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Riflessioni!

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  • #1770937
    Franco
    Partecipante

    in effetti GianMauro, nel tentativo di approfondire alcuni argomenti poco compresi, le “riflessioni” hanno preso una deriva teorica, di fatto l’IT è un’analisi ontologica di matrice ideologica, è una teoria. La mia intenzione iniziale era quella di trasferire questi concetti nel reale, valutando le applicazioni nell’esperienza di tutti noi, con esempi pratici, alcuni aspetti li vivo e li conosco per aver avuto esperienza diretta e quindi mi risulta piu’ facile parlarne in questo ambito. Comunque concordo con quanto hai scritto, del resto non avevo dubbi…. adesso preparo una bella carrellata di risposte perchè c’è parecchie cose da dire…. In riferimento alla tua frase poc’anzi citata, contiene una verità fondamentale che sarebbe bello fosse compresa da tutti, e qui ritorniamo al mio tentativo di proporre una diversa visione, dove l’attrezzatura utilizzata per fotografare, dalla fotocamera al semplice telecomando a filo, assume un “valore” diverso. 😉 [lo]

    #1770988
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da Lippolo: edit: aggiungo che due fotografi, con la stessa macchina, la stessa lente, lo stesso soggetto, nello stesso posto e allo stesso tempo, arriverebbero molto probabilmente a due scatti completamente diversi. quindi non sono troppo convinto che il celeberrimo IT, seppur riconoscendo un fondo di verità nelle vostre affermazioni, sia così forte da influenzare il mio modo di scattare… GianMauro, tu hai una 5d2 come la mia, scatti spesso a 35 mm (a volte lo faccio anche io), usi con soddisfazione un 70-200 (a volte lo faccio anche io), eppure le nostre foto sono molto diverse.

    Filippo, è ovvio che nella stessa situazione due fotografi ottengono due risultati diversi, nel contribuire al risultato non è solo il mezzo ma anche l’utilizzatore del mezzo. Però prova a prendere due fotocamere uguali che inquadrano la stessa scena, a parità di impostazioni, converrai con me che le due foto saranno identiche…. questo perché? perché l’IT è RIGIDO, non lascia spazio a variazioni, se non previste all’interno delle variabili predefinite dal programmatore. noi fotografi operiamo con dei mezzi chiusi che possiedono un’inconscio “duro”, possiamo calcolare infinite variabili ma tutte contenute, circoscritte all’interno di un “sapere” predeterminato dal progettista dell’apparecchiatura. Tu dici che: “non sono troppo convinto che il celeberrimo IT sia così forte da influenzare il mio modo di scattare”. Dipende, ci sono fotografi che si fanno influenzare in modo determinante, e sono soprattutto coloro che ritengono che l’IT riveste una scarsa importanza (per la “loro fotografia”), altri ancora sanno che un’apparecchiatura ha determinati limiti e questi limiti contribuiscono ad influenzare il risultato ottenuto. A loro sta’ bene così, a volte limitano le loro capacità espressive (qualora fossero presenti) al mezzo e non viceversa, in questi casi, spesso inconsciamente, l’azione è vincolata alle potenzialità della macchina, che sopprime ogni istanza creativa, perché non confacente alle caratteristiche del mezzo. Invece ci sono i fotografi che più o meno consapevolmente agiscono in funzione delle loro esigenze creative, e per far questo a volte utilizzano stratagemmi molto fantasiosi, oppure acquistano un mare di attrezzatura in grado di soddisfare le molteplici esigenze, ecc…. Quindi per ritornare al tuo dubbio, si, l’IT in alcuni casi contribuisce fortemente ad influenzare il modo, lo stile e l’approccio al soggetto di chi scatta, e quindi di conseguenza anche il risultato, su questo non ci sono dubbi! non a caso in questa discussione ho spinto questo argomento….

