un rito fotografico che andiamo a replicare svuotandolo parzialmente di senso o quantomeno riattribuendogli sempre la medesima collocazione fotografica (di genere fotografico), con tutto ciò che ne consegue, o che non ne consegue.
Avrei forse preferito una profondità di campo totale. Ci sarebbe anche dell’altro, ma ho già scritto troppo. Ciao!
Ottobre 9, 2014 alle 5:56 pm #1815571paolomanziniPartecipantefaccio una considerazione tecnica
vedo una luce sulla schiena e in parte sulla spalla del soggetto principale , abbastanza ben gestita equilibrata
la gestione di quella luce ha condizionato tutto lo scatto
perchè tutto il resto finisce in una luce del tutto anonima
per questo – a mio avviso – se ne rileva un scatto privo di forza ancorchè il contenuto doveva esprime una certa drammaticitàquesto perchè anche la gestione della luce deve seguire in maniera coerente la comunicazione , per banalità dico: uno scatto drammatico deve avere una luce drammatica uno scatto allegro deve avere una luce allegra , un bambino che soffia sulle candeline non puo’ avere una luce romantica ne fashion, 😀
è vero anche… che quando un autore “azzarda” una luce… nei forum… viene subito riportato all’ordine sottoesposta o sovraesposta…. :pr
cercando di intuire cosa volevi stramettere io avrei considerato il viso della vecchietta come punto di spot da esporre , avresti di certo avuto una bruciatura sulla schiena e una leggera sovraesposizone sullo sfondo che avrebbe aumentato lo sfocato… [fis]
sul colore quoto clanon … il B/N sta diventando una forzatura nello street … [lo]
Ottobre 12, 2014 alle 8:05 pm #1815819bexioPartecipanteCiao,
vi ringrazio per le vostre considerazioni, sono state per me motivo di riflessione su quanto fatto, su cosa si può ancora fare in post e su quanto si potrà fare per scatti futuri. la mia idea era quella di sviluppare la tematica proposta da un concorso e questa ha dato il titolo alla fotografia. Nell’occasione di scatto ho voluto riprendere tre elementi: la signora anziana, il barbone disteso e l’immagine del giovane in figura visibile sullo sfondo, altro non era che un manifesto pubblicitario affisso sulla fiancata di un autobus appena giunto alla fermata. Il tempo per ragionare su come riprendere la scena completa è stato brevissimo, probabilmente si poteva far meglio.
Ho scelto di lasciare il colore perchè lo scatto non è stato completato con il solo click della reflex, si è andati oltre la fotocamera, dall’altra parte…l’anziana signora di nome Rosa, vicinissima a noi aveva difficoltà a deambulare, ci ha chiesto di poterla accompagnare fino a casa, alcuni isolati più in là dal luogo di scatto. Nel breve ma per lei faticoso tragitto ci ha raccontato la storia della sua vita, in maniera lucida…è stato commovente, è stata una “buona luce” e per questo motivo non ho voluto “drammatizzare” la scena monocromatizzando il tutto. -
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