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Reportage – L’altra India

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  • #1762087
    Gixxerre
    Partecipante

    Originariamente inviato da mabriola: interessante punto di vista, spiegalo meglio così da poterti rispondere meglio 🙂 cosa ti disturba in dettaglio?

    Vedi Mabriola non è che ci sia un elemento in particolare che mi disturba nelle tue foto. Potrei dirti, la vignettatura, lo sfuocato o qualsiasi altra cosa che, sono sicuro avrai aggiunto per scopi puramente professionali, ma a me non fanno impazzire. A me piace la foto nuda e cruda come esce dalla macchina. Si ok un minimo di post per rimuovere un brufolone nei ritratti 😀 o il bilanciamento dei bianco, ma poi stop. Ripeto, il tuo lavoro è bello e professionale, ma si discosta da mio genere 😉

    #1762175
    mabriola
    Partecipante

    Grazie del tuo passaggio. Purtroppo io non sono per le cose crude ma cotte:-))) ed è un certo tipo di cottura che permette di dare un determinato sapore alla pietanza…anche quando come in questo caso abbiamo miscelato tre anime, 35mm, medio e bestemmia moderna apposta per abbagliare.

    #1762176
    Itzer
    Partecipante

    Originariamente inviato da mabriola: Vorrei condividere con gli amanti del reportage il mio ultimo lavoro realizzato in India ed adesso completo

    La cosa indubbiamente mi interessa, però, c’è un però… Non sopporto Facebook tanto che mi sono cancellato: c’è un altro modo per ammirare il tuo lavoro? Altrimenti ci dovrò rinunciare.

    #1762178
    Gixxerre
    Partecipante

    Originariamente inviato da mabriola: ed è un certo tipo di cottura che permette di dare un determinato sapore alla pietanza

    Su questo dissento, sul resto se ne può parlare. La mia convinzione poi è sempre quella che non basta il “MEDIO” per fare una bella foto.

    #1762185
    lovis1
    Partecipante

    Originariamente inviato da Gixxerre: Su questo dissento, sul resto se ne può parlare. La mia convinzione poi è sempre quella che non basta il “MEDIO” per fare una bella foto.

    Lasciare un file dal RAW quasi integro sarebbe come sviluppare e estampare una pellicola in BW senza alcun intervento. Uscirebbe sempre la solita stampa. Agitare di più o di meno, prolungare o accorciare uno sviluppo, utilizzare un chimico piuttosto che un altro, una diversa temperatura consigliata, pure una diversa pellicola, sono per lo sviluppo cose positive in alcuni casi. In stampa scegliere la giusta carta con il giusto contrasto, sfocare, mascherare con aggeggi autocostriti, usare temperature e tempi in modo creativo, sono per la stampa cose positive in alcuni casi. Sono manipolazioni che in parte trovano trasposizione nel digitale. Credo che altrimenti sarebbe tutta una gran “noia”. Ciao Giulio

    #1762186
    marsss
    Partecipante

    Originariamente inviato da lovis1: Lasciare un file dal RAW quasi integro sarebbe come sviluppare e estampare una pellicola in BW senza alcun intervento. Uscirebbe sempre la solita stampa. Agitare di più o di meno, prolungare o accorciare uno sviluppo, utilizzare un chimico piuttosto che un altro, una diversa temperatura consigliata, pure una diversa pellicola, sono per lo sviluppo cose positive in alcuni casi. In stampa scegliere la giusta carta con il giusto contrasto, sfocare, mascherare con aggeggi autocostriti, usare temperature e tempi in modo creativo, sono per la stampa cose positive in alcuni casi. Sono manipolazioni che in parte trovano trasposizione nel digitale. Credo che altrimenti sarebbe tutta una gran “noia”. Ciao Giulio

    perfettamente d’accordo

    #1762206
    mabriola
    Partecipante

    Originariamente inviato da Itzer: La cosa indubbiamente mi interessa, però, c’è un però… Non sopporto Facebook tanto che mi sono cancellato: c’è un altro modo per ammirare il tuo lavoro? Altrimenti ci dovrò rinunciare.

    ciao Paolo, il link che ho indicato è pubblico, tutti possono vedere il lavoro anche non essendo registrati su FB normalmente