    Originariamente inviato daClanon : la PP di rossomoto o la scelta di usare un iPhone come ha fatto pdigiambattista, siano prese per quello che sono senza aggiungerci l’intenzione di imitare: prendendo insomma ciò che può anche essere nato come un mezzo-per-imitare-qualcosa come un semplice mezzo-per-comunicare-qualcosa

    Questo punto è molto importante, il mezzo, qualsiasi esso sia, dev’essere quello che è, uno strumento in mano al fotografo. Pensare che i meriti di una foto siano da attribuire esclusivamente alle capacità del fotografo può essere d’ostacolo per il conseguimento dei risultati che ci prefiggiamo, e chiarire le idee su questo punto, se c’è ne fosse il bisogno, porterebbe ognuno di noi ad una crescita.

    Originariamente inviato da Lovis1: Non vi è mai stato nulla di inquadrato o prestabilito, sia per quel che riguarda l’analogico o digitale. Le nostre capacità o meglio potenzialità vanno sviluppate nel tempo come in qualsiasi disciplina. I fattori determinanti sono sempre quelli… sensibilità, intuizione e creatività… sono queste caratteristiche intrinseche in ognuno di noi che vanno sviluppate. Prima la chimica ed ora il software… dobbiamo renderci conto che sono semplicemente mezzi, e tali restano. A mio parere ognuno deve usare quello con cui si trova meglio, lo so è scontato ma i risultati migliori arriveranno così.

    esattamente, non dovremmo lasciarci condizionare dal mezzo, e scegliere (se possibile) il mezzo più’ adatto al risultato ricercato. e proprio per questo motivo che risulta necessario comprendere il sapere inconscio contenuto nelle nostre apparecchiature, che possiede una sensibilità, un’intuizione, delle potenzialità creative (per usare le tue stesse parole) che per certi versi sono simili al nostro inconscio….. Quando fotografiamo possiamo individuare due tipi di inconscio, l’inconscio del fotografo e quello della fotocamera, ma anche altre forme minori di inconscio. E aggiungo, (chi possiede un’ego smisurato è pregato di non leggere quanto segue) il merito di una fotografia và attribuito al fotografo ma anche alla fotocamera, in quantità variabile ma spesso superiore in quest’ultima soprattutto in certi ambiti dove l’automazione e l’involgarimento del medium ha raggiunto livelli estremi (IT molto spinto). Però attenzione, nel tuo genere, stil-life, pubblicità, moda, alcuni aspetti di tutto ciò che è stato appena detto, rivestono un’importanza minore rispetto altri generi, come ad esempio il reportage. C’è una differenza sostanziale tra l’azione del fotografo che “crea” l’immagine e il fotografo che “cattura” l’immagine, nel primo caso l’utilizzo dell’inconscio tecnologico è “aperto” (controllato), nel secondo caso è decisamente più’ chiuso (libero) e ai fini del risultato, riveste un’importanza maggiore.

    Originariamente inviato da pdigiambattista: Vorrei solo aggiungere che è bene ricordarsi che dietro l’apparecchio, sia esso digitale in qualsiasi forma (reflex, mirrorless, compatta, smartphone ecc.) o analogico, ci siamo noi e solo noi possiamao se ne siamo capaci, superare il limite ed andare oltre.

    vedi, all’interno del nostro inconscio è tutto rigidamente prestabilito, e non lo sappiamo, all’interno di una fotocamera è tutto rigidamente prestabilito, e non lo sappiamo, altrimenti perché mai dovremmo chiamarlo inconscio? 🙂 a parte le battute…..

    Originariamente inviato da pdigiambattista: Non penso sia tutto così rigidamente inquadrato e prestabilito. Certo sicuramente lo è per chi non ha o non cerca nel proprio bagaglio la maniera per andare oltre!

    si, all’interno di un’apparecchio è tutto rigidamente prestabilito, entro certe tolleranze, ovviamente.

    Originariamente inviato da pdigiambattista: Peter 72, per carità io non mi scandalizzo di ciò, il problema è che il professionuista che faceva ciò poi durante il suo workshop ha fatto a me una bella romanzina per la stessa cosa! Questo trovo inammissibile e da ipocriti!

    dipende se l’ha fatto prima o dopo. Dopo può aver cambiato idea, in ogni caso il maestro non sempre dice ciò che pensa, ma ciò che è bene che l’allievo sappia in quel momento…..

