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ritratti e modifiche

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  • #1700136
    marsss
    Partecipante

    è un po’ di tempo che il ritratto è uno dei miei generi fotografici preferiti. Ieri ero in una libreria e mi è capitato di sfogliare un libro di consigli per manipolare ritratti in Photoshop. trucchi carini per ammorbidire la pelle, illuminare gli occhi, modificare le linee del profilo del viso ecc ecc. le foto dopo queste modifiche è indubbio diventavano più accattivanti, ma di fatto creavano personaggi irreali oltre ad alimentare un’immagine della donna falsa e artefatta. Sulle riviste patinate che hanno lanciato questa consuetudine ormai è scontato vedere una 50enne con la pelle di una bimba di 10 anni. A volte i risultati sono grotteschi ed esagerati con una plastificazione assurda della pelle e con occhi talmente bianchi e luminosi che manco a 5 anni avevamo. Nel corso degli anni si è costruita un’immagine femminile che di fatto è falsa ma che ha alimentato il mito della bellezza artificiale. Ed ecco che così la mia collega 50enne per avere quella pelle liscia si faccia lifting su lifting. Ed ecco che una ragazza a cui ho fatto foto mi dica che non le piacevano perché non le avevo modificate come sarebbe piaciuto a lei e cioè: aumentandole le tette, snellendole le gambe e il sedere e modificandole il viso rendendola simile alle copertine dei magazine. per inciso dico che non sono contrario alla Ps, ma questo incidere sul corpo in maniera così profonda tale da stravolgere completamente l’immagine iniziale francamente non mi piace

    #1702619
    Carlo
    Partecipante

    E’ un discorso interessante, che meriterebbe pagine di approfondimento. (scusate la lunghezza) Il ritratto, come genere, non ha necessità di essere ritoccato e/o manipolato. Il ritratto a scopi pubblicitari/promozionali è chiaro che invece subisce delle modifiche che avvenivano peraltro anche con la pellicola… La misura di questi interventi è poi il limite oltre il quale un ritratto diventa caricatura. Il discorso è ampio perchè riguarda tutto il mondo della pubblicità. Dall’immagine agli slogan l’advertising ci ha ormai abituati alla ‘perfezione’. Dalla famiglia felice che fa colazione alla bella e magra di turno che utilizza prodotti per restare tale (controsenso…?). Ma chi comprerebbe una crema rassodante se a promuoverla ci fosse l’immagine di una o uno che magari ha qualche chilo in più ?? Le imperfezioni (con casi di errori clamorosi come gambe o braccia dimenticate e ombelichi cancellati!) da sempre nella fotografia pubblicitaria vengono cancellate. E’ un discorso che comprendo. Nel ritratto, chiamiamolo d’autore solo per distinguerlo dal caso precedente, questa necessità non c’è. Ci sono migliaia di scatti dove rughe e imperfezioni varie sono mantenute se non esaltate in postproduzione, scatti di fotografi riconosciuti e famosi. Non è l’immagine in se che conta ma quello che trasmette. Il libro che hai sfogliato è certamente indicato alla prima categoria di foto, poi la maestria di chi lavora la foto farà si che il risultato sia bilanciato e non diventi una grottesca caricatura. Per noi amatori, l’interesse forse è nel conoscere le tecniche di lavorazione e nel sapere cosa è possibile modificare e come è possibile intervenire. Con gusto e senso critico. ciao Carlo

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