    #1762207
    mabriola
    Partecipante

    Originariamente inviato da Gixxerre: Su questo dissento, sul resto se ne può parlare. La mia convinzione poi è sempre quella che non basta il “MEDIO” per fare una bella foto.

    vedi, su questo sfondi una porta aperta ed è anche per questo che il “retro” scopo di questo lavoro, come discusso in convention a Barletta con illustri colleghi, ha visto di tutta la serie una interpretazione con le tre anime come detto prima, in un reportage, normalmente, non interessa il mezzo ma il contenuto che si veste infine con il linguaggio che il fotografo sceglie per rappresentarlo…non vorrei intavolare una lunga discussione in merito, ma se ancora sei su questi temi che rappresentano una sorta di antica e stantia prefazione siamo lontani anni luce

    #1762215
    marco66
    Partecipante

    beh a me questo tipo di scatti piacciono molto quindi guardo e ammiro e ti faccio tanti complimenti. Voglio solo esprimere un mio breve pensiero sulla tanto dibattuta PP In digitale la luce finche’ non arriva sulla carta e’ un insieme di numeri Se la vediamo cosi, i vari PS & C. non sono altro che un’estensione della nostra macchina Parlo di Luce ed e’ fondamentale capire quest’ultimo termine. [lo]

    #1762217
    mabriola
    Partecipante

    Grazie Marco:-)

    Originariamente inviato da marco66: beh a me questo tipo di scatti piacciono molto quindi guardo e ammiro e ti faccio tanti complimenti. Voglio solo esprimere un mio breve pensiero sulla tanto dibattuta PP In digitale la luce finche’ non arriva sulla carta e’ un insieme di numeri Se la vediamo cosi, i vari PS & C. non sono altro che un’estensione della nostra macchina Parlo di Luce ed e’ fondamentale capire quest’ultimo termine. [lo]

    #1762222
    Claudio
    Partecipante

    Anch’io sono d’accordo con lovis1, sicuramente lo sono in termini generali (e d’altra parte nel suo intervento ritorna due volte la locuzione “in alcuni casi”). La postproduzione è un mezzo come altri; e come altri mezzi, a volte, può migliorare la foto. C’è poi da dire che la postproduzione non è che o c’è o non c’è: ci sono un sacco di interventi diversi (ma tutti per praticità definiti “postproduzione”) che si possono fare. Può essere opportuno e sicuramente è legittimo criticare una foto, ad esempio, per una vignettatura posticcia. Ma non per questo mi pare ragionevole procedere per induzione e dire che di norma tutte le foto cui venga aggiunta una vignettatura siano sbagliate. O meglio: si può anche farlo ma trovo sia un modo conservatore (nel senso deteriore del termine) di intendere tecnica sensibilità e tecnologia fotografiche, che invece sono, per loro natura, in continua evoluzione. Vero che a parlare di contenuto e forma sarebbe lungo e si andrebbe fuori tema, ma, proprio per non discostarmi dal tema, quello che ho apprezzato del lavoro di mabriola è, in accordo coi suoi propositi, l’aver trovato nel reportage un “contenuto che [mabriola ha rivestito] con il linguaggio che [aveva scelto] per rappresentarlo”; e questo coerentemente. Voglio dire che l’uso della postproduzione non è che sia eccessivo in una foto o colpevolmente assente in un’altra, ma crea uno standard stilistico riconoscibile, che è il marchio autoriale del reportage. Insomma: complimenti!

    #1762223
    Gixxerre
    Partecipante

    Originariamente inviato da marco66: beh a me questo tipo di scatti piacciono molto quindi guardo e ammiro e ti faccio tanti complimenti. Voglio solo esprimere un mio breve pensiero sulla tanto dibattuta PP In digitale la luce finche’ non arriva sulla carta e’ un insieme di numeri Se la vediamo cosi, i vari PS & C. non sono altro che un’estensione della nostra macchina Parlo di Luce ed e’ fondamentale capire quest’ultimo termine. [lo]

    Questo è solo un luogo comune nato con l’era della fotografia elettronica/informatica ma non rappresenta minimamente il vero animo della fotografia vera e pura. Che i vari Photoshop e compagnia bella aiutino a recuperare uno scatto palesemente sbagliato e/o cambiare radicalmente l’animo di uno scatto allora ci sto dentro tutto. Ma da come lo dici tu sembra che se uno non passi uno scatto al p.c. allora quello scatto farà sicuramente schifo. Beh perdonami ma dal mio modo di vedere è totalmente sbagliato, poi ognuno è libero di pensarla come meglio crede. Chiudo anche qui questo discorso visto che siamo palesemente fuori dal contesto del post.