    Originariamente inviato da rossomoto: Io sono dell’idea che l’unica occasione per “sfuggire alle regole” è l’istante in cui decidiamo quale mezzo usiamo. E’ quando scegliamo l’obbiettivo, la pellicola piuttosto che il digitale, pellicola a colore o bianco e nero, holga o grande formato che decidiamo quali regole accettare e quali rifiutare. Poi ovviamente i limiti non sono poi così definiti ma ci sono sicuramente cose che si possono e altre che non si possono fare (street con un banco ottico mi pare difficilino ), però ci sono ed all’interno di quelli si lavora. Il fatto, forse, è che spesso non siamo consapevoli di questi limiti o che forse si ha più familiarità con i limiti di un mezzo ma non di un’altro.

    Concordo perfino con il punto finale.

    Originariamente inviato daSaiot : Originariamente inviato da GianMauro: Alla luce di tutti questi discorsi, credo sia plausibile ipotizzare che qualunque cosa tu voglia far fare alla reflex in pratica è già stato pensato dal “programmatore” e dato che il mezzo è quello che è tu non puoi che generare immagini… di un certo tipo non mi trovi molto d’accordo. al crescere della complessità di un sistema le combinazioni dei suoi output diventano così elevate da essere sostanzialmente non deterministiche. un cubetto lego si può incastrare con un altro cubetto lego solo in un numero molto limitato di modi, ma aumentando il numero di cubetti il risultato è assolutamente non determinabile a priori. sarebbe come dire che dato un determinato linguaggio naturale tutte le opere letterarie che si possono scrivere in quel linguaggio sono già determinate a monte dalla semantica e dalla grammatica del linguaggio stesso. in un certo senso astratto è vero, ma in pratica è evidente che il linguaggio è uno strumento abbastanza complesso da poter essere plasmato in modo assolutamente creativo e originale (anche se è vero che ha dei limiti intrinseci e che non permette di esprimere sempre tutto).

    Sarà che oramai sono prevenuto, ma la frase di GianMauro non può essere contestata, mentre la tua non riesco a capire dove voglia arrivare…… se fossi gentile da spiegarmi cosa centra quello che scrivi con l’IT di una fotocamera……..

    Originariamente inviato dasaiot : tornando a bomba la DSLR è pensata proprio per generare immagini il più neutre possibili, lasciando a valle la possibilità di caratterizzarle come meglio si crede (se si ha la creatività, la capacità tecnica e anche il tempo e la voglia di farlo).

    non serve ribadire infinite volte questo concetto perché nessuno è disposto a contraddire una verità così elementare, l’immagine prodotta da una moderna reflex digitale è neutra ed è facilmente plasmabile per chi vuole lavorarla in PP, ma non dimentichiamo che questa è la prerogativa del file RAW, di tutti i RAW (anche quelli di una fotocamera compatta). Invece in JPG possiamo intervenire in fase di scatto anche abbastanza pesantemente, inoltre, è proprio per “l’asetticità” del risultato di una reflex, che consigliavo di valutare altre vie per ottenere l’approccio al soggetto tipico di un certo reportage, che l’autore del topic sembrava ambire……

    Originariamente inviato darossomoto : Mi permetto di intervenire dicendo che forse proprio il fatto che la PP nelle reflex va applicata dopo a cura del fotografo rende quest’ultimo più consapevole di quello che intende trasmettere

    esatto, ed è proprio per questo motivo che ritengo che le attuali reflex non sono il mezzo più’ adatto per esprimere una fotografia fresca, immediata e naturale, perché richiedono un grado di consapevolezza e di programmazione superiore, un’uso della ragione che distrae l’attenzione sul soggetto, inoltre, come ho ripetuto più volte, contengono un’IT poco confacente ad un certo genere di fotografia, come quello che l’autore del topic aveva auspicato. E’ vero, si può far tutto, ma proprio perché sono pienamente consapevole di questa realtà, ci tengo ad evidenziarla.

