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Reportage – L’altra India

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  • #1762233
    mabriola
    Partecipante

    Originariamente inviato da Gixxerre: Sempre se riferito a me ti rispondo dicendo di non mettermi parole in bocca che non ho mai detto. Una foto con l’aggiunta della vignettatura non è sbagliata a prescindere, così come non è sbagliata uno foto volutamente mossa, sfuocata o in b/n. Apprezzo il lavoro da Mabriola e le foto prese singolarmente mi piacciono. Ma… su 30 foto vederne 30 vignettate, 30 in b/n, 20 con un bagliore dietro, 15 mosse a me disturba. Ora va benissimo a te piace, agli altri piace a me no PUNTO. Avrei preferito tra queste, delle foto semplici con colori naturali e senza tanta PP. E’ il mio punto di vista, può piacerti o non piacerti ma lo devi rispettare, come io rispetto il tuo e quello degli altri.

    se può essere di aiuto nella descrizione, quello che tu definisci bagliore è nebbia…la maggior parte di queste foto col cosiddetto “bagliore” sono scattate all’alba, prestissimo, le temperature erano prossime allo zero e la nebbia talmente fitta che in alcune circostanze la visibilità era di pochissimi metri…non esiste fare un reportage misto con un linguaggio colore ed uno bianco e nero, tralascio il resto

    #1762234
    Lorenzo Canoniani
    Amministratore del forum

    Come ben sai Michele ho seguito giorno dopo giorno il tuo lavoro su fb e l’ho trovato molto profondo, frutto di uno stile inconfondibile ormai maturato da tempo sul campo. Purtroppo a volte vedo che si cade ancora nell’errore di giudicare il lavoro altrui senza aver sufficientemente approfondito il cammino dell’autore e le relative motivazioni che lo hanno portato a fare determinate scelte. Per questo motivo eviterei di partire con la solita ‘querelle’ della postproduzione se o meno necessaria ed inviterei invece a provare a scavare un po’ di piu’ per instaurare un dialogo con spirito di accrescimento reciproco. 😉

    #1762236
    mabriola
    Partecipante

    Originariamente inviato da lorenzo70: Come ben sai Michele ho seguito giorno dopo giorno il tuo lavoro su fb e l’ho trovato molto profondo, frutto di uno stile inconfondibile ormai maturato da tempo sul campo. Purtroppo a volte vedo che si cade ancora nell’errore di giudicare il lavoro altrui senza aver sufficientemente approfondito il cammino dell’autore e le relative motivazioni che lo hanno portato a fare determinate scelte. Per questo motivo eviterei di partire con la solita ‘querelle’ della postproduzione se o meno necessaria ed inviterei invece a provare a scavare un po’ di piu’ per instaurare un dialogo con spirito di accrescimento reciproco. 😉

    ricordo bene Lorenzo :-))) è stato un lungo parto dopotutto!

    #1762237
    marco66
    Partecipante

    Originariamente inviato da Gixxerre: Questo è solo un luogo comune nato con l’era della fotografia elettronica/informatica ma non rappresenta minimamente il vero animo della fotografia vera e pura. Che i vari Photoshop e compagnia bella aiutino a recuperare uno scatto palesemente sbagliato e/o cambiare radicalmente l’animo di uno scatto allora ci sto dentro tutto. Ma da come lo dici tu sembra che se uno non passi uno scatto al p.c. allora quello scatto farà sicuramente schifo. Beh perdonami ma dal mio modo di vedere è totalmente sbagliato, poi ognuno è libero di pensarla come meglio crede. Chiudo anche qui questo discorso visto che siamo palesemente fuori dal contesto del post.

    Io volevo solo dire che gia’ nel momento che scattiamo operiamo una PP sulla scena che noi intendiamo rappresentare a modo nostro. Lo facciamo scegliendo composizione esposizione tempo e diaframma,orario e tipo di luce ambiente. Il seguito non e’ nient’altro che un’estensione [lo]

    #1762238
    Gixxerre
    Partecipante

    Originariamente inviato da mabriola: se può essere di aiuto nella descrizione, quello che tu definisci bagliore è nebbia…la maggior parte di queste foto col cosiddetto “bagliore” sono scattate all’alba, prestissimo, le temperature erano prossime allo zero e la nebbia talmente fitta che in alcune circostanze la visibilità era di pochissimi metri…non esiste fare un reportage misto con un linguaggio colore ed uno bianco e nero, tralascio il resto

    Ok non è un bagliore ma è nebbia ma a me 20 foto con nebbia dietro su 30 piacciono poco “tralasciando il resto”. Cmq chiudiamo qua non vedo punti di incontro, così non si può intavolare come tanto agogni un discorso senza strascichi infiniti di parole e amarezza. Forse facevo bene a dire, bravissimo mi piacciono tutte, ma non sarei stato sincero. Anche se. a onor del vero, ho lodato il tuo lavoro dall’inizio ma espresso solo ciò che non mi piaceva. Cmq [gra]