    #1762225
    mabriola
    Partecipante

    Originariamente inviato da clanon: …ma crea uno standard stilistico riconoscibile, che è il marchio autoriale del reportage…

    vedo che sei riuscito a cogliere uno degli elementi portanti del realizzare fotografie documentarie, questo è fortemente presente in Paolo Pellegrin, in Davide Monteleone legatissimo alla sua Mamiya 6, la fotografia documentaria da sempre ci racconta qualcosa di importante sul mondo in cui viviamo, con emozioni e linguaggi differenti, a volte con occhi nuovi. Nella fotografia documentaria c’è sempre una rappresentazione di un istante profondamente sentito, vissuto (e questo lo sottolineo), è sempre ricca di un significato psicologico, emotivo e spesso davvero vivido, in breve di una intensa esperienza assolutamente personale.

    #1762226
    mabriola
    Partecipante

    Originariamente inviato da Gixxerre: … il vero animo della fotografia vera e pura….

    siccome questa è una delle frasi che difficilmente si sognerebbe di pronunciare un McCurry, un Majoli etc. a me piacerebbe, se ti va, comprendere la tua profonda definizione di quanto affermi, nello spirito di una discussione critica interessante e non altro

    #1762227
    Gixxerre
    Partecipante

    Originariamente inviato da clanon: Anch’io sono d’accordo con lovis1, sicuramente lo sono in termini generali (e d’altra parte nel suo intervento ritorna due volte la locuzione “in alcuni casi”). La postproduzione è un mezzo come altri; e come altri mezzi, a volte, può migliorare la foto. C’è poi da dire che la postproduzione non è che o c’è o non c’è: ci sono un sacco di interventi diversi (ma tutti per praticità definiti “postproduzione”) che si possono fare. Può essere opportuno e sicuramente è legittimo criticare una foto, ad esempio, per una vignettatura posticcia. Ma non per questo mi pare ragionevole procedere per induzione e dire che di norma tutte le foto cui venga aggiunta una vignettatura siano sbagliate. O meglio: si può anche farlo ma trovo sia un modo conservatore (nel senso deteriore del termine) di intendere tecnica sensibilità e tecnologia fotografiche, che invece sono, per loro natura, in continua evoluzione. Vero che a parlare di contenuto e forma sarebbe lungo e si andrebbe fuori tema, ma, proprio per non discostarmi dal tema, quello che ho apprezzato del lavoro di mabriola è, in accordo coi suoi propositi, l’aver trovato nel reportage un “contenuto che [mabriola ha rivestito] con il linguaggio che [aveva scelto] per rappresentarlo”; e questo coerentemente. Voglio dire che l’uso della postproduzione non è che sia eccessivo in una foto o colpevolmente assente in un’altra, ma crea uno standard stilistico riconoscibile, che è il marchio autoriale del reportage. Insomma: complimenti!

    Sempre se riferito a me ti rispondo dicendo di non mettermi parole in bocca che non ho mai detto. Una foto con l’aggiunta della vignettatura non è sbagliata a prescindere, così come non è sbagliata uno foto volutamente mossa, sfuocata o in b/n. Apprezzo il lavoro da Mabriola e le foto prese singolarmente mi piacciono. Ma… su 30 foto vederne 30 vignettate, 30 in b/n, 20 con un bagliore dietro, 15 mosse a me disturba. Ora va benissimo a te piace, agli altri piace a me no PUNTO. Avrei preferito tra queste, delle foto semplici con colori naturali e senza tanta PP. E’ il mio punto di vista, può piacerti o non piacerti ma lo devi rispettare, come io rispetto il tuo e quello degli altri.

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