    Originariamente inviato da Clanon: Poi, visto che da lì è partita questa discussione, ritorno alle considerazioni iniziali che avete fatto sulla nitidezza (pdigiambattista: “E’ difficile con apparecchiature così chirurgiche ottenere immagini che hanno un’anima!”). D’accordo con tutti quelli che rifuggono dalle rese sempre e comunque chirurgiche………

    prendo questo spunto per sottolineare che la nitidezza di alcune macchine digitali può risultare fastidiosa, è vero, una nitidezza forzata dagli algoritmi di correzione del contenimento del rumore digitale, dall’esasperazione dei test MTF che decretano il favore del consumatore, la ricerca estrema ed esagerata di definizione e perfezione imposta dal mercato ai produttori, tutto questo si traduce in IT. Non vorrei sembrare nostalgico perché non lo sono, ma le macchine del passato possedevano un’anima, un corpo “imperfetto” che (generalizzando) le fredde macchine dei giorni nostri non possiedono. un saluto a tutti

    #1771248
    pdigiambattista
    Partecipante

    Fra65 sempre in relazione a questo topic una cosa mi preme chiederti: se ho ben capito tu hai provato e dunque investito in diverse macchine (parlando sempre di digitale), però mi pare che sino ad ora nessuna ti abbia alla fine accontentato realmente. Ti volevo dunque chiedere se per caso tra le tante hai anche acquistato una mirrorless della fuji. Io ho avuto modo di provarla qui a Roma quest’inverno durante un fuji day al negozio La Placa. Di esse (ho provato la x100s, la x-E1 e la x-pro1) mi era molto piaciuto la silenziosità dello scatto, la poca visibilità, il miniomo ingombro e peso. Inoltre altra cosa che mi aveva ben impressionato era il mirino a telemetro che per la composizione lo trovo (almeno per quanto mi riguarda) lo trovo migliore della visione reflex. VCiò che però assolutamente non mi era piaciuto e che mi ha fatto desistere dall’acquisto è stata quella eccessiva chirurgicità delle foto che escono dalla macchina. La mancanza di un filtro anti alias rende queste immagini eccessive. Insomma in quel momento la cosa mi ha dato particolarmente fastidio visto che questo tipo di apparecchiature le avevo viste per le caratteristiche descritte sopra, quasi ideali per le mie esigenze. La x100s ad esempio la vedevo perfetta per il reportage fotogiornalistico.

    #1771257
    mabriola
    Partecipante

    Originariamente inviato da pdigiambattista: Fra65 sempre in relazione a questo topic una cosa mi preme chiederti: se ho ben capito tu hai provato e dunque investito in diverse macchine (parlando sempre di digitale), però mi pare che sino ad ora nessuna ti abbia alla fine accontentato realmente. Ti volevo dunque chiedere se per caso tra le tante hai anche acquistato una mirrorless della fuji. Io ho avuto modo di provarla qui a Roma quest’inverno durante un fuji day al negozio La Placa. Di esse (ho provato la x100s, la x-E1 e la x-pro1) mi era molto piaciuto la silenziosità dello scatto, la poca visibilità, il miniomo ingombro e peso. Inoltre altra cosa che mi aveva ben impressionato era il mirino a telemetro che per la composizione lo trovo (almeno per quanto mi riguarda) lo trovo migliore della visione reflex. VCiò che però assolutamente non mi era piaciuto e che mi ha fatto desistere dall’acquisto è stata quella eccessiva chirurgicità delle foto che escono dalla macchina. La mancanza di un filtro anti alias rende queste immagini eccessive. Insomma in quel momento la cosa mi ha dato particolarmente fastidio visto che questo tipo di apparecchiature le avevo viste per le caratteristiche descritte sopra, quasi ideali per le mie esigenze. La x100s ad esempio la vedevo perfetta per il reportage fotogiornalistico.

