[Anonimo]

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[archia]

L’edificio si trova a poche centinaia di metri da casa mia,prima della demolizione vorrei farci una capatina..Comunque non andarci mai da solo.

[Anonimo]

tranquillo Archia, quando sono andato a scattare era tardo pomeriggio, l’edificio si popola di senzatetto e disperati solo in serata. In realtà non mi sentivo molto a mio agio, e non me la sono sentita di intrattenermi troppo. Ma ci tornerò, l’ultimo piano è quello in cui spero di trovare quello che cerco.Il problema è raggiungerlo, lì crolla tutto!! Quanto alla demolizione, beh, ti posso dire che il progetto(o meglio i progetti) per il recupero dell’area sono stati svariati nel corso degli anni, tutti approvati dalle varie giunte comunali, salvo poi venire cestinati o bloccati dalla proprietà dello stabile(che non è comunale ma di un conte).Staremo a vedere, io lavoro lì(nell’area recuperata ovviamente 🙂 ) [lo]

[scaramik]

luogo interessante, sinceramente non condivido molto la scelta della tonalita’ seppia ed avrei cercato di mettere di piu’ in risalto il contrasto tra luci ed ombre, logicamente parere personale. ciao.

[Luca Lupi]

Io ci vedo il tuo disagio nel trovarti lì, alcune inquadrature sembrano fatte appena prima di scappar via. Anche il viraggio seppia sembra quasi un po’ forzato, nel complesso però le immagini trasmettono fin troppo bene l’atmosfera di degrado che riscontriamo in sempre più occasioni. Al contempo approvo anche l’appunto di Archia, questi luoghi sono sempre più ambiti dai fotoamatori, con la speranza di scattare foto che trasmettano emozioni forti. Purtroppo però sono luoghi che recano con sé rischi molto elevati a livello sanitario, strutturale dati i pericoli di crollo, e di sicurezza, perché non si sa mai cosa vi si può trovare. Dato pertanto che il pericolo emulazione è sempre dietro l’angolo, e magari non tutti siamo in grado di attuare le medesime accortezze a tutela della nostra sicurezza, trovo che sia necessario mettere bene in chiaro i pericoli che si incontrano in questo tipo di sessioni fotografiche, e forse sarebbe bene, a mio parere personale, non dare indicazioni precise sul luogo ove le foto sono state scattate. [lo]

[Anonimo]

sono assolutamente daccordo lookaloopy, in effetti il titolo del 3d Rista Milano parla da sè, il posto infatti non è a Milano… grazie del passaggio, era proprio la sensazione che volevo trasmettere. [lo]

[Corrado]

Bravo davvero, reportage di grande spessore dal quale traspaiono doti di fotoreporter di inchiesta giornalistica. Hai trasmesso molte “vibrazioni” con le tue immagini, anche l’incipit descrittivo lascia il segno. Ottime anche le inquadrature con alcuni dettagli che parlano di passaggi di umanità ai margini o al di fuori della nostra vita “comune” e di luoghi oramai in balia delle intemperie, quasi non fossero mai stati frequentati da gente, lavoratori. Non mi dispiace il tono seppia, anche se sono curioso di visionare le immagine tal quale… 😉 [app] [chi]

[climberigor]

Mmmhh, non mi convincono molto, e lo dico con l’occhio di chi ha appena rivalutato le proprie foto, scattate in un contesto del tutto analogo (vedi Acciaierie Mandelli in Generiche, postato la scorsa settimana), dopo i commenti di alcuni canoniani. Forse per chi le ha scattate trasmettono l’emozione dell’attimo, del luogo inospitale, della tensione provata….ma per chi non c’era non è sempre così, o almeno non per me. E ho capito che si deve andare più a fondo, più nel dettaglio, alla ricerca del particolare, per non proporre inquadrature tutto sommato banali e che, forse, non trasmettono quello che si è provato o che si vorrebbe trasmettere. Ovviamente è solo la mia personalissima opinione! [all] Nello specifico, mi sembra che manchi in quasi tutte un soggetto reale che catturi l’attenzione: mi piacciono invece le ultime due (tranne che per la colorazione sepia che tutto sommato mi sembra che appiattisca il tutto… :). Scusa (scusate) la lungaggine….e il commento non proprio entusiasta (ripeto, del tutto personale ed opinabilisssssssimo). Sono curioso per i prossimi scatti sul tema, li aspetto! Buona luce e….se davi salire al 5° piano da fuori e sei armato di nuts e friends, posso venire a farti sicura, visto che pure io arrampico! [bir] 😉 Ciauz!

[Anonimo]

non preoccuparti per la stroncatura, ho postato le immagini per avere critiche e comenti, quindi… grazie dei suggerimenti e… per il 5 piano se la facessi in libera??? [ist] [ist] Ciao a tutti e di nuovo grazie per i passaggi. Vi rimando a prossimi aggiornamenti, col tempo di questi giorni mi è praticamente impossibile addentrarmi in quel luogo, già di per sè inospitale. Attendo con ansia una giornata di sole che spero coincida con una mia di tempo libero.. Ah, gli scatti in origine avevano dei colori che potevano andare bene, in realtà avrei voluto fare tutto in bianco e nero ma poi ne ho virata una in seppia e…mi pareva di essere lì.. certo riguardandole è un po’ una forzatura, Grazie ancora a tutti. [lo]

[climberigor]

In libera, free solo? Portati almeno il crash pad! Almeno per non distruggere la preziosa attrezzatura!!!! 😉 😉 Aspettiamo la luce giusta, allora (e magari un occhio “diverso”): tu per le Rista, io per le Mandelli. Per i non climber….scusate l’OT…. 🙂 ciauz

[Anonimo]

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[Anonimo]

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[Titty]

Mi piacciono molto la prima serie di scatti realizzati all’interno dell’edifico. molto bello a mio parere la sensazione che sei riuscito a trasmettere, peccato per la mancanza del 5′ piano, con il racconto che hai proposto attraverso le foto mi era venuta voglia di proseguire e scoprire altro del luogo! Bel reportage, ciao e buon proseguimento.

[scaramik]

mi piace la sesta della seconda serie, quella con l’operaio di spalle che guarda il braccio della ruspa demolitrice : davvero emblematica !! ciao.

[Anonimo]

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[Autore]

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