    #1762240
    mabriola
    Partecipante

    Originariamente inviato da Gixxerre: …strascichi infiniti di parole e amarezza… Forse facevo bene a dire, bravissimo mi piacciono tutte, ma non sarei stato sincero. … Cmq [gra]

    mi dispiace che la pensi così, rispetto il tuo pensiero, la tua opinione mi interessa e per questo ti ho spiegato cosa era questo bagliore che vedi in alcune fotografie

    #1762241
    Claudio
    Partecipante

    @ Gixxerre (costruttivo): A partire dal tuo intervento cerco di chiarire ulteriormente il mio precedente. A te (ti cito) “disturba” il fatto di “su 30 foto vederne 30 vignettate, 30 in b/n, 20 con un bagliore dietro, 15 mosse”. Quello che ho detto io si

    #1762243
    Lorenzo Canoniani
    Amministratore del forum

    Originariamente inviato da clanon: @ lorenzo70: avrei evitato questo intervento ma visto che sono stato tirato in ballo con certi toni, cercando ora in ogni caso di abbassarli, rispondo.

    Mi dispiace profondamente che un topic dove si poteva creare un interessante dibattito costruttivo si sia trasformato in una sterile polemica. Quello che purtroppo continuo a notare e’ che tale spazio e’ ancora utilizzato per dei inconcludenti botta e risposta che non servono a nessuno tantomeno al chiarimento reciproco. Invito pertanto i diretti interessati di contattarsi direttamente tramite messaggio privato, non costringetemi per cortesia a chiudere il topic Grazie.

    #1762245
    albo49
    Partecipante

    Come spesso affermo, un reportage dovrebbe seguire una linea editoriale, la sequenza dovrebbe portare l’osservatore alla comprensione dei momenti temporali o degli eventi proposti seguendo un ordine logico che ne faciliti la lettura, ne consegue che, se ben proposto, l’osservatore non dovrebbe essere indotto a soffermarsi sulle singole immagini. Il pregevole lavoro in oggetto non ritengo possa essere definito un reportage, non ha un inizio e una fine, non ha riferimenti geografici (l’altra India è troppo generico) e nel tema non si individua un soggetto ben definito (tende a documentare diverse attività). Tutte le immagini sono impreziosite dalla vena artistica dell’autore, lo sviluppo mostra una ricerca estetica non casuale e la volontà di imporre all’osservatore il proprio marchio che ad alcuni può perfino sembrare eccessivo, ma è e deve essere prerogativa di un sentimento artistico. Le scelte di firmare le foto con una decisa postproduzione non deve trarre in inganno, queste immagini godono di tanta capacità, capacità non casuale che evidenzia studio, progettazione e conoscenza degli strumenti. Del lavoro apprezzo tantissimo la scelta del formato quadrato che richiama le Polaroid usate da molti grandi autori, non mi piace la scelta di mantenere una tonalità piatta senza escursioni agli estremi, ma potrebbe essere un limite dovuto alle immagini ridotte e poco definite del web. Tutti hanno il diritto di commentare e di criticare questo lavoro, mi trovo spesso a dibattere con autori tendenzialmente puristi i quali affermano che le immagini non dovrebbero subire una eccessiva postproduzione, ma limitarsi a pochi interventi, come ad affermare che un bravo fotografo non ha bisogno di postproduzione per fare belle foto: errore. Spesso chi afferma questo, lo fa perchè non ne ha le capacità e non è creativo, limitandosi a produrre immagini documentali (cartoline), con la convinzione che è il soggetto che fa la foto. No è esattamente il contrario, è l’autore che sceglie e manipola per arrivare al risultato finale consapevole del fatto che può e non deve piacere a tutti.

    #1762248
    mabriola
    Partecipante

    Originariamente inviato da Albo49: Come spesso affermo, un reportage dovrebbe seguire una linea editoriale, la sequenza dovrebbe portare l’osservatore alla comprensione dei momenti temporali o degli eventi proposti seguendo un ordine logico che ne faciliti la lettura, ne consegue che, se ben proposto, l’osservatore non dovrebbe essere indotto a soffermarsi sulle singole immagini. Il pregevole lavoro in oggetto non ritengo possa essere definito un reportage, non ha un inizio e una fine, non ha riferimenti geografici (l’altra India è troppo generico) e nel tema non si individua un soggetto ben definito (tende a documentare diverse attività). Tutte le immagini sono impreziosite dalla vena artistica dell’autore, lo sviluppo mostra una ricerca estetica non casuale e la volontà di imporre all’osservatore il proprio marchio che ad alcuni può perfino sembrare eccessivo, ma è e deve essere prerogativa di un sentimento artistico. Le scelte di firmare le foto con una decisa postproduzione non deve trarre in inganno, queste immagini godono di tanta capacità, capacità non casuale che evidenzia studio, progettazione e conoscenza degli strumenti. Del lavoro apprezzo tantissimo la scelta del formato quadrato che richiama le Polaroid usate da molti grandi autori, non mi piace la scelta di mantenere una tonalità piatta senza escursioni agli estremi, ma potrebbe essere un limite dovuto alle immagini ridotte e poco definite del web. Tutti hanno il diritto di commentare e di criticare questo lavoro, mi trovo spesso a dibattere con autori tendenzialmente puristi i quali affermano che le immagini non dovrebbero subire una eccessiva postproduzione, ma limitarsi a pochi interventi, come ad affermare che un bravo fotografo non ha bisogno di postproduzione per fare belle foto: errore. Spesso chi afferma questo, lo fa perchè non ne ha le capacità e non è creativo, limitandosi a produrre immagini documentali (cartoline), con la convinzione che è il soggetto che fa la foto. No è esattamente il contrario, è l’autore che sceglie e manipola per arrivare al risultato finale consapevole del fatto che può e non deve piacere a tutti.