    Se può servirti la mia esperienza ho provato la E1 e la Xpro, la E1 è da dimenticare perchè il mirino elettronico è davvero scomodo, il refresh in condizioni di luce scarsa è davvero deprimente, la Xpro ti consente, fortunatamente, la visione ottica, neo che però accomuna entrambe è la lentezza AF in alcune situazioni particolari che nel caso si reportage potrebbe rivelarsi grave, inoltre la batteria dura davvero molto poco dovresti comprare almeno una di riserva soprattutto se con la Xpro utilizzi l’ottima funzione del mirino ottico con sovraimpresse alcune info dell’evf. La qualità delle fotografie sfornate è molto buona e pronte anche in jpg con ottimo dettaglio e colore, questo è un plus da considerare. Alla fine non l’ho presa, ero interessato alla Xpro ma non mi ha pienamente convinto.

    #1771283
    pdigiambattista
    Partecipante

    Grazie mille Mabriola, certo che la tua esperienza può servirmi! Anche a me il mirino elettronico non mi è piaciuto affatto e sono in perfetto accordo con te. Una cosa, ma tu per caso hai anche provato la x100s? Io quando l’ho provata qui a Roma (purtroppo per poco tempo e in situazioni che poco hanno a che fare con un vero reportage)ho notato che rispetto alle altre due a ottica intercambiabile la messa a fuoco è notevolmente migliorata. Inoltre il fatto di avere un’ottica fissa corrispondente al 35 mm ti dirò non è poi così male. Io non lo considero così limitativo: con la 5D mark III ad esempio ultimamente per cercare di avere inquadrature che addolciscano un pochino i problemi che ho lamentato con il digitale, ho spesso usato appunto come ottica il 35mm (praticamente sul 24-70 F2.8L con nastro isolante bloccavo la focale a 35mm).

    #1771343
    mabriola
    Partecipante

    Originariamente inviato da pdigiambattista: Grazie mille Mabriola, certo che la tua esperienza può servirmi! Anche a me il mirino elettronico non mi è piaciuto affatto e sono in perfetto accordo con te. Una cosa, ma tu per caso hai anche provato la x100s? Io quando l’ho provata qui a Roma (purtroppo per poco tempo e in situazioni che poco hanno a che fare con un vero reportage)ho notato che rispetto alle altre due a ottica intercambiabile la messa a fuoco è notevolmente migliorata. Inoltre il fatto di avere un’ottica fissa corrispondente al 35 mm ti dirò non è poi così male. Io non lo considero così limitativo: con la 5D mark III ad esempio ultimamente per cercare di avere inquadrature che addolciscano un pochino i problemi che ho lamentato con il digitale, ho spesso usato appunto come ottica il 35mm (praticamente sul 24-70 F2.8L con nastro isolante bloccavo la focale a 35mm).

    no non ho provato la x100s, non ho ben compreso quali problemi che lamenti col digitale, non ho letto tutta la discussione

    #1771396
    Franco
    Partecipante

    Originariamente inviato da pdigiambattista: Fra65 sempre in relazione a questo topic una cosa mi preme chiederti: se ho ben capito tu hai provato e dunque investito in diverse macchine (parlando sempre di digitale), però mi pare che sino ad ora nessuna ti abbia alla fine accontentato realmente. Ti volevo dunque chiedere se per caso tra le tante hai anche acquistato una mirrorless della fuji. Io ho avuto modo di provarla qui a Roma quest’inverno durante un fuji day al negozio La Placa. Di esse (ho provato la x100s, la x-E1 e la x-pro1) mi era molto piaciuto la silenziosità dello scatto, la poca visibilità, il miniomo ingombro e peso. Inoltre altra cosa che mi aveva ben impressionato era il mirino a telemetro che per la composizione lo trovo (almeno per quanto mi riguarda) lo trovo migliore della visione reflex. VCiò che però assolutamente non mi era piaciuto e che mi ha fatto desistere dall’acquisto è stata quella eccessiva chirurgicità delle foto che escono dalla macchina. La mancanza di un filtro anti alias rende queste immagini eccessive. Insomma in quel momento la cosa mi ha dato particolarmente fastidio visto che questo tipo di apparecchiature le avevo viste per le caratteristiche descritte sopra, quasi ideali per le mie esigenze. La x100s ad esempio la vedevo perfetta per il reportage fotogiornalistico.

