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Aprile 14, 2015 alle 7:10 pm #1830784albo49Partecipante
Quando mai una dispensa tecnica è redatta in modo narrante (non è un racconto), è come un manuale di istruzione o come tanti manuali di tecnica che molti hanno letto (forse anche tu) e che quasi sempre evitano la narrazione.
Aprile 15, 2015 alle 2:26 pm #1830846Mullahomark86PartecipanteAlvaro, il “narrante” è riferito alla fotografia, che è il risultato della tenica, mica alla dispensa sulla composizione.
Ho detto, e ribadisco, che questi manuali, che tutti noi abbiamo letto, vanno molto spesso nella direzione dell’estetizzazione, forse, secondo loro, scopo di una composizione.
Vanno sicuramente letti almeno una volta nella vita, ma poi è bene andare oltre, e mi sembra che su questa cosa possiamo essere tutti d’accordo.
Aprile 15, 2015 alle 4:15 pm #1830863albo49PartecipanteMarco, narrare è forse un nostro compito. Abbiamo le gambe per camminare, ma molti utenti stanno facendo i primi passi e mancano spesso di tecnica e maggiormente di composizione. Il mio intento è di richiamare la loro attenzione sulle regole per raggiungere quello che a te sembra un traguardo raggiunto e superato.
Aprile 15, 2015 alle 4:55 pm #1830871Mullahomark86PartecipanteComprendo il tuo intento, e lo condivido.
Allora mi permetto di consigliare altri modi, che non vengono nominati molto spesso, per poter acuire soprattutto anche un senso della composizione, in tutte le sue sfaccettature.
Ossia: leggere di storia della fotografia, di fotografia, di pittura, di arte in generale. Guardare tante fotografie: di autori storicizzati e non. Guardare ciò che hanno fatto i pittori. Frequentare le mostre (ne approfitto per segnalare l’imminente “Fotografia Europea” che si svolge annualmente a Reggio Emilia).
Questi, secondo me, sono esempi di confronto di grande utilità per tutti i fotografi, professionisti e fotoamatori.Aprile 15, 2015 alle 5:13 pm #1830874albo49PartecipanteOttimo Marco e ottimi consigli. Tanto per rispondere ad un tuo precedente intervento, la dispensa è una piccolissima parte da me trascritta di un manuale per il corso di pittura e decorazione dell’accademia, manuale sul quale ho preparato un esame 45 anni fa e ricordo che l’assistente ne datava l’origine a molti anni prima. Non si può prescindere dalla tecnica che poco ha a che fare con la tecnologia.
Aprile 15, 2015 alle 10:41 pm #1830903Mullahomark86PartecipanteCi avevo scorto un nonsochè di “pittorialista”, infatti 🙂 !
Non si può prescindere dalla tecnica Alvaro, senza la tecnica non si produce nulla. Ognuno poi attribuisce un valore a questa parola e il peso che ha nel proprio modo di intendere la fotografia. Quel che è certo è che non si può ignorare.
E nella tecnica, secondo me, è compreso anche un certo tasso di tecnologia, perchè chi fototografa ha a che fare con degli strumenti tecnologici. Il riuscire a dare un indirizzo a questa tecnologia fa parte a pieni diritti della sfera della tecnica.
E non è una questione anagrafica. Già nel rinascimento i pittori si avvalevano delle camere obscure, le antenate delle macchine fotografiche. E quella pure era tecnologia, no? Tecnologia che serviva a uno scopo, nel qual caso ad aiutare i pittori nella riproduzione prospettica della scena che stavano ritraendo.
Quando poi è stato inventato il modo di fissare le immagini che le camere obscure proiettavano, tutto è cambiato. Le proiezioni sono diventate l’oggetto stesso del discorso. Resta, per chi vuole, il compito di dar loro un senso [lo]Aprile 15, 2015 alle 11:10 pm #1830904albo49PartecipanteFelice della tua intuizione, ma viaggiamo su binari paralleli che vanno verso la stessa meta. La tecnica in oggetto è pura teoria, conoscendola puoi creare un’opera con una mano, una matita, un pennello o con una macchina fotografica oppure materia di studio per un critico d’arte che si avvale di essa per criticare le opere.
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