    grazie mille del passaggio Alvaro, non concordo con la logica del seguire il discorso temporale (non della linea editoriale) che invece vedo correttamente collocato nel racconto di una storia (vedi ad esempio la bellissima storia “MiRElla” di Fausto Podavini vincitore del WPP di quest’anno col quale abbiamo discorso a Barletta anche su questo punto in particolare), infatti per esempio nell’ambito degli international Nikon Awards il reportage (documentario) è stato appositamente separato dal racconto (storia), il titolo del reportage (che io amo appunto definire fotografia documentaria) deriva dalla rappresentazione di un’India diversa dalla solita rappresentata ed arci consumata soprattutto sullo scontatissimo (a mio avviso) quanto mai osannato NG, la descrizione è infatti allegata al di sotto delle fotografie per fornire ulteriori dettagli e spiegazioni del corpo all’osservatore, per il resto hai spiegato in maniera esaustiva e direi molto limpida un pensiero, quello correlato ad uno stile in fotografia che io non avrei saputo meglio esplicitare. Per quanto riguarda la famigerata Post produzione, magari risulterà difficile da crederlo ma al di là di un intervento sul contrasto della fotografia altro non ha, alcuni amici che discutono su questo forum che hanno avuto il piacere di vedere nascere questo lavoro nei mesi scorsi e di seguirlo insieme a me dall’India sanno come è stato pensato e sviluppato. grazie 🙂

    #1762255
    Luca Lupi
    Partecipante

    Originariamente inviato da mabriola: alcuni amici che discutono su questo forum che hanno avuto il piacere di vedere nascere questo lavoro nei mesi scorsi e di seguirlo insieme a me dall’India sanno come è stato pensato e sviluppato.

    [fis] [fis] [fis]

    #1762258
    mabriola
    Partecipante

    Originariamente inviato da Lookaloopy: [fis] [fis] [fis]

    il tuo nome mi ricorda qualcuno di essi…:-)))

    #1762260
    albo49
    Partecipante

    La postproduzione non è tanto famigerata, è necessaria, ed è tale anche se molto o poco presente e, per quello che vale il mio giudizio, ritengo che questo lavoro non soffra di eccessiva postproduzione. Infatti, credo che il tuo lavoro non sia un fotoracconto ma più una raccolta di immagini in un luogo non ben definito e potresti espanderlo all’infinito con altre foto per poi trovarti costretto ad inserire almeno la data per facilitarne la lettura. Diverso sarebbe se fossero raggruppate per località o per specifica attività. E quà mi taccio perchè in fondo stiamo parlando del sesso degli angeli. Ciao

    #1762263
    mabriola
    Partecipante

    Originariamente inviato da Albo49: La postproduzione non è tanto famigerata, è necessaria, ed è tale anche se molto o poco presente e, per quello che vale il mio giudizio, ritengo che questo lavoro non soffra di eccessiva postproduzione. Infatti, credo che il tuo lavoro non sia un fotoracconto ma più una raccolta di immagini in un luogo non ben definito e potresti espanderlo all’infinito con altre foto per poi trovarti costretto ad inserire almeno la data per facilitarne la lettura. Diverso sarebbe se fossero raggruppate per località o per specifica attività. E quà mi taccio perchè in fondo stiamo parlando del sesso degli angeli. Ciao

    Alvaro, nella descrizione a piè pagina delle fotografie indico il luogo e spiego i contenuti, cmq le fotografie sono state scattate a 40 km da Delhi in una zona densa di cantieri civili ed industriali

    #1762274
    Itzer
    Partecipante

    Sono dell’avviso che se uno va in India, fa mostre ed ha pure riconoscimenti di cui giustamente va fiero, dobbiamo riconoscergli il diritto di avere un suo stile, che può piacere o meno, ma sul quale credo sia superfluo sindacare o disquisire all’infinito: non vi metterete mai d’accordo. A dire il vero, di primo acchito, della PP non me ne sono neppure accorto, preso com’ero a fare una riflessione: Ci troviamo a (cito testualmente) “40 km da Delhi in una zona densa di cantieri civili ed industriali”, come dire quattro passi da Roma o Milano… ma vi rendete conto “questi” come costruiscono? Se questo è un Paese ed una Società emergente, noi dove dovremmo essere, sulla Luna? Seeeehhhh….. Non aggiungo altro scusandomi con Michele in primis e con i moderatosi per la digressione, però dai… un reportage non può essere fine a se stesso, avrà pure delle finalità sociali e come tale credo lo si possa commentare anche divagando dall’aspetto puramente fotografico.

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