    la X-Pro1 l’ho provata all’inizio dello scorso anno, mentre la X100 (il primo modello) e la X10 ho avuto modo di fare solo qualche scatto, niente di più’. La X10 e X100 ho ritenuto fossero non adatte per le mie esigenze, ma sono delle belle macchinette, soprattutto la X100. La X-Pro1, qualitativamente parlando è un’alternativa alla reflex, con una buona tecnologia e uno pseudo telemetro, ovvero un mirino con una visione tipo telemetro con al suo interno le informazioni piu’ utili, interessante l’indicatore delle distanze che ricorda alcune soluzioni del passato. Innanzi tutto devo fare una premessa, avevo un corredo leica M analogico ed ero intenzionato ad utilizzare le ottiche M su una macchina digitale il più’ possibile compatta e con una filosofia d’uso simile, ma infine non l’ho acquistata per una serie di motivi, il prezzo era elevato se rapportato al costo di un corpo macchina M9 usato (acquistando la Xpro1 con 2 ottiche avrei speso più che acquistare la M9 usata, che poi ho preso) e le difficoltà di mettere a fuoco con ottiche non originali, il corpo macchina tutto sommato non molto compatto, il formato ridotto che non consente di sfruttare in pieno le ottiche serie M. La E1 non l’ho provata, ma posso dirti che il mirino elettronico richiede un tempo piuttosto lungo per adattare la nostra mente alla novità. Con la olympus OMD (dove però il mirino ha caratteristiche veramente ottime), all’inizio non ne voleva sapere (la mente), ma dopo più’ di un’anno di utilizzo, adesso posso dire di trovarmi bene, e in alcune situazioni l’ho trovato utile, dove c’è luce molto scarsa il mirino elettronico ti consente di vedere il risultato finale illuminando particolari che nel mirino ottico sarebbe stato difficile vedere, inoltre il mirino elettronico consente di vedere il risultato reale, se viene selezionato BN vedrai BN, se selezioni un formato diverso dal rettangolare vedrai quel formato, ecc. Discorso “foto chirurgiche”……….. a parte il fatto che possono piacere o no e che nella maggior parte dei casi siano perfino auspicabili, bisogna considerare che, riallacciandomi alle precedenti discussioni, questa caratteristica è parte dell’IT della macchina, soprattutto le ultime generazioni in cui la riduzione del rumore e il pre-sharpening già nel RAW, l’esaltazione della nitidezza e l’abbattimento delle aberrazioni ottiche possono rendere il file troppo asettico, pulito, standarizzato. Il risultato di queste operazioni, che possono essere invasive e non sempre controllabili, fanno parte dell’IT della macchina, e da quello che dici, in alcuni casi sono l’antitesi di quello che vai cercando. Nel post a pagina 2 ti scrivevo: “……… sulle emozioni non posso far molto, queste costituiscono la nostra personalità, e grazie al cielo sono differenti in ognuno di noi. Mentre sull’aspetto tecnico possiamo dialogare…… parli di un risultato deludente, con risoluzione ed esaltazione del dettaglio riferendoti al sensore, ma in questo caso, non dovremmo piuttosto discutere di ottica e obbiettivi? nel senso che il sensore non può essere cambiato (senza cambiare corpo macchina) ma è possibile cambiare l’ottica, quello che cerchi (in digitale) deve per forza passare attraverso l’intervento digitale? prova ad analizzare nei particolari cosa cerchi………….

    #1771441
    pdigiambattista
    Partecipante

    Nel post a pagina 2 ti scrivevo: “……… sulle emozioni non posso far molto, queste costituiscono la nostra personalità, e grazie al cielo sono differenti in ognuno di noi. Mentre sull’aspetto tecnico possiamo dialogare…… parli di un risultato deludente, con risoluzione ed esaltazione del dettaglio riferendoti al sensore, ma in questo caso, non dovremmo piuttosto discutere di ottica e obbiettivi? nel senso che il sensore non può essere cambiato (senza cambiare corpo macchina) ma è possibile cambiare l’ottica, quello che cerchi (in digitale) deve per forza passare attraverso l’intervento digitale? prova ad analizzare nei particolari cosa cerchi…………. Le tue considerazioni come sempre sono il risultato di una attenta e profonda analisi, sulle quali è ora di soffermarsi molto seriamente e riflettere. Purtroppo mi rendo sempre più conto di trovarmi ad un bivio, in una situazione in cui come dici bene tu, debbo ben capire e analizzare nei particolari cosa realmente sto cercando. Ti assicuro per come stanno le cose e per come le sto vivendo, questo è davvero un brutto momento, un lunga e dolorosa caduta verticale (chiaramente mi riferisco alla fotografia). Con le idee così poco chiare, mi è difficile anche scattare, tanto che già quando guardo nel mirino visualizzo il risultato, un risultato che non è quello che voglio e sul quale non riesco spesso ad incidere più di tanto.

    #1771629
    Franco
    Partecipante

    Ciao, scusa il ritardo, ma in questi giorni ho avuto diversi impegni….. Quello che scrivi è assolutamente normale (si fà per dire, se leggi alcune risposte in questo topic, potresti anche immaginare il contrario) l’importante è non gettare la spugna senza prima aver fatto un’accurato resoconto, valutando l’attrezzatura, le tecniche, le potenzialità e le aspettative……. Rispetto altre forme di fotografia dove il lavoro in PP è determinante ai fini del risultato, nel reportage il risultato si misura soprattutto nell’attimo colto, e l’apparecchiatura utilizzata può risultare fondamentale per raggiungere alcuni obbiettivi. Oppure puoi optare per una caratterizzazione in PP, ma sarà come fingere, e dovrai fingere due volte per andare contro la tua naturale predisposizione di reporter, che cattura l’attimo così com’è nella realtà, con l’attrezzatura che ha a disposizione, senza finzioni e inutili manierismi d’artista. Forse le aspettative sono superiori alla fattibilità, alle reali potenzialità, la fotografia a cui aspiri è quasi opposta rispetto l’attrezzatura utilizzata, 5Dmk3 e 24-70 sono una macchina da guerra, un’apparecchiatura veramente ottima, di elevata qualità. Non puoi chiedere ad un obbiettivo estremamente definito di essere un “fondo di bottiglia”, ad un obbiettivo che pesa 1kg di essere agile come un pancake, ad un obbiettivo dove i difetti e le aberrazioni sono molto contenuti di essere un obbiettivo in grado di donare le stesse emozioni di alcune ottiche che possiedono un trattamento delle luci, un controllo delle aberrazioni, del contrasto, dello sfocato e dei colori piuttosto caratterizzati. Non puoi chiedere ad un AF di essere sempre pronto, ad una fotocamera che sembra un’arma, di essere discreta come un foto-cellulare, oppure di essere spiritosa e divertente come una toycamera…… Non ci sono mezze misure, una reflex digitale non è una polaroid, oppure una holga o una rolleiflex, non può fare da sola il lavoro di tutte queste macchine. Ad una macchina non predisposta, non puoi chiedere di essere quello che non è (IT), potresti intervenire in post produzione, ma se ti aspetti di ritrovare le stesse emozioni in fase di ripresa, di vedere attraverso il mirino, un mondo uguale a quello che in passato hai avuto modo di vedere attraverso altri traguardi, la 5D non è l’attrezzatura ideale, ma potresti anche ottenere dei buoni risultati se solo abbandonassi l’idea di voler vedere qualcosa che non esiste (IT), e ti accontentassi della macchina che hai, con tutti i suoi “pregi”, magari dotata di un’ottica diversa, ad esempio un vecchio takumar 50mm f/1,4, sempre se ritieni accettabile il fatto che una parte delle foto che farai saranno sfocate e richiederanno un’impegno maggiore rispetto l’ottica attualmente in tuo possesso, oppure un leggero (ma altrettanto “chirurgico” e impersonale) EF 40mm f/2,8. [lo]

    #1771725
    pdigiambattista
    Partecipante

    Mi è piaciuta molto questo tuo pensiero: “Ad una macchina non predisposta, non puoi chiedere di essere quello che non è (IT), potresti intervenire in post produzione, ma se ti aspetti di ritrovare le stesse emozioni in fase di ripresa, di vedere attraverso il mirino, un mondo uguale a quello che in passato hai avuto modo di vedere attraverso altri traguardi, la 5D non è l’attrezzatura ideale, ma potresti anche ottenere dei buoni risultati se solo abbandonassi l’idea di voler vedere qualcosa che non esiste (IT), e ti accontentassi della macchina che hai, con tutti i suoi “pregi”, magari dotata di un’ottica diversa, ad esempio un vecchio takumar 50mm f/1,4, sempre se ritieni accettabile il fatto che una parte delle foto che farai saranno sfocate e richiederanno un’impegno maggiore rispetto l’ottica attualmente in tuo possesso, oppure un leggero (ma altrettanto “chirurgico” e impersonale) EF 40mm f/2,8″ E’ assolutamente vero tutto ciò e penso che tu abbia colto nel segno quando mi dici che potrei comunque ottenere dei buoni risultati, se solo mi accontentassi della macchina che ho senza cercare di chiedergli di essere ciò che non è! Riguardo alle ottiche da te consigliate , la cosa potrebbe risultare interessante però esse sono un pochino lunghe per il reportage che faccio. Io cerco sempre di essere all’interno della scena per cogliere gli attimi e quello che è dietro , invisibile. Per questo uso spesso focali che vanno dal 28 al 35mm e a volte , ma proprio a volte anche focali più lunghe tipo il 50mm. Dovrei dunque trovare diciamo un 35mm poco ingombrante e poco perfetto. Detto ciò vi è un’ultima cosa diciamo da analizzare: come constatato in alcuni precedenti post, ho parlato anche di mirrorless e l’ho fatto in quanto vi è uno scopo ben preciso. La reflex tralasciando questo lavoro sul circo (ma anche qui a volte mi ha dato qualche problema di ingombro e soprattutto di eccessiva visibilità)spesso ti pone in situazioni anche un pochino imbarazzanti, nel senso che in alcuni ambienti (ad esempio i nomadi, gli immigrati , ma anche con persone anziane )è ingombrante ed invadente. Chiaramente ha il suo ingombro ed è molto ben visibile, inoltre molti in prima istanza ti etichettano come il giornalista di turno che vuole guadagnarsi da vivere speculando sulle disgrazie altrui. Ecco tutto ciò sicuramente con una macchina dal minimo ingombro e dalla poca visibilità ti eviterebbe tutte questa problematiche, permettendoti fra le altre cose di essere accettato molto prima. L’essere accettato in questo tipo di reportage, è davvero fondamentale in quanto ti apre le porte e ti porta quasi ad essere invisibile (nel senso che quando scatti anche con una certa frequenza, nessuno bada più a te, in quanto ti ritiene uno di loro e degno della massima stima e fiducia). Se mancano questi presupposti, sviluppare un progetto è davvero dure e comunque i risultati saranno sempre scarsi. Le immagini non tradiscono, e sicuramente da esse trasparirà che tu quella realtà che cerchi raccontare, l’hai vissuta solo marginalmente , che nelle situazioni non sei mai andato abbastanza a fondo a cercare l’anima. Apparirà come un lavoro di superficie, nel quale non sei stato capace di approfondire ciò che realmente conta. Per carità potrà anche capitarti di scattare delle gran belle foto (una location particolarmente interessante), ma alla fine esse racconteranno ben poco, e per chi le sa leggere appariranno sempre un lavoro incompiuto!

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